Fanfic su attori > Josh Hutcherson
Segui la storia  |       
Autore: Lachiaretta    15/04/2014    4 recensioni
AVVISO AI LETTORI. La storia inizia circa un anno dopo la fine di “How I meet Josh Hutcherson. Consiglio quindi chi non l’avesse letta di vederla velocemente. (Tranquilli è molto breve).
Chiara e Josh ormai sono praticamente una coppia, ma la vita insieme non è facile. Loro credevano che il problema più grande fosse la distanza. Venezia Los Angeles non sono proprio a due passi. Ma quando questa difficoltà verrà superata scopriranno altre insidie a minare il loro amore.
Nuove amicizie, gelosie e tradimenti. Questo e molto altro.
Seguitemi.
DAL CAPITOLO 9: Dentro di me però è altro quello che vorrei dirgli. Due parole mi frullano nella testa. Due parole che però rimangono solo nella mia testa. TI AMO.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'ME & JOSH'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo.

Sapevo che non dovevo fidarmi di Josh. Non mi ha portata al mio appartamento né sabato, né domenica, né lunedì mattina. La mia camicia non è perfettamente stirata perché ovviamente Josh Hutcherson non ha un ferro da stiro e ho venti minuti per arrivare dall’altra parte della città con un traffico della madonna. Forse avrei fatto prima a prendere la metro ma lui ha insistito per prestarmi Fred. Con la metro non avrei avuto il problema del traffico però. Assurdo è il mio primo giorno a Los Angeles e arriverò in ritardo. Questa gliela perdono solo perché domani mattina parte per Atlanta per le riprese di Mockingjay e non tornerà prima del week end.

