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Autore: rinoa81    13/07/2008    13 recensioni
"Ah - ah, ti sei distratto!" urlò vittoriosa, mostrandogli la lingua. "Comunque, se vuoi un consiglio... " gli schiaffeggiò una mano, che tentava di riprendersi il libro, "dovresti cercare di pensare anche con la testa di Jiraya-sama, non soltanto con la tua."
"Che?"
"Sì, insomma... se vuoi entrare nel cervello di un pervertito, devi... pensare come un pervertito!"
"Ino!"
"Andiamo, lo sai che lo era... Ad esempio... " poggiò il dito indice sotto il mento, sorridendogli maliziosamente. "Se adesso mi sbottonassi la camicetta, cosa penseresti?"
"Che sei pazza." affermò Shikamaru, inarcando un sopracciglio.
[The Night Is White - Shika/Ino's day] Dedicato alle specialissime mosche bianche, e a chi non giudica una persona soltanto per il pairing per cui tifa! ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                                                      Distraction

Se c'era una cosa che Shikamaru Nara non sopportava, a parte le donne, era non riuscire a venire a capo di qualcosa. Certo, c'era da dire che quando questo accadeva, la maggior parte delle volte, era dovuto proprio a loro. Ma non era quello il caso, no. Da quando Tsunade gli aveva dato quel codice lasciato da Jiraya, il suo cervello non si era fermato un attimo per poterne decifrare il significato... ma senza successo. Non aveva fatto nessun progresso, tutte le sue ipotesi non lo portavano a nulla, gli sembrava di vagare nel vuoto, alla ricerca di qualcosa di cui non aveva la minima idea. Erano passate soltanto poche settimane da quando era entrato in possesso di quei numeri, li aveva studiati attentamente, esaminati in tutti i modi possibili e inimmaginabili... era andato in giro a raccogliere più informazioni che aveva potuto sull'Ero-sennin, dalle sue abitudini, alle missioni... ma niente. Buio totale.

L'Hokage aveva poi deciso di dargli una camera del palazzo, affinché gli permettesse di avere più tranquillità, non affidandogli più missioni, e richiedendo la sua consulenza sul piano tattico solo nei casi veramente estremi. Voleva che Shikamaru scoprisse quel codice, e voleva che lo facesse il più presto possibile. Da qualche giorno, quindi, il Chunin continuava lì i suoi studi, e le sue ricerche, senza distrazioni. Stranamente, non si era lamentato della decisione di Tsunade, anzi... passare un pò di tempo lontano da casa non gli dispiaceva affatto, gli sarebbe servito sicuramente, dato che la famiglia Nara, era tutt'altro che tranquilla. Per non parlare di quando si riuniva con quelle di Choji e Ino.

E adesso eccolo lì, si ritrovava in quella specie di mini appartamento, immerso in letture e calcoli, circondato da libri, rotoli, appunti...

"Nove, trentuno, otto, centosei... " cantilenò, sottovoce.

Il gruppo che di solito si occupava di decifrare i codici per Konoha se ne era lavato le mani, dicendo che quei numeri erano legati a qualcosa di personale di Jiraya, e quindi, loro non potevano fare nulla.

Tsk, che seccatura...

"Sette, duecentosette, quindici... " continuò, chiudendo gli occhi qualche istante per riposarli.

Che cosa vuole dirci, eh, Jiraya-sama?

"Shikamaru!" una voce femminile, -fin troppo conosciuta, lo richiamò alle sue spalle.

"Mh? Ciao Ino... come hai fatto ad entrare?" le chiese distrattamente, senza nemmeno girarsi. Osservava di nuovo quei numeri, come se all'improvviso potessero indicargli qualcosa, o dargli un indizio.

"Hai lasciato la porta aperta, genietto! Ho saputo dai tuoi che stai qui da qualche giorno... é successo qualcosa?" gli domandò con una punta di preoccupazione nella voce, osservando il caos che regnava ovunque in quella stanza.

