L’eterno
secondo
Guardi
Max che parlotta con Quattro, stringi i denti
e sbatti il bicchiere sul tavolo. Lauren ti lancia
un’occhiata, preoccupata da
quell’improvviso scatto di rabbia, ma scuoti la testa come a
dire che va tutto
bene.
Bugiardo.
Sei
un Intrepido, Eric, almeno abbi il coraggio di
ammettere a te stesso qual è il problema. Già, un
problema che ha un nome, un
cognome e persino un soprannome: Tobias Eaton, Quattro,
l’Intrepido delle
meraviglie come lo chiami tu. Lui è tutto quello che avresti
sempre voluto
essere. È quello amato, malgrado non faccia poi nulla di
particolare per farsi
benvolere; è quello il cui nome viene sussurrato con
rispetto e ammirazione, mentre
tu sai benissimo di essere temuto e non certo ammirato; quello
destinato a
diventare capo fazione, e i cui occhi blu sembrano costantemente
ricordarti con
aria beffarda che tu sei stato scelto solo come suo sostituto.
Non
hanno potuto avere lui, quindi hanno scelto te.
Persino
quando ti guardi allo specchio e noti la
lieve imperfezione del dente che ti hanno ricostruito dopo
l’iniziazione, un gentile
regalo di Quattro, non riesci a fare a meno di pensare che lui
è riuscito a
batterti anche in quello in cui eccelli. Certo, è accaduto
una volta sola, ma è
stata la conferma che non esiste nulla al mondo che Tobias Eaton non
sia in
grado di fare meglio di te.
Il
pensiero che un Rigido possa farti sentire un
debole, un perdente, è la cosa che più non ti va
giù. Avresti anche potuto
accettarlo se si fosse trattato di un iniziato interno, ma in questo
caso
proprio no. Sei stato tu il primo a saltare quando siete arrivati
all’ingresso
del quartier generale, ma quando Quattro ha affrontato per la prima
volta il
suo scenario della paura tutto ciò che hai fatto
è stato immediatamente cancellato
dalla mente di tutti i presenti, neanche fosse stato un sortilegio.
Non
sai che strano potere abbia quel Rigido, perché riesca
a farsi ascoltare da tutti, perché sia l’unico in
grado di far crollare il tuo
muro di superiorità e sicurezza. Sì, almeno a te
stesso puoi ammetterlo: l’unico
motivo per cui odi Quattro è che, fino a quando ci
sarà lui nei paraggi, tu non
sarai altro che l’eterno secondo.
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