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Autore: Maggie_Koala    15/04/2014    3 recensioni
Dal settimo capitolo :
- Che vuoi sapere , maledetta traditrice ?
- Tutto : la tua infanzia , il perché sei entrata nella Spirale di Sangue…Vedi un po’ tu .
- Che cosa ti interessa della storia della mia vita ?
- Miei affari .
Mi guardò in cagnesco , ma cominciò a raccontare...

Buongiorno ! Sono nuova di qui e questa è la mia prima fanfiction sulla coppia più bella di Huntik : DantexZhalia ! La storia comincia subito dopo la Sconfitta della Spirale di Sangue , e Zhalia riesce ancora a stento a credere che Dante sia ritornato...Succederà qualcosa ?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dante Vale, Lok Lambert, Sophie Casterwill, Zhalia Moon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Huntik - Una nuova vita'
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7 ANNI DOPO
 
- Mamma!
Beatrice, la mia piccola bambina dai capelli rossi e dagli occhi nocciola, mi tirava insistentemente l’orlo della maglietta.
- Bea! Cosa c’è? – chiesi, spettinandole affettuosamente i capelli.
- Mami, posso tenere in braccio Luna? – domandò, riferendosi alla creatura che stavo cullando.
La guardai: Luna Vale, mia terzogenita, mi guardava con quei grandi occhi rossi. Rossi, perché era albina. Appena l’avevo partorita, i medici mi avevano detto che aveva qualcosa che non andava. Mi avevano fatto prendere un colpo. Quando me l’avevano portata, avevo visto questa piccola neonata bianchissima, con dei piccoli ciuffi di capelli argentei e con dei grandi occhi cremisi. Ma a differenza di altri occhi scarlatti che conoscevo, questi erano candidi, puri e caldi. Per questo non ci avevo pensato due volte e l’avevo presa subito, baciandole la fronte. Era mia figlia, e l’avrei amata, anche se era diversa. Sia Dante che i bambini avevano la mia stessa idea.
- Allora, mamma, posso?
- Va bene, ma sta attenta. Ricordati che ha appena un anno.
- Non preoccuparti. Sono grande ormai.
Sorridendo per l’ultima frase, le porsi Luna.
Beatrice la prese in braccio e, lentamente, si sedette sul pavimento, mentre la sorellina era tutta concentrata a cercare di afferrarle i capelli.
Dopo averla tenuta in braccio per un pò, Bea la mise sul pavimento e si allontanò un poco. Poi, battendo le mani, cominciò a dire:
- Dai, Luna! Vieni dalla sorellona! Dai, prova a camminare! L’altro giorno c’eri riuscita benissimo!
Luna, che all’inizio sembrava provare più interesse a slacciarsi le scarpette, la guardò pensosa.
 - Dai che ce la fai! Su, vieni qui!
In quel momento arrivarono Dante e William, mio secondogenito: era un bambino dai capelli blu e gli occhi ambrati, molto timido quanto dolce, sempre pronto a scoprire il mondo. Quando gli avevo fatto vedere Luna, si era emozionato tantissimo come Beatrice, e aveva cominciato a dire “Che bella! Ho una sorellina bianca come la neve!”
Mentre Dante mi cingeva da dietro, William si diresse verso la sorellina e l’abbracciò.
- William! Cosa stai facendo?! – urlò Bea, imbufalita – Luna stava per alzarsi in piedi e venire da me!
Will si staccò dalla sorella e si piantò di fronte a Beatrice.
- Non è vero per niente! – disse di rimando – Non aveva intenzione di farlo!
- Sei un bugiardo!
- Non è vero! Sei cattiva!
- Stupido!
- Brutta!
Ridacchiai divertita.
- Dante, a te l’onore di calmare quei due scalmanati.
- Grazie amore – sopirò, dandomi un bacio sulla guancia e andando a calmare i due bambini.
Luna assisteva a tutta quella scena senza far nulla. Ad un certo punto, forse stufa di vedere i fratelli litigare, si voltò e mi notò. Mise le mani per terra e, con un po’ di fatica, si alzò in piedi. Con passo barcollante, cominciò a camminare verso di me. Arrivata vicino alle mie gambe, stese le braccia, aprendo le manine. Intenerita da quel gesto, la presi in braccio e la baciai sulla punta del nasino, sussurrando “Amore della mamma!”.
Beatrice, William e Dante assistevano alla scena in silenzio.
- Hai visto? – disse Bea, ancora più arrabbiata – Se non fossi arrivato tu, sarebbe sicuramente venuta da me!