"Mh... " mugugnò soltanto, ipnotizzato da quel codice.

"Mh?"

"Cosa?"

"Come sarebbe a dire 'cosa'? Ti ho chiesto se é successo qualcosa!" sbottò Ino, non capendoci niente.

"Ah... no... "

Ino sentì una vena pulsare sulla sua tempia sinistra, ma si trattenne per evitare di picchiarlo dopo giorni che non si vedevano. E poi, il caldo che faceva ultimamente a Konoha, toglieva le forze persino a lei... meglio evitare un dispendio inutile di energie, sopratutto per Shikamaru Nara, pigro per eccellenza e strafottente di natura. All'inizio non capiva, o meglio, non accettava il carattere del suo compagno di squadra. Forse perché era l'opposto di lei, sempre energica e combattiva, grintosa e solare... avere a che fare con uno che si divertiva a guardare nuvole, e che alla prima occasione tirava fuori un "che seccatura", non era esattamente piacevole. Ma erano amici d'infanzia, erano cresciuti insieme, in ogni caso si volevano bene e tenevano l'uno all'altro, nonostante il loro strano modo di dimostrarlo. Ino aveva imparato, poco alla volta, a capire Shikamaru e i suoi comportamenti apatici. Con il tempo, si era resa conto che loro due non erano poi così diversi da come aveva sempre sostenuto in quegli anni, ma al contrario, avevano soltanto due modi di esprimersi differenti. Sapeva, ad esempio, che Shikamaru teneva molto all'amicizia, lo aveva dimostrato già da piccolo con Choji, con lei. Sapeva che era ligio al dovere, e che quando si metteva in testa di fare una cosa, la portava a termine. Nonostante gli sbuffi e i "che seccatura".

Sapeva anche che -nonostante sostenesse di non sopportare il genere femminile, desiderava in futuro sposarsi, avere una famiglia.

Sapeva poi, che da quando lo conosceva, non aveva mai esitato a preoccuparsi per gli altri.

Erano tutte cose che appartenevano anche a lei, quelle, ma la differenza stava appunto negli atteggiamenti. Lui si lamentava già di prima mattina, appena sveglio... mentre lei, invece, non vedeva l'ora di iniziare la giornata.

Per questo adesso si arrabbiava un pò meno con lui, anche se a volte finivano per litigare ugualmente, alla fine passava a tutti e due in fretta, e amici come prima. E forse, anche di più.

La kunoichi fece qualche passo, avvicinandosi alla piccola scrivania dove Shikamaru stava seduto, per capire su cosa fosse così applicato, osservandolo con il capo leggermente chino. Si affacciò alla sua spalla, notando una marea di fogli sparsi a casaccio, una pila di libri sulla destra, e una piramide di rotoli a sinistra. Che cavolo stava combinando? Di solito quando studiava un piano tattico non combinava tutto quel macello! Abbassò infine lo sguardo su quello che Shikamaru stava osservando fisso, e capì.

"E' il codice lasciato da Jiraya-sama?" chiese, appoggiandogli una mano sulla spalla.

Shikamaru sobbalzò leggermente, rendendosi conto solo in quel momento dell'effettiva presenza della ragazza, voltandosi finalmente verso di lei. Rispose alla sua domanda con un cenno affermativo della testa, sospirando. Era stanco.

"Non hai una bella cera caro mio, dovresti riposarti un pò!" gli fece notare Ino, che si era messa a raccogliere i fogli sparsi sulla scrivania.

Lui sembrò meditare sulle sue parole, forse aveva ragione, ma non poteva smettere, non doveva distrarsi.

"Che stai facendo?" decise di cambiare discorso, sperando che Ino non insistesse. La ragazza nel frattempo continuava a raccogliere quelle carte, mettendole in ordine l'una sopra l'altra. "Riordino, no? Come fai a lavorare con questa confusione?"

"Kami, Ino... sembra di sentire mia madre... " le fece notare lui, mentre cercava di tornare ai suoi numeri.

