Capitolo
1
: Envy
Envy
fu
il primo homunculus creato da quella che si può definire
stupidità dell’uomo
oppure fulminazione riguardo la creazione di qualcosa . La storia di
Envy non
si può dire duri molto , in quanto morì appena
nato , ma si può dire più che
altro che la storia della sua nascita vale la pena citarla .
Dante
quel giorno era seduta su una sedia ad osservare la città
che avevano raso
letteralmente al suolo per poter costruire la pietra , sentiva un certo
rimorso
al guardarla , ma poi si rese conto che in fondo qualche sacrificio
valeva la
pena per quella che chiamavano vita eterna . Era bellissima , con gli
occhi
azzurri e capelli castani , una dote molto rara a quei tempi , il corpo
che era
riuscito a possedere era bello giovane e forte , un viso scolpito da
una
modesta bellezza un corpo sinuoso e snello modellato da
un’alimentazione sana
ed equilibrata . Stranamente era preoccupata per qualcosa , qualcosa la
turbava
, l’espressione sul suo viso incuteva un po’ di
timore a chi la guardava , ma
il timore che lei aveva si trasformava a scatti in sicurezza e in
orgoglio e il
sole che le batteva contro il viso la illuminava come un diamante
appena
trovato ed esposto alla luce . Finalmente quello straziante silenzio si
ruppe e
Dante alzatasi dalla sedia andava in tutto il suo splendore ad aprire a
chi
aveva bussato alla porta . Finalmente il dottore era arrivato e lei
più che
felice non esitava a mostrare la sua contentezza per la gioia che
quell’incontro
le portava . Dante infatti aveva già notato degli strani
sintomi da un po’ di
tempo che non riusciva a spiegare : strani abbassamenti di pressione ,
giramenti di testa , nausee mattutine . Ma non riusciva assolutamente a
spiegarsi che cosa fossero questi sintomi . La donna allora
ingaggiò una
discussione col medico che infine le spiegò la situazione :
“ Signor Dal , lei
è il nostro medico di fiducia nonché nostro amato
amico , quindi ecco perché mi
sono voluta consultare prima con voi piuttosto che con Hohenein , visto
che
forse il parere di un esperto mi potrebbe essere più utile
delle affermazioni
del mio compagno “ l’uomo allora rispose , non
sapendo se ridere o piangere per
l’accaduto : “ Dante te lo dirò
arrivando subito al sodo e non perdendo neanche
un po’ di tempo . I tuoi sintomi non sono molto normali per
una donna sana ,
questi sintomi sono molto particolari perché significano
solo una cosa …”.
Dante presa dall’emozione che attanagliava quel momento
ascoltava con
trepidazione il dottore che subito concluse dicendo : “
… Dante sei incinta ! “
. Per lei quelle parole furono come un’illuminazione che la
prese e la folgorò.
Un bambino , un vero bambino di cui prendersi cura e da crescere nel
meglio ,
con il compagno che aveva sempre amato e con cui avrebbe sempre sognato
di
metter su famiglia . La sua contentezza era grande e si perdeva in
quella che
era la preoccupazione e l’ansia di dare la notizia a Hohenein
, che era in giro
per via di uno dei suoi lunghi viaggi . Dante ancora sconvolta dalla
notizia
chiese al dottore la conferma di ciò per sapere se era
veramente la verità . Il
dottore un po’ rattristato , ma che comunque si dimostrava
disponibile e
sorridente le disse : “ Dante , per quanto ne so i tuoi
sintomi parlano chiaro
e se la medicina non è un’opinione , non vedo
perché dovresti ricredere sul
dono che il Signore ha voluto farti . Comunque vista la situazione devo
somministrarti una cura efficace per la gravidanza ed una dieta a base
di
verdure e vegetali , insieme a frutta .”. Dante sempre presa
dalla felicità ,
accompagnò il dottore alla porta e ringraziandolo del suo
sevizio si scusò per
il disturbo e lo salutò . Dal , così si chiamava
il dottore , era un caro amico
di Hohenein che era diventato medico per poter curare le malattie del
mondo e
per poter guarire gli uomini più bisognosi , era alto
castano e con occhi verdi
, non molto grasso e neanche molto robusto , era proporzionato per la
sua
statura fisica . Il dottor Dal dopo aver salutato Dante si avvia verso
la sua
casa , dove la aspettavano la sua gatta insieme ai suoi gattini . Ma
prima di
rincasare si voltò verso la casa di Dante e andò
verso un fiume dove andava
sempre a pescare da piccolo e dove nei momenti più difficili
e nei momenti di
tristezza assoluta piaceva pensare e magari consolarsi sfogandosi in un
pianto
. Quello era il momento del pianto e della tristezza che non lo
lasciava
assolutamente andare e per sfogarsi il dottore lanciava sassi alle
piccole onde
che si creavano dal nulla oppure perché spinte dalla brezza
leggera e fresca .
