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Autore: SoulThief_    08/04/2014    2 recensioni
"- É... Cato? Gli occhi della ragazza si assottigliano in uno sguardo che ha un qualcosa di pericolosamente felino e predatore. (...) - Bravo, complimenti - Gli fa un applauso - L'hai capito. Molto arguto.".
Una piccola fanficion scritta per diletto, accenni Peeove.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clove, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Peeta odia la notte.
Lui é un ragazzo solare, allegro per quanto riesca ad esserlo nel Distretto, regala un sorriso a chiunque si presenti alla panetteria del padre.
Non gli é mai piaciuta la notte: é troppo scura, triste, fredda; preferisce il caldo del sole.
Nell'arena, il suo odio verso l'oscurità non fa che crescere: sa che dovrebbe dormire per la propria sopravvivenza, ma proprio non ci riesce, é più forte di lui.
Si gira e si rigira, scomodo, sul manto erboso, cercando di non pensare; é anche per questo che odia la notte, perché il suo cervello non smette di lavorare un secondo, lo tormenta con tutti i pensieri accumulati durante la giornata. Quando pensa, pensa soprattutto a lei, a Katniss.
Chiude gli occhi e vede ogni suo piccolo particolare dietro le palpebre, dalla forma del naso all'esatta sfumatura degli occhi, dallo sguardo deciso alla carnosità delle labbra, dai lineamenti asciutti al modo in cui le dita lunghe ed affusolate si stringono attorno all'arco. La vede con l'occhio da artista, s'immagina con quali pennellate potrebbe dipingerla, ma anche con lo sguardo di chi é innamorato perso: perché se una cosa é certa, in quella situazione assurda, é che Peeta ama Katniss. La ama davvero.
Interrompe i suoi pensieri per ascoltare ciò che lo circonda: riesce a sentire i respiri leggeri degli altri, il rumore di un venticello che si fa largo fra le foglie, il frusciare di una giacca contro un'altra -quella di Lux contro quella di Cato, probabilmente-. Sente anche qualcos'altro, qualcosa che non riesce ad identificare; tende le orecchie, pronto a proteggersi da chissà quale minaccia ideata da Capitol City, ma quando scopre l'entità del rumore rimane di sasso.
Sono dei singhiozzi.
Si tira su a sedere, silenziosamente, cercando di scorgere qualcosa nel buio dei boschi. E poi la vede, una figura rannicchiata su se stessa, le ginocchia al petto, il viso nascosto fra le mani.
Clove.
Si avvicina a gattoni e la chiama in un soffio; la ragazza sussulta, scatta in avanti e gli punta il coltello alla gola.
- Ragazzo innamorato - Gli ringhia letteralmente contro una volta che l'ha riconosciuto - Se vuoi morire, questo é il modo giusto per farlo.
Peeta deglutisce a vuoto, facendo un sorriso tirato come cenno di scuse; Clove si allontana da lui, piantando con fin troppa forza l'arma nel terreno.
- Che vuoi? - Sputa fra i denti.
- Che succede?
- Niente, cosa mai dovrebbe succedere?!
- Ti ho sentita piangere.
Lei si blocca per una frazione di secondo prima di rispondergli un secco "non é vero".
- Hai ancora gli occhi lucidi.
Si passa nervosamente i palmi delle mani sulle guance - Contento ora? Sparisci.
Peeta fa esattamente il contrario: si siede di fronte a lei e la fissa.
- Quale parte della parola "sparisci" non ti é chiara, ragazzo innamorato?
Ma - Cos'hai? - é ciò che riceve in risposta.
Clove alza gli occhi al cielo - Sei cocciuto, mh?
- Perché piangevi?
É solo un guizzo, un'impercettibile occhiata in una direzione ben precisa.
- É... Cato?
Gli occhi della ragazza si assottigliano in uno sguardo che ha un qualcosa di pericolosamente felino e predatore.
- Puoi dirmelo, tanto... - Fa spallucce.
Sanno entrambi l'unico modo in cui può finire quella frase.
- Bravo, complimenti - Gli fa un applauso - L'hai capito. Molto arguto. Peccato che é lui a non essersene accorto; é troppo preso da quella Lux, quell'oca che gli starnazza intorno senza sosta.
Ed all'improvviso, nonostante le dita pronte a scattare sull'impugnatura del coltello, nonostante i denti scoperti in un gesto di stizza, nonostante l'aspetto da dura, Peeta riesce a vedere Clove per quello che é davvero: una ragazza. Una ragazza sola e vulnerabile. Una ragazza incredibilmente forte.
- Non sai quanto ti capisca - Vorrebbe abbracciarla, ma é consapevole che sarebbe un gesto suicida.
- Pft - Clove si soffia via una ciocca di capelli dagli occhi, incrociando le braccia al petto - Tutti sanno di voi, ragazzo innamorato.
Si accorge che non l'ha mai chiamato con il suo nome, che non ha mai sentito quella voce o visto quelle labbra pronunciare "Peeta".
- Immagina che io sia Cato - Sbotta d'un tratto - Cosa mi diresti?
Clove vacilla. Il suo sguardo non é più difficile da reggere, i suoi lineamenti si rilassano, la ruga fra le sopracciglia che le si era formata a causa del nervosismo sparisce.
E prima che Peeta possa rendersene contro, le labbra di Clove sono sulle sue, inesperte ma decise.
Aveva sempre immaginato il suo primo bacio con Katniss, l'aveva fatto mille e mille volte; sicuramente, non avrebbe mai immaginato di darlo ad una semi-sconosciuta.
Clove gli morde il labbro, gli stringe i capelli biondi in un pungo con altrettanta violenza, perché é così che lei é fatta: é violenta. Peeta si lascia baciare, non oppone resistenza: in bocca sente il gusto del sangue che esce dal suo labbro spaccato a morsi dalla ragazza, sente il sapore delle lacrime che sgorgano dagli occhi di quest'ultima, sente la disperazione ed il bisogno disperato di riempire un vuoto presente in entrambi.
Così come l'aveva sorpreso, così com'era iniziato, il bacio finisce. Gli occhi di Clove tornano astiosi ma annacquati dalle lacrime, la bocca si storce in una smorfia ma il labbro inferiore prende a tremare. É indifesa, senza il suo coltello fra le mani somiglia ad un cucciolo bisognoso di coccole.
- Giuro che se ne fai parola con qualcuno ti sgozzo nel sonno, Peeta.
Finalmente l'ha chiamato per nome.
Sposta per un secondo lo sguardo sulle sue mani, ma non stringono nulla; la sua é una minaccia vana.
- Tanto... - Le sorride debolmente, arrendendosi all'evidenza - Non moriremo forse lo stesso?
  
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