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Autore: Dinde    11/04/2014    0 recensioni
Summer troppo Forte
Calum troppo fragile
Estate e Inverno
Caldo e freddo
ma tutto porta solo a una cosa
La primavera
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Furry
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ro appena arrivata, dovevo ancora truccarmi e tutto, non ero nemmeno in ansia ormai lo facevo da molti anni ed erano sempre gli stessi attori, lo stesso luogo sudicio e gli stessi spettatori nocche parenti e amici degli attori, nel mio caso solo mia mamma e mia sorella, bello direi.
Era il mio turno, ero già vestita e truccata sembravo una bambola, c’era john con me nella scena, cercavo di stargli il più lontano possibile, cercai di non guardarlo, guardai verso il pubblico e lo vidi, vidi i suoi occhi puntati su John si stava trattenendo, cercai di non ridere, finii la mia parte, non ero una brava attrice, avevo sempre piccole parti e mi andava bene, mi struccai e mi svestii, odiavo quei vestiti, corsi verso il pubblico, salutai mia mamma e mia sorella che come sempre mi fecero i complimenti anche se sapevo che non lo pensavano.
Corsi verso quel ragazzo, Calum “che ci fai tu qua?” gli chiesi a bassa voce non volevo disturbare “sono venuto a vedere Logan, come tutti gli anni, sei te che non mi noti mai” mi disse lui quasi ridendo rimasi in silenzio non so per quanti secondi non sapevo che dire “non sono venuto per te tranquilla ma se vuoi che ti salvi da john chiedi pure eh”.
Che simpatico.
Non sapevo più che fare o che dire mi uscì un “vieni fuori un attimo?” in trenta secondi nemmeno stessi pensando a quello, stavo pensando ai suoi occhi, ricordavano il colore dell’albero davanti a casa mia, quello dove giocavo sempre con mio papà e la mia amica Jade, o quanto mi mancano, Jade be credo di aver passato quella fase, ora ho harriet, me lei non sarà mai come Jade, si è una buona amica ma non potrà mai capirmi come lei.
Mio papà.. la ferita è ancora fresca, mi ricordo quando siamo andati a pescare l’ultima volta, sei mesi fa. Non sapevo che dopo sei settimane se ne sarebbe andato. Colpa del suo fottuto voler essere un eroe così da essere accettato anche se per me era il papà migliore di tutti e lo pensavo davvero. Ma lui voleva essere superiore, forse un po come me che volevo essere superiore a Calum non so per quale motivo anche se adesso stavo pensando ai suoi bellissimi occhi e alle sue labbra oddio basta Summer.
Lui annuii leggermente e prese la giacca fece un cenno a Logan che era sul palco e lui gli rispose con una leggera alzata di mano, uscimmo in fretta e furia, correndo, non so bene il perché , forse sentivo gli ochhi di John bruciarmi sulla pelle, lo odiavo, se prima riuscivo vagamente a tollerarlo ora lo odiavo, si perché una persona come si deve non farebbe mai queste cose a un'altra persona.
Eravamo fuori, faceva freddo, devo ammetterlo ma non importava. Nessuno aprì bocca per interminabili secondi poi lui saltò fuori con uno squittio e diceva “alla mia anima piace la tua dovremmo farle conoscere” si mise subito una mano davanti alla bocca, quasi non lo volesse dire. Ero sbalordita e addolcita nello stesso tempo e non so come risposi con un semplice “domani dal Mc alle 4?” ero intontita anche io, forse sarà stato il luogo o anche il fatto che mi aveva salvato o anche tutto quello schifo e quel piscio che mi circondava e vedevo lui, appoggiato al muro del “teatro” che fumava e amavo la sigaretta nella sua bocca amavo come la teneva, salda tra due dita, lunghe e magre.
Oddio Summer che cosa stai pensando ritorna alla realtà.
Al che lui mi guardò sbalordito e disse “ se vuole lei, signorina estate, a me farebbe molto piacere”
“bene, al Mc sulla rotonda quella verde”
“ahahah capito tutti Sam ahahahha”
“si va beh” dissi io con un leggero brivido, in realtà avevo davvero freddo , ma non volevo darlo a vedere così incrociai le braccia al petto, anche se lui sfortunatamente se n’era accorto. Mi diede la sua giacca anche se così sapevo sarebbe morto dal freddo gliela volvevo ridare ma avevo troppo freddo e beh, viva me, l’accettai, il suo profumo di cannella misto a benzina si fece subito sentire, era stranamente familiare anche se l’odore di benzina era un po’ sconosciuto. Era strana tutta questa storia, non mi sentivo a mio agio ma andava bene. “E’ il secondo giubbino che ti do, po li rivoglio indietro” mi disse lui in tono ironico, sapevo che era serio. La sua giacca che mi aveva dato l’altro giorno non l’avevo più tolta, sapeva di lui, di buono, l’avevo messa anche per venire qua, solo che era dentro nei camerini.