- Non voleva venire da te! – protestò William – Voleva solo andare dalla mamma!
- Non è vero!
- E invece sì!
Dante ci mise un bel po’ a calmarmi entrambi.
-Beatrice, William.
Si voltarono verso di me, ognuno con un broncio in faccia.
- Facciamo così – spiegai – Adesso do a William Luna (Bea, non protestare) e andate in camera vostra, così Beatrice potrà leggervi una bella favola, ok?
Tutti e due erano entusiasti.
Appena diedi la piccolina a William, lo raccomandai.
- Will, non correre. Ti ricordo che hai in braccio Luna.
- Ok mamma! – mi disse, stampandomi un bacio sulla guancia e avviandosi verso le scale con passo calmo.
- Io intanto vado a scegliere la storia! – annunciò Beatrice, correndo su per la scalinata, diretta in camera sua.
Vedendo il mio bambino che saliva lentamente i gradini, mi addolcii.
- E bravo il mio ometto – sussurrò Dante, stringendomi di nuovo forte e baciandomi il collo.
- Dai! Mi fai il solletico! – dissi ridendo – Poi da quando in qua solo tuo? E’ il nostro ometto.
- Mi scusi allora – ridacchiò, mentre mi girava in modo che fossimo faccia a faccia – Io direi che adesso possiamo concederci un po’ di tempo per noi due.
- Proposta accettata.
Proprio in quel momento squillò il telefono.
Di controvoglia, Dante mi lasciò e andò a rispondere.
- Pronto? Oh, ciao! Cos..? Ah, ok, va bene, te la passo. Zhalia, è per te.
- Chi è? – chiesi incuriosita.
- Un ragazzo che conosci bene, e che ha sempre avuto la passione di interromperci nei momenti migliori.
- Capito.
Presi la cornetta.
- Lok?
- Zhalia, grazie al cielo! Ti devo chiedere un paio di cose!
Mi venne da ridere: non era quasi cambiato, anche se ora aveva la bellezza di 24 anni.
- Dimmi.
- Zhalia, è normale che Sophie si gonfi come un ippopotamo?!
Sentì chiaramente la voce di Sophie in sottofondo.
- A CHI AVRESTI DATO DELL’IPPOPOTAMO?! SEI UN UOMO MORTO, LAMBERT!
- Scusami amore, non volevo dire questo. Zhalia, allora???
- Lok, è al quarto mese, è normalissimo.
- Ah, meno male! E il fatto che abbia delle voglie impossibili?
- Tipo?
- Vuole assolutamente un’anguria, ma siamo in inverno!
- LOK! DOVE DIAMINE E’ LA MIA ANGURIA?!?!
- Sophie, siamo a Dicembre, non ci sono le….
- DAMMI DELL’ANGURIA!!!
- Zhalia, ti prego, aiutami!
Sospirando, mezza divertita, lo rassicurai.
- 10 minuti e sono da te, va bene?
- Grazie Zhalia, sei la mia salvatrice! Io cerco di sopravvivere fino al tuo arrivo!
Misi giù la cornetta e andai a mettermi il cappotto.
- Problemi con Sophie? – domandò Dante.
- E’ messo quasi come eri tu quando ero incinta di Beatrice.
- Ma se me la cavavo benissimo!
- Certo. Ringrazia che non avevo delle strane voglie.
Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio.
- Dopo avremo tempo per noi due, non preoccuparti – gli sussurrai nell’orecchio.
- Lo spero. Era da due settimane che volevo vederti. E ieri, quando sono tornato, ero stanco morto.
Aprì la porta.
- Sei mancato da morire sia ai bambini sia a me. E scommetto che loro non vedono l’ora di poter giocare col papà.
- Era quello che intendevo subito andare a fare – mi rassicurò.
- A dopo allora! – dissi, strizzando l’occhio e chiudendo la porta.
Mi incamminai velocemente verso il cancello, quando sentì un baccano terribile.
Evidentemente William e Beatrice si erano rimessi a litigare.
- Buon lavoro, amore. Spero di non ritrovarti di nuovo stanco al mio ritorno – pensai divertita.
Chi avrebbe mai immaginato che una donna solitaria e sprezzante come me avrebbe avuto una vita così felice?


                                  THE END


ANGOLO DELL'AUTRICE: Ed ecco finalmente completata la mia storia! Sono abbastanza soddisfatta del risultato finale, e spero lo siate anche voi. Grazie mille a tutti coloro che mi hanno seguito e recensito in tutto questo tempo. Vi prometto altre piccole storielle che riguarderanno sempre i nostri personaggi (sempre che lo studio me lo permetta)!
Un abbraccione da koala a tutti!
Maggie
  
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