Ci mancava solo questa, pensò, notando che non riusciva più a concentrarsi. I suoi occhi si staccarono dalla carta contenente il codice, e presero a vagare per tutta la stanza, andando a finire sulla biondina che, stranamente, non aveva risposto in nessun modo alla battuta di poco prima, continuando invece a sistemare i fogli. Avvertì un pizzico di... fastidio, forse? Era strano che Ino non si fosse offesa per averla paragonata a sua madre, e che non avesse cercato di fargliela pagare in qualche modo... si aspettava una sfuriata delle sue, e invece era diventata serissima non appena aveva visto quei numeri. Era cresciuta, Ino.

Sorrise compiaciuto per quella scoperta, sentendosi un pò stupido per averlo realizzato soltanto in quel momento, perché era logico, no, non poteva mica essere cresciuta d'un tratto! All'improvviso gli vennero in mente dei piccoli flashback della loro infanzia, e ghignò quando ricordò tutte le volte che avevano litigato per delle sciocchezze, le marachelle fatte insieme, le risate, ancora litigi, e riappacificazioni che avvenivano quasi sempre grazie a Chouji, che poverino, veniva messo in mezzo e non sapeva mai che pesci pigliare. Pensò poi, che ad un certo punto, non c'era più stato bisogno degli interventi del loro amico, avevano imparato a cavarsela da soli, nel bene e nel male.

Dalla scomparsa del loro maestro il loro legame si era saldato fortemente, Ino gli era rimasta accanto sempre, dandogli con pochi gesti una forza che non credeva di possedere.

E adesso era ancora lì, vicina a lui. Se ne stava in silenzio a riordinare, -era passata in un'altra parte della camera, per permettergli di lavorare meglio. Era un pò strano, la rimproverava spesso di parlare troppo e adesso voleva sentirla persino blaterare qualsiasi cosa.

I numeri, Shikamaru... non é il momento di distrarti.

Scosse piano la testa, prendendo il foglio numerato in mano.

"Nove... nove... nove... " sussurrò fra sé e sé, cercando di concentrarsi.

"Non potrebbero essere le code della volpe?" esordì la voce squillante di Ino, che riportando alcuni libri raccolti in giro per la stanza, aveva sentito il numero che il ragazzo aveva ripetuto. Lui alzò un sopracciglio, guardandola in modo sarcastico.

"Ok, ok... era solo un'idea!" si difese subito lei, alzando le mani in segno di resa.

Shikamaru si lasciò scappare un mezzo sorriso, prima di tornare al lavoro. Afferrò di getto un foglio bianco, scrivendoci sopra qualcosa. Soddisfatto, conservò il documento in un cassetto, chiudendolo a chiave. Ino osservò ogni suo movimento, avvertendo qualcosa. Era andata lì con l'intento di aiutare Shikamaru, pensava di non poter fare poi molto, visto che non ci capiva nulla di quella roba, ma si sbagliava. Poteva aiutarlo in un altro modo, tutto suo. Passò tutto il pomeriggio a sistemare quella camera, aveva raccolto ogni cosa... fogli, libri, rotoli, cartine... non si era resa conto del tempo che passava, non avevano nemmeno pranzato. Gettò uno sguardo in direzione di Shikamaru, che leggeva assorto uno di quei libri che aveva precedentemente raccolto.

"Ehi Shika, non hai fame?" domandò al ragazzo, avviandosi alla sua scrivania.

Lui si limitò a scuotere la testa in un 'no', guardando con la coda dell'occhio la figura della ragazza di fronte a sé. Aveva appoggiato le mani sui fianchi, pronta a controbattere.

"Devi mangiare qualcosa" sentenziò la biondina, decisa.

"Aah... che seccatura, Ino... non distrarmi."

"Non morirà nessuno se fai una pausa, sai?" lo informò Ino, avvicinandosi a lui.

"Devo riuscire a decifrare questi cosi, é importante." le ricordò lui, serio.

