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Autore: Ale    11/07/2008    45 recensioni
Dieci momenti della vita di Teddy Lupin e Victoire Weasley, dal loro primo incontro alla nascita del loro amore...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Autumn

Questa è una raccolta ispirata ai temi della LJ Community ’10 pokes’. I personaggi di Harry Potter appartengono a J.K. Rowling.

Autumn

Il cielo aveva assunto la sua più bella tinta perlacea, i marciapiedi delle strade erano stati coperti da morbidi tappeti di foglie dorate e l’aria aveva già quella consistenza frizzante che faceva prudere il naso: Londra aveva sfoggiato prima del tempo il suo manto più elegante, un trionfo di oro e di verde sul fondo cupo del rosso e del marrone.

Sembrava che persino la natura volesse ricordare a Victoire che l’estate era davvero finita.

Il vapore bianco aveva invaso come al solito il binario 9 e ¾ e lasciava appena intravedere la sagoma dell’Espresso. Per la prima volta in sette anni, a Victoire ricordò un mostro. Un mostro che l’avrebbe portata lontano, separandola dalle persone più care…

“La vuoi smettere di torcerti le mani? Mi stai facendo innervosire.” la redarguì all’improvviso Dominique, sbucata alle sue spalle. Le rivolse un’occhiata annoiata. “Se ha detto che ci sarà, puoi star tranquilla che sarà qui prima che il treno parta.”

Victoire arrossì, ma confidò che il vapore celasse quell’informazione alla sorella, e alzò il nasino per aria. “Non sono affatto preoccupata.” dichiarò con forza.

Dominique alzò gli occhi al cielo. “No, certo…” borbottò sarcastica.

In mezzo a tutto quel fumo candido una figura avanzava regale. Maman. “Oh, eccovi qui. Sci stavomo preoccupondo… Avete già messo i bagogli nello scompartimonto?”

Oui, maman. Ce n’est pas la première fois que nous prenons le train” replicò in un francese perfetto (e alquanto scocciato) Dominique.

Maman sospirò. “Mi sto solo assicurondo che tu non mi debba spedire un gufo come l’anno scorso. Ricordi? Quondo hai dimenticato sulla pensilina i tuoi libri di scuola…”

Dominique si imbronciò. “Non è che me lo devi ricordare fino alla mia morte, eh!” sbottò, accigliata. “Me li sono scordata una volta sola!”

Nicky, è questo il tono con cui dovresti rivolgerti a tua madre?” domandò una voce calda e familiare. Il fumo si diradò, rivelando un uomo sui quarantacinque anni, alto e magro, con i capelli rossi tagliati corti, appena appena argentati in prossimità delle tempie. Si sarebbe detto un bell’uomo, non fosse stato per quelle brutte cicatrici che gli deturpavano il viso asciutto e fiero. Ma per quelle tre donne sulla piattaforma non c’era uomo più affascinante al mondo.

“No, papi…” sospirò Dominique. “Je te demande pardon, maman…

Maman agitò una mano come a dire che non importava e rivolse a suo marito un sorriso di ringraziamento.

Bill Weasley sospirò. “Tre donne con la testa calda… In che guaio mi sono cacciato…!” commentò scherzoso.

Tutte e tre imbronciarono la bocca nello stesso identico modo.

“Papi!” pigolarono all’unisono Victoire e Dominique, facendolo ridere.

“Ah, venite qui, tutte e due!” esclamò, avviluppandole in un abbraccio da orso. “Come farò a star senza di voi fino a Natale?”

Dominique aveva le orecchie in fiamme, mentre tentava di divincolarsi da quello slancio di affetto paterno. “Papi! Ci sono i miei amici qui da qualche parte!” protestò, imbarazzata. Ma suo padre, invece di lasciarla andare, la abbracciò più stretta. “Papà!” ululò Dominique.

Quando la lasciò finalmente andare, Dom finse di aver visto la sua amica Becky e fuggì, scomparendo nel vapore perlaceo. Victoire, ridendo, si posizionò meglio tra le braccia del suo meraviglioso papà e sospirò contenta. “Dov’è finito Lou?” domandò, alzando il viso per guardarlo negli occhi.

Lui le fece l’occhiolino. “L’ho spedito a prenderti gli Zuccotti di Zucca che ti piacciono tanto.”

