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Autore: Agata W    08/04/2014    1 recensioni
Dico subito che non è una mia idea, ma siccome è molto bella ho voluto provare anche io.
Sono quattro piccoli momenti inventati che si basano sui personaggi di NCIS... naturalmente :)
Però hanno la particolarità di essere scritti con l'ispirazione della musica, sono stati scritti di getto (come macchie di colore) mentre si ascolta una canzone...quindi per rendere veramente vanno anche letti con la canzone sui cui sono stati scritti, come se fosse uno spartito musicale...Spero vi piacciano!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Sciuto, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jingle Bells - Frank Sinatra
Era sera e Gibbs stava passeggiando per le vie di Washington, era pieno di gente, c’era chi correva freneticamente dentro e fuori dai negozi per comprare gli ultimi regali, c’era chi si godeva la felicità che aleggiava nell’aria, c’erano coppie che passeggiavano mano nella mano, c’erano bambini che scorrazzavano contenti e mamme che chiacchierando con altre donne e tenendo in mano una marea di pacchetti li richiamavano, c’erano anziani signori che osservavano il mondo con i loro occhi stanchi e soddisfatti … e poi c’era lui che non sapeva né chi fosse  veramente né cosa volesse veramente. Jenny l’aveva invitato a casa sua quella sera, ma aveva rifiutato, perché si chiedeva? Bo … si rispondeva … ma forse per ora era meglio così pensò sorridendo mentre raccoglieva una pallina di Natale tutta colorata e la restituiva ad un bambino che l’aveva persa.
 
Let it Snow- Dean Martin
- Salve Agente David!- disse Tony entrando nell’ufficio e scuotendosi la neve di dosso.  Ti piacciono gli Stati Uniti innevati?- continuò poi sorridendo.    – Ahahahaha si Tony!- rise lei felice. Poco dopo arrivò anche Gibbs, era particolarmente di buon umore e sorrise ai suoi agenti inondando l’ufficio di luce luminosa. I suoi sorrisi avevano la capacità di far splendere l’aria attorno, ed essendo molto rari erano ancora più belli e speciali. – Mcgee, hai qualcosa per me?- chiese poi. – Niente Capo, oggi tutto tranquillo!- rispose lui-            -ben … - stava dicendo Gibbs ma non fece in tempo a finire la frase che fu investito da una Abby vestita da pupazzo di neve che lo abbracciò con molta foga e gli urlò: - Hai visto Gibbs? Hai visto che bello? È arrivata la neve!!!-
 
Someone like you- Adele
Ziva si appoggiò con la schiena alla parete e scivolò lentamente verso il basso. Si sedette e volse il volto verso l’alto tenendo le ginocchia strette al petto. Ora finalmente nessuno poteva vederla, ora finalmente poteva piangere. Pianse, pianse e pianse ancora, pianse tutto quello che aveva dentro da anni…non sapeva quanto tempo fosse passato ma in lei iniziò a nascere una strana sensazione. Si sentiva meglio, si sentiva più viva dalla morte che aveva appena passato. Si alzò sempre lentamente, si guardò allo specchio, si scostò i capelli dal volto, si asciugò le guance e uscì dal bagno. Tornò alla sua scrivani, vide Tony che batteva sulla tastiera, ebbe un lieve cedimento di gambe ma continuò, senza fermarsi, prese le sue cose, si infilò la giacca e mise lo zaino su una spalla. – A domani Tony-  disse e senza aspettare risposta, senza guardarlo negli occhi e senza ricordare le parole che si erano mentiti prima, si avviò all’ascensore, vi entrò e quando le porte si chiusero emise  un lungo sospiro di sollievo.  Someone like you.
 
 
 
 
 
Un’illusione- Jovanotti
Stava passeggiando per il parco, si sedette ai piedi di un albero e lasciò che tutto il suo modo di fare da star scivolasse via. Lasciò che quello che sentiva dentro in quel momento venisse fuori e che il suo aspetto esteriore fosse il riflesso di quello che era dentro. Raramente poteva permettersi di essere quello che era veramente. Aveva creato attorno a sé un’immagine finta della sua personalità, aveva creato un personaggio che dentro di lui non esisteva, aveva creato tutta un’illusione.  E ora sentiva il peso di queste falsità ricadergli sulle spalle. Sentiva gli anni che aveva perso facendo finta di essere una persona diversa.  Sentiva il dolore che aveva tenuto all’interno del suo corpo e che aveva mascherato con un volto sorridente. Sentiva male. Voleva cambiare, voleva mostrarsi  come era veramente, voleva dire a tutti quello che provava, voleva urlare al mondo  chi era lui … - Tony?-  dissero Ziva e Mcgee che erano arrivati da dietro – Tutto bene?-  Lui rise, si alzò e sempre sorridendo disse- ditemi che non avete capito cosa stavo facendo, insomma, giocavo con quei bambini, a nascondino- disse cercando di indicare qualche povero ragazzetto che girava per il parco. – Certo- dissero gli altri – Andiamo- Tony li seguì sempre sorridendo e iniziando a parlare di film, ma per un attimo si girò, diede un fugace sguardo al posto dov’era seduto prima, ripensò a sé e poi si rimise la maschera che portava ormai da tanti anni.
 
  
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