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Autore: always_castle    12/04/2014    7 recensioni
Dal cap. 4 [..] Avrebbe voluto dirglielo, non glielo diceva mai abbastanza, avrebbe voluto dirgli così tante cose..ma non fu necessario. Rick le poggiò una mano sul fianco, destandola dai suoi pensieri e la attirò più vicino a sè, abbracciandola con amore e regalandole uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Per il momento non sarebbe stato necessario usare le parole. Si erano parlati così, con il silenzio, ancora una volta. [..]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gina Cowell, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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CAPITOLO 4 - Mine Greater Good: Il mio bene più grande

Raggiunsero la macchina in silenzio, lasciando che il fresco venticello che soffiava quella sera su New York spazzasse via dalle loro menti quei pensieri disordinati e confusi che la discussione appena terminata aveva suscitato ad entrambi.
Salirono in auto e Beckett si voltò verso lo scrittore: -"Rick, perchè non ce ne torniamo a casa, così possiamo parlare con calma?"
-"No, avevamo dei piani e voglio rispettarli."-
-"Castle, non fare il bambino. Da Remy's possiamo andarci un'altra volta. E poi non è evitando di discuterne che risolveremo questa faccenda."-
-"Io non sto evitando proprio niente! Ho solo detto che voglio cenare fuori con te! Questa giornata è già stata uno schifo totale, non voglio che finisca col peggiorare ancora!"- le rispose ancora visibilmente nervoso.
-"Pensi davvero che riusciremo a goderci la serata dopo quello che è successo? Per favore Castle.."-
-"Ne parleremo più tardi, una volta arrivati a casa, ok? Adesso ho fame!"- e Kate decise di non controbattere e di lasciare che Rick si calmasse. Era ancora arrabbiato e continuare a forzarlo avrebbe portato inevitabilmente ad un litigio.

Una decina di minuti dopo arrivarono da Remy's, presero posto nel locale abbastanza affollato, ordinarono i soliti panini e li mangiarono in silenzio.
Da quando stavano insieme capitava spesso che rimanessero in silenzio.
Avevano imparato a parlarsi tramite il silenzio.
Amavano rimanere in silenzio ad ascoltare la presenza dell'uno accanto all'altro.
Preferivano comunicare con il silenzio da quando i loro gesti, i loro sguardi e i loro sorrisi avevano sostituito molte parole.
Ma in quel momento, a Kate, quel silenzio sembrava così assordante e insopportabile. Avrebbe preferito parlare, fargli domande, esprimersi, dirgli che avrebbe fatto tutto, avrebbe firmato anche quello stupido contratto pre-matrimoniale, pur di sposarlo al più presto e di diventare sua moglie. Era una cosa che desiderava con tutta sè stessa. Lo amava così tanto, così come non aveva mai amato nessun'altro uomo in vita sua. Avrebbe voluto dirglielo, non glielo diceva mai abbastanza, avrebbe voluto dirgli così tante cose in quell'istante..ma non fu necessario. Rick le poggiò una mano sul fianco, destandola dai suoi pensieri e la attirò più vicino a sè, cingendole la vita con amore e regalandole uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Per il momento non sarebbe stato necessario usare le parole. Si erano parlati così, con il silenzio, ancora una volta.
La loro cena trascorse velocemente ed entrambi riuscirono a tranquillizzarsi un pò. Finiti i loro cheeseburgers, Castle si diresse verso la cassa per pagare il conto e poi insieme uscirono dal locale, avviandosi verso l'auto, desiderosi di porre fine a quella giornata.