Gli prendo la mano e lo porto dentro con me , sembriamo una coppia che ha appena litigato, corro giù negli spogliatoi prendo la mia borsa e ci frugo dentro. La trovo, riesco a sentire il suo odore che sta svanendo e non voglio che succeda, ma so che gliela devo ridare. La prendo e gliela porgo lentamente agitandola molto sentendo il suo odore che si sente ormai a malapena “Grazie bella” arrossii tutta non so nemmeno il perché era una sensazione piacevole però. Vedevo che stava giocherellando con il suo telefono, ah gli devo dare il mio numero par domani, io mi chiedo come mi sia venuto in mente manco lo conosco Va be. Quant’è bello però. Summer basta “hei scusa mi puoi dare il telefono così metto il mio numero?” “tieni” Scrissi il mio numero e mi salvai poi feci uno squillo al mio telefono e salvai il suo numero “ei sorridi” mi disse alzai lo sguardo confusa e lui mi fece una foto “vieni qua eliminala subitoo oddio no” l’aveva salvata come foto per le chiamate oddio “sorridi” gli dissi io, al posto di sorridere fece una smorfia, la salvai, era adorabile. “siamo pari ciccio” oh ok Si sentì la canzone finale e porca puttana dovevo andare su. “cazzo, dobbiamo muoverci è finito” “Sali su Sam” mi prese in spalletta “pesi eh” gli diedi un coppino Oddio Appena fummo dietro le quinte scesi con un salto e tutti mi guardarono in modo strano, Logan salutò Calum con una stretta di mano. “Cals dove sono Hemmo, mike e Ash?” “boh, saranno sempre seduti dov’erano prima” Evidentemente questi suoi amici erano quei ragazzi seduti vicino a lui prima, uno biondo con gli occhi azzurri, di un azzurro scuro, si, uno con i capelli neri e rossi e a vederli si capiva che aveva fatto molte tinte e l’altro aveva dei capelli adorabili anche se coperti da un cappello nero. Era iniziata la musica finale dovevamo entrare tutti, entrai, sentii gli occhi di Calum puntati addosso, era una sensazione strana ma mi piaceva. Ringraziarono tutti e “spero di vedervi più numerosi l’anno prossimo” quello che diceva sempre il regista e ogni anno c’erano sempre le stesse facce. Appena uscita salutai Calum sono con un cenno di testa, salii in macchina con mia mamma e mia sorella. Appena arrivata a casa mi arrivò un messaggio “hei Sam” “calum” Cominciammo a parlare, smettemmo verso le tre di notte, era ormai il giorno del nostro primo appuntamento, dal Mc Donald, direi perfetto.

Aprì per prima quello di Harriet, era quello meno importante credevo. Diceva “oggi alle 5 al centro commerciale ci stai?” “scusa Haz ma proprio non posso, devo uscire con un ragazzo scusami”
Aprii quello di Calum era delle sei del mattino
“hei, scusa se ti scrivo adesso è che non riesco mai a dormire e ora che ho un chiodo fisso ancor meno. Stavo pensando a te e a quanto tu ti fida di me be provo a raccontarti un po’ di me per farti vedere chi sono veramente.
Sono Calum un ragazzo diciannovenne australiano, mi sono trasferito qui circa tredici anni fa. All’ età di sedici anni mia mamma è scappata con un suo alunno, insegnava all’università, ed è una cosa che appoggio anche io sarei scappato da mio padre, uno che pensa solo ai soldi e alle puttane. Ho un fratello di undici anni, Cody, lo amo con tutto me stesso anche se non lo vedo mai visto che lavoro al bar di mio padre con tutti quei leccaculo e morti di figa. Sono molto introverso, non mi esprimo facilmente e il fatto che ti sto scrivendo di me alle sei di mattina mi stupisce molto. Comunque, a nove anni ho rotto il braccio a una bambina e me ne pento ancora. Sono bugiardo e non mi esprimo mai, davvero mai, come ho detto prima. Vado bene a scuola ma per lo stress ho iniziato a fumare. Il mio migliore amico è luke, quel ragazzo che era seduto vicino a me durante lo spettacolo ma non credo l’avrai visto. Mi sto chiedendo perché ti sto scrivendo di me a quest’ora. Sto leggendo “il giovane Holden” ma non mi prende molto, non so perché.
