La sua mano afferrò il mio polso, facendomi cadere a pochi centimetri da lui. Gemetti una volta che il mio sedere toccò violentemente il marciapiede, e insieme ad esso una coscia del ragazzo da cui “volevo scappare.”
“Dove vai?” Chiese faticosamente, e, tenendomi stretto il polso non smise di fissarmi.