Maledetto Deserto
…ovviamente ShikaIno…
Shikamaru sorrise lievemente. Strano da dire,
però era davvero così.
Naruto e
Rock Lee festeggiavano contenti sulle dune di sabbia, mentre Tenten li pregava
di scendere indenni e Kankuro li prendeva in giro
sogghignando: si vedeva che anche lui era felice.
Neji sedeva serio accanto al Nara, senza proferir
parola.
-"Ancora una volta ce l'hai fatta."-
mormorò una voce profonda e sensuale all'orecchio di Shikamaru, facendogli
salire dei brividi lungo tutta la schiena.
Temari gli
si sedette accanto, fissandolo con ghigno malizioso e soddisfatto: il solito
sguardo accattivante, che tutto voleva mostrargli meno che una semplice e pura
amicizia. Del resto, quell'amicizia che c'era una volta l'avevano rovinata già
da tempo col sesso, ma se Shikamaru avesse potuto tornare indietro... se ne
sarebbe stato in camera sua quella sera di un anno prima. Quella donna era
davvero una seccatura.
-"Avete salvato Suna
e Konoha ancora una volta, non sei contento?"-
chiese Temari rivolgendosi allo Hyuga,
sorridendo falsamente.
Neji fulminò la donna con sguardo freddo e
severo, dopodiché tornò a contemplare Tenten in lontananza che rideva insieme a
Lee e Kankuro: com'erano diverse, quelle due ragazze.
Temari tutto gli sembrava meno che sincera come la
sua Tenten.
-"E' strano."- proferì improvvisamente
Neji.
-"Cosa?"- chiese Shikamaru, allarmato.
-"L'altro gruppo. Non ci ha fatto sapere
nulla. Perché?"- si domandò il ragazzo, seriamente.
Il Nara aggrottò le sopracciglia, vagamente
ansioso.
-"Non so... forse non ci hanno
pensato."- rispose Shikamaru, facendo spallucce.
-"Avrebbero dovuto pensarci eccome. Mi sono
raccomandato sia con Sakura che con Hinata."-
protestò lo Hyuga, alzandosi in piedi.
-"Tsè, vatti a
fidare delle donne..."- commentò fra sé e sé il chunin, sospirando.
-"Beh, torniamo a Suna.
Se anche loro hanno finito la missione saranno già rientrati, così vedremo
quanto sono affidabili queste donne..."- lanciò una frecciatina Temari.
Il Nara sbuffò, imprecando mentalmente e
maledicendo il giorno in cui aveva deciso di andare a letto con quella donna.
z
Quando arrivarono a Suna,
l'atmosfera nel palazzo del Kazekage era parecchio
tesa, ma solo Neji, Shikamaru e Temari se ne resero
conto. Gli altri erano così presi a far festa che non si erano accorti delle
strane espressioni stampate sui volti dei loro compagni.
Sakura e Hinata
parlavano con espressione crucciata con Gaara, che
seriamente le stava ad ascoltare, mentre un alone di preoccupazione gli calava
sul viso.
-"Ehi, Kiba, abbiamo vinto!!!"- gridò Naruto, dando una forte pacca sulla spalla al compagno
dell'altro gruppo.
-"Già... già..."- annuì Kiba, poco
convinto.
L'Uzumaki andò a
festeggiare con Hinata e Sakura, abbracciandole
entrambe in una volta sola, e il risultato fu un cazzotto da parte della Haruno e uno svenimento da parte della Hyuga.
Toccò a Sakura raccoglierli da terra e metterli a sedere con la speranza di
farli riprendere.
-"Ehi, ti va di andare a farci un
giretto?"- domandò Kankuro, avvicinandosi a
Tenten sornione.
-"Ehm, a dire il vero... sarei un po'
stanca..."- cercò una scusa la ragazza, sentendosi minacciata dallo
sguardo malizioso del jonin.
-"Dai, non fare la noiosa... stasera bisogna
divertirsi!"- insistette Kankuro.
-"Sì Tenten, tira fuori il tuo spirito della
gioventù!!!"- gli diede manforte Lee, che non si rendeva conto della
situazione.
-"No, ecco io veramente..."- si allarmò
la kunoichi, non sapendo più che scusa inventare.
