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Autore: rainagain    14/04/2014    13 recensioni
Chi si sarebbe mai aspettato che quattro ragazzi potessero essere tanto belli quanto letali?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Shelley, Jaymi Hensley, JJ Hamblett, Josh Cuthbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"54 Claylands Rd, Londra. 
Buon lavoro." 
Era quella l'unica informazione scritta in bella grafia sul foglietto di carta che uno dei membri del Consiglio aveva lasciato loro, attraverso la buchetta delle lettere di quello squallido negozietto di periferia. Evidentemente, i negozi di antiquariato erano i posti migliori per i messaggi destinati ai cacciatori e, senz'altro, quei quattro ne avevano visti tanti. Quello, però, era forse il più piccolo, sudicio e buio in cui avessero mai messo piede. Una ristretta entrata fatta di vetrate e cornici in legno si apriva su un minuscolo corridoio, ornato soltanto da un tappeto rosso sbiadito dalla vecchiaia. Ai lati, centinaia di pezzi di mobilio risalenti alla seconda guerra mondiale giacevano coperti da uno spesso strato di polvere, come se fossero posizionati lì da decenni. Forse, l'unica cosa più vecchia di tutti quegli articoli da arredamento era il proprietario stesso. Un vecchietto sulla novantina, vestito di tutto punto con una camicia sgualcita, due bretelle che pendevano lente dalle piccole spalle e un enorme paio di baffi bianchi. Aveva anche un'aria simpatica. Quando vide entrare quei quattro ragazzi, completamente inzuppati di pioggia,corse subito a procurarsi qualche vecchia coperta dallo scantinato di quel minuscolo locale. Tolse giacca e cappuccio a quelli che credeva fossero normali clienti, quando dalla tasca del primo l'elsa di un pugnale prese a luccicare. E, si sa, l'Organizzazione non può essere resa nota. Jaymi si meravigliò di quanto sangue colasse dalla ferita mortale di quel piccolo corpicino. 
« Poveretto, era anche un vecchietto simpatico » disse lui,trascinando il cadavere dietro al bancone. « Avremmo potuto aspettare che ci facesse anche una tazza di tè, prima di farlo fuori. » 
« Anche qualche biscotto non sarebbe stato una brutta idea. » continuò Jj, intento a ripulire la spada dal sangue del nonnetto. 
« Magari con una spolveratina di zucchero a velo. » propose George, mentre continuava a dondolarsi davanti ad un orologio a pendolo. 
« Ci conviene rimandare i progetti per la merenda. Qui ci aspetta un lavoro grosso. » Josh mostrò ai compagni il biglietto mandato dal Consiglio. 
« Claylands Road, eh? Dev'essere una tosta. Le principianti non cercano mai le loro vittime in posti così isolati e poco frequentati. Le streghe adulte sono perfettamente a conoscenza del fatto che il buio e il silenzio aumentano la loro forza mortale. » 
E George aveva ragione. 
Più l'oscurità e la solitudine regnano sovrane, più il loro potere omicida aumenta. Essere streghe è come firmare un contratto vincolante con il demonio. Esseri affascinanti e seduttori agli occhi dei comuni mortali che cadono loro vittime. 
« Preparate le armi, ragazzi. » 
I quattro cacciatori uscirono dalla porta del negozio e uno scampanellio li accompagnò fuori. La pioggia battente di una Londra notturna si abbatteva sui loro giubbotti di pelle nera e l'aria fresca e umida gli scompigliava i capelli. Chi si sarebbe mai aspettato che quattro ragazzi potessero essere tanto belli quanto letali? 
« Andiamo a far fuori qualche strega » 
I quattro presero le moto e si diressero verso la meta,sgommando per le ristrette strade della periferia londinese, mentre la pioggia continuava a picchiettare incessantemente. In poco tempo raggiunsero Claylands Road, dove l'unico spiraglio di vita era rappresentato da uno squallido pub a luci rosse. I quattro scesero dai loro veicoli e si diressero verso l'enorme uomo che controllava l'entrata del locale. 'Chaòs'. Era quello il nome dell'orrendo posto in cui il Consiglio li aveva mandati. Josh fece per entrare, quando la guardia lo bloccò. 
