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Autore: mortebianca    13/04/2014    0 recensioni
Come è stata fondata Hogwarts, la storia della magia e soprattutto delle 4 casate, come sono nate, cosa c'era prima
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Salazar Serpeverde
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Vi fu un tempo, nella terra dei maghi, in cui non c’erano le quattro casate.
Non c’era Hogwarts, e i suoi 4 fondatori non erano neanche nati, né i loro cognomi esistevano ancora.
E’ una storia che risale al principio del mondo magico, quando i maghi erano soli e vagabondavano per il mondo in gran segreto, ognuno per conto proprio. A quel tempo non esistevano scuole di magia: uno stregone, se voleva, prendeva i suoi allievi, insegnava loro parte del proprio sapere, le basi di solito, e poi questi erano maghi liberi, che avrebbero scoperto altre magie da altri maghi o inventandole.
I maghi, per questo motivo, erano tendenzialmente solitari. Al massimo si trovavano un maestro e i suoi allievi, dato che se un mago era molto potente i maghi “minori” potevano stargli accanto, sperando di imparare da lui e di crescere in esperienza con lui. Oppure c’erano i famosi Clan, ovvero grandi famiglie nobili di maghi, uniti dal sangue che scorre nelle loro vene. Erano gli antenati dei “purosanguisti” e anche delle scuole. Ben presto però nacquero anche le prime Gilde di magia, accomunate da un intento comune “uccidere un drago, proteggere quel villaggio” o che volevano fare soldi usando la magia.
Le Gilde erano tantissime, e ne nascevano sempre di più. Ognuna con i suoi intenti. Ad un certo punto però alcune gilde fra le più potenti decisero di “coalizzarsi” per prendere il controllo sulle altre, e instaurare una dittatura magica. La guerra delle 1000 Gilde che ne seguì sembrava favorire questa alleanza “oscura”, dato che codeste gilde erano unite fra loro, e le altre erano separate. Ma per reazione a questa alleanza ne sorse un’altra, inizialmente fatta di gilde ugualmente avare e potenti che volevano preservare la loro potenza e anzi invidiavano tutto questo espansionismo, e che finirono per coinvolgere, nella loro alleanza, tutte le altre gilde “giustiziere”. Dopo questa guerra le gilde “eroiche”, che avevano vinto, si coalizzarono in un’unica grande casata, quella del Leone, che aveva le caratteristiche morali dell’omonimo segno zodiacale (lo zodiaco era importantissimo nel mondo magico antico). Il Leone era la prima casata ad essere nata.
Subito dopo, da reduci dell’alleanza “oscura”, nacque un’alleanza di nobili maghi, gilde, maghi potenti e altro che erano invece intenzionati a rompere la giustizia, e agivano in silenzio, praticando le illegali magie oscure. Era nata la Casata del Ragno. Le due casate si scontrarono più volte nell’arco di ben due secoli.
Dopo la distruzione della Casata del Ragno, però, avvenne qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato.
I suoi membri superstiti, ma anche la sua morale, la sua eredità culturale, fu trasmessa e si “mescolò” alle gilde rimanenti. Non esisteva più ora una gilda “buona” e una “cattiva”, in tutte c’erano mille sfumature di grigio. Anche la grande casata del Leone assunse dei connotati più “scuri”, quali arroganza, determinazione, volontà di potenza, irruenza, impulsività. Tutte caratteristiche del Leone, insomma.
Dopo il Leone nacquero altre casate, tutte sull’esempio del Leone, ovvero composte di maghi che, psicologicamente, corrispondevano al segno zodiacale corrispondente.
Non esistevano “segni” cattivi, ma un po’ del Ragno era presente in tutti loro, vuoi nella preponderanza dei segni di fuoco, nell’interiorità dei segni d’acqua, nella superbia di quelli d’aria o nella caparbietà di quelli di terra.
Alla fine tutte le gilde si erano riconosciute nelle 12 Casate. Tendenzialmente erano in pace fra loro, a volte scoppiava una guerra o qualcosa di simile fra una casata e l’altra, ma nulla di irreparabile. Le due casate più “in guerra” fra loro erano però quelle del fuoco e quelle dell’acqua, perché erano completamente antitetiche.
Lo sapete com’è, i segni di fuoco sono irruenti, estroversi, iper-emozionali, impulsivi, ultra-sociali e, per istinto, dominatori, di successo, gli “eroi” (non dimentichiamo che, dalla loro, avevano il Leone).
I segni d’acqua sono riflessivi, silenziosi, segreti, a volte oscuri (non a caso Fuoco e Acqua furono il maggior ricettacolo di ex Ragno), con un monto interiore segreto e infinito di grande profondità, imperscrutabile.
Dalla loro avevano lo Scorpione, il “segno maledetto”, così chiamato perché da alcuni era considerato l’unico “cattivo” (se ci fate caso nessuno degli altri animali è nocivo per l’uomo, anche se questa era una menzogna).