-"Ha detto che non le va, ci sentite o no
razza di esaltati?"- intervenne Neji, fulminando i due rompiscatole.
-"Ehi tu, sei la sua guardia del
corpo?"- lo fulminò Kankuro, iniziando una
guerra di sguardi con lui.
-"Come ti permetti, insolente?"-
ricambiò lo Hyuga, partecipando alla sfida di
minacce.
Mentre vedeva tutti far casino, Shikamaru liberò
nuovamente le labbra in un sorriso sollevato: come al solito, era stato Neji a
metterli in soggezione per nulla. Era lui il primo a non essere in pensiero,
perché avrebbero dovuto esserlo loro? Tutto era andato bene, almeno per
stavolta.
Ovviamente, Temari non
aveva perso tempo e gli aveva già fatto cenno di seguirla in camera sua. La
mente di Shikamaru vagava ora alla disperata ricerca di una scusa per non
andarci: oltre ad essere stanco morto, non gli andava di sparire con la jonin mentre sapeva che c'erano tutti i suoi amici in giro,
soprattutto se c'erano i suoi compagni di squadra. Ma ora che ci pensava, i
suoi migliori amici non erano lì. Sia Choji che Ino erano nell'altro gruppo, ma
non li vedeva da nessuna parte.
Neanche il tempo di cercarli con lo sguardo, che
subito percepì la mano di qualcuno premergli con forza sulla spalla. Kiba gli
si era avvicinato, con grande sorpresa sua e di Temari,
sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
-"Ino è ridotta male, ma veramente male.
Prima di perdere conoscenza ha chiesto di te. Camera 202."- si limitò a
dire l'Inuzuka con una chiarezza ed una velocità
impressionanti.
Il ragazzo si allontanò, lasciando Shikamaru in
un totale stato di confusione. Aveva sentito il sangue ghiacciarsi nelle vene.
Era stato come un fulmine a ciel sereno e non era nemmeno sicuro di aver capito
così bene.
Guardò Kiba allibito e l'amico gli indicò le
scale del piano superiore con un cenno. La camera 202 era al piano superiore.
Allora era vero: qualcosa era andato veramente storto.
Senza degnare Temari
nemmeno di uno sguardo, il Nara si precipitò su per le scale, mentre un'ansia
sempre maggiore gli cresceva nel cuore.
z
Quando vide quel numero immenso di medic ninja davanti alla porta della camera 202, sentì il
cuore perdere un battito, mentre un nodo gli stringeva la gola.
La prima cosa che pensò fu: "Non anche tu.
Non puoi lasciarmi anche tu.".
Egoista, sempre il solita egoista. Lo ammetteva.
Ma non era pronto per quello. Non aveva ancora contemplato l'idea di perderla,
e sei mesi dopo la morte di Asuma... no, non era per niente il caso.
Ma magari erano solo paranoie inutili, magari
Kiba era stato troppo melodrammatico, magari era solo uno scherzo... eppure non
riusciva a muovere neppure un passo verso la camera 202. Se ne stava lì,
inchiodato ad un metro di distanza, a fissare quella gente sconosciuta e dalle
facce gravi entrare e uscire. Non ce la faceva. Non ci riusciva.
-"Shikamaru!"- lo richiamò una
squillante voce femminile, facendolo voltare.
Sakura, Sai e Choji lo fissavano, pallidi e
preoccupati.
-"Quando ti ho visto salire su di corsa, ho
capito che qualcuno ti aveva raccontato... tutto."- commentò Sakura, con
sguardo triste e occhi lucidi.
-"C-cos'è
successo?"- chiese con voce stranamente tremante.
Sakura sbarrò gli occhi, colpita: non l'aveva mai
visto così spaventato in vita sua.
Sia la Haruno che l'Akimichi abbassarono lo sguardo, esitanti e turbati, mentre
Sai fece un passo avanti, fissando i suoi occhi di pece in quelli altrettanto
scuri ma più umani di Shikamaru.
-"Uno scorpione del deserto. Non abbiamo
potuto fare niente, l'ha punta all'improvviso. E' stata una sventura."-
spiegò, freddo e atono.