Gli occhi di Victoire brillarono. “Sei il migliore, papi!” affermò con convinzione, strofinando il viso sul petto dell’uomo e solleticandogli, così, il viso con i capelli.

“Mi sa che qualcuno mi ruberà il posto uno di questi giorni…” brontolò il suo papà, arruffandole affettuosamente i capelli. “Anzi, diciamo pure subito…” aggiunse, cupo.

Victoire batté le palpebre, perplessa, ed alzò il viso per incrociare gli occhi del padre. Ma questi erano fissi su qualcosa oltre le spalle di Victoire. Ne seguì la direzione ed il cuore le balzò in gola. “Teddy! Sei arrivato!” strillò al settimo cielo, districandosi in un baleno dalla stretta del padre per correre dal ragazzo dalla zazzera turchese, che la stava guardando con un gran sorriso sulle labbra.

“Ehi, Vic!” la salutò lui composto, sporgendosi per darle un castissimo bacio sulla guancia.

Victoire si accigliò. Ma come? Tutto lì?! Aprì la bocca per protestare, ma Teddy si era già avvicinato ai suoi genitori, per salutarli cortesemente. “Signor Weasley. Signora Weasley. Come state?”

Maman sorrise divertita, rivelando la dentatura perfetta. “Oh, Toddy! Che piascere vederti! Ma, ti prego, chiamami Fleur: non sc’è bisogno di essere così formoli!”

“A me sta bene ‘Signor Weasley’…” borbottò suo padre, ricevendo una gomitatina da maman.

“Sei venuto per salutore Victoire?” domandò gentile quest’ultima.

La mano di Teddy corse a torturarsi le ciocche di capelli che gli solleticavano il collo. “Beh, sì…” rivelò imbarazzato. “Se per voi va bene, ovviamente!” aggiunse, lanciando un’occhiata nervosa a Bill Weasley.

“Ma certo che a loro va bene!” intervenne Victoire, avvicinatasi a Teddy con cipiglio marcato. “Oh, guarda: c’è Tiana! Vieni con me, Teddy!” esclamò d’un tratto, prendendolo per mano e trascinandolo via con forza. “Ci vediamo dopo!” aggiunse all’ultimo, rivolta ai genitori rimasti interdetti.

Si inoltrarono per qualche decina di metri nel candido vapore, prima che Victoire si fermasse di botto.

“Non vedo Tian…” cominciò Teddy, ma Victoire lo interruppe con un’occhiataccia.

“Si può sapere cosa diavolo era quel bacio?!” chiese seccata.

“Ehm… Un bacio di saluto?” provò Teddy.

Victoire si accigliò ancora di più. Lo prese per il bavero della camicia e fece cozzare le loro bocche in un bacio nervoso, brevissimo. “Questo è un bacio di saluto.” lo corresse, quando interruppe il contatto tra le loro labbra.

“No, questo è un attentato alla mia meravigliosa dentatura. Mi hai fatto male!” si lagnò scherzosamente Teddy, facendo finta di massaggiarsi le labbra per nascondere un sorriso felice.

Victoire si imbronciò ed incrociò le braccia al petto.

Teddy alzò gli occhi al cielo, ridacchiando sommessamente. Le racchiuse il volto tra le mani e la baciò con dolcezza, finché Victoire, dimenticato il cattivo umore, non rispose al bacio. Entrambi sospirarono, contenti. Teddy appoggiò le labbra sulla fronte di Victoire. “Scusa. È che quando ci sono anche i tuoi genitori mi sento un po’ in imbarazzo. E poi credo che tuo padre mi detesti…” mormorò, un po’ amareggiato.

“Non ti detesta.” lo rassicurò Victoire. “Deve solo adattarsi all’idea che ora sei il mio ragazzo.”

Teddy sbuffò dal naso, sarcastico. “È per questo che ti ho potuta avvicinare solo con la scusa delle ripetizioni di Trasfigurazione?”

Victoire disegnò strani ghirigori sulla camicia di Teddy, imbronciandosi. “L’ho abituato troppo bene.” commentò. “In diciassette anni non mi sono interessata a nessun altro ragazzo… Forse sperava che non ti saresti mai accorto di me, così sarei rimasta la sua principessina da qui all’eternità…”

Teddy la strinse un po’ di più, appoggiando una guancia sulla sommità della testa di Victoire. “E così lo sapeva anche tuo padre…” sospirò. “Sembra che l’unico imbecille che non se n’era accorto fossi io…”

“Ehi, Ted.” lo richiamò Victoire, spostandosi quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi. Sorrise. “Va bene così: mi piaci anche se sei un po’ imbecille!” gli disse, facendogli una linguaccia.