Ripresosi e dopo essersi alzato il dottore decise di tornare a casa e
di stare
seduto a pensare fra se e se su quello che stamattina aveva avuto
occasione di
conoscere . Non sapeva come era stata possibile una cosa del genere e
come Dante
avesse potuto seguire Hohenein nel suo folle esperimento , ma in fondo
lui le
voleva bene e non avrebbe mai smesso di volergliene . Intanto tornando
a casa
di Dante , la donna già stava
pensando a
quello che portava in grembo al nome da dargli e come prendersene cura
, ma poi
ripensandoci capì che bisognava aspettare un po’
per poter vedere per il nome ,
il corredino e la cameretta e tutte le altre cose che si fanno per un
neonato .
Intanto però il suo senso familiare il suo senso di casa era
però smosso dall’
in trepidazione di rivedere Hohenein , ma in realtà la donna
non aveva tutta
questa fretta di dirglielo , non sapendo la reazione del compagno a
questa
scioccante rivelazione . Sapeva però dalle sue ultime
lettere che l’uomo
sarebbe ritornato fra due giorni e lei voleva preparare qualcosa per
poterlo
accogliere come si deve , senza però usare
l’alchimia . L’indomani appena
svegliatasi Dante si mise al lavoro e cercando di fare tutto al meglio
stava
attenta ad ogni passaggio e qualche volta si fermava per cercare di
percepire
un movimento del bambino che i certe occasioni si faceva sentire .
Curò tutto
nei minimi dettagli , perfino la conservazione del cibo che infine
aveva un
aspetto squisito . Il pomeriggio di quello stesso giorno la donna cercava di farsi venire in
mente delle idee
per poter dire ad Hohenein che loro aspettavano un bambino e che lo
aveva
saputo da poco . Provava a pensare alle varie soluzioni ma non riusciva
a
trovare il modo per farlo , presa dall’emozione e dalla paura
, la sua testa
era vuota e nel frattempo che il sole calava dando spazio alla sera ,
la donna
prendeva sonno tra i suoi timori e dalla paura che l’indomani
non avrebbe
saputo parlare con l’uomo che amava e che stimava tantissimo
. La notte
continuava a calare e Dante continuava ad addormentarsi , cullata dal
dolce
suono della notte e da tutti i suoi pensieri che non le davano un
attimo di
pace e di tranquillità . La notte così trascorse
senza un minimo inceppo o
disturbo , solo un gufo un po’ grassoccio , ripeteva il suo
verso al chiaro di
luna , ma poi dopo un po’ di tempo rintanò la sua
testa tra le sue soffici ali
e si addormentò anche lui . All’alba del mattino
seguente il sole stava
sorgendo , e con i suoi raggi illuminava tutta la foresta circostante e
i fiori
bagnati di rugiada mattutina si svegliavano al solo tocco della luce
brillante
, era come se in quell’alba tutto il mondo si risvegliasse
forse anche perché
alimentato dalla felicità di Dante che nel frattempo si era
appena svegliata .
Non potè mangiare niente la poverina , in quanto nauseata da
tutto quello che
aveva attorno e disgustata dall’odore del cibo che aveva
preparato lei stessa
il giorno precedente . Si lavò subito in fretta e furia e
cominciò a farsi
bella per Hohenein , anche se non c’era molta roba per
potersi far belle a quel
tempo . Stava davanti allo specchio a fissarsi e continuava a pensare a
un modo
per potergli annunciare quell’evento così
meraviglioso ma non vi riusciva , lo
specchio non solo in quel momento stava riflettendo la sua immagine ,
ma
rifletteva anche le sue paure e la sua gioia per l’evento che
aveva sempre
sognato avvenisse . Tutt’un tratto il silenzio che avvolgeva
la camera da letto
di Dante venne rotto dal bussare alla porta . Dante preoccupata e sempre più
terrorizzata non riusciva
a darsi pace e la sua anima
continuava a combattere con un senso
di
terrore che l’attanagliava e che non le concedeva il
privilegio di respirare .