Entrati nel loft, notarono che Martha e Alexis non erano in casa. Avevano lasciato un post-it giallo attaccato al frigo su cui c'era scritto "Io e nonna andiamo a mangiare una pizza. Buona serata."
Kate sorrise dopo averlo letto: ormai le due rosse erano diventate, insieme a Rick, la sua famiglia. Voleva molto bene ad Alexis e Martha era diventata una seconda mamma per lei, nonostante i loro caratteri fossero così diversi.
Non si accorse della presenza di Castle alle sue spalle, il quale le circondò dolcemente la vita con le braccia e poi l'attirò a sè, facendo aderire la schiena della donna al suo petto. Con la mano destra le spostò i capelli, facendoli ricadere tutti sulla spalla sinistra e cominciò a baciarle il collo, lasciandole sulla pelle tanti piccoli baci.
-"Castle, mi avevi promesso che avremmo parlato una volta arrivati a casa..."- disse Beckett, facendosi poi sfuggire un gemito causato dalla dolcezza con cui il suo uomo le stava accarezzando i fianchi e baciando la pelle appena sotto l'orecchio destro. -"Non pensare di riuscire a distrarmi in questo modo.."
-"Non mi sembra ti dispiaccia.."- affermò lo scrittore, mentre continuava la sua dolce tortura.
-"Rick, sono seria. Ti prego, parliamone."- e detto questo Kate si voltò in modo da poter osservare Castle dritto negli occhi. Rimasero così per alcuni secondi, in piedi in cucina, l'uno perso nello sguardo dell'altro, fino a che lo scrittore si avventò con foga sulle sue labbra, per poi riprendere a baciarle nuovamente il collo, questa volta con più veemenza e passione.
-"L'unica cosa che voglio adesso è fare l'amore con te.."- e cominciò rapidamente a sbottonarle la camicia.
-"Rick...Rick per favore.."-
-"Kate, ho bisogno di te. E' da quando sono uscito da quel dannato ufficio che ho bisogno di sentirti mia..ti prego. Dopo parleremo, te lo prometto.."- e riprese a baciarla con fervore. Mentre le mani di entrambi vagavano senza fermarsi un attimo sul corpo del proprio partner, si avviarono verso la camera da letto.


