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Autore: Nikush    12/04/2014    6 recensioni
Eravamo come il giorno e la notte, ma prima riuscivamo a incontrarci al tramonto e all’alba.
Le stelle ci invidiavano sempre.
Riuscivamo a trovare un punto d’incontro, sai? Ad essere noi stessi anche essendo così diversi.

[Castle/Beckett]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Sunset

 
                                                              


 
 

Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile; ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile. 







 

 
Eravamo come il giorno e la notte, ma prima riuscivamo a incontrarci al tramonto e all’alba.
Le stelle ci invidiavano sempre.
Riuscivamo a trovare un punto d’incontro, sai? Ad essere noi stessi anche essendo così diversi.  Tu mi dicevi sempre di essere il giorno ed era vero.
Eri la mia possibilità di gioia nei giorni peggiori, la mia stella cadente in una notte piena di nuvole.
Mi chiedo dove siamo andati a finire, dove siamo noi. Dove sono i nostri sorrisi, i baci e i momenti rubati al distretto, eri la mia ragione per alzarmi la mattina e quella per andare a dormire la sera.
Ma ora litighiamo, litighiamo tanto Rick. Discutiamo per la cosa più inutile e continuiamo a urlarci addosso cose terribili che neanche pensiamo. La differenza fra i litigi degli innamorati e gli incontri di box è che non c'è un arbitro. Nessuno ti dice quali colpi sono sotto la cintura o quando andare nei rispettivi angoli. Chi diceva che i litigi degli amanti rinnovano l'amore non stava per niente bene lasciamelo dire Rick.
 
 
 
 
« Non è così! » Sbuffo fulminandolo con lo sguardo.
Mi fissa seduto alla sua scrivania, il portatile chiuso da troppo tempo. Ora scrivi raramente.
« Hai sempre voluto fare tutto quello che volevi tu, fai quello fai l’altro » borbotta agitando le mani.
« NON DOVEVI ESSERE LI’! » Non avrei dovuto urlare ma sento la rabbia montarmi dentro, la voglia di sfogarmi dopo una brutta giornata o forse è solo il desiderio di ribadirgli che ho ragione.
« CERTO HO MANDATO ALL’ARIA TUTTO » si alza scaraventando la sedia dietro di lui e venendomi in contro.
Mi giro di scatto dandogli le spalle mentre inizio a camminare verso il salotto. Sento i suoi passi dietro di me.
« come sempre » bisbiglio «COME SEMPRE? VOGLIAMO PARLARE DELLA CENA DELL’ALTRA SERA? »
O mio Dio! Sta davvero tirando fuori la giornata di ieri? Come se non andasse già male tutto. Come se non mi sentissi già una stupida a quelle stupide” riunioni”
Mi volto di scatto e lo fisso negli occhi per qualche secondo. « O CERTO! DI COME MI HAI RIDICOLIZZATA DAVANTI A TUTTI? SAI UNA COSA? SCRIVITI DA SOLO I LIBRI! »
 

 
E mi sembra tutto così vero anche se sono seduta qui, sulla stessa altalena da ore a fissare il mondo intorno a me e a ripensare a tutto quello che ho sbagliato e a tutto quello che mi sono persa.
Voglio restare ma voglio anche scappare. Io ti amo Castle e so che anche tu mi ami. A volte dobbiamo solo ricordarcelo. Dobbiamo ricordarci di quanto è divertente salvare il mondo insieme. Di quanto sono belle le mattine in cui mi sveglio con i tuoi capelli sulla mia faccia, mi mancano tue mani fredde e le tue orecchie calde.
 
 
«KATE » cerca di parlare ma non glielo permetto.
«NIENTE KATE! MI HAI FATTA SEMBRARE UNA PERFETTA IDIOTA DAVANTI A TUTTA LA TUA FAMIGLIA E TUTTO IL TUO AMMASSO DI EDITOR E MANAGER E CHI NE HA PIU’ NE METTA! »
«Kate perfavore. Smettila di urlare. »
«NO CASTLE! SAI CHE C’E’? MI SONO ROTTA! » Non è vero non mi romperei mai di lui ma in questo momento non sono io a parlare.
«TU? E IO COSA DOVREI DIRE? » urla indicandosi.
 
