Remake di Ci sono anch'io. Scritta sentendo l'omonima canzone di Max Pezzali. Dedico la storia
Partecipa all'Easter Egg Day.
Prompt: Viaggi nel tempo e nello spazio.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi: Trunks, Vegeta.
Prompt: Sulle ali di mio padre
Lanciato da: Valérie Denaro.
Sulle ali di mio padre
“Torni nel
futuro?” domandò Crilin. Trunks si strinse il
lacciò che gli legava i capelli
color glicine. Incrociò le braccia e si appoggiò
alla superfice liscia della
navicella con un tonfo metallico. L’elsa della spada
coprì la scritta nera hope.
“Ho
viaggiato non solo nel tempo, ma anche nello spazio. Questa non
è la mia
dimensione” spiegò. Crilin si morse
l’interno della guancia e piegò il capo,
una goccia di sudore gli scese tra i sei puntini disegnati sulla sua
fronte.
“Non
penso
che ti mancherà questo tempo. Vegeta non sarà
stata un’ottima compagnia”
borbottò. Le iridi di Trunks divennero liquide, strinse gli
occhi e corrugò la
fronte.
Vegeta
avanzò lungo il corridoio. I
suoi passi rimbombavano, la luce delle lampade illuminava il suo corpo
muscoloso madido di sudore. Superò la porta aperta del
salotto, socchiuse gli
occhi e le iridi color ossidiana ebbero un guizzo di luce bluastra. Si
voltò e
scattò in avanti con la supervelocità.
Afferrò per la gola Mirai Trunks e lo
sollevò. Digrignò i denti e sbatté il
figlio contro la parete, questa tremò e
un po’ d’intonaco color crema cadde sul pavimento.
Il giovane sgranò gli occhi,
le ciocche glicini gli ricadevano sul viso.
“Smettila
di seguirmi e di
assillarmi moccioso. Te l’ho detto nella Stanza dello Spirito
del tempo e te lo
ripeto qui. Non troverai un padre in me!” gridò il
principe dei saiyan.
Mirai
espirò
dalle narici e ticchettò con la scarpa sul terreno. Si
sentirono un paio di
miagolii e il vento fece frusciare le fronde degli alberi
tutt’intorno.
“Sono
contento di avervi conosciuto …”
sussurrò. Crilin ridacchiò, si passò
la mano
sul capo calvo e ridacchiò nuovamente.
“Vivi?”
chiese. Alzò il capo sporgendosi e osservò
indistinto, sulla giacca del
ragazzo, il simbolo della Capsule co..
“Già”
borbottò Mirai. Le gote gli divennero vermiglie e
deglutì, sbattendo un paio di
volte le palpebre.
“E
anche
rivedere Gohan, anche se qui è quasi un bambino ed
è ben diverso dal mio
maestro”. Aggiunse.
“Anche
tuo
padre non era come immaginavi, vero? Non so, ti aspettavi una specie di
eroe
salvatore?” domandò il terrestre. Si
grattò al centro del viso nel punto in cui
mancava il naso. Trunks guardò la finestra della casa a
cupola. Osservò sua
madre andare avanti e indietro cullando Trunks neonato, di quel tempo,
tra le
braccia.
“Mia
madre
non mi ha mai detto molto, in realtà. Ho costruito io il
mito di mio padre sul
fatto che era coraggioso e non si faceva mettere i piedi in testa da
nessuno”
ribatté Mirai indurendo il tono. Crilin congiunse le mani,
si alzò e abbassò
sulle punte dei piedi un paio di volte.
“Pensa
positivo, tuo padre poteva essere Yamcha” lo
consolò. Trunks sollevò un
sopracciglio e abbassò il capo guardando Crilin.
“Non
dovrebbe essere vostro amico?” chiese. Crilin fece una
risatina stridula e la
punta delle sue orecchie si tinse di vermiglio.
“In
ogni
caso non me ne vado deluso. Mio padre ha sofferto per la mia morte, ha
combattuto con rabbia contro Cell in nome della mia sorte. Non potrei
essere
più felice” spiegò Trunks. Si
voltò e sorrise, intravedendo la punta dei
capelli a fiamma di Vegeta dietro il tronco di un albero.
“Anche
se
sconfiggerò i cyborg, diventerò un guerriero
ancora più forte. Sarò un vero saiyan
coraggioso … sulle ali di mio padre”
spiegò. Crilin scosse il capo e sospirò.
“Secondo
me,
stai di nuovo sbagliando spazio e tempo. Vegeta non
migliorerà mai” ribatté.