-"R..Rick, ti amo, ti amo....così....tanto"- sospirò Beckett, invasa dal potente orgasmo che il suo uomo le stava regalando. Castle continuò ancora un pò a muoversi dentro di lei con ritmo frenetico, finchè dopo alcune spinte, non si lasciò andare anche lui a quel piacere che poco prima aveva provato la sua donna. Restò in silenzio per alcuni minuti, ancora affannato e ansante, con il capo poggiato al petto di Kate che gli massaggiava dolcemente la testa e i capelli con la mano sinistra. Dopo un pò si sollevò sulle braccia, la baciò dolcemente, uscì delicatamente da lei e le si stese accanto, supino.
-"Hai sentito tutto quello che ci siamo detti, vero?"- le chiese improvvisamente.
-"Beh, si, tu urlavi così tanto..era impossibile non sentire."-
-"Mi dispiace, non volevo alzare la voce, soprattutto non con te."- le disse con tono amareggiato . "E' solo che...ero così arrabbiato, se solo avessi capito prima di cosa Gina voleva parlare io non ti avrei chiest..."
-"Ehi. Ehi, guardami."- lo pregò Kate e gli afferrò il viso tra le mani "Entrerei in quell'ufficio insieme a te altre mille volte, se solo me lo chiedessi di nuovo. Non è colpa tua.."-
-"Ma lei ti ha messo in imbarazzo per il semplice gusto di farlo! E a me questa cosa non è andata giù. Non doveva permettersi. Non doveva dire tutte quelle cose.."- affermò passandosi una mano sul volto.
-"Beh, nemmeno tu ci sei andato tanto leggero con lei, a dire il vero.."-
-"Kate, non è questo il punto! Il fatto è che era un argomento privato e delicato, che, se mai un giorno avessimo voluto affrontare, l'avremmo fatto, ma solo noi. Tu ed io. Nessun altro."- le spiegò Rick alzandosi e poggiandosi su un lato, in modo da poter guardare Beckett negli occhi.
-"Ok, ma visto che c'è stato fatto presente, adesso dobbiamo discuterne. Castle, sposarti è l'unica cosa che voglio e non permetterò che delle stupide questioni economiche rovinino tutto. Non capisco perchè tu non me ne abbia parlato prima, dato che è una cosa che hai già fatto in occasione del tuo precedente matrimonio.. avremmo potuto sistemare la faccenda tempo fa. Se quello che vogliono è che io firma quel contratto, lo farò. Non ho alcun problema nel farlo. Davvero."-
-"Dannazione, è proprio questo il punto Kate! Qui stiamo parlando soltanto di quello che vogliono loro. LORO. Non di quello che voglio io!"- urlò lo scrittore ad alta voce. "E il fatto che io e Gina abbiamo firmato quel contratto ai tempi del nostro matrimonio, non centra assolutamente niente con NOI. Tu non sei come lei!" Fece una sosta, la fissò con i suoi profondi occhi azzurri e poi aggiunse con tono più pacato: "A te non è mai importato niente dei miei guadagni, dei party esclusivi, dei VIP e delle celebrità. Tu sei quella che quando le faccio un regalo troppo costoso mi sgrida e mi fa promettere di non farlo più. Sei quella che preferisce andare a cena da Remy's piuttosto che in un lussuoso ristorante. Sei quella che preferisce indossare jeans e camicia in modo da non attirare troppo l'attenzione su di sè..."-
Castle fece  l'ennesimo profondo respiro di quella giornata stressante, mentre Beckett continuava ad osservarlo con gli occhi umidi per la commozione e uno sguardo pieno d'amore e dolcezza, finchè lo scrittore non riprese a parlare: -"Io non voglio che il nostro matrimonio parta già dal presupposto che sia destinato a finire. Non voglio che tu firmi nessuno stupido accordo. Non voglio che ogni singolo momento della nostra vita insieme, sia limitato da clausole economiche scritte su un insignificante pezzo di carta. Io non voglio questo per noi..
Io voglio...voglio fare l'amore con te ogni giorno, voglio poter crescere i nostri figli, voglio invecchiare insieme a te, voglio trascorrere al tuo fianco tutti i giorni della mia vita da qui sino alla morte. Voglio tante cose Kate, ma nessuna di queste è scritta in quel contratto.
E nel caso in cui un giorno tu dovessi stancarti di me, cosa che spero non accadrà mai, non mi importerà se tu vorrai prenderti tutto...i soldi, la casa, la Ferrari....Non mi importerebbe e non farebbe alcuna differenza: in ogni caso io resterei un uomo povero Kate, perchè avrò perso per sempre il mio bene più grande: tu!"-
Beckett rimase a fissarlo per alcuni secondi col viso rigato dalle lacrime.
Castle l'aveva fatto. Ci era riuscito. Di nuovo.
Ancora una volta l'aveva stupita e lasciata senza parole, ancora una volta le aveva confessato il suo amore e dimostrato quanto quel sentimento che lui provava per lei, fosse così forte da poter annullare qualsiasi altra cosa.
Kate si ritrovò a pensare quanto fosse cresciuto e maturato lo scrittore dal loro primo incontro, ma allo stesso tempo fu felice del fatto che non avesse perso quel lato bambinesco che tanto le piaceva di lui. Amava la sua indole fanciullesca, la sua genuinità e spensieratezza, il suo essere sognatore ed ottimista, la sua inarrestabile immaginazione e irriverenza, quel suo sorriso euforico e raggiante.. dopotutto era ciò che l'aveva fatta innamorare follemente di lui.