Il cuore le batteva a mille e le labbra tremavano , finchè
non prese il
coraggio nelle mani , e aprì la porta . Appena
l’aprì tutta la luce di quel
mattino entrò in casa , portata anche da un uomo . Era lui ,
pensò la donna che
però ancora esitante non aveva il coraggio di esplorare in
quell’ombra di cui
aveva ancora paura , quando ad un tratto l’uomo si
avvicinò a lei . Aveva un
paio di occhiali , era robusto , alto biondo e con gli occhi castani ,
allora
dopo averlo visto la donna si accorse che era proprio lui ,
l’uomo della sua
vita , il sole dei suoi giorni e presa dalla gioia di vederlo , gli
andò in
contro e lo baciò appassionatamente . Quel bacio suggellava
quello che per lei
era un amore eterno che non poteva finire , un amore che era grande
quanto la
pietra che aveva utilizzato per potersi trasferire in questo corpo ,
grande
quanto la gioia che provava in quel momento . Dante , molto contenta ,
lasciò
il suo amato , che nel frattempo si apprestava ad entrare in casa e
subito dopo
averlo salutato per la seconda volta lei si sedette e l’uomo
sempre sorridente
disse : “ Ciao Dante , come stai ? Spero bene “ .
Era arrivato il momento di
dirglielo , ma non riusciva ad aprire bocca , forse era meglio
aspettare
pensava tra se e se riflettendo su quello che avrebbe voluto dirgli e
decise
così di aspettare ancora un po’ prima di dargli la
notizia . Hohenein dopo aver
parlato con lei del suo viaggio decise di andarsi a lavare e a
riposarsi un po’
prima di mangiare . Dopo essersi lavato però depose subito
l’idea di riposarsi
intuendo che Dante era preoccupata per qualcosa e soprattutto
riflettendo sul fatto
che di rado stava in casa con lei . Per questo subito andò
nella sala da pranzo
dove Dante intepidante ed emozionata , allestiva un banchetto con le
cose
preparate il giorno prima . Hohenein allora fiero di quello che la sua
compagna
aveva fatto era sempre più felice finchè non si
sedettero a tavola per
consumare il pranzo . Hohenein allora più silenzioso di
Dante decise di rompere
il silenzio : “ Allora Dante dimmi , cosa ti preoccupa ?
L’ho capito subito
appena sono entrato
e mi hai baciato,
che qualcosa non va . Per favore di che si tratta ?
Dimmelo!”. Dante allora ,
impaurita dalla reazione del marito , disse improvvisamente la
verità , ancora
intepidante : “Hohenein io … sono …
sono … IO SONO INCINTA “.
Caro
Hohenein ,
se
stai leggendo queste righe è perché
evidentemente non ci sono più
e perché
ho deciso di fare il passo terribile che ha segnato la fine della mia
oscura
esistenza . Siamo sempre stati amici e ci siamo sempre confidati tutto
ma su
una cosa non sono stato sincero ; ti ricordi quando mi chiedesti se per
caso
provavo qualcosa per Dante . Bene in quell’occasione ti
risposi di no mentendo
. Io infatti amavo la tua compagna che però ha sempre avuto
solo occhi per te ,
e giustamente aveva ragione .Tu sei un uomo che non si lascia ferire
dalle sciocchezze
e che ha la testa sulle spalle . Non uno come me che ha avuto il
coraggio di
dire addio a questa stupida vita . So che tu consideri la vita come un
qualcosa
di prezioso anzi la consideri come il bene più grande ,ma
per mela vita è stata
una copia delle tue azioni . L’unica cosa che sono riuscito
ad ottenere da solo
è questa specializzazione in medicina che speravo di
utilizzare per fare
qualcosa diversa da te . Purtroppo però le mie fantasie sono
state distrutte .