-"Uno scorpione del deserto, eh?"-
ripeté il Nara, mentre sentiva il corpo tremare dal nervoso e dall'irritazione.
Shikamaru strinse i pugni, abbassando il volto,
cominciando a respirare a fondo e velocemente. Camminò avanti e indietro per
qualche secondo, cercando di smaltire il nervoso, sbuffando e premendosi le
dita contro le tempie.
Poi, senza preavviso, il ragazzo si avventò su
Sai, prendendolo per il bavero e sbattendolo contro la parete: gli occhi sempre
apatici di Shikamaru adesso bruciavano di ira, ira verso Sai.
-"Mi avevi promesso che l'avresti
protetta!!!"- ringhiò il ragazzo col codino, furibondo.
-"Mi dispiace, ho fatto quello che ho
potuto."- si scusò Sai, con volto impassibile.
-"Bastardo!!!"- sbottò il Nara,
tirandogli un pugno in pieno volto.
-"Shikamaru!!!"- lo richiamarono
all'unisono Sakura e Choji, allibiti.
Irritato come non mai, Shikamaru si allontanò, dirigendosi
a grandi passi verso la camera 202. Adesso non voleva andare in nessun altro
luogo all'infuori di quello.
z
-"Come sta?"- chiese il ragazzo,
fulminando con sguardo serio e impassibile una graziosa medic
ninja chinata verso la biondina.
-"Beh, sembrerebbe bene... nel senso... lei
adesso sta molto male, purtroppo il veleno di scorpione è molto doloroso da
smaltire per l'organismo, però l'antidoto che le abbiamo somministrato dovrebbe
far effetto nel giro di 24 ore... insomma, non è più in pericolo di
vita."- spiegò la ragazza, intimorita da quello sguardo scontroso.
-"Capisco. E adesso?"- domandò
Shikamaru, sedendosi sul bordo del letto.
-"E adesso bisogna lasciarla
riposare."- rispose la ragazza, aprendo la porta.
-"D'accordo. Io resto qui con lei."-
asserì il chunin, volgendo il suo volto verso il viso pallido e sofferente
della compagna.
La medic ninja se la svignò,
capendo che era il caso di lasciarli soli.
Shikamaru scostò immediatamente il volto da
quello di Ino, fissando i suoi occhi al suolo: faceva male vederla sofferente,
lei che era sempre felice e sorridente.
Ansioso, il ragazzo cominciò a torturarsi le
dita, mentre il suo sguardo si spostava da un punto all'altro della camera
vuota. Cercava di calmarsi, ma era inutile: sentiva il respiro ipnotico di Ino
dietro di sé, veloce e irregolare, interrotto da qualche flebile ma intenso
gemito di dolore.
Il chunin si alzò di scatto dal letto,
cominciando a camminare avanti e indietro. Tutto in quella camera semivuota
sembrava dargli sui nervi.
La temperatura nella stanza era piuttosto alta.
"Maledetto deserto" sbottò il Nara,
abbassando le tende veneziane per cercare di oscurare quel sole che rendeva la
temperatura insopportabile.
Vide l'ombra delle tendine calare sul corpo
immobile della compagna, per proteggerla dal deserto che lei tanto odiava. E
pensò. Pensò che forse l'ombra avrebbe dovuto proteggerla dal deserto prima che
le facesse del male.
Venne subito richiamato da un gemito di dolore di
Ino. Shikamaru le si avvicinò, accostando il proprio volto al suo: notò delle
goccioline di sudore imperlarle il viso, contratto in una smorfia di dolore. Le
labbra avevano perso il loro colorito roseo, diventando pallide e tristi. I
capelli dorati le incorniciavano il volto, che sebbene sofferente rimaneva
bellissimo.
Con naturalezza, Shikamaru lasciò scivolare due
dita sulla fronte della ragazza, scostandole qualche ciuffo ribelle, per poi
lasciarle scivolare lungo le guance pallide e morbide. Fermò la mano quando,
seguendo i lineamenti perfetti del suo volto, il ragazzo ritrovò le sue dita
sulle labbra di Ino. Le sfiorò delicatamente, mentre veniva scosso da un tremito
lungo tutto il corpo.
