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Autore: Aman    09/04/2014    0 recensioni
Gli anni corrono veloci come il vento e Jabok spera solo di dimenticare l'ultima battaglia della Congrega, ma gli eventi che si stanno presentando portano il segno inequivocabile che il male sta tornando e che, nonostante il suo ostinato parere contrario, la nuova Prescelta dovrà fare la sua comparsa.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il sole brillava debolmente fra le nubi della città, quel tanto che bastava al giovane Jabok per vedere il volto del suo maestro Keji. Non passavano automobili, né biciclette, né pedoni.
La città era come immobile dopo la grande battaglia.
<< Maestro. Il sole è tornato a brillare. Che cosa significa? >> domandò il piccolo Jabok, reggendo fra le braccia la sua sorellina appena nata.
<< Mio malgrado, significa che siamo stati sconfitti >> Keji appoggiò la schiena al muro del vicolo cieco, i suoi occhi emanavano tristezza e dolore, ma anche una stanchezza infinita.
<< Adesso cosa facciamo? >>
<< Ci divideremo. Dimenticheremo ciò che è successo e inizieremo una nuova vita >>
“ Una nuova vita ”, quelle parole davano a Jabok una sicurezza e una speranza che vinceva il fatto di aver appena visto morire i suoi genitori.
<< In più abbiamo anche una speranza per il futuro >> Keji accarezzò la testolina della piccola Alice, la bambina in fasce che Jabok custodiva gelosamente.
<< Non se ne parla! >> il tono di Jabok era secco e deciso << Non voglio che lei venga coinvolta in questo assurdo gioco di morte! Già troppi hanno perso la vita per la nostra negligenza. Se le dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerei mai >>
<< Se Andromeda vorrà, non le accadrà nulla >>
<< Non permetterò ad Andromeda di controllare i nostri destini >> detto questo, Jabok se ne andò.
La sua sagoma scomparve fra la folla di curiosi che erano accorsi per vedere cosa fosse successo, ma ormai non era rimasto più nulla, se non un'immensa fitta di dolore.



Nove anni passarono in fretta ed Alice era cresciuta parecchio, Jabok l'aveva allevata col sudore del suo lavoro e non le aveva mai fatto mancare nulla nonostante le difficoltà economiche.
Una mattina Alice si svegliò e trovò sul comodino una piccola scatola argentata, accanto c'era un bigliettino su cui c'era scritto: ALLA PRESCELTA, SPERANZA DEL NUOVO MONDO.
Alice credette subito che fosse un regalo del suo fratellone, così scese di corsa la scalinata e arrivò in cucina, dove Jabok stava preparando il latte col cacao per colazione.
<< Oh, grazie, grazie, GRAZIE! >> Alice lo abbracciò così forte che Jabok si sentì stritolare lo stomaco. << Per cosa? >> domandò Jabok.
<< Per questo >> Alice gli mostrò la scatoletta. Jabok guardava attonito e spaventato quell'oggetto, intanto la tazza gli cadde rovinosamente per terra.
<< Cos'hai? >> chiese preoccupata la bambina.
<< Niente >> mentì Jabok, ma in realtà quello era l'oggetto che non avrebbe mai e poi mai voluto vedere in vita sua, soprattutto nelle mani della sorellina.
<< Dammi >> Jabok si riprese velocemente dallo shock e sfilò l'oggetto dalle mani di Alice.
<< Ma è mio! Dammelo! >> protestò Alice.
<< Non oggi, non ora... non è il caso >> la voce di Jabok era roca, quasi mormorante, di un tono che non accettava repliche << Preparati, ti porto a scuola >> Alice si mise la giacca e si infilò la cartella sulle spalle, mormorando fra sé qualche insulto al fratello maleducato.
I due uscirono, ma più Alice cercava di capire cosa stesse succedendo, più Jabok si faceva freddo e introverso.
Doveva essere molto difficile per lui accettare ciò che stava accadendo, ma di sicuro non avrebbe accettato ciò che sarebbe accaduto.

La Scuola Elementare e Media Francesco Gossant era un'enorme casermone, con guglie appuntite e grosse finestre squadrate che facevano entrare all'interno dell'edificio una quantità di luce inverosimile. Cassandra Kumandov, l'insegnante di italiano di Alice, se ne stava dritta e composta davanti all'entrata per ricevere gli alunni.
Appena vide arrivare Alice e Jabok tirò un sospiro di sollievo.
Non ne poteva più di starsene di fuori al freddo e al gelo ed era ansiosa di iniziare le lezioni.
<< Ciao, ragazzi >> salutò Cassandra.
<< Ciao, Cassy >> rispose Jabok, pensoso.
<< Buongiorno, maestra >> biascicò Alice, imbronciata.
<< Che cosa avete, ragazzi? State bene!? >> Cassandra cominciava ad essere un po' preoccupata per loro.
Jabok le si avvicinò e le parlò nell'orecchio << Cassandra. Ha a che fare con la faccenda di nove anni fa >>
Di colpo anche Cassandra si fece cupa e serissima. << Alice, raggiungi gli altri in classe >> la maestra indicò il solido portone di quercia della scuola << Io ti raggiungo subito >>
Alice annuì e, a suo malincuore, entrò nella scuola. << Ok, se n'è andata. Ora spiegami per filo e per segno cos'è successo >>
<< Alice ha trovato questo >> il ragazzo le mostrò la scatoletta argentea che aveva sequestrato alla sorellina.
<< È un segno inequivocabile >>
<< Ma è anche stata la rovina di tutti noi >>
<< Ti prego, Jabok, non rendere le cose più difficili di quanto lo siano già >>
<< Non voglio che anche lei soffra per colpa di Andromeda... >> Cassandra toccò il volto di Jabok con la mano esitante, sfiorò la sua barba ispida e gli occhi colmi di paura e di lacrime.
<< Non sei cambiato per niente, sai? >> sorrise la ragazza << Sei sempre il solito ragazzino impaurito che cerca di farsi valere >>
Il ragazzo cercò di sorridere, ma non ci riuscì << Lo stesso ragazzino impaurito che non riuscirà a proteggere la sua sorellina? >> domandò.
<< No, lo stesso ragazzino impaurito di cui mi ero innamorata nove anni fa e che ora è pronto per la sua più grande sfida... >>
<< ...anche se il male tornerà, io sarò pronto >>
<< La Congrega di Andromeda sarà sempre al tuo fianco nei momenti più difficili >>
<< Grazie, Cassandra >> Jabok azzardò a qualcosa di più di uno sguardo concitato, la baciò dritto in bocca.
In quel momento non c'era altra preoccupazione, non c'era nessun mondo da salvare, non c'era nessuna bambina che rischiava di andare incontro a mille guai.
In quella manciata di secondi c'erano solo loro due. Ma nulla è eterno e il loro bacio si sciolse poco dopo. << Devo andare >> disse il ragazzo.
<< Ciao >> disse la ragazza.
Jabok corse verso il centro città.
Cassandra intuì dove volesse andare, ma ormai nulla avrebbe potuto cambiare la situazione.
Era stata eletta la nuova Prescelta, e tutti ora dovevano convivere con questa realtà.
  
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