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Autore: Lylawantsacracker    13/04/2014    1 recensioni
Ambientata alla fine della puntata "The angels take Manhattan." Ho ipotizzato i sentimenti che il Dottore deve aver provato dopo aver visto Amy e Rory sparire.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, River Song
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Dottore sedeva nel tardis, disperato. Si sentiva distrutto e impotente.

Aveva perso i suoi due migliori amici. Aveva perso le persone che amava, per l’ennesima volta.  In quel momento era furioso con se stesso; ci aveva provato, davvero. Aveva provato a salvarli. Dopo la vicenda col Minotauro, li aveva riportati a casa, per far loro vivere una vita normale. Forse un po’ noiosa e monotona, certo, ma sicura. Ma non aveva resistito, gli mancavano troppo. Come a loro mancava la vita tra le stelle.

L’unica consolazione, per quanto debole, era che almeno erano insieme. Questo avrebbe fatto loro forza, nonostante non l’avrebbero più rivisto. Nonostante non avrebbero più visto la loro unica figlia, Melody Pond, portatagli via troppo presto. 

Il Dottore alzò lo sguardo. Eccola lì, River. La sua roccia, la sua ancora. Che, nel momento in cui l’angelo piangente stava per portarsi via la madre, si era limitata a stringerle la mano e a continuare a fissare la statua. Per non farle prendere anche il Dottore, che si era lasciato andare alla pena e alla disperazione. Un’altra fitta di dolore lo attanagliò, mentre la osservava. Avrebbe perso anche lei, alla fine. E non c’era nulla che potesse fare. Il tempo passava, inesorabile, ed i giorni che avrebbe passato con lei diminuivano sempre di più. 

E alla fine, sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe dovuto dirle addio. L’avrebbe portata a Darillium, ad ascoltare le Torri Cantanti. L’avrebbe baciata, abbracciata un’ultima volta. E poi non l’avrebbe vista mai più.

Sentiva un vuoto enorme dentro di sé. Si chiese se quel dolore sarebbe mai finito. Era stanco, stanco di perdere tutti quelli che amava, stanco di vedere le persone morire, stanco di dover affrontare tutto da solo.

River, intanto, pilotava il tardis. Anche lei stava soffrendo. Anche lei aveva subito una perdita, quel giorno.

- River, erano i tuoi genitori. Scusami, non ci ho neanche pensato.

Non importa. - risposte lei, senza guardarlo.

-Certo che importa.

Quello che importa, è questo.- disse, alzando lo sguardo. - Dottore, non viaggiare da solo.

Viaggia con me, allora. - rispose lui. Lo voleva davvero. Voleva passare tutto il tempo rimasto con River.

Quando vuoi e come vuoi. Ma non sempre. Uno psicopatico per tardis è abbastanza, non credi?- disse River. Poi inspirò profondamente. - Okay. Questo libro che devo scrivere… Melody Malone. Presumo che debba inviarlo ad Amy per farlo pubblicare, giusto?

Il Dottore annuì. - Sì… sì.

Le dirò di scrivere una postfazione. - disse River, avvicinandosi all’uscita. - Per te. Forse l’ascolterai.

Ed uscì.

Il Dottore era sull’orlo del pianto. Poi ebbe un’illuminazione. - L’ultima pagina! - sussurrò.

Ritornò nel luogo in cui era iniziato tutto, al Central Park di New York. Il cestino era ancora lì, con l’ultima pagina del libro che aveva strappato poco tempo prima.

La prese, poi si sedette su una panchina. Iniziò a leggerla.

" Postfazione, di Amelia Williams.

Ciao vecchio amico. Ed eccoci qui, tu ed io, all’ultima pagina. Quando leggerai queste parole, io e Rory ce ne saremo andati da un pezzo. Quindi sappi che siamo vissuti bene e che siamo stati molto felici. E soprattutto, sappi che ti ameremo sempre. A volte mi preoccupo per te, però. Credo che quando ce ne saremo andati, non tornerai più qui per un po’. E potresti essere solo, cosa che non dovrebbe mai succedere. Non stare da solo, Dottore. E fa’ un’altra cosa per me.

C’è una bambina che aspetta in un giardino. Aspetterà un bel po’, quindi avrà bisogno di molta speranza. Va’ da lei, raccontale una storia. Raccontale che, se sarà paziente, arriveranno giorni che non dimenticherà mai. Raccontale che andrà per mare e combatterà pirati. Che si innamorerà di un uomo che aspetterà duemila anni per tenerla al sicuro. Raccontale che darà speranza al più grande pittore mai vissuto, e che salverà una balena nello spazio. Raccontale che questa è la storia di Amelia Pond. Ed è così che finisce.”

Una lacrima bagnò la superficie del foglio. Il Dottore si alzò, si mise la lettera in tasca, e si avviò verso il tardis. Era pronto a rivedere Amy un’ultima volta.










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Okay, questa breve cavolata è nata dopo aver visto per la prima volta "The Angels take Manhattan", cioè un paio di ore fa.
Non sapevo cosa fare, oltre a strafogarmi di schifezze per consolarmi (sì, ho pianto letteralmente un fiume di lacrime, se vogliamo tirare in ballo River)
quindi ho pensato "Perché non scrivere una piccola fanfic?" ed eccoci qui.
Quindi non so, fatemi sapere cosa ne pensate :3
Ah, le parole in corsivo sono ovviamente prese dallo script dell'episodio.

  
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