« Di qui non si passa se non si ha un invito, ragazzino. » 
Con un colpo secco, Josh, perforò il collo dell'uomo,lasciando che il suo capo cadesse sull'asfalto. 
« Non potevi semplicemente stenderlo con un pugno? » Jj si accovacciò accanto al cadavere, punzecchiandolo con la punta del suo pugnale. 
« Mi aveva chiamato ragazzino » Josh pronunciò quelle parole come se avesse semplicemente rotto gli occhiali ad un ragazzino delle elementari. Ma fare parte del cerchio significa uccidere. Essere cacciatori è un fatto di sangue, di discendenza. I bambini nei quali scorre il sangue di cacciatore sono addestrati per essere letali e, in caso di necessità, a decidere di porre fine alla vita di una persona che ha in qualche modo intralciato l'Organizzazione, che procede verso lo sterminio totale delle streghe. 
"Creati per uccidere", quello era il motto del Cerchio dei cacciatori. 
George superò il cadavere con un piccolo balzo ed entrò per primo nel locale. Un degradato bancone giaceva, ormai quasi distrutto, alla destra della sala e sopra centinaia di bicchieri, pieni e vuoti, vibravano per la vicinanza con la cassa dal quale proveniva una flebile musica da piano bar. La carta da parati viola pendeva distrutta in più punti e alcuni graffiti troneggiavano negli angoli. Qualche divanetto era sparso al centro del pub, per la maggior parte sgualciti e parzialmente sfoderati. Il locale era occupato solamente dal proprietario, da un ragazzo e da una donna: quella doveva essere la loro strega. George indicò la figura femminile con un cenno del capo e i suoi compagni si prepararono alla lotta. 
« Chi va stasera? » chiese Jaymi, passando un dito sul bordo della sua spada.
« Lasciamo fare al piccoletto? » Josh guardò George con aria di sfida. 
« Speriamo che le piacciano i ricci. » continuò Jj. 
« Stronzi. » George abbandonò i suoi compagni con una risatina, per poi dirigersi dritto verso la donna.
Uccidere una strega significa giocare al suo stesso gioco, sfruttandola come una pedina. Sedurre per uccidere. Trascinare la propria preda in un posto a suo sfavore, indebolirla ed eliminarla. E' quello il motivo per il quale i cacciatori sono così attraenti. Le streghe sono attratte da loro ed entrano in un labirinto con un'unica via d'uscita: la morte. 
« Aspettate e vedrete. » sussurrò il riccio ai suoi compagni. 
George allontanò la preda del mostro con un brusco pugno sulla spalla e lui cadde a terra. Forse era decisamente troppo ubriaco anche per reagire, visto che rimase sdraiato sul suolo ad ammirare il soffitto. Sotto gli occhi vigili dei suoi compagni, il ragazzo, accorciò le distanze con la strega, avvicinandosi sempre di più a lei. Qualche attimo di contatto visivo e la donna era già come ipnotizzata. 
George ci sapeva proprio fare. In quanto a tempi, era forse il più veloce della squadra. 
Prese la mano della strega, che lo seguiva come un fedele cagnolino e la scortò fuori, lanciando uno sguardo agli altri. Josh, Jaymi e JJ caricarono le armi in spalla e seguirono l'amico, meravigliati dalla sua velocità. Il piano era sempre lo stesso: sedurre il nemico, convincerlo a seguirli e portarlo nella quinta dimensione, per poi annientarlo. Già, La quinta dimensione. Un mondo sconosciuto e invisibile agli occhi mortali. Il luogo di nascita di ogni cacciatore, generati dall'unione delle forze oscure e di quelle bianche. Un posto perfetto, insomma, per annientare le streghe, esseri generati dal caos, indeboliti dal perfetto equilibrio del buio e della luce. 
I ragazzi si trovavano ormai fuori dal locale. Il primo camminava davanti e gli altri rimanevano dietro, raggiungendo il centro di un piccolo parchetto alla fine della strada. 
Poi George si voltò verso la strega, fissandola con uno sguardo assassino. 
« Il tuo treno è arrivato al capolinea. » 
Uno schiocco di dita e poi le tenebre
   
 
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