Teddy sogghignò ironico. “E a me piaci anche se sei una bisbetica!”

Victoire allargò gli occhi. “Bisbetica a me?!” esclamò, fingendo di essere offesa. “Questa volta non ti perdono, Ted Lupin.” dichiarò, facendo fatica a trattenere il sorrisino che le stava spuntando sulle labbra.

“Oh, come farò a ritornare nelle grazie della mia Principessa?!” si domandò Teddy, con finto tono angosciato. Poi sorrise malizioso. “Mm… Chissà se funziona…?” mormorò, la risata nella voce, mentre si avvicinava sempre di più alla bocca di Victoire

Lei sorrise quando le labbra di Teddy premettero contro le proprie. Si abbracciarono più stretti, mentre le loro bocche diventavano più audaci e le mani di Teddy vagavano prima sulla schiena di Victoire, poi sui suoi fianchi ed infine si infilavano lente sotto la camicia della divisa, incontrando la pelle calda, bollente…

Il primo istinto di Victoire fu di scansarsi: così si sarebbe stropicciata tutta ancora prima di salire sul treno! Ma il contatto tra la sua pelle e le mani di Teddy era così… così… nuovo e… piacevole, che vi si arrese senza opporre troppa resistenza. D’altro canto, non si poteva essere sempre perfette, no?

Ma, proprio quando Victoire aveva racimolato il coraggio di infilare le dita affusolate al di sotto del colletto della camicia di Teddy

“Ehi! Voi due! Che state facendo?!”

… la voce curiosa e sbalordita del piccolo James Potter interruppe l’idillio.

Teddy gemette, infastidito. “Cosa ti sembra che stiamo facendo, Jamie?” domandò retoricamente, lanciando un’occhiataccia al figlio più grande del suo padrino.

James sbatté gli occhi nocciola. “Vi state baciando!” rispose prontamente. Poi si rabbuiò. “Questo l’avevo capito. Non ho capito perché…” borbottò. “Ti sei accorto che lei è Victoire? Mia cugina Victoire?” chiese sospettoso.

Teddy roteò gli occhi, facendo ridacchiare Victoire. “Certo che me ne sono accorto, pulce…”

“E allora perché?”

“Perché la sto salutando, ecco perché!”

James rimase un secondo in silenzio. Poi fece una smorfia schifata. “Eww! Vuoi dire che vuoi baciare anche me e Al e Lily così?”

Victoire scoppiò a ridere.

Teddy si voltò del tutto verso James. “Jamie, sparisci!” ringhiò.

Il ragazzino dai capelli neri arruffatissimi lo prese alla lettera: si voltò ed in men che non si dica era scomparso nel fumo perlaceo.

Teddy sbuffò. “Quel ragazzino è snervante…” borbottò.

“… ma in fondo gli vuoi bene come ad un fratellino, eh?” lo pungolò Victoire, con un sorriso furbo, cui lui rispose con uno dei propri.

“Sì, gli voglio bene come tu vuoi bene a Dominique…”

Touchée!” Victoire alzò le mani in segno di resa, sorridendo. I fratelli minori potevano anche essere insopportabili, ma c’era qualcosa in loro che impediva di odiarli completamente…

Teddy le prese entrambe le mani e l’attirò di nuovo in un abbraccio. “Credi che sia destino essere interrotti?” domandò con un sospirone.

Victoire alzò la testa verso di lui, sorridendo maliziosa. “Beh, non ci resta che provare e riprovare…” mormorò, alzandosi sulle punte per sfiorare le labbra di Teddy

“Wow, atti osceni in luogo pubblico!” esclamò una voce divertita. “Tu che ne dici, Wright? Tiro fuori il blocchetto delle multe?”

Stavolta gemette anche Victoire. Si guardarono sconfortati e sospirarono nello stesso istante, prima di voltarsi verso i loro “amici”. Che se la ridevano sotto i baffi.

Tiana lanciò un’occhiata d’intesa ad Ethan. “Bisognerà fare rapporto alla McGranitt, piuttosto. Una Caposcuola trovata in atteggiamenti equivoci con un Auror: che cattivo esempio per i primini!”

