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Autore: escapefromheart    09/04/2014    3 recensioni
[ Stydia | Possibile OOC | Finale Alternative Season 3 | One Shot | 1.507 parole ]
Finale alternativo della terza stagione, dove Allison non è morta nello scontro tra gli Oni.
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“Penso che infondo loro ne abbiano passate talmente tante, che alla fine si ritroveranno sempre qualsiasi cosa accada. Capisci cosa intendo giusto?” Con la coda dell’occhio vedo il suo sguardo che si sposta nuovamente dal soffitto a me, più volte, prima di fermarsi definitivamente su di me. Mi volto verso di lui, guardando i suoi occhi verdi profondi, e l’unica cosa che riesco a fare è accennare un sorriso.
“Comincio a capirlo.”
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lydia

Because The Night

 

Lydia

Rigiro la forchetta nel piatto più volte, non riuscendo a mandare giù neanche un boccone. Ne abbiamo passate tante in questi ultimi anni, forse troppe per degli adolescenti. Licantropi alfa assassini, Kanima, che era per di più il mio ragazzo, e poi come ultima cosa, ma non meno importante, ero una Banshee. Un essere soprannaturale che non faceva altro che urlare. A volte mi chiedevo se questo avrebbe influito con le mie corde vocali.


«Quindi abbiamo deciso di partire per un po’. Vedere cosa è rimasto di noi, e se possiamo recuperare quello che avevamo e.. Lydia? Mi stai ascoltando?»

La voce di Allison mi distoglie dai miei pensieri, facendomi sussultare leggermente sul posto. Lei mi guarda, comprensiva come al solito. La mia migliore amica, era qui davanti a me, è stava bene. Nessuno era morto nello scontro tra gli oni, e tutto sembrava prendere una strada più normale, o per lo meno, era quello che voleva fare Allison.

«Vuoi partire? Per andare dove?»

«In un posto non molto lontano da qui, vicino al mare. In realtà il posto non ha molto importanza, voglio capire se quello che abbiamo avuto, ne vale davvero la pena.»

Mi aveva raccontato Allison che, prima che venissero a salvarmi – lei preoccupata che le potesse succedere qualcosa – gli aveva detto a Scott quello che provava, quello che non ha mai smesso di provare. Ed ho sempre pensato che infondo, malgrado quanto ne avessero passate o ne dovessero passare, loro non avrebbero mai smesso di amarsi.

«Che mi dici di Isaac?» Il suo sguardo si rabbuia un po’ e abbassa la testa, ma poco dopo fa un timido sorriso e riporta lo sguardo su di me.

«Lui non è Scott.»

Mi limito a fargli un sorriso di comprensione, che lei ricambia mentre riprende a mangiare, cosa che io non riesco comunque a fare. Chissà come sta Stiles. Anche lui ne ha passate tante, forse quello che ne ha passate più di tutti. Tutta la storia del Nogitsune, e della sua mente impazzita. Impazzita, si ci sono stata lì dentro. E la prima cosa che ho visto è stato l’Echo House, diciamo che non sembrava stesse molto bene, almeno lì dentro. E mi domando davvero come stia adesso. Ora che è davvero se stesso.


«Cos’è quella faccia pensierosa? Siamo sopravvissuti, dovresti ridere!» Di nuovo, Allison mi scuote dai miei pensieri e – per la seconda volta in dieci minuti – sobbalzo.

«Stavo pensando a quante ne abbiamo passate in questo periodo. Ci sono stati alfa impazziti, un Darach che faceva sacrifici, il Nemeton, il Nogitsune. Tutti ne abbiamo passate tante in questo periodo. Tu, Scott.. Stiles. Soprattutto Stiles, sembra che alla fine quello che ci rimetta davvero in tutto questo sia lui. Sono solo preoccupata, credo.»

Allison rimane a bocca aperta per un paio di secondi, forse perché è la prima volta che sfogo i miei pensieri senza giri di parole. Ma è vero, sono preoccupata per Stiles. E’ sempre stato lui quello dal sarcasmo impeccabile, che trova le soluzioni anche quando non ci sono, quello che ti tira un sorriso quando tutto sta andando male e pensi che non c’è niente che possa peggiorare la situazione, e invece la situazione peggiora.

Però adesso siamo salvi, il nogitsune è ufficialmente sconfitto e so che non è tutto qui. Che alla fine c’è sempre qualche minaccia, qualche altro pazzo-assassino che si recherà a Beacon Hills. Quindi preferisco non pensarci per ora, e godermi questi attimi di tranquillità.


«Io devo andare a casa. Vuoi un passaggio da Stiles?» Alzo lo sguardo verso di lei, che si sta aggiustando il cappotto scuro e mi sta sorridendo, mentre attende una mia risposta.

«No, non c’è ne bisogno. Lo chiamo più tardi.» Mi guarda per un paio di secondi dubbiosa, ed io scosto il piatto – allontanandolo da sotto il mio naso – sorridendogli. Lei mi guarda ricambiando il mio sorriso, per poi fare due passi indietro e avvicinarsi nella sua auto. Sospiro pesantemente, afferro la mia borsa e inizio a camminare a passo veloce – quasi correndo – finché non sono al suo fianco.