Buongiorno Sam”
Sorridevo come un’ebete per quello che mi aveva scritto, io non ero come lui, io ero estroversa, facevo schifo a scuola, odio il fumo e leggere e ho un sonno pesantissimo
“sei una cosa dolcissima ci vediamo dopo” gli risposi semplicemente così non sapevo cos’altro aggiungere era tutto bellissimo.
Scesi e vidi mia madre che stava preparando il pranzo, la salutai con un veloce bacio sulla guancia. Mi guardò male, sapeva sempre se c’era qualcosa che non andava o per la quale ero emozionata.
“butta fuori il rospo”
“mamma come sei moderna vedo”
“grazie, ora parla”
“ok, oggi devo uscire con quel ragazzo che avevo visto allo spettacolo, con cui mi ero fermata a parlare, e credo che mi piaccia, boh sembra salvarmi” dissi io ero diventata rossa di vergogna.
lei mi abbracciò urlando era così dolce “sono contenta per te Machi, come l’hai conosciuto?”
“ecco.. sai John quello del gruppo” rimasi un attimo zitta tutte quelle immagini mi stavano ritornando alla mente “mi ha picchiato e lui l’ha tolto di mezzo” non riuscivo a dirle la verità ma questa era una parte.
“oddio amore perché non me l’hai detto e che credevo fosse un bravo ragazzo” mi abbracciò
“ok ora basta mangiamo”
“VIENI HILEY” mia mamma chiamò  mia sorella e mangiammo
Erano le 3,30 e non avevo nemmeno iniziato a prepararmi, corsi in bagno, presi il primo paio di jeans e la maglia dell’università di mamma, non so nemmeno perché ma l’amavo. Sembravo una defunta anche con il fondotinta e tutte quelle cagate lì che sinceramente odiavo. Mi infilai le vans nere, erano le 3,57, buon tempo, pensai.
Tre minuti dopo perfettamente in orario Calum suonò a quel campanello era bellissimo, felpa dei nirvana jeans e vans. Salutai tutta la combriccola comprese le amiche di mia sorella e il gatto, era venuto con la moto, meno male.
Pov Calum’s
Ero nervoso, anzi molto di più ero arrivato davanti a casa sua con dieci minuti d’anticipo, dopo decisi di andare a suonare, quando aprì la porta era lì bellissima, maglietta più grande di lei, jeans e vans sembrava me anche se sapevo che non era così, mi chiedo ancora se il messaggio di sta mattina l’abbia letto davvero. Esce e saluta tutti. La prendo per mano e la conduco fino alla mia moto. Sale su come se fosse sua come se l’avesse fatto altre milioni di volte, quando salì mi cinse il tronco con le sue braccia
“dove dobbiamo andare?”
“al Mc, il primo che trovi”
“ok allora muoviamoci”
“aspetta prima una cosa” si gira e tira fuori dal suo gigantesco zaino un amplificatore per telefoni, cose da tamarri, ho paura per la musica che metterà
“che genere ti piace? Non dirmi qualcosa diverso da quello che sto pensando se no ti butto giù e al Mc ci vado da sola con gli all time low a palla” appena sentì all time low mi si illuminò il mondo. Li amavo erano la mia band preferita
“okok metti gli all time low tanto non mi piacciono pft” dissi io in tono sarcastico “però non mettere remembering Sunday eh, mi raccomando” e come non detto lei l’aveva messa, l’adoravo quella canzone.
Woke up from dreaming and put on his shoes  Starting making his way past 2 in the morning  He hasn't been sober for days
 (Si è svegliato dal suo sogno e si è messo le scarpe Si è avviato per la sua strada alle 2 di notte passate Non era sobrio da giorni)
Sembravo io, solo che io non bevevo. Di notte quando facevo gli incubi, cosa che accadeva spesso, andavo in giardino a camminare e a pensare, a volte andavo semplicemente in camera di mio fratello e guardare un po’
Leaning out into the breeze Remembering Sunday, he falls to his knees They had breakfast together But two eggs don’t last Like the feeling of what he needs
(Appoggiandosi alla brezza Ricordando Domenica, cade in ginocchio Hanno fatto colazione insieme Ma due uova non bastano Come il sentimento di ciò di cui ha bisogno)
Era domenica, la brezza, si quella che provavo quando la vedevo, quella sarebbe stata la mia colazione perché non avevo mangiato la mattina e nemmeno a pranzo e nulla avrebbe colmato il sentimento che provavo per lei, vederla muoversi anche persino respirare.
