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Autore: PiccoloPianeta    08/04/2014    2 recensioni
Una bambina. Un giovane. Due uomini. Un vicolo cieco. E un melo a contemplare il tutto.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Vicolo cieco

La foglia, di un verde brillante, tendente allo smeraldo più vivo,  rifletté la luce ambrata del sole sulla sua superficie levigata e morbida, mentre, nella sua lenta ascesa dal ramo, veniva osservata da una bambina dal viso innocuo, come, d'altronde, solo una bambina di nove anni e mezzo può averlo. 
Come faceva di consueto, la bambina alzò un palmo al cielo e compì una piroetta veloce, facendo vorticare i piedini nudi sul terriccio umido e afferrando con un gesto veloce delle dita un'altra foglia che stava cadendo accanto a lei proprio in quel preciso istante. L'albero frusciò al vento, protendendo i suoi lunghi rami nodosi verso il vicolo cieco su cui riposava da tempo, da quando le sue radici non sorreggevano altro che un tenero germoglio di melo. 
<< Lisa? >>
Lisa si girò, e i suoi corti boccoli rossicci rotearono insieme alla sua testolina tondeggiante. Come a voler mostrare un tesoro di inestimabile e inqualificabile valore, prese a brandire il suo tesoro verde davanti al viso smagrito del ragazzino che era sopraggiunto alle sue spalle.
Il ragazzo annuì con fare da grande intenditore. << Presa perfetta. Ho visto tutto. Brava, Lisetta. >>, poi alzò gli occhi al cielo, schermandosi il viso ispido di barba dal sole aranciato del tramonto. << Mh, è ora di andar- >>
Ma prima che potesse finire la frase, due individui dall'aria poco rassicurante giunsero dietro alla coppia di giovani, infettando l'aria con il loro alito impregnato di alcol e fumo.
<< Ehi, ehi, bambini, avete da accendere? >> 
Gli occhi castano scuro di Lisa si andarono a posare sulla bottiglia di birra dell'uomo che aveva appena parlato, e la foglia le cadde di mano, posandosi ai suoi piedi.
L'altro uomo, più vecchio del primo, si mise a ridere. Che risata disgustosa, pensò il ragazzo infastidito, mettendosi accanto alla bambina. << Ge', che cazzo chiedi a 'sti due bambinetti, scommetto che quello lì non sa neanche cos'è quella peluria che gli sta crescendo sul mento! >>, disse poi, indicando divertito con un dito schifosamente insozzato il viso del ragazzo. I due ubriaconi risero nuovamente.
<< Dobbiamo andare ora, dobbiamo mangiare, io e Marco. >>, parlò piano Lisa, dirigendosi in avanti per superare i due uomini. Il suo vestitino bianco si gonfio appena seguendo il movimento dei suoi passi. Ma quelli, senza un minimo di gentilezza, le bloccarono l'unica via d'uscita dal vicolo, piazzandosi davanti a lei.
<< Oh, piccola sciocca! Tu e tuo fratello dovete cenare?! Oh che bravi bambini, sempre puntuali! Peccato, che questa volta non arriverete in tempo, mi sa! Qualcuno dovrà avvisare la vostra mammina! >>, disse teatralmente il primo uomo, mimando una faccia dispiaciuta in un primo momento per poi mettersi a sbraitare e ridere con il suo compare, subito dopo.
Lisa piegò leggermente il viso di lato, gli occhi spalancati e dubbiosi. << Mammina? >>, disse con voce bassa ma squillante. Marco fece un passo indietro e sbadigliò annoiato: Che perdita di tempo!
Il secondo uomo si mise la mano sporca davanti alla bocca, in un verso fintamente dispiaciuto. << Oh non avete la mamma? Scusate! >>, e di nuovo i due ubriaconi si misero a ridere. Tra le risate e qualche lacrima dovuta alla sbronza, l'uomo più anziano biascicò: << E quindi cosa mangiate? Oh poveri piccoli, cosa? >>
La bambina fece un gran sorriso. Le labbra rosee fecero spazio ai suoi dentini perfettamente bianchi. Marco si sedette a terra, spazientito, poggiando la schiena sulla corteccia ruvida del melo. Odiava i contrattempi. 
<< Allora? Ti hanno mangiato la lingua, bambinetta stupida? >> sputò l'uomo, trangugiando l'ultimo sorso di birra dalla bottiglia di vetro che frantumò a terra due secondi dopo.
Lisa si limitò a fare un passo avanti, ancora con quel sorriso raggiante in viso. La luce del giorno, intanto, si stava affievolendo, facendo spazio all'oscurità della sera.
L'uomo più anziano batté i piedi per terra, dirigendosi con passo spedito verso Lisa. Marco chiuse gli occhi. Di nuovo. << Cosa fai, bamboccia, ci prendi per il culo?! >>
Lisa chiuse gli occhi, e quando li riaprì, non c'era più traccia di umanità in essi. Due fuochi di un rosso vermiglio bruciavano al posto del suo consueto color castano da bambina. 
I due uomini indietreggiarono spaventati. << Che cazzo di trucco è questo?! Ge', sicuro che non ci fosse qualche pasticca dentro quella merda?! >>
La bambina cominciò a volteggiare in aria, poco sopra la terra bagnata, sollevando dei sassolini tutt'intorno alla sua figura. I capelli le ballavano attorno al viso che andava via via sparendo, deformandosi mostruosamente.
<< CAZZO! >>
I due uomini si misero a correre furiosamente, quanto il più velocemente possibile gli consentissero le loro gambe. Ancora in preda ai fumi dell'alcol però, i due andarono a sbattere l'uno contro l'altro, più volte, barcollando come animali feriti. Ma prima ancora che potessero mettere i loro brutti musi fuori da quel vicolo cieco, che ormai aveva segnato la loro esistenza - e la loro morte -, un artiglio partito dal grembo di Lisa li trapassò da parte a parte. Schizzi di sangue vermiglio sporcarono le mura bianche che li circondavano. I due ubriaconi non ridevano più, ora, zittiti per sempre.
<< Marco, andiamo? >>, disse Lisa con la sua solita voce innocente, mentre ritirava l'artiglio dentro il suo stomaco, facendo ricadere pesantemente a terra i due corpi privi di vita. Ora il suo vestitino bianco aveva un enorme buco nel mezzo, e la pelle pallida era scoperta alla tenue luce della sera.
Una foglia cadde sul naso di Marco, semi addormentato contro il melo. Questi la scacciò con la mano, sbadigliando una seconda volta e alzandosi stancamente. << Che gran rottura questi umani... Forza, Lisa, torniamo. >>, e pronunciate quelle parole, i due giovani sparirono, lasciando che l'olezzo di morte si diffondesse nel piccolo vicolo cieco.
Il vento fece oscillare i rami del robusto albero, che rimasto solo, era l'unico testimone della morte che lo circondava e dei due cadaveri che giacevano a pochi passi dalle sue radici.
   
 
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