Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Ruuka San    12/07/2008    3 recensioni
La storia di Remus Lupin e Sirius Black, con la partecipazione della luna, colei che ha fatto in modo che questi due ragazzi capissero i loro sentimenti. Spero che piaccia... ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tsuki - The Moon is our story[TITLE]

                                                  Tsuki

                                    The Moon is our story

 

Non c’era la luna,il giorno in cui vi incontraste.

Solo il buio regnava in cielo, come i vostri sentimenti.

Uno dai capelli della notte e dagli occhi della luna, troppo orgoglioso per proferir parola con qualcuno.

L’altro dai capelli del miele e dagli occhi dell’ambra, troppo timido e preoccupato per le sue condizioni, per poter fare amicizia con qualcuno.

Quindi il 1 Settembre del ’71 , non sapevate nemmeno l’esistenza dell’altro, forse sentita solo dal richiamo dal cappello parlante, per essere smistati poi nella stessa casa. Nella tana dei leoni.

 

Fu il giorno dopo, quando della luna, c’era soltanto uno spicchio bianco sufficiente da essere chiamata luna, che vi presentaste.

Eravate in Sala Grande a cenare.

Il piccolo dai capelli del miele, mentre leggeva il suo adorato libro di mille e più pagine prendendo una coscia di pollo, non si accorse del ragazzino dagli occhi di luna, che gli premeva gentilmente un dito nella spalla, per scuoterlo.

“Scusami… mi potresti passare quello? “

Il ragazzino che leggeva, alzò lo sguardo e si ritrovò degli occhi argentei specchiarsi tra le sue iridi dell’ambra.

“Certo” fu la sua risposta, facendo un sorriso cortese mentre passava il piatto col pollo al ragazzo.

“Ah scusa…siamo in stanza insieme, ma ancora non conosco il tuo nome… io sono Black,Sirius Black… “ gli disse quello d’un fiato, intimidito cercando di fare amicizia, cosa di cui il giorno prima si pentì di fare in treno, tendendogli la mano.

 “Remus Lupin, piacere” rispose lui, ancora un po’ frastornato da quegli occhi, rispondendo alla stretta di mano.

Come mai potevano immaginare che dietro questo semplice contatto…sarebbe nato qualcosa più forte dell’amicizia e più tenero della fraternità?

 

C’era un quarto di luna, al vostro secondo anno, mentre con James Potter e Peter Pettigrew, facevate un’improvvisa battaglia coi cuscini.

James e Peter avevano formato una squadra loro, mentre Remus e Sirius una per loro due.

La camera , sembrava davvero un luogo di battaglia,con i materassi a mo’ di scudo e tutti i cuscini della stanza a fare da arma.

I quattro si stavano divertendo un mondo, e Remus pensò di essere il bambino più felice al mondo, per avere degli amici che gli facevano dimenticare, il suo “piccolo problema peloso” ogni volta che erano insieme.

Mentre avevano un incontro ravvicinato con il nemico, Remus cadde in un cuscino di riserva ridendo come un matto.

Allora James, scherzosamente , lo aveva preso un po’ a cuscinate, mentre Remus rideva implorando pietà.

Fu in quel momento, che a Sirius scattò una molla, che non si aspettava di pensare.

Certo, era logico che si preoccupasse del suo amico e alleato, ma non gli sembrava di aver esagerato… quando preso da quello strano sentimento, aveva iniziato a dare cuscinate forti a James , dicendo di smettere di torturare Remus?

Non sapeva, cosa esattamente gli era successo, ma se qualcuno toccava Remus, lui era il primo a difenderlo a bacchetta sguainata!

Allora perché era stato così cieco dalla… rabbia?

Era rabbia quella?

 

Quel quarto di luna, così visibile e così bianco, fu una specie di sollievo per Remus.

Era uscito stanco dalla sua ultima nottata da licantropo.Ed anche se sapeva, che il diventare lupo, sarebbe sempre stato un problema… si stava già stressando per quelle notti di cui non ricordava mai niente! Era sempre pieno di graffi e cicatrici sanguinanti e quella gita notturna per andare alle cucina, era quello che gli voleva per far passare i problemi.

James, aveva ricevuto dal padre, un mantello dell’invisibilità, e quello diede inizio alle loro scorribande notturne.

Andarono alle cucine, dove centinaia di elfi domestici, preparavano pietanze deliziose.

Chiesero dolci e burrobirre e poco dopo si avvento tra  loro, un elfo domestico, con un vassoio pieno di ogni ben di dio: bignè al cioccolato, torte alla melassa, bocconcini al limone, tortine alla crema, e delle bottiglie di burrobirre.