"Lo so, " ribatté lei, "ma se continui così, non ce la farai mai. Sei stanco, lo sai anche tu... " gli disse, toccandogli la spalla con una mano. "Ti ricordi quando studiavo per diventare medico? Mi ero buttata sui libri come una matta e tu mi ripetevi che in quel modo non avrei imparato nulla, anzi." fece una pausa, sorridendo. "Avevi ragione, più leggevo, più tentavo di concentrarmi, e meno cose mi entravano in testa!"

Shikamaru alzò lo sguardo su di lei, ghignando. "Lo ricordo bene, eri diventata ancora più ister... ahia!"

Ino non gli aveva permesso di finire la frase, tirandogli un orecchio. Sorrise divertita, approfittando della sua distrazione per sottrargli il libro sul quale stava studiando.

"Ah - ah, ti sei distratto!" urlò vittoriosa, mostrandogli la lingua. "Comunque, se vuoi un consiglio... " gli schiaffeggiò una mano, che tentava di riprendersi il libro, "dovresti cercare di pensare anche con la testa di Jiraya-sama, non soltanto con la tua."

"Che?"

"Sì, insomma... se vuoi entrare nel cervello di un pervertito, devi... pensare come un pervertito!"

"Ino!"

"Andiamo, lo sai che lo era... Ad esempio... " poggiò il dito indice sotto il mento, sorridendogli maliziosamente. "Se adesso mi sbottonassi la camicetta, cosa penseresti?"

"Che sei pazza." affermò Shikamaru, inarcando un sopracciglio.

"Sbagliato." lo corresse lei, dandogli uno schiaffetto sulla testa. "Dovresti pensare a che taglia porto di reggiseno!"

"Ino, tutto questo é assurdo. TU sei assurda." sbottò il ragazzo, alzandosi dalla sedia da cui stava seduto da ore. "Mendokuse... ridammi quel libro... "

"Non ci penso nemmeno, hai bisogno di distrarti!" rise lei, cercando di scappare via. Stava ottenendo esattamente ciò che voleva senza che Shikamaru se ne rendesse conto.

"Sei matta? Sono giorni che mi ripeto di non distrarmi, e ora arrivi tu dicendomi l'esatto contrario!"

Presero a girare intorno alla scrivania per qualche secondo, prima che Ino scattasse verso la porta per uscire. Ma Shikamaru la precedette, bloccandole l'uscita mettendosi davanti ad essa, sbadigliando fortemente quando si ritrovò la ragazza di fronte.

"Yawn... sei arrivata, finalmente... " la sbeffeggiò divertito, afferrandole i polsi e portandola contro la porta. Ino cercò di liberarsi dalla sua stretta, dimenandosi e tirando calci che finivano nel vuoto. Mentre cercava di tirarne un altro, perse l'equilibrio, cadendo a terra, trascinando con sé anche Shikamaru, che ovviamente le finì addosso. Rimasero fermi qualche istante, con Ino che aveva le guance leggermente arrossate, e Shikamaru che non sapeva più dove guardare. Visibilmente imbarazzati, si alzarono contemporaneamente, allontanandosi in fretta.

Ma Shikamaru non aveva ancora ottenuto il suo libro, e un'idea gli illuminò la mente.

Afferrò la mano di Ino, intrecciandola nella sua, avanzando verso la compagna, che aveva preso ad indietreggiare inconsciamente.

"S-Shika?" lo chiamò lei, confusa.

"Sai, Ino... " un ghigno gli apparse sul volto, "... stavo pensando, che... hai ragione, ho bisogno di distrarmi... " concluse lui, cercando di non ridere.

La Yamanaka non ci capiva nulla... che gli era preso? Capì quello che lui stava intendendo soltanto quando sbatté piano contro i piedi del letto. Si sentì spingere leggermente, cadendo sul materasso con lui sopra, rimbalzando un pò a causa dell'impatto.

Ino sentì il respiro di lui farsi sempre più vicino, e chiuse gli occhi istintivamente, schiudendo le labbra rosee, lasciandosi andare completamente. Shikamaru andò a sussurrargli qualcosa all'orecchio, mentre con una mano le accarezzava un braccio.

