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Autore: Blackie    13/07/2008    10 recensioni
Ovvero, cosa succede quando Ino si mette in testa di imparare qualcosa a tutti i costi e Shikamaru decide di darle una mano.
Buon ShikaIno Day, Mosche Bianche!
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Kuso

The best training

 

 

“Kuso!”

Nemmeno questa volta ce l’ho fatta. Maledizione.

Ancora, prova ancora, Ino.

Le dita si intrecciano velocemente davanti al viso mentre chiudo gli occhi, concentrandomi per ignorare il dolore ai muscoli, che gridano proteste per la forzata immobilità e la tensione.

“Shintenshin no jutsu!”

Apro gli occhi, guardando attraverso le dita, puntandoli verso la figura pigramente sdraiata davanti a me. Il chakra fluisce nei canali, si trasmette oltre il mio corpo, si protende quasi fino al bersaglio… e poi un crampo alla schiena spezza la mia concentrazione: mi ritrovo a terra imprecando fra la polvere, e alzo gli occhi in tempo per vedere il suo sguardo esasperato, mentre si china verso di me.

“Adesso basta, Ino, è tutto il giorno che ci provi… è inutile, smettila”.

Ma gli esami dei chuninn sono domani! Domani, Shikamaru! Non posso arrivare senza nemmeno una tecnica decente!” La voce si incrina leggermente sulle ultime parole.

Dannazione. Perché devo sempre rimanere indietro?

Mi rialzo a fatica, spingendo via Shikamaru, ricongiungendo le dita nei familiari segni.

“Ninpou shintenshin…”

Ma improvvisamente non riesco più a parlare. E dopo pochi secondi capisco anche perché: un’ombra si allunga sul terreno, arrivando ai miei piedi e tenendo tutto il mio corpo saldamente bloccato.

E quel baka di fronte a me mi guarda, con le mani affondate nelle tasche, come se usare una tecnica come il controllo dell’ombra su una propria compagna di squadra fosse perfettamente normale.

Baka, teme, dobe, essere pigro senza cervello, usuratonkachi…

Peccato che l’effetto di questi bei pensieri sia rovinato dal fatto che posso solo mandarlo a farsi fottere con gli occhi, avendo le labbra bloccate.

“Se continui a guardarmi così mi incenerisco, lo sai…” mormora svogliato, allentando un po’ il controllo su mio corpo, quel tanto che gli permette di avvicinarsi a me fino ad arrivare a pochi centimetri dal mio viso.

“E’ inutile che tu ti sfinisca provando le tecniche per ore, Ino. E’ controproducente e anche stupido. Prima di una prova dovresti rilassarti, non sforzare il tuo corpo al massimo…”

Se gli sguardi potessero uccidere questo imbecille sarebbe già morto. Peccato che la cosa non sembri turbarlo minimamente, dal momento che continua ad avvicinarsi.

Allenta ancora un po’ il controllo, liberandomi il viso.

“Che ti è saltato in mente, razza di deficiente?! Potevo farcela, cretino, era la volta buona! Ma perché ti devi sempre mettere in mezz…”

No, stavolta non è stato il controllo dell’ombra a farmi tacere; sono state le sue labbra che, traditrici, si sono posate sulle mie, sigillandole, mentre la sua lingua traccia pigramente il loro contorno.

Sembra durare un’eternità, o forse solo un attimo, fatto sta che non so bene come improvvisamente le nostre bocche sono come fuse l’una sull’altra, e non si staccano, no, ma si cercano ancora di più…

E poi mi sta guardando negli occhi, come sfidandomi a riprendere il “discorso” di prima.

“Eh… io…” balbetto, senza riuscire a staccare lo sguardo da quelle iridi brucianti che mi stanno scavando fino in fondo all’anima.

Il controllo dell’ombra non è più attivo: i muscoli tornano a fare male, e perdo momentaneamente l’equilibrio. Così, per la centesima volta in quella giornata, finirei a terra, se due braccia forti non mi afferrassero in tempo, stringendomi su un petto caldo e accogliente.

Non mi lascia andare, però: continua a tenermi stretta, sollevandomi da terra come se non avessi peso, e si china a parlarmi nell’orecchio.

Se proprio vuoi tenerti in forma, ci sono modi migliori, Ino…” mormora malizioso, soffiando nel mio orecchio in un modo che manda brividi caldi direttamente lungo la mia schiena.

“Ah sì? E vorresti mostrarmene qualcuno, baka?”

Sì, insomma, l’unica è rispondergli per le rime.

Lo sento sorridere.

“Tutto per la mia squadra…”

Non c’è verso di farlo smettere di dire idiozie, se non il più drastico: gli chiudo le labbra con un bacio, che diventa sempre più profondo, sempre più intenso, al punto che mi accorgo appena di essere sdraiata sotto di lui, mentre le sue mani esplorano il mio corpo…

“Se verrò bocciata sarà tutta colpa tua, deficiente” riesco a dire ancora, cercando di resistere alle sensazioni sconvolgenti che le sue labbra mi stanno provocando.

 “Sono pronto ad assumermi questa responsabilità” ghigna lui per tutta risposta, scendendo con la bocca sul mio collo.

“Sarà… meglio per te…”

E poi l’ultimo brandello di lucidità mi abbandona, cadendo a terra insieme ai nostri vestiti, mentre io mi perdo con il mio compagno di squadra, che poi diventerà il mio amante, nella miglior notte di sesso della mia vita.

 

Il giorno dopo, Ino Yamanaka eseguì la tecnica del capovolgimento spirituale in modo assolutamente perfetto, stupendo tutti i presenti e facendo sogghignare Shikamaru, che sapeva che il merito andava tutto allo speciale allenamento della notte precedente.

E ovviamente, come ogni buon allenamento, se non si voleva perdere l’abitudine andava ripetuto molto spesso; quasi più di una volta al giorno.

E stranamente, Ino non protestò.

 

 

Blackie

  
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