Tu continuavi ad approfondire gli studi dell’alchimia ,
materia che in verità
ho sempre adorato ma che non ho mai avuto il talento di saper usare , e
avevi
anche la donna che ho amato di più al mondo . Diciamo quindi
che ho peccato di
Invidia . Spero quindi che tu possa perdonarmi non solo per quello che
ho fatto
durante la mia vita ma anche per l’invidia che ho avuto nei
tuoi confronti .
Nella speranza che mi capirai ti
lascio
per sempre , anche se con un gran vuoto nel cuore .
Tuo
Dal
Alla
lettura di quelle poche righe che mostravano un affetto incolmabile
Hohenein si
commosse . Non c’erano parole per poter esprimere il vuoto
incolmabile che Dal
gli aveva arrecato . Passò la notte alzato , tormentato dai
tuoni che
laceravano anche il suo cuore e la sua vita. Comunque i nove mesi
passarono molto
in fretta , tra risate e scherzi ma comunque con il rimorso di non aver
saputo
salvare Dal da quell’orrenda fine . Arrivò poi il
fatidico giorno quello della
nascita del bambino . Tutta la casa era mobilitata per la nascita di
quel
bambino che tutti avevano aspettato con ansia e che finalmente stava
per
arrivare . Varie levatrici che erano giunte a casa di Dante , aiutavano
la
donna a sopportare il duro travaglio , e a raggiungere il traguardo che
ha
sempre desiderato raggiungere . Hohenein stava nella stanza accanto e
al solo
sentire delle urla della compagna gli venivano i brividi .
Già si immaginava
con il bambino tra le mani , già si immaginava a cullarlo e
a dargli da
mangiare , lo prendeva quasi come un gioco crescere un bambino. Le urla
continuavano
e Hohenein era sempre più impaurito
,
tentando di sbirciare qualcosa entrando nella camera fu fermato da una
levatrice che lo richiamò dicendo : “ Cosa diavolo
ci fa qui ? Questo è un
momento importantissimo , se ne vada ! “ . Seguendo quindi
espressamente gli
ordini della donna , Hohenein continuò ad aspettare .
Aspettare però per lui
non era una cosa facile . Non aveva mai saputo aspettare e solo il
pensiero di
doverlo fare gli metteva i brividi . Quest’attesa fu rotta
dal pianto del
bambino che rallegrò Hohenein , Dante piangeva , ma piangeva
di gioia alla
vista del neonato , che come desiderava Hohenein era un maschietto .
Piccolo e
un po’ paffutello il bambino somigliava molto al padre , che
in quel momento
non riusciva a trattenere le lacrime per l’emozione . La
levatrice , che prima
aveva mandato fuori dalla stanza Hohenein ora gli portava suo figlio .
Glielo
porse e lui lo prese come se già avesse allevato una
moltitudine di bambini .
Disse subito appena lo prese in braccio : “ Dal ,
darà questo il tuo nome ,
Dal! Come lui , che ha saputo dare sempre del duo meglio “ .
Non fece neanche
in tempo a chiamare per nome il bambino che quest’ultimo
cominciò a stare male
. Si dimenava , poiché non riusciva a respirare e piangeva
per il dolore . Le
braccia che si agitavano velocemente subito cominciarono a muoversi
più
lentamente , finchè non si fermarono . Il bambino che era
nato molto vispo
rimase con gli occhi aperti e a nulla servirono i vari tentativi di
rianimazione delle levatrici sempre pronte a dare una mano . Il bambino
purtroppo era morto . Hohenein con le lacrime che gli colavano a
dirotto ,
diede un incredibile urlo di dolore , che fece balzare tutti. Dante che
era
ancora un po’ stordita sentì quell’urlo
di dolore intuendo già qualcosa . Hohenein
ormai distrutto da quello che era capitato chiuse gli occhi al bimbo
con fare
paterno che non avrebbe più potuto usare . L’uomo
dopo aver preso il bambino lo
portò nella camera di Dante . La donna al solo primo sguardo
capì che non c’era
niente da fare e dopo aver pianto a dirotto svenne . Tutti quanti
preoccupati
per la sorte di Dante le si radunarono intorno per poter vegliare su di
lei .