Ino mugugnò ancora e il ragazzo, come ridestato
di colpo dalla sua contemplazione, ritirò il braccio di scatto, avvampando in
volto: cosa diavolo stava facendo?!
Si sedette nuovamente sul letto, dando le spalle
alla Yamanaka, e si passò una mano sulla fronte: accidenti se faceva caldo, là
dentro.
-"Maledetto deserto..."- borbottò fra
sé e sé, contrariato.
Poi si perse. Nei suoi pensieri, nei suoi
ricordi... nel passato. Realizzò di aver trascurato molto la compagna di
squadra nell'ultimo periodo. Non ricordava nemmeno più quand'era stata l'ultima
volta che erano stati da soli per più di cinque minuti. Si maledì per questo,
si maledì tanto. E si maledì ancora di più quando la sentì gemere nuovamente
per il dolore. Voltò leggermente lo sguardo verso di lei, scrutandola con la
coda dell'occhio. No, non avrebbe mai dovuto lasciarla andare nell'altro gruppo
senza di lui, affidandola alle cure di quell'automa di Sai. Aveva toppato in
pieno. Doveva proteggerla da sé, solo così sarebbe stato sicuro per la sua
incolumità.
Sospirò ancora, ripromettendosi di non
abbandonarla più, di andare sempre in missione con lei; qualunque cosa fosse
successa, sarebbero rimasti sempre insieme. Sempre.
-"Shika...?"- lo richiamò una vocina
flebile e insicura da dietro le spalle.
-"Ehi, ciao Ino..."- la salutò
Shikamaru, sorridendole con strana dolcezza.
-"...che è successo?"- gli chiese lei,
aggrottando le sopracciglia, perplessa da quella reazione stranamente
accondiscendente.
-"Ti ha punta uno scorpione."- le
spiegò il Nara, fissando gli occhi lucidi e stanchi della compagna.
-"Ah, capisco. E morirò?"- domandò, con
tono calmo.
-"No, non direi proprio."- rispose
Shikamaru, serio.
-"E allora perché mi guardi così?"-
protestò Ino, mostrando la sua perplessità.
-"Così come, scusa?"- ribatté lui,
inarcando un sopracciglio, sorpreso.
-"Così... dolcemente?"- azzardò lei,
esitante.
-"Eh sì... si vede che hai ancora la febbre,
Yamanaka."- ghignò Shikamaru, cercando di ritrovare quella sua solita
ironia.
-"Sarà... accidenti però, non riesco nemmeno
a muovermi."- sbottò la ragazza, sbuffando.
-"Meglio, così stai un po' ferma. Devi
sempre saltellare in giro, sei snervante a volte."- la sfotté lui,
alzandosi in piedi e mettendosi le mani in tasca, avvicinandosi alla porta.
-"Uff... maledetto
deserto..."- sbuffò Ino, nascondendo parte del volto sotto le coperte,
ignorando le abituali provocazioni del compagno.
"Puoi ben dirlo" pensò fra sé e sé il
Nara, aprendo lievemente la porta e lanciando una fugace occhiata di fuori,
notando che Temari era appostata lì in compagnia di
un po' troppa gente.
Sbuffò, richiudendo immediatamente la porta e
voltandosi verso Ino. Strabuzzò gli occhi quando vide che la biondina stava
cercando di alzarsi dal letto.
Per un momento, Ino sembrò farcela a drizzarsi in
piedi, ma non fu nient'altro che una vana illusione: presto perse l'equilibrio
e Shikamaru riuscì a prenderla solo per miracolo.
Ora, il Nara stringeva il corpo gracile e debole
della compagna tra le sue forti braccia; certo, lo faceva spesso in battaglia,
ma adesso era stranamente... diverso. Percepiva chiaramente il respiro caldo e
veloce di Ino sul suo collo e su parte della guancia, mentre i capelli dorati
si intrecciavano con le dita delle sue mani, serrate intorno alla sua esile vita.
Lentamente Ino sollevò il volto verso quello del
compagno, avvampando incontrando i suoi occhi seri e apatici.
-"Sc-scusami...
deve essere il caldo, mi fa girare la testa..."- si scusò la Yamanaka, non
sapendo che altro dire.
