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Autore: fedez_etta    15/04/2014    5 recensioni
un'adozione, una nuova famiglia, una nuova casa, nuove amicizie, nuove emozioni, nuove sensazioni. tutto cambierà. niente potrà rimanere come prima. sia positivamente sia negativamente.
STORIA JORTINI
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Starò sempre con te

 

Prologo


Martina
Raccontare di me è sempre stato difficile. Posso solamente dire che mi chiamo Martina Stoessel, ho 17 anni e i miei genitori mi hanno abbandonata, facendomi passare il resto della mia vita in un orfanotrofio ma, per mia fortuna, una famiglia ha deciso di adottarmi. Oggi darò un volto a queste persone. Le ho immaginate in tutti i modi e sono molto curiosa di conoscerli. Spero che mi diano l'affetto che non ho mai avuto...
Non mi hanno detto molto, l'unica cosa che so è che hanno un figlio. Adesso ho appena finito di preparare la valigia e fra una decina di minuti dovrebbero arrivare. Mi siedo in attesa, cercando di placare il mio nervosismo. Bussano alla mia porta e mi comunicano che sono arrivati. Prendo la valigia e felice lascio quella stanza. Per mia fortuna vivere in questo orfanotrofio non è stato infernale, ma la voglia di vivere in una famiglia vera é esaltante. Vedo delle figure da lontano e credo siamo loro. La mia nuova famiglia.
<< Ciao. Tu dovresti essere Martina?? Io sono Francesca Montaner. >> dice la signora.
<< Piacere di conoscerla. Comunque ha indovinato. Sono Martina. >>
<< Io sono Ferdinando Blanco. Nostro figlio non é potuto venire perché ha avuto degli allenamenti ma lo troverai sicuramente quando arriveremo a casa. Lascia che la prendi io la valigia. Comunque dacci del tu. Tranquilla. >> dice invece il signore, che suppongo essere il marito di Francesca, nonché mio padre adottivo.
<< Grazie. >>
<< Di niente piccola. Su andiamo. Abbiamo tante cose da dirci. >>
<< Certo. >>
Ferdinando prende la mia valigia e la mette nella macchina mentre io e Francesca parliamo del più e del meno. Dopo 10 minuti la macchina si ferma. Ci troviamo di fronte ad un'immensa villa. É stupenda. Ho sempre sognato di vivere in una casa del genere, é il sogno di moltissime persone ma in orfanotrofio mi hanno insegnato che vale di più essere e non avere. Dopo che anche Francesca e Ferdinando escono dalla macchina ci avviciniamo al cancello della casa. Vediamo nel giardino una moto.
<< Nostro figlio é arrivato. Questa é la sua moto. Dai vieni. >>
Entriamo e vediamo un ragazzo parlare al telefono. Appena mi vede saluta il suo interlocutore.
<< Ecco! Lui é nostro figlio. Si chiama Diego. Diego lei é Martina. >> dice Francesca presentandoci.
<< Finalmente posso dire che é un piacere conoscerti. >> dice Diego.
<< Il piacere é tutto mio. >> rispondo.
É un ragazzo moro, di carnaggione ne molto scura ne chiara. Ha gli occhi marroni, di una profondità intensa.
<< Io vado a fare un servizio allo studio. Torno per cena. Ci vediamo per cena. >>
<< Mamma é successo una cosa. >> annuncia in tono leggermente triste.
<< Che cosa é successo?? >> risponde la madre molto preoccupata.
<< Ti ricordi Jorge?? >>
<< Il tuo amico che viene agli allenamenti insieme a te?? >>
<< No. Quello é Marco. Jorge é quel mio amico che si era trasferito in Italia, a Roma. Ricordi?? >>
<< Ah si. Come scordarlo!?!? Comunque dimmi. >>
<< Deve tornare qui ma ancora non ha trovato una casa. Potremmo ospitarlo nel frattempo che lui trova una casa?? >>
<< Per me va benissimo. Mi é sempre sembrato un bravo ragazzo. Ma come mai torna?? >>
<< Ha avuto una borsa di studio allo Studio On Beat. >>
<< Cos'è lo Studio On Beat?? >> mi intrometto nel discorso dei due.
<< E' una scuola di canto e di ballo. >> risponde Diego.
<< Mi sono scordata si dirti qual è la tua passione così in base a quello che ti piace ti inscrivo a una scuola specializzata. >> confessa Francesca
<< Mi é sempre piaciuta la musica. La mia mamma, da quello che mi hanno detto, era una cantate professionista. >> 
<< Ok. Allora domano andiamo a fare l'inscrizione. Ma quando viene Jorge?? >> dice Francesca.
<< Fra un po devo andare all'aeroporto. >>
<< Ok. Accompagna Martina nella sua camera. Io vado a cucinare. >>
Francesca va in cucina.
<< Seguimi. >> mi dice 
