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Autore: Dreamer00    08/04/2014    0 recensioni
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono appena entrata… Mi sento fuori posto, come se fossi un problema per tutti.
Mia madre e mio padre sono dietro di me e si tengono per mano, sono deboli forse più di me anche se odiano darlo a vedere. Ogni volta che il mio sguardo cade per errore sul mio volto riflesso nel vetro delle larghe finestre della clinica mi vergogno immensamente: sono dimagrita di alcuni chili per via della chemio e anche il colorito della mia pelle mi fa assomigliare sempre più ad uno scheletro, l’unica cosa che mi rimane sono i miei occhi verdi che mi hanno sempre fatto sentire unica.
Appena ci trovammo nel reparto in cui si trovava la mia stanza, ci vennero in contro due medici: il primo era un uomo sui 35 anni, piuttosto alto, con uno sguardo piuttosto ingenuo e con i capelli disordinati mentre la donna che lo precedeva doveva avere non più di 47 anni e aveva uno sguardo serio, di una persona che ne aveva passate tante nella sua carriera : Buongiorno signori Timova, sono lieta di conoscervi. E tu devi essere Giada, giusto? 
Sapevo che era una domanda retorica ma annuì comunque e strinsi la mano ad entrambi, poi l’altro dottore mi guardò sorridendo : Vieni, ti accompagno nella tua stanza. I tuoi rimarranno un attimo a parlare di alcune questione con la dottoressa Lisandri poi potranno raggiungerti… 
La camera era piuttosto spaziosa con due letti, uno di fianco all’altro. Quello più vicino alla porta di ingresso era disfatto e delle valige aperte giacevano sotto esso, controllai i quattro armadi e mi accorsi che due erano già stati occupati dal mio o mia compagno di stanza; nel primo posizionai tutti i miei vestiti mentre nel secondo lo riempì di libri, CD, disegni fatti dalla mia sorellina e sul fondo ci adagiai il mio sterio d’ultimo modello.
Mentre stavo finendo di sistemarmi, sentì bussare alla porta : Venite pure… Per quanto starò qui?
Ma quando alzai lo sguardo non mi trovai davanti, come pensavo, mia madre e mio padre ma un ragazzo della mia età senza una gamba, che mi scrutava incuriosito da dietro l’anta. :Tu non sei Vale! Esclamò con un misto di delusione e curiosità :Esatto, sono Giada e tu non devi essere un mago dell’osservazione…
Scoppiò a ridere. Aveva una risata che era la fine del mondo : Io sono Leo, stavo cercando il tuo compagno di stanza ma evidentemente è fuori per delle analisi. Io e Toni volevamo andare a fare un giro, appena torna digli che siamo passati! Ora ti lascio “lavorare”  e detto questo mi strizzò l’occhi e uscì. Io rimasi a fissare la porta. Avevo appena visto il sorriso più sconvolgente, luminoso e bello dell'universo: non c'erano dubbi. Appena finì di mettere a posto i bagagli mi sedetti sul letto abbandonandomi a fantasticare su quel misterioso ragazzo entrato poco prina in camera mia.
Dopo alcuni minuti i miei entrarono lentamente, quasi trascinandosi, si sedettero accanto a me...
  
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