 
Non c’è mai un motivo per i nostri litigi, iniziamo e poi non so dove finiamo. A volte ci spingiamo un po’ oltre e ci feriamo a vicenda. Urliamo e urliamo ma poi iniziamo a baciarci senza un perché.
Ricordo ancora quando ti minacciavo scherzando sul fatto di avere una pistola, il giorno in cui ti ho incontrato, quando ho capito di amarti, il giorno del nostro matrimonio. Non so come siamo riusciti ad arrivare sino a questo punto. Ma so che possiamo farcela, so che possiamo recuperare. E ora che è arrivato questo segno lo so ancora di più. Forse noi insieme riusciremo a farcela.
Mi fisso le scarpe ormai zuppe d’acqua, il temporale sta finendo.
 
 
«QUANDO TI HO INCONTRATA ERI SOLO UNA PERSONA CHE SI ISOLAVA DAL MONDO E CHE RESPINGEVA TUTTO E TUTTI E STAI RINIZIANDO A FARLO! » Prende fiato guardando il pavimento.
« I confini non tengono fuori gli altri Kate! Servono solo a soffocarti. » Dice mentre mi punta contro il suo dito.
Come si permette di parlare di questo? Come si permette di parlare delle mie scelte della mia vita.
Mi avvicino sempre di più a lui. I miei occhi parlano e fissano quelle pozze blu che odio ma che amo tanto.
« STAI TORNANDO A QUESTO? STAI DAVVERO TORNANDO A QUESTO? NON SEI SOLO TU AD AVERMI SALVATA OKAY? IO NON HO BISOGNO DI ESSERE SALVATA DA NESSUNO! »
Si allontana di un passo e io inizio a sentire le lacrime farsi strada sul mio viso, mi giro in fretta e me le asciugo sfiorandomi la pancia. Sta tranquillo.
« E ALLORA SPIEGAMI CHI PUO’ SALVARE NOI CHI PUO’ SALVARE IL NOSTRO RAPPORTO! CHI PUO’ SALVARE TUTTE LE COSE CHE ABBIAMO COSTRUITO? NESSUNO PUO’ SALVARLO! » Urla.
 « Stiamo buttando giù il muro che noi stessi abbiamo costruito, ci stiamo pestando i piedi da soli, ci stiamo facendo del male e Dio solo sa chi ci potrà aiutare! »
 
E forse non lo avrei dovuto dire così, forse avrei dovuto indossare un bel vestito, prepararti un omelette o dei pancake alla ciliegia, avrei dovuto baciarti e avrei dovuto sorridere. Sarebbe dovuta andare in un modo diverso. Ma ogni cosa va come vuole. I segreti durano poco con te, ci sono delle cose dalle quali non si sfugge. Una cosa è certa, qualsiasi cosa tentiamo di nascondere non siamo mai pronti per il momento in cui la verità viene fuori. È questo il problema dei segreti, come le avversità adorano la compagnia, si accumulano, accumulano fino a quando non prendono il sopravvento su tutto. E non c’è più posto per altro, e sei così pieno di segreti che ti senti come se stessi per esplodere.
                                                                                                          
 
«Dammi un motivo uno solo! Dimmi chi può salvarci! Urla con tutto il fiato che ha in corpo. »
Tentenno un attimo e mi asciugo le lacrime.
« SONO INCINTA CAZZO! » Urlo con le ultime energie che mi rimangono, con la gola secca e le mani tremanti.
 
 
E alla fine della giornata ci sono delle cose delle quali non si può fare a meno di parlare. Certe cose semplicemente non vogliamo sentirle, e altre le diciamo perché non possiamo più tenerle dentro. Per certe cose non servono parole, certe cose si fanno e basta. Alcune cose si dicono perché non si ha altra scelta.
Non ti ho guardato negli occhi, sono semplicemente scappata via sbattendo la porta. Mi sono ritrovata a correre senza meta e senza cappotto in un temporale.
E le mie gambe mi hanno portato qui, alle nostre altalene, luogo della nostra nascita o distruzione.
E mi rendo conto di non averti mai detto che  le giornate brutte diventano belle con te, o che mi piace quando odori di caffè. Che mi piace quando mi riscaldi nelle giornate fredde,
Non so se tornerò o se andrò via. Ora sto bene qui a pensare a quello che farò.
Sappi che sei ancora il mio giorno e io sono ancora la tua notte. Chissà.
Incontrami al tramonto.












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Grazie mille per aver letto questa flashfic!
E' la prima che scrivo qui in questa sezione perciò scusatemi per tutti gli errori e per le schifezze c.c
Fatemi sapere cosa ne pensate! :)


 
  
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