GIORNO 7

Lunedì, ore 08.07. Fred ferma l’auto e scende per aprirmi lo sportello. Rimango estasiata di fronte all’immenso edificio. La facciata è interamente ricoperta di specchi che riflettono la luce del sole. È fantastico. La voce di Fred mi riporta alla realtà. “Non era in ritardo?” “Merda” mi esce dalla bocca prima che riesca a bloccarmi “Scusa Fred. Ci vediamo nel pomeriggio.” E corro verso l’ingresso salutando appena con la mano mentre Fred mi urla alle spalle “in bocca al lupo” e rimpiangendo di avere tacchi tanto alti e poco adatti per correre.
L’edificio è quasi completamente vuoto. In effetti Fabio e Abba arriveranno solo domani e gli altri dipendenti devono ancora essere assunti. Dovrebbe esserci solo l’altro amministratore delegato. Se ho un po’ di fortuna potrebbe non essere ancora arrivato nemmeno lui. Non faccio a tempo a finire di elaborare il mio pensiero che il mio telefono squilla. C’è il prefisso di Los Angeles ma oltre Josh non conosco nessuno. “Signorina Renaldi?” Dall’alto capo la voce di una ragazza dall’accento marcatamente romano. “Si sono io. Desidera?” “Chiamo per conto del Sig. Dalessio. Mi chiede di ricordarle che avevate appuntamento alle otto. La sta aspettando nel suo ufficio.” Ma come si permette questa? In fondo sono in ritardo da appena nove minuti. E lui poi che mi fa chiamare così. Non cominciamo affatto bene. “Certo. Sto salendo ora in ascensore. Se può ricordarmi il piano sarò da lui al massimo tra un minuto.” Le rispondo con tono freddo. “Quinto.” Le metto giù il telefono senza accennare ad un saluto e premo il tasto cinque sul display. Devono essere arrivati anche gli altri collaboratori romani. Mi pento di non aver detto a Fabio e Anna di arrivare domenica.
Quando le porte si aprono trovo di fronte a me seduta ad una scrivania una ragazza magrissima e biondissima con grandi occhi azzurri e un naso aquilino che decisamente le rovina il volto. Si alza in piedi appena mi vede uscire dall’ascensore. “Buongiorno Signorina Renaldi.” “Dottoressa, prego.” Le sibilo lasciandola interdetta. “Dove trovo il Dottor Dalessio?” Lei scatta subito verso di me indicandomi una porta. Io però non aspetto che mi faccia strada. “Faccio da sola. Lei piuttosto mi porti un caffè.” So di essere decisamente scontrosa e antipatica ma mi hanno dato così fastidio che non riesco a tenermi. Apro la porta dopo aver bussato senza aspettare di essere invitata ad entrare. In fondo mi sta aspettando.
“Dott. Dalessio buongiorno. Mi scusi per il ritardo.” Lui mi sta dando le spalle guardando fuori dalla finestra. “Era ora.” Mi dice voltandosi con tono che definirei scocciato. “Carlo!” Mi ritrovo davanti il ragazzo che in aereo era seduto accanto a me. “Chiara!” Mi risponde lui stupito quasi più di me. Gli sorrido cercando di dimenticare il fastidio degli ultimi minuti “In effetti potevo immaginare che fossi tu. La tua storia assomigliava un po’ troppo alla mia.” Lui mi sorride a sua volta. “Io credevo fossi una modella, o una cantante, o un’attrice.” “Ahahah. E perché scusa?” “Le foto in aeroporto. E credo di averti vista anche in qualche copertina.” In effetti sabato qualche rivista aveva deciso di riservarmi la copertina in qualità di nuova fiamma di Josh. Il fatto di essere sconosciuta aveva attirato molta più attenzione verso di me e alcuni giornali hanno anche fatto appello ai lettori per avere notizie sul mio conto. “Ah già. No, in realtà è il mio fidanzato ad essere un attore. Io vengo fotografata solo se sono al suo fianco!” Gli spiego. Lui mi indica la sedia di fronte a lui. “Direi che possiamo saltare i convenevoli allora.” Gli sorrido. “Si le presentazioni sono superflue.” Rispondo accomodandomi. “Come stai? Meglio?” Gli chiedo ripensando a quando era stato male. “E scusami ancora per il ritardo ma ero dall’altra parte della città e c’era veramente troppo traffico”. “Credevo vivessi anche tu Westchester con noi, ma in effetti non ti avevo vista nel palazzo.” “Si, si. Mi trasferisco stasera, o forse domani. Sarò decisamente più vicina.” Bussano alla porta e la ragazza di prima entra porgendomi una fumante tazza di caffè. La ringrazio cercando di sorriderle il più gentilmente possibile per scusarmi per come mi ero comportata poco prima. Lei tuttavia non contraccambia il mio sorriso, non sembra voler accettare le mie scuse. “Chiara, vorrei presentarti Serena. Una mia collaboratrice che ho portato da Roma. Più tardi ti presenterò anche Matteo.” “Piacere” le dico porgendole la mano. Lei mi stringe freddamente la mano e sibila un “Piacere mio.” Prima di girarsi ed uscire spedita dalla stanza. Carlo fissava la scena leggermente stupito. Gli sorrido “Non credo di averle fatto una buona impressione.” Gli dico a mo’ di spiegazione. Lui mi sorride a sua volta alzando per un attimo gli occhi al cielo. “Bene. Direi che è meglio mettersi al lavoro. Entro lunedì dobbiamo avere il team al completo. I dipendenti scelti da me sono già qui. Quelli della tua sede?” “Arriveranno domani mattina presto.” “Perfetto. Ci mancano solo quelli da assumere qui allora.” E tirò fuori dal cassetto un’enorme cartellina piena di curricula. “Direi che è meglio iniziare.” Iniziamo a sfogliare uno ad uno i curricula, dividendoli in due gruppi, i forse e i no. Decidiamo di non fermarci nemmeno per pranzo, facendoci portare da Serena due panini e due caffè. Alle 17 finalmente emergiamo dall’ufficio e depositiamo sulla scrivania di Serena una trentina di curricula. “Potresti gentilmente contattare i candidati e farli venire domani. Dalle 9 in poi?” Le chiedo con il tono più gentile che abbia mai usato, in fondo dovremmo lavorare insieme. “Certamente.” Risponde ancora molto freddamente. Non devo proprio piacerle per niente.
Carlo attira nuovamente la mia attenzione “Vieni Chiara, ti faccio vedere il tuo ufficio.” “Ah, già. Non posso lavorare sempre nel tuo!” Gli rispondo ridendo. “Beh non sarebbe poi così male.” Mi risponde lui con un sorriso. Alla fine scelgo la stanza accanto alla sua. È grande quasi quanto quella e ugualmente ben arredata. E poi ha una vista mozzafiato. Decido che alla scrivania davanti a quella di Serena siederà Anna, mentre l’ufficio alla sinistra del mio sarà destinato a Fabio. “Cosa dici? Brindiamo al nostro primo giorno di lavoro?” Lo guardo sconcertata “Brindiamo? Ma tu sei astemio?” “Già, ma non devo necessariamente bere alcool per brindare.” “In verità si.” Gli rispondo ridendo. “Dettagli.” Ribatte lui ridendo. Poi continuo “Oggi non posso. Devo andare. Facciamo domani che arriva anche il resto del mio team?” “Va bene. Se preferisci.”
Usciamo dalla mia stanza e vedo Josh poggiato alla scrivania di Serena che parla amorevolmente con lei. Non so cosa sia successo alla sua camicetta visto che devono essersi improvvisamente aperti uno o due bottoni così da lasciar intravedere quasi tutte le tette. E a lui sembra quasi non dare fastidio. Lei ride ad ogni cosa che dice lui piegandosi ogni tanto in aventi per far vedere meglio quello che già fuoriesce troppo dalla sua camicia. Non so cosa si siano detti ma vedo che lei alza la mano e tocca il petto di Josh attraverso la maglietta sottile. Sento la rabbia ribollirmi nelle vene. Ho fatto bene a trattare male questa sciacquetta e credo che la tratterò sempre così. Carlo mi sta fissando, ma fortunatamente non dice nulla.
“Josh.” Gli sibilo alle loro spalle. “Amore” mi dice lui abbracciandomi e cercando di darmi un bacio che schivo facendolo finire sulla mia guancia. Non posso fare a meno di lanciare un’occhiataccia a Serena che si sta riallacciando un bottone della camicetta. “Sei venuto a prendermi?” Lui annuisce quasi divertito dal mio nervosismo. Questo mi fa arrabbiare ancora di più. “Potevi aspettarmi giù! Comunque, Serena vedo che l’hai già conosciuta. Ti presento Carlo.” Josh si volta verso Carlo che gli allunga la mano per stringere la sua. “Piacere.” Si limita a  dire. “Direi che possiamo andare allora.” Decreto non volendo permettere a Serena di mangiare con gli occhi Josh per un altro secondo. Mi volto ancora verso Carlo “Domani io passo a prendere gli altri in aeroporto e veniamo direttamente qui. Arriveremo qui per le 8, 8e30 al massimo. Se dovessero esserci ritardi ti avviso.” Poi mi volto con lo sguardo gelido verso Serena. “Tu cerca di prenotare tutti gli appuntamenti e non prima delle 9, mi raccomando.” Le dico freddamente. “Si, dottoressa.” Mi risponde leggermente imbarazzata. Josh sembra ancora più divertito. “Andiamo.” Gli dico con tono altrettanto freddo. Mi sta dando proprio fastidio. “Buona serata”. Ci salutano Carlo e Serena all’unisono. Salgo sull’ascensore e premo il tasto T. Prima che si richiudano le porte mi volto e vedo che sia Serena che Carlo ci stanno fissando.
Io continuo a guardare dritto davanti a me sperando che la scesa dell’ascensore sia molto molto veloce. Sento le mani di Josh che si allacciano ai miei fianchi. “Allora dottoressa. Che vuole fare stasera?” “Traslocare nel mio appartamento.” Rispondo senza neanche guardarlo. Lui esplode a ridere. “Si può sapere che hai?” “Che ho? Non ho proprio niente!” Le porte si aprono e scappo fuori verso l’uscita. “Eri arrabbiata anche con quella ragazza, come si chiamava? Serena?” “Si, si. SERENA.” Sto quasi urlando. Ho le guance arrossate dalla rabbia. Lui sta ancora ridendo. “Dai piccola. Perché sei arrabbiata? Stavamo solo parlando?” “Solo parlando? E toccandovi. E non dimentichiamo le sue tette!” So di essere tremendamente ridicola. Josh mi afferra le braccia e mi stringe con forza, cerco di divincolarmi ma lui non mi lascia andare. Poi sbuffo, getto le armi e mi lascio stringere. Lui mi bacia delicatamente la fronte. “Sai che sei bellissima quando fai la gelosa?” “Stronzo.” Gli dico tra i denti prima di baciarlo a lungo. “Andiamo da me?” “Ovviamente.”
 
