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Autore: Torica    10/04/2014    3 recensioni
Sherlock abbozzò un sorriso ‘’Sentimentale’’
John sorrise ‘’E’ un mio difetto’’...
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! :)
Spero che vi piaccia la mia misera storia, ultimamente sono presa da questi due XD
Buona lettura a tutti! (siate clementi!)



‘’Sherlock fammi vedere!’’
‘’Sto bene John!’’
Il medico rincorse il detective su per le scale del 221b.
‘’Sherlock sei stato accoltellato!’’
Il diretto interessato alzò gli occhi al cielo
‘’John era solo un coltello non una motosega e mi ha colpito di striscio’’
‘’Si, per ben tre volte!’’
Sherlock entrò nell’appartamento ignorando volutamente le parole dell’amico.
‘’Mi sbaglio o hai una moglie a casa da cui tornare?’’
‘’Quasi moglie’’ sottolineò John.
‘’Questo non cambia il fatto che c’è qualcuno a casa che ti aspetta e che potrebbe aver bisogno di te’’
‘’Mary se la cava benissimo anche da sola ed è assolutamente cosciente che quando esco con te c’è la forte possibilità che resti fuori anche per un giorno intero, quindi, grazie Sherlock – sottolineò ironicamente- ma non ti devi preoccupare per lei’’
‘’John perché mi sembra che tu ti preoccupi più per me che per lei?’’ affermò Sherlock mentre si toglieva con noncuranza il cappotto.
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Gli urlò dietro entrando nell’appartamento proprio mentre Sherlock spariva in bagno.
John si appoggiò alla sua poltrona cercando di riprendere fiato: non era facile star dietro a Sherlock considerando che una falcata del moro valeva circa due e mezzo delle sue.
‘’E’ tutto ok John, ho controllato, sto bene. Ora puoi andare!’’
John sospirò trattenendo l’irritazione ‘’Non sei un medico Sherlock fai giudicare a me!’’
Il medico irruppe nel piccolo bagno. Sherlock si chiuse in fretta la camicia bianca.
‘’John per l’amor di Dio: un po’ di privacy!’’ esclamò.
‘’Proprio tu parli di privacy’’ commentò John alzando un sopracciglio ‘’Avanti fammi vedere’’
Sherlock riuscì a divincolarsi dalla presa del medico e ad uscire dal bagno per dirigersi in cucina fingendo di dover bere qualcosa.
‘’Sherlock non fare il bambino!’’ lo rincorse il biondo che lo raggiunse in cucina prendendo il kit del pronto soccorso che Sherlock teneva nella mensola sopra ai fornelli tirando già fuori ago e filo e appoggiandoli sul tavolo e avvicinandosi al detective che nonostante le rassicurazioni continuava a perdere sangue.
‘’Ce la faccio benissimo da solo, ti ho visto farlo un milione di volte’’ lo liquidò.
John cercò di avvicinarsi ulteriormente: c’era qualcosa di strano nel comportamento di Sherlock ma prima che potesse controbattere ‘’Non mi toccare!’’ urlò di colpo il detective. John si bloccò.
Ci volle una frazione di secondo prima che Sherlock si rendesse conto di aver perso il controllo di sé stesso.
Si passò le mani sul volto per poi prendersi la testa fra le mani.
John annuì lentamente ‘’Va bene. Me ne vado’’ lo sguardo indurito. Si voltò ma prima che potesse varcare la soglia dell’appartamento Sherlock lo richiamò.
‘’John aspetta’’ John si fermò.
‘’Io ho… ho bisogno di te’’ disse prendendo in mano l’ago da sutura.
Il biondo si girò e lo guardò in silenzio per qualche secondo prima di tornare sui suoi passi, togliersi la giacca e prepararsi per curare l’amico.
Mentre si lavava le mani guardò Sherlock di soppiatto: c’era davvero qualcosa che non andava.
‘’Perché hai reagito così?’’ gli chiese. Lui non rispose.
Sherlock si slacciò lentamente la camicia, se la tolse e si sedette su di una sedia della cucina.
Non appena il medico diede uno sguardo al torso nudo di Sherlock comprese la risposta alla sua domanda.
‘’Oh Cristo Sherlock che ti è successo?’’
Il moro evitò il suo sguardo.
‘’Cosa diamine hai fatto in questi due anni?’’ si avvicinò cautamente: Sherlock aveva ragione, i tagli erano superficiali e di poco conto tanto che il medico quasi se ne dimenticò impegnato com’era a scandagliare il corpo di Sherlock costellato di segni e cicatrici.
‘’Non volevo che mi vedessi… così’’
John era turbato: aveva sempre visto Sherlock come un qualcosa con sopra l’etichetta ‘guardare ma non toccare’ e il fatto che qualcuno lo avesse ridotto in quel modo lo turbava in modo profondo.
Percependo il disagio del moro si mise subito al lavoro con i tagli. Durante l’operazione nessuno dei due parlò. Una volta finito John pulì e rimise tutto al suo posto. Sherlock invece non si era mosso.
‘’Sherlock perché non volevi che vedessi?’’
‘’Perché… perché tu sei importante per me e non avrei potuto e non posso sopportare che tu mi consideri un debole’’
John si avvicinò e cercò lo sguardo dell’amico che però teneva la testa bassa, decise quindi di abbassarsi poggiando un ginocchio a terra per riuscire a vederlo in viso.
‘’Sherlock, nessuna cosa o persona al mondo mi farebbe mai pensare che tu sia un debole’’
Gli occhi azzurri di Sherlock si posarono su quelli scuri di John.
‘’Insomma, combatti ogni giorno contro ladri, assassini e maniaci,  hai fronteggiato un folle come Moriarty e… ti sei buttato da un tetto solo per proteggere chi amavi’’
Gli poggiò una mano dietro al collo ‘’Come mai potrei pensare che tu sia un codardo? Tu sei la persona più coraggiosa che conosca. Davvero. E tutto quello che hai subito e al quale sei sopravvissuto in questi due anni non fanno altro che confermarlo’’.
Sherlock abbozzò un sorriso ‘’Sentimentale’’
John sorrise ‘’E’ un mio difetto’’ disse appoggiando poi la sua fronte a quella di Sherlock.
 
Intanto, pochi metri più in là, nascosta dietro la porta della cucina, la signora Hudson sorrideva fra sé.
‘’I miei ragazzi sono tornati’’.



Grazie per la lettura e ogni commento è gradito!
Un saluto a tutti! :)
  
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