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Autore: Kuroga_Hado    16/04/2014    1 recensioni
Ho scritto questa storia dopo aver letto "La mascherata della morte rossa" di E.Allan Poe.
Immedesimandomi in uno degli invitati della festa ho creato folli figure nel cammino tetro della vita fino all' ultimo respiro che ti accompagna prima dell' avvento della morte.
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella stanza nera, voragine irresistibile da cui tengo distanza brindando da una coppa di vino ormai vuota da tempo, ecco, mi ritrovo cosi immerso in un mare di maschere ridacchianti che ondeggiano seguendo un singhiozzante tempo di valzer ormai troppo lento e cadente.
Una figura, una donna, un vestito di gialli merletti la fa splendere come mille soli ma lei danza sola ridendo, una risata falsa smascherata da quegli occhi che vorticano nervosi. Passo il corridoio, in un angolo immobile sta un prode cavaliere, sfoggia con superbia un ampio mantello blu con ricami dorati sui quali fa scorrere smaniosamente le dita seguendo le complicate trame. Il suo volto è vuoto, una maschera senza lineamenti, non ha nulla, non ha nessuno, solo il suo scialbo orgoglio. Ed ecco invece il seduttore, il becco purpureo della maschera che succhia dai seni delle dame, insaziabile di cuori ricolmi di speranze d amore. Una volta che la carne l'avrá saziato senza scrupoli getta la preda calunniata agli avvoltoi.
Barcollo ancora, corridoi variopinti creano arabeschi nella mia testa ma l'ultima stanza mi invoca alla sua presenza. Nera come il buio, chiede di me, chiede la mia essenza. La soglia, l'oblio, mi giro un secondo per ascoltare quel frastuono di voci, ricordi, visioni, poi silenzio...un rintocco del pendolo del tempo mi sveglia. Una figura viene verso di me con passi misurati senza indugiare si fa sempre più vicina, di rosso sangue il volto sfregiato. Torno a guardare la stanza, le mie spalle vengono cinte da una fatale morsa, un abbraccio leggero, un soffio flebile mi percorre la schiena. Siamo io e la figura. Non ho paura, guardo ancora il buio con irresistibile curiosità.
Cado a terra, come corpo morto cade. Aveva vinto, l'oblio adesso mi avvolge.
  
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