Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: Paper Town    15/04/2014    1 recensioni
"La sua amata Canon gli premeva nello stomaco, ma Jamie aveva di meglio a cui pensare, poteva concedere un po’ di minuti del suo tempo a quella ragazza così misteriosa, così bella, così leggera. Sembrava quasi far parte del bellissimo parco verde che aveva davanti.
I petali dei fiori che aveva accanto iniziarono a staccarsi dai fiori, avvolgendola in un vortice bianco, rendendola ancora così irreale e così irraggiungibile, ma anche così bella e leggiadra."
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650 words
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Girl With the Red Eyes.
 
 
Jamie mentre camminava aveva la testa fra le nuvole, pensava a tante cose e a niente, come suo solito.
Ogni tanto sorrideva a qualche ragazzina che lo indicava e rideva con la compagna. Il più delle volte, però, le ignorava.
I jeans stretti gli cadevano a pennello, e la giacca di pelle nera che indossava risplendeva al sole. Gli piaceva camminare senza una meta. Lo trovava dannatamente rilassante. Ogni tanto si fermava, scattava una foto, e poi continuava a camminare per le strade di quella cittadina sconosciuta al mondo intero, ma non a lui.
Camminando si trovò in un parco. I suoi occhi puntarono un bellissimo albero in fiore. Prese la sua Canon, macchinetta fotografica che lo aveva accompagnato per i suoi lunghi viaggi in giro per il mondo.
Fece due, tre foto. Ne faceva sempre qualcuna in più. Per sicurezza, per scaramanzia.
Poi gli occhi Jamie si posarono su un essere altrettanto bello. Una ragazza. Stupenda. Le gambe magre, coperte solo da delle calze ed un pantaloncino nero in jeans; il viso delicato come il petalo di una rosa, le guance leggermente rosee e ricoperte da quelle lentiggini che a Jemie erano sempre piaciute su una ragazza; i capelli, rossissimi, le ricadevano leggermente mossi dietro le spalle coperte da un cardigan nero. Era davvero bellissima.
E Jamie sentì il rossore salirgli alle guance. Portò una mano tra i capelli color oro, pettinandoseli all’indietro per poter vedere meglio quella ragazza stupenda.
Si sedette per terra, lo sguardo fisso su quella creatura che, ancora di spalle, gli sembrava brillare più del sole stesso.
La sua amata Canon gli premeva nello stomaco, ma Jamie aveva di meglio a cui pensare, poteva concedere un po’ di minuti del suo tempo a quella ragazza così misteriosa, così bella, così leggera. Sembrava quasi far parte del bellissimo parco verde che aveva davanti.
I petali dei fiori che aveva accanto iniziarono a staccarsi dai fiori, avvolgendola in un vortice bianco, rendendola ancora così irreale e così irraggiungibile, ma anche così bella e leggiadra.
Jamie sorrise con lei, guardando quelle fossette che si erano formate sulle sue guance, guardando quel sorriso così sincero da farlo arrossire di nuovo, guardando quegli occhi che quando si strizzavano facevano formare delle pieghe ai lati dei suoi occhi.
Quegli occhi avevano qualcosa di particolare, ma Jamie lo avrebbe scoperto solo più tardi, forse troppo tardi.
Perché lui aveva già ricominciato a fare foto. Foto che sarebbero venute stupende, foto davvero perfette.
Quando la ragazza riaprì gli occhi, Jamie non potè fare a meno di notare quanto fossero colorati, quanto il loro colore somigliasse a quello dei suoi capelli. E notò anche le vene bluastre ai lati delle sue labbra rosse, notò i suoi occhi farsi più liquidi quando lo vide che la guardava, colto in flagrante.
E gli sembrarono passate ore quando se la trovò davanti, sorridente, bellissima, gli occhi sempre più infiammati di qualcosa che Jamie non poteva nemmeno immaginare.
E lei si avvicinò al suo orecchio, gli sussurrò qualcosa, e poi scese sul collo chiaro di Jamie, scostando una ciocca di capelli più lunga delle altre, sostituendola con i propri denti candidi che adesso coprivano la base del suo collo.
E Jamie non riuscì a fare nulla, se non aggrapparsi alla sua schiena, se non stringerla, se non sussurrarle di fermarsi, senza sapere che lei semplicemente non poteva fermarsi, non lo voleva nemmeno.
E Jamie si abbandonò su quel prato verde, l’ultimo che avrebbe visto, si beò dell’immagine di quella ragazza, ora sfocata, dietro aveva il sole.
E Jamie era ancora convinto che lei fosse irreale, perché una ragazza così perfetta, così innocente all’apparenza non poteva esistere. E forse non esisteva davvero, perché nella sua Canon non rimase che il bellissimo prato verde, quell’albero, il vortice di petali bianchi e il ricordo di una giornata di sole e della ragazza dagli occhi rossi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Writer.
Saaaaalve a tutti gente.
Lo so, questa OS non ha senso, per niente, ma non ho nulla da fare quindi ho sfruttato la figura di Jamie per fare questa schifezzina :’)
Doveva uscire davvero molto diversa da così, mi immaginavo già tutti i casini possibili ed immaginabili, ma invece ecco qui questa schifezzina di circa 700 parole.
Beh, non ho idea di quale sia il caratteredi Jamie, quindi ho completamente inventato, così come tutta la storia. Ormai chi mi segue da un po’ lo sa che sono pazza e sfruttatrice, quindi si poteva teoricamente anche aspettare un’OS così.
Bene, me ne vado.
Recensite se vi va (anche se non vi va, in realtà, è una nuova regola di EFP u.u)
Manu xx

 
   
 
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