I fili dell’anima
Un mattino, un bambino stava pulendo il suo granaio,
quando trovò un ragno , appeso a testa
in giù, su
una delle pesanti travi di legno del tetto:
“Perché sei a testa in
giù?”gli chiese il bimbo avvicinandosi.
“Guarda che sei tu quello a testa in giù!” Fece il
ragno contrariato .
“No!”rispose il bambino ”io
non sono a testa in giù, i miei piedi sono attaccati al pavimento!” affermò
deciso
“Anche i miei!” rispose il ragno
“No! Tu sei appeso al soffitto!” affermò il bambino
spazientito
“E non è lo stesso?”domandò il ragno”… Siamo
entrambi appesi a qualcosa, come delle marionette ed è soltanto il verso in cui
lo siamo che ci fa pensare di essere totalmente diversi …a volte basta soltanto
che il filo, che ci tiene attaccati a terra, sia leggermente più teso
dell’altro che nascono delle grosse differenze, così vediamo un altezza
diversa, un naso diverso, tanto da perderci dentro di esse…è per questo che io
cambio continuamente verso, per non perdere di vista mai quello degli altri”
“E se io non volessi più stare appeso ad uno di
questi fili?” chiese il bambino guardandosi le scarpe per vedere se riusciva a
vedere il suo.
“Un modo ci sarebbe…io ti posso aiutare, ma dopo non
si sa dove si va a finire. Io ti posso fare viaggiare ovunque, sempre rimanendo
fermo qui…ma il mio viaggio è molto speciale, e se lo si intraprende non si può
più tornare indietro…il mio viaggio dura un eternità ”rispose il ragno
mostrando il suo pungiglione.
Il bambino spaventato si ritrasse.
“Certo che sei davvero strano!” affermò il
bambino”…ma cosa succede ai fili quando due persone fanno amicizia?” chiese
il bambino, curioso.
“Due fili, anche molto distanti tra di loro,
inspiegabilmente si intersecano l’uno con l’altro”rispose il ragno.
“Ma non c’è il pericolo, che così uniti si rompano?”
domandò il bambino
“Sì, e può succedere anche di peggio, ma quando si è
amico di una persona questo non conta”rispose il ragno
“E tu sei già amico di qualcuno?”chiese il bimbo
curioso
“No…ed è appunto per questo che sto qui appeso,
aspetto che il mio filo si intersechi con quello di qualcun altro!”asserì
l’insetto
“Allora puoi diventare mio amico, credo che il mio
filo sia abbastanza lungo per ingarbugliarsi con i fili di tutto il
mondo!”gridò il bambino felice.
“Ma il mio non abbastanza…” rispose il ragno
“Bè e cosa importa? Si allungherà piano, piano,
partirai da me come amico e poi un po’ alla volta te ne farai sempre di nuovi e
il tuo filo diventerà lunghissimo!” rispose felice il bambino
“E se non dovesse succedere? Se si rompesse o se si
rovinasse?” chiese il ragno spaventato
“Lo aggiusteremo!” disse il bimbo
“E se non potesse essere aggiustato?” chiese
l’insetto
“Devi avere fiducia in me”
rispose il bambino “il resto non conta, me l’hai detto tu!”.
“Va bene…”rispose il ragno
avvicinandosi al bambino “ti affido il mio filo…tu però promettimi che ne avrai
sempre cura”
“Promesso” rispose il bambino con un enorme sorriso
sulla faccia, mentre i due uscivano dal granaio insieme “ e tu mi insegnerai a
vedere i versi delle altre persone?” chiese il bimbo
“Certo”rispose il ragno “basta che non mi lasci più
solo.”