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Autore: jupiterkhaleesi    14/04/2014    8 recensioni
[...]
«E' il paradiso?» chiedo titubante.
Davvero merito una vita migliore? Davvero merito una seconda possibilità? Potrò essere mai perdonato per i miei errori?
Ed è guardandola che trovo la risposta.
Voglio esserlo.
Posso.
Ne sono convinto.
«Puoi scoprirlo» mi sorride ed insieme ci incamminiamo verso quell'eterna luce che ci avvolge, quasi coccolandoci.
L’amore ti calpesta, ti distrugge e ti spezza, ma è da pazzi pensare di non volerne provare nemmeno un pò. Io e Tris ci siamo amati e amandoci abbiamo costruito il nostro per sempre.
ATTENZIONE, SPOILER ALLEGIANT!
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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In questi giorni ho ripensato molto al mio passato.
Di nuovo Marcus si è fatto spazio nella mia mente portando un minuscolo senso di sconforto, ma non come prima.
No, perchè oltre al tempo, che ha ridotto il sottilissimo filo che ci lega, il sangue, si è aggiunto un altro fattore.
Non provo nè odio, nè compassione o amore nel ricordarlo: solo indifferenza.
Non mi sono giunte notizie sulla sua morte, circa trent'anni fa, e nemmeno ho avuto il desiderio di riceverle.
Non ho nemmeno avuto un senso di sollievo, solo un vuoto totale. O forse sto solo fingendo che sia così, cioè che colui che ha tormentato i miei pensieri per anni ora valga meno di una briciola di pane per me.
Ma comunque, nella mia mente appare solo quella capigliatura biondo scuro, che accarezzavo dolcemente nei momenti di tensione, infilando le dita morbidamente nonostante potessero essere tutto tranne che morbide, e districavo lentamente i nodi che si andavano a formare , quegli occhioni felici,sicuri e innocenti,grazie a cui vivevo, quel sorriso, così perfetto nelle sue imperfezioni, le guance di un colorito così soffice, che avrebbero potuto sciogliere anche il cuore più ribelle.
Quel fisico minuto, che avvolgevo con un solo abbraccio, ma che mi faceva sentire sicuro di me, e di lei.
Tris. La mia Tris.
Nonostante i miei 60 anni ancora sento fitte al torace pensando a lei, ed è giusto così.
Perchè non deve essere dimenticata. 
Ho avuto tanto tempo per studiare, e riflettere sulle mie scelte. E così ho raggiunto il posto più alto in politica, a Chicago. Ancora solo e soltanto per lei.
Sarebbe fiera di me. Quando la storia delle fazioni volgeva al termine ed io ero ancora il leggendario Quattro tra gli Intrepidi, diverse volte mi hanno proposto di diventare un capofazione, ma non ho mai accettato. Non mi sono mai sentito all'altezza.
Ma Christina aveva ragione. Tris mi ha cambiato. 
Così ho dato il via alla costruzione di un monumento in sua memoria, proprio al centro della piazza più importante della città.
Una fontana simile a quella del Dipartimento, da cui era quasi ossessionata,ma  più luminosa, come il suo nobile animo.
Ho inciso una dedica su quel monumento.
"Alla persona che ha riportato la pace in questa città. Tris Prior"
Sui libri di storia un giorno apparirà il suo nome, in grassetto.
E tutti si ricorderanno di lei, e darà speranza.
Nella vita ci sono sempre due scelte, e questo me l'ha insegnato lei.
Come quando ero acciecato dal desiderio di pace e non ho pensato a quanto sia stata codarda l'idea di cancellare i miei ricordi, il mio patrimonio,di cancellare LEI.
Credevo che non ci fosse altra possibilità nella vita, e mi sbagliavo.
Un'altra volta lei ha avuto ragione, ed io torto. 
Non faccio altro che piangere, passando casualmente per quella piazza, e quasi rimproverarmi per aver permesso questo.
Rimproverarmi per essermene andato quella notte, dopo la nostra prima uscita da coppia normale.
Risate, baci, chiacchierate basate su argomenti poco importanti.
E cosa darei per poter solo sfiorare di nuovo la sua pelle candida ma allo stesso tempo resistente, forte, a causa della dura prova da Intrepidi.
La verità è che in circa 40 anni non c'è mai stato un giorno in cui non ho pensato a lei. Non c'è mai stata una decisione in cui non ho pensato se fosse stata d'accordo, e in caso contrario abbandonavo i miei pensieri.
Non ho nemmeno una sua foto, un qualcosa di materiale che mi ricordi dei miei migliori giorni.
