Capitolo 1

Il passato

Mi chiamo Nagini e ho 17 anni, non so per quale motivo io abbia iniziato a scrivere questo diario ma... dai, non prendiamoci in giro, lo so benissimo il perché : è uno sfogo contro tutti quelli che mi credono una ragazzina dolce e ingenua. Che stupidi. Nessuno conosce il mio vero passato. È quindi necessario dire che sono stata adottata all'età di 5 anni da una coppia di novelli sposini: Elena e Daniel. Gli voglio molto bene e sono grata a loro per avermi accolto nonostante fossi già grandicella. Sta di fatto che nemmeno loro conoscono il mio vero passato e la mia vera identità e forse è meglio così.
La mia vita è come tutte quelle delle altre ragazze diciassettenni: scuola, compiti, amici, musica e , ovviamente, amore. Infatti anche se sono una ragazza piuttosto chiusa mi sono innamorata anche io sebbene  non riceva mai attenzioni particolari da nessuno. Non mi considero una ragazza brutta, ho i capelli...ecco ehm...si ecco i miei capelli sono              bianchi -argentei di natura a causa di una mancanza di melanina che influenza anche la mia carnagione che,  proprio per questo fatto,è pallida. Oltre a farmi parlare alle spalle un po' da tutti i miei capelli non mi danno grossi problemi anche se sono molto ricci e perciò indomabili. Per quanto riguarda gli occhi posso dire che sono la cosa che amo di più in me stessa, dalla pupilla vanno dal l'azzurro molto chiaro fino al blu che fa da contorno dell'iride. 
Ma ora veniamo al punto: il mio passato. Per me scrivere quello che dirò fra poco sarà una liberazione tra 3,2,1.... Io sono un fantasma! Ecco l'ho detto: sono un fantasma. Ora spiego tutto: nella mia vita passata, prima di morire, ho commesso un atto poco gradevole: vivevo nell'antica Francia e lavoravo come cameriera di un una ricca famiglia, qui una sera ho origliato involontariamente i discorsi del padrone di casa con sua moglie discutendo del fatto che voleva licenziarmi per il fatto che ero ( e sono tutt'ora) una gran maldestra. Ero sconvolta, ero molto povera e necessitavo di un lavoro per poter anche pagare le cure per il mio fratellino malato. Così quella stessa notte, piena di rabbia entrai nella camera dei padroni di casa e li assassinai. Poco dopo fuggì per le buie vie del paese e sulla riva del fiume vidi una cosa che mi lasciò del tutto stralunata: vidi il mio corpo senza vita disteso per terra, fu in quel momento che capii cos'ero diventata e una voce sconosciuta confermo questo mio pensiero dicendo:" subirai la stessa punizione che hanno dovuto subire le tue innocenti vittime, ricomincerai la tua vita da zero ma sotto forma di un fantasma". Da quel giorno passarono 17 anni, in cui rinacqui ai giorni nostri e ora sono felice insieme alla mia nuova famiglia ma la cosa più inquietante di questa faccenda è che non mi sono mai pentita di quello che ho fatto in passato, lo rifarei se mi capitasse di nuovo; ho una personalità che fa molto serial-killer, odio molte persone a volte senza motivo e sopratutto  odio alla follia chi si approfitta dei più deboli. Li ucciderei .