Brindarono e poi mangiarono tutto quel cibo.

Appena finito, uscirono portandosi qualche scorta di burrobirre, in caso di emergenza.

Erano stanchi e dopo la bevuta, era tutti e quattro un po’ brilli.

Il più sobrio, fu Sirius, che porto uno stanco Remus in braccio cercando di far ragionare gli altri due, che sembravano più sobri di prima.

“Forza ragazzi, andiamo in Sala Comune” aveva detto Sirius con voce  ancora roca, issando meglio il corpo fragile ma forte di Remus tra sé.

Mentre camminavano per tornare in Sala Comune, fu attratto da un pensiero che ormai era fisso nella sua mente: Remus.

Quel grazioso ragazzo dai capelli del miele e quelle iridi dell’ambra più pura, dal comportamento diligente e dalla cultura elevata, lo avevano fatto impazzire.

Perché il suo amico, che sonnecchiava tranquillamente nella sua schiena e sentendo il suo respiro così caldo da fargli venire i brividi dietro la schiena, gli dava tutte quelle sensazioni che nessuno mai gli dava?

Era da un po’ che rifletteva su questo, soprattutto quando si accorse che ogni volta che il ragazzo tornava dalle sue cure (questo benedetto ragazzo, ancora non sapeva che il nostro lupacchiotto di miele, era un licantropo) sentiva una ceca furia appena lo vedeva pieno di ferite più o meno gravi.

Oppure, quando quella timida corvonero, era venuta a salutarlo, lui aveva ridotto in poltiglia gelatinosa le sue salsicce.

Oppure quando avevano i visi così vicini, da fare aumentare il muscolo cardiaco del bruno e iniziava a sudare freddo dall’eccitazione.

Forse lui lo… voleva? Gli piaceva…Remus? Il suo amico Remus?

No, si disse mentalmente, non mi può piacere uno dei miei più grandi amici.

E perché no? Chiese una voce dentro di lui.

Perché è … Remus?!

E questo cosa significava?

Il ragazzo dagli occhi argentei, iniziò ad avere un forte dolore alla testa.

Forse erano le sette burrobirre che si era scolato insieme agli amici.

Ma allora perché riesci perfettamente a prendere a cavallino il tuo “amico” con facilità? gli domandava palesemente la voce interna, che in realtà era la sua coscienza, perché non ti sentì stanco … ma felice di avere quel caldo corpo che ti alita il collo? Ti piace ammettilo.

Remus non mi piace affatto, pensò poi dopo essere entrato in dormitorio, steso Remus nel suo letto e spinto da una strana forza si corico accanto a lui, ammirando quel viso pallido e dolce.

Forse.

 

In una ordinaria serata di metà dicembre , la mezza luna regnava sovrana in cielo.

Due quattordicenni , erano seduti con la schiena poggiata al muro freddo della Torre di Astronomia e guardavano la luna.

<< E così… sei un licantropo eh? >> sussurrò il ragazzo dai capelli corvini

Il ragazzo dai capelli del miele, annuì , ancora un po’ insicuro della sua decisione.

Aveva rivelato ai suoi amici, le sue condizioni di lupo mannaro, e invece di venire umiliato ed esiliato come pensava… quei tre lo avevano anzi assillato e gli promisero amicizia eterna, ed un aiuto per le sue uscite notturne.

Era così felice… e completo.

Aveva finalmente quello che voleva: degli amici leali e pronti a qualunque avversità ed ad accettare le sue condizioni.

Quando glie lo avevano detto, si era messo a piangere dalla felicità, appoggiando la testa nella spalla di un Sirius premuroso come una mamma, mentre gli altri due gli davano pacche sincere e gli stringevano il braccio rassicurandolo.

<< Quindi.. appena la luna sarà piena… tu andrai alla Stramberga Strillante vero? Attraverso il passaggio segreto del Whomping Willow no?>>

Remus annuì ancora.

<>
<< La cosa buffa è che non lo so neanche io, perché non ricordo niente delle mie lune piene… ricordo solo la trasformazione dolorosa e poi il risveglio nel letto della Stramberga >> rispose pazientemente  a bassa voce Remus

Sirius lo guardò bene.

Non si aspettava che quel ragazzo così calmo e pacato, diventasse una specie di bestia senza neanche rendersene conto una volta al mese.

Non aveva il corpo in suo controllo.

Ed era una cosa, che il rampollo Black non avrebbe voluto mai  provare.