Dopo qualche giorno tutti i conoscenti ed i parenti dei due giovani si
radunarono al cimitero per poter dare l’addio a quel bambino
mai nato . Sulla
lapide vi erano scritte queste testuali parole :
A
Dal dolce bambino mai nato
Che possa riposare in pace
per sempre
Dopo
il funerale i due compagni rimasero vicino alla lapide del figlio a
pensare .
Dante ormai in preda alla depressione da un po’ di tempo non
prestava più
attenzione ai movimenti di nessuno e neanche alle parole di qualcuno .
Hohenein
invece aveva già in mente un qualcosa per cui valeva la pena
tentare un
qualcosa che mai nessuno era riuscito a portare a termine : la
trasmutazione
umana . Da quel giorno Hohenein cominciò a studiare modi e
modi per poter
riportare in vita quello che aveva perso . Mentre Dante si era ripresa
da quel
baratro in cui era tornata e si preoccupava per il compagno ,
l’uomo invece aveva
ancora in testa il volto del figlio morto , e per questo voleva a tutti
i costi
riportarlo in vita . Una notte tempestosa , fulmini e lampi
sormontavano il
cielo costeggiato di nuvole e proprio
in
quella notte che Hohenein volle mettere a frutto mesi di duro lavoro ,
che gli
erano costate notti dura fatica . Disegnò quindi il cerchio
alchemico , prese
gli elementi necessari per il corpo del bambino poi mise un
po’ di sangue per
ottenere l’anima . Fatto questo , non ripensando neanche alle
conseguenze del
suo gesto , mise le mani sul cerchio alchemico . La luce intensa aurea
sprigionata da quel cerchio era immensa , tanto che illuminava
più stanze in
una sola volta . Dante che era uscita , era ignara del folle
esperimento del
marito . Intanto quella luce aurea che costeggiava la casa
svanì subito e si
trasformò in luce viola . Quella luce aveva un che di
malefico, al suo
passaggio tutto si rompeva . Hohenein non ebbe neanche il tempo di
togliere le
mani dal cerchio che un piccolo essere gli si appoggiò sulla
gamba sinistra e
la fece sparire . fatto questo tutto si spense e Hohenein si
accasciò a terra
stremato . Dante che nel frattempo tornava a casa , sentendo un certo
brutto
odore e vedendo montagne di fumo uscire dallo studio del compagno si
precipitò
lì dove lo trovò privo di sensi e sanguinante .
Subito andò sotto il letto per
prendere l’oggetto che tutti avrebbero voluto possedere : la
pietra filosofale
. La portò vicino all’uomo . Una luce rossa si
sprigionò da quella pietra che
ad un certo punto si sollevò in aria . Una luce abbagliante
inondò la stanza e
tutto finì lì . Hohenein fu portato dalla moglie
nella camera da letto dove
riprese i sensi . La donna allora infuriata disse : “
PERCHE’ L’HAI FATTO ?
Perché hai tentato quella pratica proibita ? Sai anche che
nessuno è mai
riuscito a compierla perché allora l’hai fatto
?” . Hohenein non rispose ,
rivolse solo la sua testa verso il suo studio dove Dante andando a
vedere
rimase sconvolta . Dopo che il fumo si era dissolto apparve una figura
orribile
che aveva un che di mostruoso e che era immersa in una pozza di sangue
. Dante
urlando andò vicino al compagno lo abbracciò
forte e si lasciò cadere in un
pianto senza limiti . Pochi mesi dopo da quel folle incidente Hohenein
si era
ripreso e Dante era uscita a prendere della frutta . Tornata a casa
Dante non
vi trovò nessuno , trovò solo metà
della pietra filosofale che Hohenein aveva
creato con un piccolo biglietto indirizzato a lei . Era di Hohenein .
Il
biglietto diceva più o meno così : “
Amore mio ti lascio perché non potrei
vivere con una persona pure come te . Addio . Dal peccatore Hohenein .
“ Dante
dopo aver letto il biglietto uscì fuori
dalla casa e guardando la collina urlava il nome di Hohenein .
L’uomo che ormai
si era già allontanato guardava da un altopiano
la sua casa e la sua città e lasciandosi
scappare qualche lacrima disse
: “ Dante mi dispiace ma la vita eterna non esiste”