Now this place is familiar to him She pulls on his hand with a devilish grin She led him upstairs, she led him upstairs Left him dying to get in
(Ora, questo posto gli è familiare Lei tira la sua mano con un ghigno diabolico Lo ha condotto su per le scale, lo ha condotto su per le scale Lo ha lasciato morire per farlo entrare)
Quel posto era famigliare, quella casa, tutto. Lei mi ha portato su, fino a livelli che non immaginavo nemmeno di poter arrivare. Mi ha permesso di entrare nel suo cuore
Forgive me, I’m trying to find My calling, I’m calling at night I don’t mean to be a bother,  But have you seen this girl? She’s been running through my dreams And it’s driving me crazy, it seems I’m going to ask her to marry me
(Perdonami, sto cercando di scoprire La mia vocazione, sto chiamando la notte Non vuol dire essere un seccatore Ma hai visto questa ragazza? Sta correndo per i miei sogni  E mi sta facendo impazzire, pare che Le chiederò di sposarmi)
Forse questo lo devo dire a mio fratello che oggi non sono stato con lui… ma l’ha vista è troppo perfetta, forse per il matrimonio è un po’ presto
Even though she doesn’t believe in love, He’s determined to call her bluff Who could deny these butterflies? They’re filling his gut 
(Anche se lei non crede nell’amore Lui è determinato a vedere il suo bluff Chi potrebbe negare queste farfalle? Gli stanno riempiendo la pancia)
Forse questa frase è dedicata a me…
 Waking the neighbors, unfamiliar faces  He pleads though he tries  But he’s only denied  Now he’s dying to get inside
(Svegliando i vicini, facce non familiari Si dichiara, o almeno ci prova Ma viene respinto Adesso sta morendo pur di entrare)
Andrei a cantare sotto casa sua svegliando tutti i vicini ed essere respinto ma per lei lo farei
Forgive me, I’m trying to find My calling, I’m calling at night I don’t mean to be a bother,  But have you seen this girl? She’s been running through my dreams And it’s driving me crazy, it seems I’m going to ask her to marry me
(Perdonami, sto cercando di scoprire La mia vocazione, sto chiamando la notte Non vuol dire essere un seccatore Ma hai visto questa ragazza? Sta correndo per i miei sogni  E mi sta facendo impazzire, pare che Le chiederò di sposarmi)
Il matrimonio poi…
The neighbors said she moved away Funny how it rained all day I didn’t think much of it then But it’s starting to all make sense Oh, I can see now that all of these clouds Are following me in my desperate endeavor To find my whoever, wherever she may be
(I vicini hanno detto che lei se n’è andata E’ divertente quanto ha piovuto per tutto il giorno Non ci ho pensato molto allora Ma tutto sta cominciando ad assumere un senso Oh, riesco a capire ora, che tutte queste nuvole Mi stanno seguendo nella mia impresa disperata Per scoprire con chi mai, e dove mai lei possa essere)
Questa frase non mi è mai piaciuta, troppa tristezza, forse mi rappresenta troppo perché ho paura che tutti se ne possano andare via da me.
I’m not coming back, I’ve done something so terrible I’m terrified to speak, but you’d expect that from me I’m mixed up, I’ll be blunt; now the rain is Washing you out of my hair and out of my mind Keeping an eye on the world, So many thousands of feet off the ground I’m over you now I’m at home in the clouds Towering over your head
(Non tornerò, ho fatto qualcosa di troppo terribile Sono terrorizzata all’idea di parlarne, ma tu te lo aspetteresti da me Sono confusa, sarò diretta; adesso la pioggia Ti sta lavando via dai miei capelli e via dalla mia mente Tieni d’occhio il mondo A così tanti metri da terra Sono su di te ora, sono a casa tra nuvole Sta piovendo a capofitto sulla tua testa)
Questo verso l’ho sempre definito mio, forse perché avrei fatto qualche cagata e me ne sarei andato
I guess I’ll go home now I guess I’ll go home now I guess I’ll go home now I guess I’ll go home
(Credo che andrò a casa ora Credo che andrò a casa ora Credo che andrò a casa ora Credo che andrò a casa)
Non voglio andare a casa
Passarono altre 5 o sei canzoni poi lo trovammo, il Mc, la feci scendere dalla moto con un salto e ci incamminammo verso l’entrata. C’erano moltissime persone ma tra i tavoli lo vidi, la rabbia mi ribolliva ancora dentro, lo odiavo cazzo si che lo odiavo, meno male che Sam non se n’era accorta.

spazio autrice:
ragazze ciao
starò assente per un po, devo andare in gita
  
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