15:30 tic toc...tic toc...tic toc...
Ancora quelle
maledette 15:30 di quel soleggiato e ventoso venerdì pomeriggio...a Tokio si poteva benissimo respirare l’aria piena di
smog emesso dalle macchine e dai taxi che si affrettavano per le strette vie del
corso.
Era natale e il freddo anche se soleggiato inverno si faceva
sentire con tutta la sua potenza micidiale.
Una ragazza dai
capelli rossi tagliati a caschetto stava sbuffando stufata davanti a una tazza
di caffè bollente di un bar e ogni tanto distoglieva lo sguardo da quella
poltiglia marrone per riposarlo subito dopo su un orologio che se ne stava
appeso a una parete in mezzo a due quadri.
Le sue mani non
riuscivano a trovare fermezza e ogni due secondi giocherellavano con le balze della sue rosea gonnellina o con il suo portachiavi di casa.
“Uff ma
quell’orologio è sempre fermo sulla stessa ora..non
sarà per caso rotto??
Non vedo l’ora di
andare al concerto di stasera..spero solo che Nana
voglia accompagnarmi...”
Ad un tratto una
ragazza alta e mora fece irruzione nel locale affollato di gente come una
furia: i suoi occhi sprigionavano rabbia pura e i suoi capelli si erano
arrossati per l’euforia.
Iniziò a vagare
con lo sguardo, come alla ricerca di qualcosa, e quando la vide,
le corse incontro a forza di spintoni e manate.
Si sedette al
tavolo molto velocemente come per nascondersi, come se non si volesse far
vedere, come se non volesse attirare l’attenzione su di sé.
-Ciao Nana... –
Disse la ragazza dai capelli rossi all’amica che si era appena seduta.
Il suo sorrisetto
dolce però si trasformò in un batter di ciglia in uno sguardo di terrore, non
appena vide la ragazza che le stava di fronte che se ne stava con il capo chino
a fissare le sue mani candide sulle sue ginocchia tremanti per la corsa.
-Hachi, ti
prego... – Iniziò a parlare – Ti prego dimmi che non lo hai fatto...dimmi che non hai comprato quei biglietti per quel
maledetto concerto...
Appena detta
quest’ultima parola, Hachico, la ragazza con i capelli rossi, capì subito che
pensare che Nana l’avrebbe accompagnata a quel concerto era stata la cosa più
insensata che aveva pensato in tutto il giorno...Del
resto doveva almeno immaginarselo che lei non volesse andarci...
Quel concerto...il concerto dei Trapnest: Laila, Naoki, Takumi e....Ren!
Ren....perché quel nome le suonava nella mente come un qualcosa
di dannatamente malvagio? Ren era stato il fidanzato di Nana per due
lunghissimi anni, tra amore, gioia e passione...ma poi
aveva deciso che se ne sarebbe andato e che sarebbe entrato a suonare in una
band con molte più prospettive rispetto agli antichi Blast.
La reazione di
Nana per una cosa del genere fu comprensibile: sconvolta, frustrata,
arrabbiata, triste....era capibile: la sua storia con il suo ragazzo sarebbe
finita e ben presto i due si sarebbero dimenticati...i ricordi però sarebbero
rimasti: Ren ha al collo quella collana completa di lucchetto con una “R”
incisa sopra, regalatagli da Nana al tempo della loro relazione...Nana ha un
tatuaggio sul braccia sinistro: un fiore di loto, il loto di Ren.
-Come lo hai
saputo?? – Chiese Hachico con una faccia alquanto rassegnata.
-Ti supplico.... –
Gli occhi di Nana cominciarono a riempirsi di tristezza e ben presto le prime
lacrime le solcarono le guance – Non portarmi a quel concerto....non
sopporterei di vederlo ancora...
-Certo che non ti
porto se devi sentirti così Nana – Hachi cambiò velocemente postazione e si
accoccolò vicino all’amica carezzandole dolcemente la testa – Ti voglio bene e
l’ultima cosa al mondo che vorrei sarebbe farti soffrire portandoti a vedere
quel Ren^^..
Ops, aveva ridetto
quel nome e il senso di disgusto che le restava in bocca le faceva venire la
nausea.
Poi, ad un tratto,
le venne in mente chi avrebbe potuto accompagnarla a quel concerto, chi insieme
a lei avrebbe fatto il tifo per i Trapnest in quella marea di fans...una
persona fan di loro e di Ren Onjo...Shinichi.
Shin era un
ragazzino di 15 anni che suonava nei Blast, il gruppo di Nana e che aveva preso
il posto di Ren quando questo se ne era andato: un bassista di grande talento,
con i capelli di un blu marittimo sempre rivolti all’insù e con due occhi che
risplendevano nel suo volto come due veri cristalli luminosi.
Hachi era
sicurissima che Shin avrebbe accettato di accompagnarla a quel concerto, per
almeno 3 motivi:
*Avrebbe fatto
sentire meglio Nana
*Avrebbe visto i
suoi mitici Trapnest e il suo Ren
*Sarebbe stato in
mezzo a una marea di ragazze [e si sa come è fatto Shin NdMe]
Casa Shinichi....
-COSAAAAAAAAAA????
TU HAI DUE BIGLIETTI IN PRIMA FILA PER VEDERE IL CONCERTO LIVE DEI TRAPNEST E CI VUOI VENIRE CON ME????? - O__O *faccia di Shin*
-Beh, ecco si^^ -
Rispose Hachi con la testa piegata da un lato.
-*___*.....>_>
aspetta un secondo perché proprio io? – Shin aveva capito che qualcosa non
andava: o successivamente gli avrebbe chiesto qualcosa in cambio o era uno
scarto.
-Beh ecco tu
perché.....sei un fan e.....
-E....dai non mi tenere sulle spine! >_<
-E perché Nana non
verrebbe comunque perciò...
-Perciò io sono lo
scarto! – Concluse Shin.
-Si...Eh?! O_O cioè no...oddio
scusami, non volevo dirlo.... – Hachi in quel momento si sentiva davvero
davvero cretina.
-Tranquilla, verrò
lo stesso al concerto – Shin mise un braccio attorno alle spalle di Hachi – Ma
spero tu sappia che questo non basterà a conquistarmi...^^
-SHIN! Sei sempre
il solito – Ed entrambi scoppiarono in una sonora e fragorosa risata!
17:45
Una ragazza con i
capelli mossi raccolti in due codine coperte da un cappello era appostata sotto
un appartamento vicino al centro di Tokio e aspettava che qualcuno apparisse
sulla soglia perché era estremamente in ritardo.
Ci volevano circa
due ore buone per attraversare tutta la città e arrivare dalla parte opposta,
dove si sarebbe tenuto il concerto.
La ragazza si
lasciò cadere su una panchina di pietra come per riposare le stanche gambe,
quando...due secondi dopo ecco una ragazza scendere le scale velocemente e
buttarsi in ginocchio davanti a quella seduta.
-Scusami
tantissimo Junko, lo so, sono in ritardo...
-Ok, forza Hachi
andiamo a casa di Shin e poi andiamo a quel concerto maledetto!
Le due salirono in
macchina e Hachi, non appena il motore fu acceso si voltò verso il suo
appartamento, convinta che quando sarebbe tornata là dentro sarebbe stata diversa
da prima e avrebbe avuto un ricordo meraviglioso di quella serata, impresso
nella sua mente per sempre.