Gli Acqua, inoltre, erano tendenzialmente solitari, e spesso e volentieri emarginati, odiati, fuori casta
La situazione rimase tale per secoli e ancora oggi è radicata nella cultura e nella storia della magia, fino alla nascita di quattro eroi. Godric Grifondoro, del Leone, Tosca Tassorosso, del Capricorno, Cosetta Corvonero dei Gemelli e Salazar Serpeverde,  dello Scorpione. I tre furono i più grandi maghi della loro epoca, nessuno poteva batterli. Grifondoro era il più forte nei duelli, Tosca la più grande conoscitrice di pozioni, erbe e creature del mondo magico, Cosetta era grande intenditrice di Rune Antiche e Incantesimi algebrici complessi, e Salazar un grande conoscitore di arti oscure e, non lo nascondeva a nessuno, un fervente sostenitore dell’ex Ragno.
I quattro vissero grandi avventure, divennero famosi in tutto il mondo magico e molto potenti e rispettati, con una cerchia di allievi anche fra i maghi più potenti. Godric divenne capo del Leone, Tosca del Capricorno, Cosetta dei Gemelli. Salazar, a rigor di logica, sarebbe dovuto diventare capo dello Scorpione, e presentava molte delle caratteristiche della casata: determinato, intraprendente, odiato da tutti, ribelle, oscuro. Il problema era però in quest’ultima cosa: Troppo oscuro, troppo malvagio, e soprattutto troppo razzista contro i mezzosangue. I “Purosanguisti” erano presenti in ogni casata, dove più e dove meno, in Scorpione erano davvero pochi, perché gli Scorpione erano emarginati, ribelli, in fuga, non erano potenti, non erano alle belle cene. Ben poche erano le casate nobili Scorpione, e fra queste quella si Salazar.
Salazar, per questo, non riuscì a diventare capo degli Scorpione, ma prese un decimo di loro, i più cattivi, quelli che non seguivano la morale dello Scorpione (come dice il loro motto “Infiamma il buio”, ovvero oscuri, si, amorali, ribelli, rifiutati, odiati, ma che dentro brillano di una grande moralità e un profondo senso della giustizia diverso da quello Leonesco, una giustizia del Necessario, una giustizia del sacrificio….).
I quattro infine riuscirono a creare una coalizione fra le case, tanto era il loro carisma. Così sotto Godric si riunì la Casata del Fuoco, con i tre segni del fuoco, sotto Tosca la Terra e sotto Cosetta Aria. I tre segni d’Acqua (Scorpione, Pesci e Cancro) si riunirono comunque sotto l’egida di Salazar, ma Salazar non riuscì mai a farsi accettare, se non dai purosanguisti e dai nobili, una minoranza ma molto potente.
I 4 infine decisero di unire le 4 Casate e fondare un’unica Scuola di Magia per tutto il mondo magico, che raccogliesse tutte le magie di queste 4 case, di questi 12 segni, delle 1000 gilde che si unirono per formarli, delle centinaia di migliaia di maghi che vi avevano lavorato dentro. Una scuola con tutte queste conoscenze, che insegnasse a tutto il mondo magico ogni singola cosa, senza nulla trascurare.
Hogwarts.
E così il tempo venne, e i 4 fondarono la Scuola.
In un primo momento si era pensato di dividere semplicemente in corsi e classi, come una scuola normale.
Fu ben presto evidente, però, che negli studenti si formavano campanelli, gruppi, club, di persone che la pensavano allo stesso modo, tutti ex membri della stessa casa. Per controllare la cosa decisero di creare 4 casate, sul modello dei 4 elementi di cui sopra, modellati sulle loro personalità. E sui loro cognomi.
Grifondoro, sull’elemento Fuoco.
Corvonero, sull’elemento Aria.
Tassorosso, sull’elemento Terra.
Serpeverde, sull’elemento Acqua.
Venne creato in quell’occasione il cappello parlante, che iniziò a distribuire i membri in ogni casata.
Dato che gli iscritti erano stati membri dei 12 segni, ogni segno andava nel suo elemento.
Un ex Leone finiva a Grifondoro, un ex Gemelli a Corvonero, e così via.
Si giunse infine ai segni d’Acqua, che di norma dovevano finire in Serpeverde.
Serpeverde, però, era più basata su Salazar e i suoi che sul vero segno dell’Acqua, un segno che conteneva, sotto una dura scorza di durezza e freddezza, sentimenti profondi e sensibili, come l’acqua dello stagno, all’apparenza piatta, è dentro un ribollire di vita.
Salazar però aveva il controllo totale, ed esigeva dagli alunni che si comportassero come lui, solo il peggio dell’Acqua, e solo il peggio dello Scorpione: cattiveria, crudeltà, mantenendo però alcune caratteristiche positive (quelle descritte in pagine face book tipo Serpeverde et similia). Ma, sostanzialmente, due cose “rovinarono” Serpeverde:
-La predilezione per le Arti Oscure, e quindi per la malvagità (la magia è un riflesso della morale)
-Il voler insegnare ai soli Purosangue, e solo il 10% dell’Acqua erano purosangue (percentuale bassissima anche rispetto alle altre casate, che avrebbe condannato Serpeverde ad avere pochissimi membri).
