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Autore: Cara_Sconosciuta    13/07/2008    5 recensioni
Stivali alla coscia, mini pochette di paillettes nere, capelli tinti, trucco pesante, abiti lucidi o trasparenti. Benvenuto nel mondo della strada, Ryan Evans, dove vince chi sa piacere di più, dove il colpo d’occhio è tutto. Bene, vediamo di scegliere la donna con cui non farò sesso questa sera….
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Nuova storia, nuovo mondo (è un AU) e nuova Kelsi

Nuova storia, nuovo mondo (è un AU) e nuova Kelsi. No, non è vero, solo un “vestito” diverso che le ho fatto indossare dopo aver rivisto quel piccolo capolavoro che è “Pretty Woman”. Non le calza e lo so perfettamente… ma la sfida è riuscire a renderla Kelsi anche in queste nuove sembianze. A voi farmi sapere se ci sono riuscita! La canzone è “Città di donne” dei Pooh.

Temperance

 

Dimmi chi sei

Mai mettere biancheria spaiata per un appuntamento galante. Non devi per forza spogliarti perché un uomo se ne accorga e la tua sensualità ne esce sempre compromessa.

 

Chissà se lo immaginava, la mia mamma, che della mia sensualità ci avrei vissuto. Beh, ho imparato una cosa, mamma: quando gli uomini vengono da me, potrei indossare anche un sacco della spazzatura: non se ne accorgerebbero.

 

Gli abiti di vernice sono volgari, soprattutto se rossi: non metterli mai, soprattutto in occasioni eleganti.

 

Mai rossi, mamma, mai. Il rosso è il colore della passione… un sentimento che non ho mai provato, ma sempre soltanto simulato. Ed è anche il colore dell’amore…amore… una parola vuota, per me.

 

Gli stivali più belli sono quelli che non raggiungono il ginocchio o che, comunque, non lo superano.

 

Sistemo con calma la zip di uno stivale che tu odieresti con tutta te stessa, dato che arriva alla coscia, ma sai com’è, anche lui mi aiuta a procurarmi qualche soldo. Vedilo un po’ come parte di una divisa, mamma. Gli uomini d’affari devono essere sempre perfetti, io devo essere sempre sexy… o volgare, come diresti tu.

 

E poi ricordati, piccola mia, la cosa più importante di tutte: donati ad un uomo solo quando lo ami davvero, aprigli il tuo cuore solo quando sei sicura di non poter fare a meno di lui. Anche un semplice bacio, se non è sentito nel modo giusto, può fare molto male, sia a te che agli altri.

 

Hai ragione, all’inizio fa male, ma dopo un po’ ci si abitua e nemmeno si desidera più di trovare qualcuno che ti voglia davvero bene. È così la mia vita, mamma, è un continuo darmi...vendermi a uomini che non sanno trovare qualcuno migliore di me… di tutte noi, e allora preferiscono pagare per una notte di piacere, piuttosto che negarsi anche quella.

Dopo aver fatto questo mestiere per un po’ ci si accorge di aver imparato a guardare il proprio corpo dall’esterno, a simulare il piacere… persino l’amore. Anche questa, checchè ne dica la gente, è un’arte e come tale va affinata.

Noi siamo le figlie della notte e il nostro lavoro ha solo due regole: mai tornare con un cliente da cui ci si sente attratte, perché per noi innamorarci è un tabù; mai baciare sulle labbra, perché il bacio è il più profondo gesto d’affetto  che l’uomo conosca e noi non vendiamo sentimenti, noi vendiamo carne.

So che non sarai mai fiera di quello che faccio… non lo sono neppure io, ma non ho scelto questa vita: lei ha scelto me. Mi dispiace che tu debba assistere ogni notte al progressivo scomparire della dignità di una delle tue figlie, mi dispiace non essere la donna che avresti voluto. Proverò a cambiare, forse…forse… ma non stasera. Ora arriva un cliente e se non mi do una mossa lo stipendio di oggi salta.

 

Chi sei

Che cosa sei

Trasparente al vento e nell’ombra di un collant

Strizzi l’occhio dai semafori

Sei

Tutta una città di donne

 

È mezzanotte e non c’è un angolo vuoto in tutta la città. Non mi ero mai accorto che girassero tanti nottambuli ad Albuquerque… Beh, poco male, almeno non farò fatica a trovare quello che cerco.

Se lo sapessero i tuoi genitori, Evans…il buon, gentile Ryan, sempre rispettoso e disponibile nei confronti di tutti che va a puttane. Minimo minimo si prenderebbero un bell’infarto a testa.

O forse un paio.

Certo, proverei a spiegare loro che non è propriamente una mia abitudine, che ho solo perso una stupida scommessa con i miei stupidi amici, ma dubito k mi crederebbero.

Poco male, loro sono lontani –come sempre- e non mi possono vedere.

Io, invece, posso vedere benissimo loro. Belle e meno belle, alte e basse, sottili e cicciotelle…tutte vestite con quella loro uniforme minuscola, che copre tutto senza nascondere niente.

Stivali alla coscia, mini pochette di paillettes nere, capelli tinti, trucco pesante, abiti lucidi o trasparenti.

Benvenuto nel mondo della strada, Ryan Evans, dove vince chi sa piacere di più, dove il colpo d’occhio è tutto.

Bene, vediamo di scegliere la donna con cui non farò sesso questa sera….

 

Continua…

 

Questo era il primo capitolo… non saranno molti, massimo cinque, ma se riesco anche meno. Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando!

   
 
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