“Non ho ancora indossato il distintivo: posso ancora essere un cattivo esempio!” la corresse Victoire, sorridendo divertita.

“Quanta irresponsabilità!” esclamò Tiana, scherzosa.

“Piuttosto, com’è che avete ufficializzato la vostra relazione senza dirci niente?” domandò Ethan. “James sta urlando a tutto il binario 9 e ¾ che Teddy Lupin è fidanzato con sua cugina Victoire…”

“Quella pulce…!” brontolò Teddy.

Tiana si strinse nelle spalle. “Credo che non sarà uno shock per nessuno: ormai avevano capito tutti che c’era qualcosa nell’aria.”

“A proposito di qualcosa nell’aria,” disse Victoire, lanciando ai due un’occhiata maliziosa. “Com’è che siete arrivati insieme senza dirci niente?” chiese, scimmiottando Ethan.

“Sono andato a prenderla. Ti dovevo chiedere il permesso?” chiese con un sorriso quest’ultimo.

“Non lo sai che, in quanto migliore amica, ho il dovere di approvare l’aspirante nuovo ragazzo di Tia?” replicò Victoire, divertita.

Tiana alzò gli occhi al cielo, ma arrossì lievemente. “Non è un aspirante ‘nuovo ragazzo’, Vi: mi ha soltanto accompagnata.”

Ethan si voltò a guardarla. “Chi ti ha detto che non aspiro ad essere il tuo nuovo ragazzo?” domandò, sinceramente sorpreso.

“S-Smettila di scherzare!” balbettò Tiana, imbarazzata.

“Chi sta scherzando?” continuò lui.

“Smettila di spaventare Tiana, Ethan!” si intromise Teddy, sogghignando. “Se la prospettiva che l’attende alla fine della scuola è cadere tra le tue braccia, potrebbe pensare seriamente di ripetere l’anno!” esclamò, ricevendo uno scappellotto in risposta.

Mentre i due ragazzi si picchiavano scherzosamente, Victoire si avvicinò a Tiana, che aveva ancora la guance rosse. “Allora?” chiese, sorniona.

“Allora cosa?” replicò brusca l’amica.

Victoire ridacchiò e le sussurrò in un orecchio, con fare cospiratore: “Ti piace Powell?”

Tiana si mordicchiò le labbra. “È… carino. È anche simpatico. Ma non sono ancora pronta per mettermi insieme a qualcun altro…”

Victoire le mise un braccio attorno alle spalle. “Prenditi tutto il tempo che vuoi. Ma non perdere una buona occasione per tornare a sorridere, okay?”

“Okay. Ci penserò.”

“Brava, però non perdere troppo tempo: non tutti sono pazienti come la sottoscritta!”

“Cos’avete da ridacchiare voi due?!” domandò Teddy, scoccando loro un’occhiata sospettosa e facendole sghignazzare ancora di più.

“Parli del diavolo…!” rise Victoire.

“Parlavi male di me?” domandò fintamente arrabbiato lui.

“Ovviamente!” rispose soddisfatta lei.

“Ma guarda che canaglia!” esclamò Teddy, slanciandosi in avanti per catturarla. Victoire si spostò con un urletto, ma lui fu più svelto: la intrappolò in un abbraccio e cominciò a farle il solletico sotto gli occhi divertiti dei loro amici.

“Smettila, Teddy! Smettila!” gridò tra le risate Victoire.

“No! Te la sei cercata!”

Un colpo di tosse li fece irrigidire. Davanti a loro stava Bill Weasley, con le braccia incrociate e gli occhi assottigliati. Dietro di lui, Fleur Weasley li osservava con un sorriso indulgente mentre Dominique scuoteva la testa e Lou li fissava esterrefatto da dietro una montagna di Zuccotti di Zucca.

Teddy fu il primo a reagire: liberò Victoire dal suo abbraccio e le risistemò con affettata disinvoltura il nodo della cravatta, lisciandole poi invisibili pieghe della camicetta. Deglutì, un po’ nervoso, mentre Tiana ed Ethan erano scossi da risatine silenziose.

Victoire, non è ora di salire sul treno?” domandò Bill, rivolgendo un’occhiataccia a Teddy.