"Ah - ah, ti sei distratta, Ino."

Si alzò rapidamente, tornando in un attimo alla sua scrivania, mentre Ino rimase immobile sul letto, realizzando solo qualche attimo dopo che non aveva più il libro con sé. Si tirò su rabbiosamente, dandosi della stupida per quella debolezza.

"Shikamaru Nara, sei un'idiota!" gli urlò fuori di sé. Si avviò con passo furente e spedito verso di lui, ma si fermò a metà strada, notando che lui aveva ripreso il foglio dal cassetto chiudo a chiave tempo prima. Stava scrivendo ancora qualcosa, e quando finì lo rimise al proprio posto, assicurandosi di aver chiuso bene. Lo sentì sospirare, massaggiandosi gli occhi con una mano, mentre con l'altra tirava fuori il suo pacchetto di sigarette. Non lo aveva visto fumare per tutto il giorno, pensò, se aveva deciso di farlo adesso voleva dire che aveva capito che doveva rilassarsi un pò. La ragazza tirò uno sbuffo, fatto di delusione e di stanchezza, tornando verso il letto, decidendo di riposare anche lei qualche minuto.

*******************************

Ino aprì lentamente gli occhi, sbattendo piano le palpebre, cercando di mettere a fuoco la vista. Si tirò su velocemente, chiedendosi che ora fosse.

"Bentornata tra noi, seccatura"

La ragazza si voltò alla sua destra, Shikamaru se ne stava sdraiato vicino a lei, con le braccia incrociate dietro la testa e la sigaretta tra le labbra.

"Che ora é?" chiese la ragazza, sorpresa di vederlo lì.

"Mezzanotte e un quarto." fece lui tranquillo, spegnendo la sigaretta ormai finita.

La Yamanaka sbarrò gli occhi, allarmata. Suo padre l'avrebbe uccisa veramente, stavolta! Si fiondò fuori dal letto, mentre Shikamaru ghignava divertito. La vide sparire nell'altra parte della camera, -probabilmente per guardare l'orologio, per poi tornare con la stessa velocità che aveva usato prima.

"Adesso-io-ti-uccido!" sillabò per fargli capire bene ogni singola parola.

"Quanto sei chiassosa, Ino... yawn... " disse per tutta risposta il ragazzo, prendendola in giro.

"Maledetto, sono appena le nove!" lo rimproverò lei, afferrando un cuscino e tirandoglielo dritto in faccia. Shikamaru non aveva avuto il tempo di scansarsi, ma non ci pensò due volte a ricambiare l'attacco della Yamanaka.

Iniziò così una vera e propria guerra a colpi di cuscini, dove la povera Ino stava avendo la peggio, essendo Shikamaru più forte e veloce di lei. L'aveva trascinata sul letto, la lasciava attaccare di tanto in tanto, e adesso la teneva ferma esattamente come aveva fatto quando le aveva sottratto il libro... con la differenza che stavolta si era soffermato di più a guardarla, e quegli occhioni azzurri lo avevano intrappolato. Non avrebbe mai pensato che un giorno si sarebbe ritrovato ad ammettere che Ino gli piacesse, eppure aveva dovuto farlo, e con sua grande sorpresa, non era stato così seccante come si era ripetuto spesso. Ma sarebbe stata una bella seccatura dirlo alla ragazza, sopratutto perchè si era accorto che lei cercava di dirgli qualcosa. E sapeva anche di cosa si trattasse, si era soltanto preso un pò di tempo per realizzare bene. Insomma, non é cosa da tutti i giorni che Ino Yamanaka ti faccia capire che le piaci! E poi, c'erano state di mezzo le missioni, lui era stato lontano dal villaggio per qualche tempo, avevano perso il loro maestro, e adesso si era presentata quella faccenda del codice di Jiraya.