Perchè, nonostante la guerra ,è stata capace di mantenere il sorriso sul mio volto. 
Quel sorriso apparterrà per sempre a lei. Ed è morto insieme a lei, quel maledetto giorno.
Sento la serratura scricchiolare. Tutto dentro la dimora del mio dolore ha la mia età. E certamente non è un complimento.
L'alta e scura figura di Christina si introduce in casa. Anche lei, come tutti, si è invecchiata molto, ma mantiene ugualmente, anche se in minoranza rispetto a tutti gli altri aspetti positivi, la sua piccola percentuale di agilità.
E' rimasta sempre la sincera e fastidiosa Christima ma il nostro legame si è andato sempre di più a rafforzare, finchè poi non ha sposato Dan, da cui ha avuto un figlio: Will, inutile spiegare il motivo della scelta di questo nome.
Dalle braccia pendono due buste di un colore bianco immacolato, al cui interno sembra ci sia roba inutile, come sempre.
«Ieri Will mi ha riferito di essere passato, e tu l'hai cacciato» mormora, riponendo le buste sul tavolo e  avvicinandosi a me.
«Tobias, noi stiamo cercando di aiutarti, e non mi piace affatto il tuo atteggiamento» si accomoda sulla poltrona difronte a me, poggiando lentamente le braccia sui braccioli.
Sulla sua faccia si nota una sensazione di sollievo.
Volgo lo sguardo alla finestra, da cui filtra un tiepido raggio di sole.
«Tobias!» mi richiama, ma rimango indifferente.
Ormai tutti si sono dimenticati della leggenda degli Intrepidi, Quattro, con solo 4 paure. Nessuno si ricorda più di lui, perchè è stato sostituito dal semplice Tobias Johnson.
«Da quant'è che non mangi, Tobias? » domanda curiosa, ma sembra più un diversivo per farmi voltare.
La ignoro nuovamente, guardando la finestra, in attesa che appaia qualcosa di divino.
Non so esattamente perchè mi comporto come un bambino che ignora la mamma con la gente, forse perchè l'unica cosa che voglio in questi giorni è stare in pace.
Un mese fa ho subito un brutto incidente, che ha compromesso le mie capacità respiratorie e dicono che qualsiasi sforzo può essere pericoloso, ma naturalmente nessuno sa nulla.  Un motivo in più per stare fermo.
Meno si sa, e meglio si sta. Nessuno deve preoccuparsi di me. Ognuno ha una sua famiglia, e l'ultima cosa al mondo che desidero è quella di causare fastidio.
Lo sanno solo i dottori.
«Ora basta» si alza di scatto e si dirigge verso la finestra, scostando le tende, ormai polverose. La luce mi travolge e mi costringe a socchiudere gli occhi.
«Sono giorni che sei inchiodato su quella poltrona, un po' di vita su, vecchio rimbambito!» ride e mi afferra saldamente le mani.
«No, Chris, no. Lasciami stare » inizia a tirarmi verso di sè, ed io mi agito. 
Boccheggio già in cerca di aria, sono settimane che non muovo i muscoli e il minimo movimento mi causa dolore.
«Dai, Tobias, alzati!» mi strattona violentemente e una fitta mi percorre l'intero torace.
Tremando mi tocco il petto e serro gli occhi, in cerca di aria.
Ma ciò mi provoca ancora più dolore, quindi aspetto. Ma cosa esattamente? Non lo so. So solo che la realtà si offusca e non riesco più a respirare, come se avessi qualcosa nei polmoni che gli impediscono di lavorare.
La figura di Christina poco a poco scompare  e sento un tonfo, come se fossi caduto a terra, intanto l'oscurità mi sovrasta e mi inghiottisce.
Ma ciò che mi stupisce è che io non ho paura.
Quattro è tornato.
                                                                                                                                                                      ***
Mi risveglio a terra, nel mio modesto appartamento.
«Tobias»
Una dolce voce che riecheggia mi spinge ad aprire gli occhi. Prima di mettere a fuoco la figura che ho davanti, per distinguerla dal mobilio, sbatto ripetutamente le palpebre.
Non può essere vero.
Un alone di luce la ricompre, sempre nella sua straordinaria bellezza da adolescente. 
Non è cambiata, oltre la pelle, che sembra risplendere. Solo due buchi nella maglia spezzano l'equilibrio del suo essere.
«Tris?» sussurro incredulo. 
Non so se sia un sogno, ma è fantastico. 
In tutti i sogni in cui l'ho rivista non c'è mai stato nulla di così reale.
«Sì, Tobias» dice in preda alle lacrime «Sono io»
Io mi alzo in piedi e le asciugo le lacrime.