<< Spero di riuscire a fare qualcosa… per aiutarti >> confessò il moro arrossendo lievemente << non meriti questo e spero insieme agli altri di riuscire a trovare una soluzione che almeno possa far diventare le tue trasformazioni più piacevoli >>

<< Grazie Sirius >> gli rispose con un sorriso dolce Remus << grazie per quello che fai per me Sirius >>

Sirius arrossì compiaciuto.

<< Cambiando discorso… come è andata con quella ragazza di Ravenclow l’altro giorno? >> chiese il biondino

Sirius si rabbuiò.

L’altro giorno aveva baciato una Ravenclow del suo stesso anno, dopo essere usciti dall’aula di Incantesimi.

E poi si erano appartati in un angolo.

E se ne era pentito.

Perché sapeva, che voleva baciare, solamente l’amico lì accanto a se.

Perché ormai aveva capito i sentimenti che non riusciva definire.

Amore.

Amore buono, amore cortese, amore geloso, amore premuroso, ma  amore doloroso, che iniziava a fargli male dentro.

Perché non poteva stringerlo tra sé e sentire il suo muscolo cardiaco galoppare per lui?

Era un sogno che gli appariva ogni notte, e se nel sogno era felice, al risveglio si trovava le lacrime che scorrazzavano sulle guance e una fitta dolorosa al petto.

Stava con altre solo per poterlo dimenticare, perché se tu non hai ciò che desideri cerchi di rimpiazzarlo.

Ma rimpiazzarlo, era il significato di aumentare il dolore e di vedere il suo viso e il suo sorriso dolce come il miele, nelle  ochette starnazzanti che avevano l’onore di stare con lui.

<< Ehi Sirius, mi stai ascoltando? >>

Sirius voltò la testa, sul ragazzo che ormai sapeva di amare, guardandolo.

<< In questi giorni sei anche molto strano, c’è qualcosa che non va? >> gli chiese il licantropo con il suo sorriso dolce.

Sirius non riusciva a controllare agli istinti, quando lo chiamavano.

E ora, non era riuscito a resistere all’impulso di avvicinare il suo viso a quello di Remus e di pressare le sue labbra contro quelle dell’amico.

Remus aveva sempre odorato di miele ( la crema corpo al miele che sirius gli aveva regalato a natale ), ma non si aspettava che le sue labbra sapessero di cioccolata!

Cioccolata dolce e cioccolata amara.

Il licantropo, aveva sbarrato gli occhi per il gesto del suo migliore amico.

Arrossì violentemente.

Sto baciando il mio migliore amico pensò Sto baciando Sirius.

E allora?

Lupin era un ragazzo un po’ diverso dagli altri e soprattutto da Sirius.

Se in lui, un nuovo sentimento stava nascendo, non lo avrebbe negato, ma lo avrebbe accettato anche nonostante le conseguenze (esempio. Il lupo in lui che ogni mese prende possesso del suo corpo) .

E Remus non si perse in pippe mentali per capire che lui era sempre stato cotto di Sirius, e che evidentemente anche il ragazzo dagli occhi di luna, aveva covato per lui qualcosa più forte dell’amicizia.

Così si fece trasportare dai sensi e  ricambiò il bacio.

Il corvino, non si aspettava certo che il suo lupacchiotto , lo ricambiasse così.

E sorridendo tra le labbra del ragazzo dagli occhi dorati, mentre si baciavano ancora e ancora.

 

La luna piena era alta in cielo, ed era una notte speciale, perché il lupo bianco, potè finalmente incontrare il cane nero.

Il lupo bianco, che ora aveva come amici un topolino grigio, un cervo dal manto bruno e un cane dal pelo nero che era particolarmente affezionato al lupo bianco, passò la sua prima notte indimenticabile.

Perché quella non sarebbe stata l’ultima uscita con i suoi fantomatici nuovi amici, perché erano ancora giovani e avevano tutto il tempo del mondo.

 

                                                                            Fine

 

Eccomi giunta, ad una storia che cercavo di scrivere da troppo tempo.

L'ispirazione mi è giunta mentre guardavo la luna piena di giugno, oltre anche ad un altra storia che forse potrei iniziare a scrivere.

Per iniziare, la storia doveva attraversare tutti gli anni e doveva finire con un finale tragico, ma ieri ho letto storie Wolfstar (RemxSirius) tristi e drammatiche che mi hanno fatto piangere come una fontana e ho avuto la decisione di finirla ad happy ending, perchè questi benedetti ragazzi (Pettigrew non è incluso <_< ) meritano la pace prima della tempesta no? Spero che vi piaccia, e che commentiate, si accettano recensioni sia positive che negative.

Grazie anche per chi l'ha semplicemente letta :)

Con affetto

Anto Chan

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ruuka San