Era indeciso sul da farsi, non era quello il momento adatto, aveva ancora una cosa in sospeso e non sapeva esattamente quanto tempo gli sarebbe ancora servito. Per non parlare del fatto che dopo aver decifrato il codice, sarebbe dovuto tornare a Suna per riprendere la missione che aveva dovuto interrompere non appena Tsunade l'aveva richiamato al villaggio. Non era assolutamente il momento di distrarsi quello, no.

E intanto, il cuore perdeva un battito al tocco della mano di Ino, che aveva preso a picchiarlo piano non appena lui le aveva lasciato una mano libera.

E intanto, la voglia di baciarla aumentava sempre di più, mandando al diavolo tutti i ragionamenti che aveva fatto fino ad allora.

E intanto, le aveva sorriso senza accorgersene, quando lei aveva soffiato su una ciocca ribelle di capelli che le era finita davanti gli occhi. Non aveva però ottenuto molto, quindi la scostò lui, delicatamente. Inconsciamente, aveva avvicinato il viso a quello della ragazza, dimenticandosi di tutto.

"Shikamaru Nara! Ino Yamanaka! Cosa diavolo state combinando?" urlò una voce autoritaria davanti la porta d'ingresso.

"Merda... " commentò Shikamaru, riconoscendo quella voce. "Hokage, non é come può sembrare... " tentò lui.

"Ah no?" chiese Tsunade ironicamente, storcendo un sopracciglio. "Non ti ho dato una delle camere del palazzo per permetterti di flirtare con la tua compagna di squadra, ragazzino!"

Shikamaru sospirò, con la sua solita aria scocciata. Quella sì, che sarebbe stata una bella seccatura.

****************************************************************************

"Ehi Shikamaru, com'è andata?"

"Che palle... mi ha tenuto due ore nel suo ufficio..."

Ino ridacchiò, immaginava la scena con Tsunade che lo rimproverava e lui che guardando per aria, pensasse a quanto seccanti fossero le donne e tutta quella situazione. E in effetti, non era molto lontana dalla realtà.

"Sei riuscito a calmarla?" gli chiese, mentre prendevano la strada per tornare a casa.

"Mh... é bastato poco. Tsk, a saperlo, avrei parlato subito... mi sarei risparmiato una bella seccatura." fece lui, infilando le mani in tasca.

Ino non capì, cosa poteva averle detto per farla calmare con poco? Tsunade in quel periodo era sempre tesa e nervosa, non era semplice tenerla a bada...

"Cosa le hai detto?" chiese curiosa, inclinando la testa da un lato per guardarlo. Vide l'ombra di un sorriso sulle labbra del ragazzo, e lo osservò meglio, credendo di essersi sbagliata. Era così raro vederlo sorridere che faticava a crederci quando succedeva. Era più abituata a vederlo ghignare che sorridere, ecco.

"Bah, le ho dato due dei numeri del codice, decifrati." fece leggero lui, come se la cosa avesse poca importanza.

"Cosa?" si fermò improvvisamente lei, sorpresa. "E me lo dici così? Sei sempre il solito!" si finse offesa lei, mettendo le mani sui fianchi. "Come ha reagito?"

"Mi ha soltanto chiesto come ci fossi riuscito... " rispose tranquillo.

"E come hai fatto?"

"Mh?"

"Come ci sei riuscito, intendo!"

"Mi sono distratto." fece serio lui, probabilmente Ino non avrebbe capito. Infatti, la vide corrucciare lo sguardo, perplessa. Scrollò le spalle, facendole segno di lasciar perdere. Ino lo raggiunse sorridendo, trattenendolo per un braccio.

"Sei stato bravo, sai, Shikamaru... "

Il ragazzo guardò la mano di lei ferma sul suo braccio, e dopo essere rimasto intrappolato per l'ennesima volta nei suoi occhi, catturò lentamente le sue labbra. Ino rimase interdetta per qualche secondo, ma si riprese in fretta, rispondendo al bacio.

Si separarono presto, entrambi imbarazzati e ancora confusi.