Diego prende la mia valigia e la porta al piano di sopra.
<< Mi hanno detto che fai gli allenamenti. Di cosa?? >>
<< Pugilato. >>
<< E questo Jorge com'è?? >>
<< E' bello ed é bravo in tutto quello che fa. Nuota, fa anche lui pugilato, canta divinamente, balla in modo spettacolare. Poi fa le gare di moto. É bravissimo. Ma poverino ne ha passate di brutte anche lui. É arrivato a un periodo di smarrimento ma io non l' ho abbandonato. >>
<< Come mai? >> 
<< Ha subito delle cose in passato che lo hanno portato anche a drogarsi. Mia madre questo non lo sa e non lo deve sapere. >> dice Diego.
<< Tranquillo, rimanrrà tra noi due. >>
Intanto siamo entrati nella stanza. É molto spaziosa e graziosa. E' semplicemente incanto puro.
<< Di niente. Senti adesso devo andare a prendere Jorge dall'aeroporto. Vuoi venire?? >>
<< Certo. >>
Ritorniamo al piano terra e andiamo in cucina per avvisare Francesca.
<< Mamma io e Martina andiamo a prendere Jorge. >>
<< Va bene. Fate attenzione. >>
Io e Diego usciamo e lui sale sulla moto. Io la guardo spaventata.
<< Non sei mai salita sulla moto? >>
<< No. >>
<< Tranquilla. Sali dietro di me e stringimi forte. Andrò il più piano possibile. >>
Salgo dietro di lui e, dopo esserci messi i caschi, lo stringo forte. Partiamo e già avverto mille emozioni. É bellissimo, mi fa sentire viva. Il vento che avverto sul corpo mi  fa salire l'adrenalina. Dopo 30 minuti circa arriviamo all'aeroporto. 
<< Seguimi. >> mi dice.
Faccio come mi dice e ci sediamo su delle panchine poste all'interno dell'aereoporto vicino all'uscita di arrivo. Dopo 5 minuti...
<< Il volo Roma- Buenos Aires é appena atterrato. >>
<< Avviciniamoci alla porta. >>
<< Va bene. >>
Dopo neanche 10 minuti vediamo uscire tantissime persone con le valigie. Ad un certo punto esce un ragazzo bellissimo e vedo che sorride e ha lo sguardo verso Diego. Il ragazzo, che ha quanto pare é Jorge, si avvicina.
<< Finalmente ti rivedo amico. >>
Detto questo si avvicina e si danno un stretta di mano e, in seguito, un abbraccio. 
< Mi sei mancato amico mio! >>
Si scioglie l'abbraccio.
<< Ah! Ti devo presentare una persona. Lei é la mia sorellina. I miei genitori l'hanno adottata. >>
<< Piacere, io sono Jorge. >>
<< Io sono Martina. >>
Ci stringiamo la mano.
<< Che cosa ha detto tua madre? Posso venire a stare con voi? >>
<< Mia madre ha detto si. Avevi dubbi? >>
<< Già tua madre, anzi vostra madre, é sempre stata gentile con me e con tante altre persone... >>
Non finisce di parlare che suona il suo telefono.
<< Pronto? ...  Cosa vuoi da me? ...  Va bene. >>
Chiude la chiamata.
<< Che cosa é successo?? >>
<< Niente di preoccupante. >>
<< Sicuro?? >>
<< Si. Adesso devo andare a fare un servizio in... in... banca. Devo prendere una cosa dal mio conto corrente. Prendo il taxi. Poi ci vediamo a casa tua. >>
<< Ok. Ci vediamo. >>
Usciamo fuori l'aeroporto e ci dirigiamo verso la moto mentre Jorge cerca un taxi. Per me non é vero quello che ha detto a noi Jorge, non dico che sia un bugiardo ma su questo non ha detto la verità. Non voglio dirlo a Diego, non so perche, ma non voglio.Mi sembra strano che Diego non si sia accorto che Jorge mentiva ma forse ha fatto anche finta.
Torniamo a casa e facciamo uno spuntino.
<< Senti mamma possiamo andare a comprare una nuova tuta per pugilato? >> chiede Diego.
<< Certo. Andiamo adesso? >> propone Francesca.
<< Si. Martina vuoi venire anche tu?? >>
<< No, grazie. Rimango qui. Devo disfare la valigia. >>
<< Va bene ci vediamo dopo. >>
Dopo avermi salutato e aver preso la borsa, se ne vanno.
Io inizio a pensare a jorge. Quel ragazzo mi incuriosisce. Non so perché ma mi fa un effetto strano. 

                                                                                                               §

Ho appena finito di disfare la valigia, e sento bussare alla porta. Chiedo chi è e risponde la voce di Jorge. Dopo avergli aperto, lui entra con lo sguardo basso.
<< Che cos'è successo? >>
<< Niente. >>
<< Guardami negli occhi. >>
Jorge alza lo sguardo e solo adesso vedo che ha un occhio nero.
<< Dio mio! Cosa ti é successo?! >>
Lo faccio entrare e sedere. Adesso mi racconterà tutto per filo e per segno. Che lo voglia o no!
   
 
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