Ed è lì che noto i miei tatuaggi. Sembrano come ricalcati di nero.
Col tempo hanno perso colore e forma, e sono diventati delle figure indistinte sulla mia pelle vecchia. 
Ma ora sembrano come appena creati. 
Volgo lo sguardo allo specchio ed è lì che lo rivedo, il leggendario Quattro.
Il fisico possente e la divisa da Intrepido, i capelli scuri e non grigi, la pelle della faccia liscia come quella di un bambino, solcata solo da un filo di barba, intorno agli occhi solo delle occhiaie, segno evidente delle notti insonni. E il colore blu delle iridi sembra quasi ripristinato, e non scolorito.
Sono felice. 
Esamino le braccia, i piedi, e mi chiedo se sono veramente io, o lo spettatore di un film.
Non può essere, mi ripeto.
«Si, sei tu, Tobias» sussurra,come se mi avesse letto nel pensiero, e mi guarda negli occhi.
E lì capisco che non è un sogno. I suoi occhi sono troppo vivi per essere un semplice sogno. Non può essere uno scherzo della mia mente. Lei è realmente qui.
O meglio, sono io a stare con lei.
Con il pollice le percorro le guance e poggio la mia fronte sulla sua.
«Sei veramente qui con me?» ansimo, e quasi entro in panico per la paura di svegliarmi e ritrovarmi su quella lurida poltrona.
«Si, amore mio. Sono qui, con te.» risponde, sorridendo. E decido di baciarla. E il sapore delle sue labbra è sempre lo stesso.
Non ho mai dimenticato quel sapore di fresco che sapeva trasmettere.  O meglio, sa.
Inizio a piangere come un bambino, e lei mi accompagna. Insieme iniziamo a dirigere un pianto frutto di gioia, dolore, felicità, emozione.
Tutto ciò che ho dentro prende forma, e viene cacciato fuori dalle lacrime, e dai singhiozzi che intoniamo, quasi a ritmo.
Sono felice.
Sì, lo sono davvero. Perchè ora non ci sarà un futuro per noi. La nostra vita ora è formata solo da un insieme di interminabili presenti. Ora è sicuro che non la perderò.
La bacio ripetutamente sulle labbra.
«Se avessi saputo che ti avrei rincontrato solo da morto, avrei messo un punto alla mia vita da tempo» le dico, quasi scusandomi per averla fatta aspettare per tutto questo tempo. 
«No, non era quello il tuo destino.» mormora, ma nulla è in grado di turbarmi in  questo momento.
Forse ha ragione, però.
Noi non possiamo sapere cosa ci accadrà. Possiamo finire tutto, ma chi lo sa se un giorno la vita si rigiri nel modo che vogliamo noi? 
Facendoci caso, noi umani possiamo quasi controllare tutto, tranne noi stessi. Possiamo limitare un qualcosa, ma non obbligarlo a nostro piacere, perchè ne risentiremo.
«A me va bene così, ora.» dico, e intreccio le dita alle sue.
«Deve andarti bene, ora.» ride.
«Decisamente mi va benissimo» 
Ci fissiamo per qualche istante, anche se a me sembrano minuti, addirittura ore, ma potrei andare avanti all'eternità.
Ho ottenuto quello che voglio.
«Ora però, dobbiamo andare» mi indica la forte luce che sovrasta la stanza, a cui quasi non facevo caso. Io la mia luce ce l'ho già, ma se proprio è necessario...
«E' il paradiso?» chiedo titubante. 
Davvero merito una vita migliore? Davvero merito una seconda possibilità? Potrò essere mai perdonato per i miei errori?
Ed è guardandola che trovo la risposta.

Voglio esserlo.
Posso.
Ne sono convinto.


«Puoi scoprirlo» mi sorride ed insieme ci incamminiamo verso quell'eterna luce che ci avvolge, quasi coccolandoci.
L’amore ti calpesta, ti distrugge e ti spezza, ma è da pazzi pensare di non volerne provare nemmeno un pò. Io e Tris ci siamo amati e amandoci abbiamo costruito il nostro per sempre. 

FINE





*spazio autrice*
hello babes!
Incomincio col dire che sono rimasta sconvolta dalla fine di Allegiant, perciò ho deciso di creare un "finale" (se si può definire tale) che avrei voluto, date le circostanze (Tranquilli, non avrei mai ucciso Tris, l'amore della mia vita lol)
Eh niente, spero vi piaccia, magari ci sono errori,  segnalatemeli in tal caso, perfavore!

Spero anche che per voi la morte di Tobias non sia stata banale!
Grazie a tutti per aver speso questi 10 minuti della vostra vita per me, SHAO <3 (sheosheosheo)
ps: se volete farmi qualche domanda sulla storia, magari su qualcosa che non avete capito, sono qui per voi <3
-cla
  
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