-"Il caldo, eh? Non il veleno?"-
borbottò Shikamaru, inarcando un sopracciglio, perplesso.
-"No, il caldo."- ripeté Ino, non
riuscendo a staccare i propri occhi dai suoi, così seri e magnetici.
-"Già, il caldo."- ribadì lui,
stringendo un po' di più la mano intorno alla vita della compagna, attirandola
a sé.
-"M-maledetto
deserto..."- sforzò un sorrisino nervoso la biondina, mentre l'imbarazzo
cresceva secondo per secondo. Perché Shikamaru non la lasciava andare? -"A-adesso sto bene... puoi lasciarmi andare..."- lo
invitò, arrossendo.
-"No."- rispose lui, senza pensarci.
"Bravo Shikamaru, sputtaniamoci così,
tanto..." pensò dentro di sé, non riuscendo a staccare gli occhi di dosso
dalla bellissima compagna.
Non capiva perché, ma sentirla così debole e
inerme fra le sue braccia... gli dava una sensazione di potere mai provata
prima di allora. Pensava che avrebbe potuto farle tutto quello che voleva, in
quel momento... ma non riusciva a capire perché pensasse quelle cose. Da quando
fantasticava sulla Yamanaka?
-"Perché no? Avanti Shika!"- lo pregò
Ino, sempre più imbarazzata.
-"Boh, sarà il caldo. Maledetto
deserto..."- fece spallucce il ragazzo, stringendo ancora di più
l'abbraccio.
-"Ah... sì..."- rispose lei, abbassando
il volto: accidenti, non aveva mai abbassato lo sguardo di fronte a Shikamaru!
Che diavolo le passava per la testa? Ma soprattutto, perché non si divincolava
da quell'abbraccio? Perché sentiva i neuroni friggersi uno ad uno ed il cuore
battere a mille?
Finalmente Ino raccolse quel poco di amor proprio
che le era rimasto e decise di riportare i suoi occhi su quelli di Shikamaru
per intimargli di lasciarla andare, ma... la reazione non fu proprio quella
prevista.
La biondina si ritrovò il viso del compagno a
pochissimi centimetri dal suo, una distanza così insignificante da permettergli
di sentire il suo respiro sulle labbra. E sentì che i suoi neuroni e il
orgoglio erano andati a farsi friggere, per qualche assurda ragione.
Quando Shikamaru realizzò che la ragazza aveva
appoggiato le sue morbide labbra contro le proprie, il chunin strabuzzò gli
occhi, incredulo. Avrebbe voluto reagire, ma... era impossibile ragionare in
quel momento, perché non aveva logica. Era anche impossibile controllare le sue
labbra, che avevano cominciato a muoversi a ritmo della musica dettata da quelle
della compagna.
-"...che fai...?"- ebbe la forza di
sussurrare Shikamaru poco dopo, staccando lievemente le sue labbra da quelle di
Ino.
-"...s-sarà... il veleno di
scorpione..."- mormorò la Yamanaka, scambiandosi altri leggeri baci col
ragazzo.
-"Ah, adesso è il veleno, eh?"- ghignò
il Nara, appoggiando la sua fronte contro quella di Ino per poterla fissare
meglio negli occhi, accarezzandole lievemente guance e mento.
-"Già, il veleno... maledetto
deserto..."- sorrise la biondina, imbarazzata come non mai.
-"...maledetto deserto..."- rise
lievemente Shikamaru, per poi ricominciare a baciare avidamente le labbra della
ragazza.
A
tutte le mie
AdoVate MoscheH BiancheH
E ai
pazzi momenti vissuti insieme fino ad oggi.
Vi
voglio un sacco di bene.
Insieme
verso l’infinito e oltre!
Okay, non è sicuramente una delle mie migliori shot, anzi direi che è abominevole, ma avevo una gran
voglia di ShikaIno in questi giorni. Se non scrivevo
qualcosa avrei anche potuto impazzire. U.U
Dedicato specialmente alle mie pazze pazze pazze Mimi18 e Hilly89 e al nostro assurdo
progetto di conquista del mondo. Vi voglio bene, imbianchine mie.
Un bacio
Sakurina