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Autore: horansuperhugs    15/04/2014    0 recensioni
Una gita, scusate uno stage linguistico per la precisione, dove? Edimburgo! Bella città starete pensando, oppure ma che diavolo di posto è? Effettivamente il secondo è il pensiero che ho avuto appena la mia prof di inglese ha proposto questo stage linguistico.. Adesso però Edimburgo è una città in cui giace ormai un mio pezzo di cuore. È rimasto la per sempre, nella città del vento in ogni momento, delle nuvole cariche di pioggia che compaiono all'improvviso dal nulla, nella città delle persone strane, si perché gli scozzesi sono strani, molto strani, ma gentili e disponibili come pochi. Nella città in cui J.K.Rowling ha creato uno dei best seller fantasy per ragazzi più letto nel mondo: Harry Potter. Ebbene si, proprio in questa meravigliosa città è nato lui, il maghetto più famoso di tutti i tempi Harry. Questo stage pensavo di passarlo con Sally e Gregor, madre e figlio, coloro che dovevano essere per me e la mia compagna di avventura la nostra famiglia per una settimana eppure non tutto va come deve andare.. E da Sally a Gregor ci siamo trovate con June, il marito, l'armadio, il tonto e il bello e chissà come sarà finita..
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giornata scolastica come tante altre sta per iniziare sono le 7.50 e la classe ormai è quasi al completo.
8.00 ed eccolo quell'odioso suono che parla "l'inferno inizierà ora!" Ecco cosa dice sotto forma di un driiin continuo e incessante che ti spacca i timpani. Ed ecco che tutti iniziano a prendere posto in quell'aula che più deprimente non potrebbe essere pareti gialle, ma non un giallo vivace che mette allegria, no, giallo sporco, ocra praticamente uno schifo di colore per uno schifo di luogo in cui devi per forza trascorrere 5/6 ore della tua giornata. Ed ecco che la porta viene varcata dalla prof di inglese. Bassina, minuta molti la scambiano per una di noi, un alunna del terzo anni di superiori. Eppure lei le superiori non le frequente da un pezzo. Chiude la porta, si sistema alla cattedra, accende il computer, tutto questo mentre noi ragazzi ci facciamo i fatti nostri, copiamo gli ultimi compiti non fatti e i ritardatari entrano in classe con la solita scusa del "mi scusi per il ritardo, colpa dell'autobus". Ci richiama all'ordine per fare l'appello e dopo esso tutti iniziano ad aprire libri e quaderni per iniziare la lezione, ma la voce della prof ci ferma. "Ragazzi nell'ultimo consiglio di classe si è affermato che non ci sarà alcuna gita per quest'anno.." E qua iniziano le proteste ma lei ci zittisce e continua. "Aspettate! Mi è stato proposto da un'altra classe di aggregarci per una gita con loro è una seconda ma non sarebbe un problema, voi che ne pensate?" Tutti pensano alla cosa principale ovviamente e poi si alza una voce dal fondo della classe che esprime i pensieri di tutti "Ma dove sarebbe questa gita?" Ed ecco 27 ragazzi tutti con le orecchie ben spalancate per sentire il verdetto, il luogo che avrebbero potuto visitare e in cui avrebbero potuto passare un po' di tempo lontano dalla vita monotona di tutti i giorni. "Bhe, questa classe avrebbe deciso di andare in stage linguistico in una scuola in una città nel nord del Regno Unito.. Edimburgo." Edimburgo?! Ma che posto è?! Certo mi sarei aspettata una città diversa ma.. Piuttosto che niente.. Potremmo andare anche a Edimburgo per me. "Ma un'altra città no?" ed ecco un mio compagno che dice quello che sto pensando anche io. "No ragazzi, mi dispiace ma.. È l'unica che mi hanno proposto e alla vostra classe non hanno proposto nient'altro". Silenzio, ecco cosa regna in quella classe, strano per quella classe il silenzio, eppure in quel momento non vola una mosca. "Ragazzi parlatene a casa e poi vedremo di portare a termine la cosa, però ricordate.. Edimburgo o niente!" E dopo queste parole inizia la lezione a cui nessuno fa molto caso e iniziano tutti a parlottare con i compagni di banco come anche io. Tutti a confrontarsi su questa nuova proposta per uno stage e così per tutte le ore di quella giornata. Ed ecco quel suono che segna la fine di questa giornata scolastica, mi dirigo in fretta verso la fermata della metropolitana di Brescia e vado a casa. Arrivo a casa, pranzo e inizio a parlare con i miei genitori di questa proposta dello stage a Edimburgo. Mi dicono che per loro andrebbe bene, ma vorrebbero più informazioni. Però come idea gli piace ed è già un inizio. 
  
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