 
POV CARLO

Non riesco a togliere lo sguardo da lei mentre si allontana. Mentre le porte dell’ascensore si stanno chiudendo Chiara si volta e ci guardiamo un’ultima volta.  Vedo che anche Serena sta fissando l’ascensore.
“Finalmente è finita questa giornata.” La voce di Serena mi riporta alla realtà. “Beh io l’ho trovata una giornata molto piacevole.” “Perché la vipera con te fa la simpatica.”Mi dice sorridendo e buttandosi a sedere sulla sua poltrona. “Beviamo qualcosa? Chiamo anche Matteo?” “Si, ma prima devo finire queste telefonate altrimenti chi la sente la vipera domani. Speriamo che almeno i suoi collaboratori siano più simpatici.” “Guarda che non è così male. Anzi.. tutto l’opposto. Piuttosto non capisco come fa a stare con quel Jon. Dice che fa l’attore.” Serena mi guarda con gli occhi sbarrati. “JOSH. È JOSH HUTCHERSON. Non puoi non conoscerlo. È fantastico. Piuttosto non so come fa lui a stare con una come lei. Beh non durerà a lungo, spero.” “Già, speriamo.”
 


Angolo Lachiaretta:
Bene bene.. cioè spero bene.. Non mi convince molto questo capitolo. L'ho scritto ieri in treno di ritorno da Roma e l'ho riletto almento 4 volte da ieri. Non so... Non so.. Però a me piace scrivere di getto quindi ho pensato di pubblicarlo lo stesso.. Non siate crudeli. :) 
Ringrazio ancora chi ha aggiunto la mia ff ai preferiti o alle storie seguite e chi ha letto anche questo capitolo!!!! I
Buona giornata a tutti e se non dovessi riuscire a riaggiornare prima di Pasqua (non ci credo nemmeno io) colgo l'occasione per FARE GLI AUGURI A TUTTI!!

Volevo aggiungere che credo sia il caso di smettere di leggere ff mie e di altri su Josh Hutcherson.. me lo sono anche sognato questa notte.. (SE LO SAPESSE MIO MOROSO...) Però era fighissimo.. magari potrebbe darmi spunto per un'altra ff!!!!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Josh Hutcherson / Vai alla pagina dell'autore: Lachiaretta