«D’accordo, dammi un passaggio.» – le dico sconfitta e dopo le punto un dito contro – «E non ridere.» Lei mi guarda, abbassando lo sguardo e facendo un sorriso consapevole, come se sapesse qualcosa che io ancora non so.

 

***


Saluto Allison mentre scendo dalla macchina e mi avvicino alla porta della casa di Stiles. Alzo la mano per suonare al campanello, ma prima che lo faccia la porta si spalanca rivelandomi un ragazzo che decisamente non è Stiles.

«Lydia, che ci fai qui?»

«Per lo stesso motivo per cui ci sei tu.. credo.» Sposto lo guardo da lui ad Allison, alle mie spalle che è appena scesa dalla macchina. Si scambiano un paio di sguardi pieni di parole che ancora non si sono ufficialmente ridetti. E capisco che quando mi ha chiesto che ci facevo qui, in realtà si riferiva ad Allison.

«Vuoi restare sulla soglia ancora per molto?» Lui quasi sobbalza quando finalmente mi decido ad aprire bocca. Si sposta finalmente dalla soglia e mi saluta, mentre raggiunge Allison. Sono fortunati. Hanno quel tipo di amore che si ha una volta sola nella vita, e non dovrebbero sprecarlo. Neanche se ci fossero cento Isaac, o cento Kira in circolazione. Sono sempre stati Allison e Scott, e sempre lo saranno. Li guardo giusto ancora un attimo prima di entrare e chiudermi la porta alle spalle.

Salgo lentamente le scale e quando arrivo davanti alla porta di Stiles, alzo una mano per bussare, ma la ritiro poco dopo, quando vedo che la porta è spalancata.

Stiles è di spalle, indossa una maglietta verde chiaro e un paio di pantaloni. Mi appoggio allo stipite della porta, quando lo vedo intento a staccare vari fogli dal muro, ricordandomi varie volte in cui l’avevo trovato qui, che cercava di risolvere qualche caso o aiutare suo padre. Con tutti quei fili rossi appesi per tutta la sua stanza.


«Ehi.» Stiles si volta e sussulta, completamente sorpreso nel vedermi lì.

«Ly-Lydia, ciao.» Mi lancia uno sguardo di sfuggita, prima di riprendere a staccare i fogli dal muro. Quante cose sono successe prima di ritrovarci qui. Insomma, se fossero stati tempi diversi mi avrebbe chiesto perché fossi venuta da lui, e invece da qui, noto quante cose siano effettivamente cambiate tra noi due.

«Volevo vedere come stavi.. insomma, si..»

Mi avvicino lentamente sul suo letto e mi ci siedo sopra, osservandolo di spalle, mentre si sbarazza di tutte quelle cose.

«Beh, io sto bene.» Si volta verso di me nell’istante stesso in cui butta il suo ultimo pezzo di filo rosso nel cestino e dopo si sede al mio fianco. «E tu? E tu come stai?»

«Credo di star ancora elaborando di quello che è recentemente successo.» Mi spingo con i piedi verso la parte opposta da dove si trova Stiles, e affondo la testa nel cuscino, sposando lo sguardo sul tetto.

«Ho parlato con Scott. Lui e Allison vogliono riprovarci a quanto pare.»

«Si, Allison me l’ha detto.» Stiles si corica accanto a me, e dopo aver rivolto uno sguardo al soffitto, lo sposta su di me.

«Penso che infondo loro ne abbiano passate talmente tante, che alla fine si ritroveranno sempre qualsiasi cosa accada. Capisci cosa intendo giusto?»

Con la coda dell’occhio vedo il suo sguardo che si sposta nuovamente dal soffitto a me, più volte, prima di fermarsi definitivamente su di me. Mi volto verso di lui, guardando i suoi occhi verdi profondi, e l’unica cosa che riesco a fare è accennare un sorriso.

«Comincio a capirlo.»


 
Stiles
 
Sposto lo guardo sul soffitto e inizio a parlare del viaggio che Allison e Scott hanno intenzione di fare. Gli propongo anche a Lydia di andare noi da qualche parte per distrarci, ma quando non ricevo risposta, mi volto a guardarla. Le labbra inevitabilmente si piegano in un sorriso a vedere quella scena: Lydia sta dormendo, ha la testa piegata verso di me e gli occhi chiusi, le mani poggiate vicino al viso, mentre respira regolarmente.

A quel punto mi alzo dal letto e recupero una coperta dalla sedia vicino alla mia scrivania. La apro attento a non fare rumore – evitando di far cadere la sedia stessa – e la poggio su di lei, coprendo del tutto le sue gambe nude. Poggio la coperta sulle sue mani, e nell’istante in cui lo faccio la sua mano mi blocca e poi si corica di fianco, trascinandomi quasi su di lei.

Con la mia mano sinistra, riesco a non cadere su di lei, ma questo non basta per staccare la mia mano dalla sue, che adesso sta stringendo. Ha posato le sue labbra sulla mia mano, e sento il suo dolce respiro sulla mia pelle.

Malgrado tutto quello che abbiamo passato, credo che non smetterò mai di essere innamorato di Lydia Martin.

Così mi faccio spazio vicino a lei, sotto la coperta, e appoggio la testa sui suoi capelli biondo fragola. Mi limito a stringerla ancora un po’ e a godermi quel contatto, prima di addormentarmi anch’io.

 

   
 
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