"Mi sono distratto ancora, mendokuse... " mormorò Shikamaru ghignando. Ino non capì ancora, fino a quando il ragazzo non tirò fuori un libro.

 Icha-Icha-Tactics?

"Vai a pagina trentuno, poi alla otto, alla centosei, alla sette, alla duecentosette, e infine alla quindici.  Se prendi la prima parola di ognuna di quelle pagine, e le metti insieme... beh, il messaggio é tutto lì." spiegò semplicemente, ghignando. "Quel maledetto nove, non era tale, bensì un "TA"...  ho pensato che il messaggio doveva essere per Naruto, ne ero convinto... e non sbagliavo. Quel pervertito ha scritto quel libro, l'ultimo, esattamente quando partì insieme a Naruto, per allenarlo."

Ino era rimasta per tutto il tempo ad ascoltarlo, mentre sfogliava velocemente le pagine, mettendo insieme le parole, come aveva detto Shikamaru.  

Il ragazzo le si avvicinò, chiudendo il libro, ghignando. "Avevi ragione tu, seccatura... dovevo pensare come un pervertito." scosse la testa, sospirando. "E sopratutto... " cercò ancora le sue labbra, come se ne fosse ipnotizzato, "...dovevo distrarmi." concluse, baciandola nuovamente.

Ino sorrise vittoriosa, ancora un pò incredula, e con le gambe tremanti.

Era riuscita ad aiutarlo alla fine, e aveva aiutato anche loro. Aveva davvero ottenuto ciò che voleva.

L'aveva distratto.

 

 

 

Note dell’autrice (che sta morendo dal sonno XD): Allora, per prima cosa sento di dover ringraziare infinitamente Sakurina e Mimi18, per questa splendida idea dello Shika/Ino’s day. Seriamente, a causa dei vari impegni quotidiani avevo messo da parte la scrittura, ma appena ho saputo dell’iniziativa mi è tornata la voglia di mettermi all’opera! Certo, il fatto che poi sia venuta una schifezza è un altro discorso, però vi assicuro che la buona volontà ce l’ho messa XD Vi basti sapere che avendo il pc rotto in questo momento, ho scritto questa storia inizialmente a penna, portandomi il block notes dal lavoro, alla spiaggia, rendetevi conto! Ho scritto come una dannata per paura di non finire in tempo, e invece poi ero finita con l’essere di anticipo di più di una settimana XDDD Tanto che ero ancora ispirata e carica, che pochi giorni fa, (due o tre) ho scritto un’altra storia, che pubblicherò più tardi.

Vabbè, basta con le ciance, non credo interessi a qualcuno. XD

In realtà volevo spendere due parole per lo spoiler, in caso qualcuno non avesse afferrato, ma credo proprio che non lo farò. Primo perché non è poi così importante, quello che si doveva capire si può afferrarlo anche senza conoscerlo, secondo perché non sono nelle condizioni di spiegare niente. Ò_ò

Inoltre, approfitto per scusarmi del ritardo nell’aggiornamento della mia raccolta, e ringrazio tutti quelli che hanno recensito o letto, sperando continuino a seguirla quando l’aggiornerò.

Per concludere, un ringraziamento specialissimo a Selphie86, che essendo una mosca nera, ha fatto l’incredibile sforzo di leggere per prima questa storia, pezzo dopo pezzo, consigliandomi su alcune cose, e dandomi sempre il suo parere. Che sportività ragazzi u__u Grazie sorellina :*

Grazie anche a Sakura84, la mia beta-reader che corregge i miei orribili errori! Specie quando sono di battitura, escono robe allucinanti. XD

Beh, credo di aver detto tutto, adesso mi fiondo a leggere le vere opere delle mie colleghe mosche bianche *g* Questo giorno mi rimarrà nel cuore per un bel po’! Auguri a tutte, carissime!

E ricordate, SHIKAINO IS ROCK!

The night is white 

Buon Shika/Ino’s day!

Rinoa81

   
 
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