Ma amava ancor di più quel suo lato nascosto, quel lato di lui che conoscevano in pochi. Quel lato che le mostrava nei momenti più difficili e durante le loro confessioni più intime. Quel suo essere dolce, affettuoso e protettivo con la sua famiglia, il suo essere un padre presente e responsabile, la sua caparbietà e testardaggine che tanto aveva odiato durante la loro collaborazione e che invece adesso aveva imparato ad apprezzare, la sua gentilezza e fedeltà, il modo in cui la fa ridere, la fa sentire amata, protetta, al sicuro;
la sua natura riflessiva e profonda che fa capolino quando ripensa ai momenti più amari della sua adolescenza e che lascia spazio, subito dopo, alla consapevolezza di essere diventato, grazie a quegli eventi, una persona migliore..
- "Sei un uomo meraviglioso Rick.."- esclamò ad alta voce Kate, senza nemmeno rendersene conto, ancora scossa e visibilmente emozionata a causa di quei pensieri che la stavano travolgendo e che aveva, finalmente, deciso di cacciare fuori. "Sono così felice di poterti avere al mio fianco, così fortunata che tu sia entrato a far parte della mia vita in maniera imprevedibile.."
-"Beh, all'inizio non mi sembravi tanto entusiast..."- cercò di ribadire con tono scherzoso Castle, ma si zittì quando vide Beckett lanciargli uno sguardo tra il minaccioso e il supplichevole. Gli stava chiedendo di non interromperla. Sapeva bene che per Kate non era cosa facile esprimere i sentimenti tramite le parole. E a lui questo non era mai importato: gli bastava un suo piccolo gesto, vederla sorridere ad una sua battuta, una sua carezza, un suo sguardo, un suo bacio a fior di labbra, un "ti amo" sussurrato mentre facevano l'amore.. tutto questo gli bastava per capire che era il suo modo di dimostrargli quanto lo amasse.
Ma adesso la detective, nuda e bellissima, era seduta di fronte a lui, gli aveva chiesto di fare silenzio e di lasciarla parlare, poiché si sentiva finalmente pronta a trasformare quei suoi gesti d'amore in parole.
-"Ti amo! Ti amo come non ho mai amato nessun'altro. Amo Rick, quello dolce, premuroso, testardo, passionale, generoso, serio e pigro...e amo Castle, quello egocentrico, chiacchierone, impertinente, sfacciato, megalomane, malizioso e insopportabile. Non potrei far a meno di nessun aspetto del tuo carattere, perchè ognuno di questi, siano essi positivi o negativi, fanno di te la persona straordinaria che sei e che amo con tutta me stessa... E come potrei mai stancarmi di te? Del tuo sorriso e dei tuoi sguardi che mi fanno sentire unica al mondo, delle tue braccia forti che mi stringono e mi rassicurano in ogni momento della giornata, delle continue attenzioni che mi rivolgi... e perchè no, anche delle tue teorie bizzarre sulla CIA o sugli zombie che rendono un pò più divertente il mio lavoro. Come potrei mai stancarmi dell'amico che mi ha afferrata mentre precipitavo nel baratro, del mio partner coraggioso sempre pronto a salvarmi la vita e che ha buttato giù ogni muro io tentassi di costruire e dell'uomo che pazientemente ha atteso che fossi pronta ad accettare i miei sentimenti e che ricominciassi a vivere? Penso che non riuscirò mai a stancarmi di te.."-
Rimasero abbracciati l'uno all'altro al centro del letto per lunghi minuti, osservandosi negli occhi ormai umidi per via delle lacrime, sussurrandosi parole dolci all'orecchio e sfiorandosi con i corpi nudi.
- "Sapevo che non era una buona idea sposare uno scrittore.."- affermò sottovoce Kate all'improvviso.
- "Perchè dici questo?"- le chiese Castle mentre continuava ad accarezzarla lentamente le spalle e la schiena.
- "Perchè ogni volta che ci capiterà di discutere o litigare in futuro, tu riuscirai sempre a cavartela usando la tua bravura con le parole ed io, non riuscendo a tenerti il broncio per lungo tempo, te la darò sempre vinta. E sai che dartela vinta è la cosa che più odio al mondo, non fa altro che ingigantire ancor di più il tuo ego già di per sè smisurato.."- sbuffò Kate fingendosi infastidita.
- "Detective, sai bene che la parlantina non è l'unica arma di cui dispongo per farmi perdonare. E tu stessa pochi secondi fa, hai stilato un elenco niente male di tutte le mie qualità. Ah, e non dimenticare che potrò sempre ricorrere al mio irresistibile charme e alle mie doti da playboy.."- rispose Castle ammiccando, mentre maliziosamente cominciò a posizionarsi sopra il corpo nudo di Beckett. -"Non hai via di scampo, mia cara.."-
- "Allora playboy, penso che sia tempo di ricorrere a queste tue innumerevoli doti, perché la lista delle cose di cui devi farti perdonare è molto, molto lunga."-
- "Oh, ma allora non c'è tempo da perdere. Bisogna provvedere all'istante!"- e in pochi secondi il suono delle loro risate lasciò posto a sospiri e gemiti e alla consapevolezza ormai certa che l'amore che provavano l'uno per l'altro era il loro bene più grande.






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► Diabete portami viaaaaaa! Ahahah ultimo capitolo della mia prima storia molto fluff e zuccheroso.
Alla fine le cose tra i due si sono chiarite e...tutto bene quel che finisce bene. 
Spero di aver suscitato un pò del vostro interesse con questa FF, mi accontento anche solo di una briciola della vostra curiosità..Nel caso io ci sia riuscita, sappiate che ne sono davvero felice. In caso opposto, mi scuso per avervi annoiato. Basta farmelo sapere e vi prometto che non succederà più! xD
Che altro dire...se vi va, lasciate un commento (positivo o negativo che sia)!
Baci

 
  
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