Lei si imbronciò ed afferrò con forza la mano del suo ragazzo. “Sì, è ora.” annuì, incamminandosi con decisione verso il suo scompartimento, trascinandosi dietro Teddy. Giunta alla sua carrozza, si voltò verso il giovane Lupin. “Ah, sei invitato al matrimonio di mia zia Gabrielle verso la fine del mese: sarai il mio accompagnatore ufficiale.” lo informò con naturalezza.

Non si curò dello sguardo ammonitore (e tuttavia malinconico) di suo padre, né del sorrisino d’intesa che si scambiarono maman, Lou, Tiana ed Ethan e nemmeno degli occhi rivolti al cielo di sua sorella. Il sorriso entusiasta di Teddy non lasciava spazio al resto.

“Davvero? Vuoi dire che non dovremo aspettare la prima gita ad Hogsmeade per vederci?”

Victoire annuì, sorridente.

E Teddy la colse alla sprovvista, sollevandola da terra e stampandole un bacio ridente sulle labbra, per una volta senza curarsi dei presenti. “Conterò i giorni.” le rivelò con gli occhi brillanti, mentre lei lo fissava stupefatta e felice. “Non ho mai odiato Hogwarts così tanto…” aggiunse con una buffa smorfia, prima di lasciarla andare a salutare i suoi genitori.

E quando ormai la sua testa turchina era solo un puntino indistinto tra il vapore che ancora permeava la pensilina e Victoire pensava che quell’anno aveva tutte le premesse per essere un ottimo anno, suo cugino James la fece ricredere…

Il dodicenne Grifondoro stava discutendo animatamente con dei ragazzi del quinto anno. “Ehi, amico: bada a quel che dici!” lo sentì esclamare, passando davanti allo scompartimento dove si era sistemato. “Mia cugina Victoire è proprietà privata di Teddy Lupin! Ci siamo capiti? Verranno a vivere a casa mia e potranno anche tenersi la mia stanza!”

… Quello, pensò Victoire sistemandosi il distintivo da Caposcuola e preparandosi ad entrare per sedare la discussione con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, sarebbe stato un anno meraviglioso…

Commenti:

E così siamo giunti alla conclusione della raccolta…

Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita e che mi hanno messa tra i preferiti, ma soprattutto coloro che mi hanno incoraggiata con le loro recensioni.

Un ringraziamento particolare a:

Vale ed Eli: se non fosse stato per voi questi capitoli non sarebbero mai stati scritti. Quindi grazie, perché scrivere di Teddy e Victoire mi ha fatto crescere. Perciò mandatemi i vostri dieci titoli e proverò nuovamente a soddisfare la vostra richiesta!^^ Vi voglio bene!

Sorellinadolce, falalula, Nikki Potter, Tartablu, SoReLLiNaMaLfoY, Tsuyuko, Ginny28, Padfoot_O7, riddikulus, ninny, fanny91, CallieAM, zoe1230, ibiscus, SiJay: un grazie particolare per aver commentato l’ultimo capitolo, che era un po’ anomalo. Un grazie speciale a chi tra voi mi ha sostenuta lungo tutto il mio percorso. Ve ne sono grata. Grazie anche per tutti i complimenti che ho ricevuto: hanno fatto molto bene al mio ego di scrittrice!^^

Ramona55, Ginny36, freddymercury: un ringraziamento speciale a voi tre per le vostre recensioni sempre puntigliose e dettagliate e i vostri meravigliosi complimenti: mi hanno spronata a scrivere con attenzione e ad esigere ancora di più da me stessa. Spero che, se scriverò qualcos’altro che stuzzichi la vostra curiosità, mi farete il piacere di farmi conoscere il vostro giudizio sul mio lavoro. Ricordatevi: commenti costruttivi come i vostri aiutano una scrittrice dilettante a crescere.

Dieci capitoli sono pochi per raccontare tutto quello che c’era da dire su questi due personaggi. Che sia io o qualcun altro, spero che qualcuno decida di riempire gli spazi vuoti nella storia di Teddy e Victoire. Perché si sono guadagnati un posto speciale nel mio cuore e vorrei che continuassero ad esistere e a vivere altri momenti magici.

Spero che siano riusciti a conquistare un minuscolo angolino anche nei vostri cuori e che ricorderete con piacere e, perché no?, anche un po’ di affetto questa breve raccolta che non aveva nessuna pretesa, se non quella di farvi sorridere e farvi fantasticare su ciò che potrebbe essere accaduto…

Un abbraccio a tutti/e voi.

Ale

   
 
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