Avvolta da un’essenza d’Oriente volse lo sguardo verso la radura. Percorse a passi leggeri il sentiero che la separava dal baldacchino di sete pregiate con timida serenità. Da sempre conosceva il proprio destino, ora, a soli tre lustri di vita, si trovava a renderlo parte di sé.
Prima di dirle addio sua madre le aveva donato un fiore di loto, ponendoglielo fra i lucidi capelli d’ebano.
“Arricchirà la tua candida bellezza, Lei apprezzerà.” L’aveva ringraziata con un soave inchino e si era infine allontanata, a passi minuti e delicati come si conveniva. Ora il profumo di quel fiore si confondeva con quello del bambù che circondava, alto e rigoglioso, la nobile e quieta radura.
Si avvicinò lentamente alla stoffa, le mani compostamente trattenute davanti a sé, il capo eretto ma umile. Avrebbe dovuto annunciarsi? Pronunciare parola di fronte a Lei senza essere interrogata sarebbe stato impudente? Rimase in attesa, silenziosa, ignara del leggero tintinnio provocato dalla brezza che scuoteva gli ornamenti della sua acconciatura.
Una mano sottile si fece largo tra la stoffa. Aprì uno spiraglio uscendo da quel riparo segreto e fece segno alla fanciulla in attesa. Una voce delicata la seguì per rendere maggiormente chiaro l’invito.
“Entra, hai il mio permesso.” Con un profondo ma composto inchino l’ancella chinò lo sguardo ed abbandonò il sicuro terreno verde, addentrandosi in quel mondo di incantato mistero.
L’accolse un volto oscurato da un paramento dietro il quale poté però intuire un sorriso.
“Benvenuta.”
“Dama Orchidea.”
“Avvicinati…” Si inginocchiò di fronte alla principessa che parve esaminarla.
“Un fiore di loto…” Quelle parole portavano il segno di un dolore profondo. Forse fu questo che indusse la dama a levare il drappo che la copriva.
Un viso giovane.
Palpebre adornate di vaga cenere violacea.
Occhi di giada verde.
Si perse in quello sguardo infinito donandole la propria anima.
Ringrazio di cuore Black Lolita e LittleMissMaddy per aver recensito questa storia e KIba sensei per averla inserita fra i preferiti!!