Al momento del cappello infatti Serpeverde ricevette meno iscritti di quanti ne doveva ricevere. Alcuni ex Acqua andarono in Corvonero, altri in Grifondoro. C’è da dire comunque che una buona metà finì in Serpeverde e non si “spartì” fra le altre tre case.
Venne infine il turno di Scorpione, quello che doveva essere il fulcro di Serpeverde, e che invece era il può strenuo oppositore, non solo a Serpeverde, ma a tutto questo sistema, perché impediva alla casata Scorpione, orgogliosa, solitaria, di essere quello che era, ma la obbligava ad essere come Salazar, o come Godric, o come chiunque altro. Non c’era posto, per dei solitari con grande interiorità, in una scuola che ti impone come devi essere. Così, al momento della sortita, il cappello emise un giudizio unico:
Scorpione!
Riprovarono
Scorpione!
Provarono tante volte, lo incantarono per modificarne i parametri.
Alla fine gli alunni di Scorpione furono praticamente divisi in due, metà a Serpeverde, metà a Grifondoro.
Entrambe le casate avevano qualcosa dello Scorpione (una l’oscurità e l’orgoglio, l’altra l’intraprendenza e il senso di purezza).
Lo Scorpione, quell’anno, fu l’ex segno più problematico. I suoi membri in Grifondoro erano arroganti, solitari, intrepidi, chiamati dai loro concasari “Dei Serpeverde vestiti di rosso”. Gli Scorpione di Serpeverde avevano un forte senso della giustizia, dell’onore, ed erano contrari al concetto di purezza del sangue, e venivano chiamati dai loro concasari “Grifondoro vestiti di verde”. Lo Scorpione non si trovava bene in nessuna delle casate, e minacciava di diventare una quinta casata a se stante. Serpeverde, inoltre, dimostrava la propria fragilità: non era riuscita a far entrare i segni d’Acqua in se a causa del razzismo contro i mezzosangue, e a causa della totale abnegazione morale.
Salazar, a questo punto, chiese formalmente di poter istruire solo alunni purosangue, ma gli altri 3 rifiutarono.
Per questo motivo Salazar Serpeverde fece ciò che fece, prese il Basilisco, lo sigillò nella camera dei segreti, in attesa che l’erede avrebbe purificato la scuola, e soprattutto Serpeverde, dai mezzosangue.
Quella fu l’ultima generazione in cui membri non purosangue entrarono in Serpeverde, prima ed ultima, e fu l’ultima generazione anche in cui esistettero 12 segni infilati in 4 casate. Dopo che tutti loro ottennero un MAGO non ci fu più Scorpione, né nessun altro segno, solo quelle 4 case, per tutto il mondo magico.
Da qualche parte, però, si racconta, qualche cuore solitario continua a vagare, fuori dal concetto troppo ristretto di 4 casate. Quel qualcuno, un giorno, rifonderà la nobile e antica casata di Scorpione.
 
“Infiamma l’Oscurità” diceva il fondatore.
Una fiamma oscura, una fiamma che brucia nella più tetra delle caverne, nel più profondo dei tunnel, come gli occhi brillanti di furore dello Scorpione.
Nel desolato, deserto, bruciante mondo del deserto, dove persino l’uomo muore di sete, dove le piante non crescono, dove non cade pioggia, dove è solo sabbia e fuoco, lì nella terra della morte un animale di staglia, dorme di giorno, quando tutti sono vivi, nascosto, odiato e temuto. Lo Scorpione esce di notte, nell’oscurità più buia quando tutti dormono, quando tutti hanno paura, quando il grande Nero avvolge il mondo e nessuno vede più nulla. E’ in quel momento, in quell’istante di maggiore malvagità, oscurità, terrore, che un incendio divampa, dal volto più oscuro, più solitario, più ferito e più freddo nascerà il fuoco che brucerà il mondo.
“Infiamma l’Oscurità”, porta la luce lì dove tutti pensano sia troppo buio, brucia coloro che, nella loro purezza, sono sporchi, coloro che, nella loro fiamma in mezzo al sole, non sono nulla di nuovo, mentre l’unica fiamma, di notte, spaventa gli animali e rischiara il paesaggio.
Perché quando il fuoco, come predisse il fondatore, brucerà la terra, e tutto sarà deserto, e il sole sarà l’unico occhio a guardarla, quando ogni essere vivente sarà piegato, spaventato, nascosto come era lo scorpione, sarà allora che tutta la società e il mondo saranno in ginocchio.
E sarà la notte, la notte infinita ed eterna, che un solo fuoco arderà, forte più del sole del giorno, che brucerà l’intero deserto, che accecherà tutti dal loro terrore della notte, che non si spegnerà nemmeno nella più tetra oscurità, e lo Scorpione, quello che mai si era piegato, sarà l’ultimo a rimanere in piedi.
 
“Infiamma l’Oscurità”
  
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