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Autore: Fra_chan22    16/04/2014    1 recensioni
"Solitamente non regali fiori alla nonna Molly, Lily." fece improvvisamente James, evitando di incrociare l'ennesimo sguardo di rimprovero da parte di Albus: "Non volevo regalarli alla nonna Molly, ma alla nonna Lily. Papà mi ha detto che un giorno di questi saremo andati a Godric's Hollow a salutarli..."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Premessa dell'autrice: 

Salve Potteriani! Sono nuova di questo fandom, perciò vi prego di essere clementi...! E' il mio primo esperimento sulla famiglia Potter-Weasley, quindi non ho messo l'avvertimento OOC perchè, a mio parere, le caratteristiche dei figli di Harry e Ginny, in fin dei conti, le scegliamo noi :') Tuttavia, se ci fosse qualche critica riguardo al carattere OOC dei personaggi descritti, non esitate a dirmelo! Ci tengo particolarmente a migliorare questo punto. Inoltre, essendoci millemila fanfiction nel fandom, non sono sicura dell'originalità di questa storia. Se in qualche modo avessi copiato inavvertitamente la trama di un'altra ff, vi prego di farmelo sapere, in modo tale da poter cancellare questa storia. Grazie mille. 
Anyway vi ringrazio della vostra pazienza e spero vi piaccia questa fic!

Fra_chan22
 

Omonimi

 

Il famoso mago guardava i suoi figli giocare nel prato attraverso una finestra. La più piccola, Lily, aveva appena raccolto l'ultima margherita per completare il suo mazzetto di fiori, probabilmente da donare alla madre. Sorrideva compiaciuta del suo operato, mentre con fatica cercava di separare i suoi soffici capelli dal volto, sospinti dal vento fresco della nuova stagione. Poco distante, stava uscendo silenziosamente da un cespuglio di lavanda il più grande, James, con un sorriso poco rassicurante ad incorniciargli il volto, che Harry presagì come il segnale di scherzi in arrivo: era il passatempo preferito del maggiore disturbare i fratellini. Bastò infatti solo un momento in cui Harry distolse lo sguardo che già si sentiva la bimba urlare come una sirena per lo spavento preso. Sospirò: anche quella volta sarebbe dovuto accorrere prima che Lily si infuriasse e iniziasse a prendere a calci il fratellone. Fece per aprire la porticina di legno scuro che dava sul giardinetto, ma la voce del secondogenito lo bloccò: "Sciocco di un James! Perchè devi sempre farla piangere?! É tua sorella e guarda! Le hai fatto pure cadere i fiori! Si può sapere che hai nel cervello?!" Harry, leggermente sorpreso dell'atto del figlio, che solitamente era intimorito da Sirius e dei suoi scherzi, decise di non intervenire. La situazione gli pareva vagamente familiare a un episodio visto in passato quasi venti anni addietro. Ritornò alla finestra, senza distogliere lo sguardo dalla scena. Notò che Albus si era davvero infervorato: probabilmente conosceva il motivo per il quale Lily era tanto attaccata al suo mazzetto di fiori, ora che la bimba iniziava ad avere gli occhi lucidi. Harry si chiese improvvisamente se non stesse sognando; Lily, che aveva il carattere forte e determinato della madre e delle sue nonne, ora piangeva per un mazzolino di fiori caduto? La cosa evidentemente dovette sorprendere persino James, che osservava sconcertato la sorella: "S...Sono solo fiori, andiamo...!" sussurrò incerto, chiedendosi se effettivamente quelli erano solo fiori e non piante magiche o cuccioli di animali mai visti prima: "Magari per te sì, ma per Lily erano un regalo per nostra nonna! Ma stai mai a sentirla quando parla? Chiedile scusa!" James abbassò lo sguardo: certo che ascoltava la sorellina quando parlava; era una delle persone più importanti per lui, e gli dispiaceva sul serio averla fatta piangere. Ma per qualche strana ragione, non sopportava che a rimproverarlo della sua mancanza di tatto fosse proprio Severus. Era sempre stato il suo giochetto preferito fargli prendere paura e ormai lo considerava come un suo "subordinato". Sirius sbuffò e alzò lo sguardo verso il fratellino, che iniziò a raccogliere qualche fiore caduto da terra, ricomponendo in fretta un piccolo mazzolino e donandolo alla sorellina: "Ecco, tieni. Ora ne prendiamo di nuovi, stai tranquilla." "Solitamente non regali fiori alla nonna Molly, Lily." fece improvvisamente James, evitando di incrociare l'ennesimo sguardo di rimprovero da parte di Albus: "Non volevo regalarli alla nonna Molly, ma alla nonna Lily. Papà mi ha detto che un giorno di questi saremo andati a Godric's Hollow a salutarli..." dopo questa piccola confessione cadde il silenzio tra i tre. Poi James, senza proferire parola, iniziò a raccogliere altri fiori, di tutti i colori, per la sorellina. Gli altri due, sorpresi dal gesto affettuoso del ragazzino, si osservarono confusi. Almeno, notò Sirius, che mal sopportava quelle situazioni di imbarazzo dovuti ai suoi scatti di affettività, aveva fermato le lacrime di Lily. Harry sorrise tra sè e sè: era vero che aveva detto a Lily che presto sarebbero andati a salutare i suoi genitori al cimitero di Godric's Hollow, ma non pensava che la bimba si fosse tanto affezionata all'avvenimento da preparare un mazzolino per sua nonna paterna. Questa volta aprì la porta e si recò dai figlioletti, che lo salutarono con un sorriso, in special modo Severus: "James, hai chiesto scusa a Lily?" chiese riferendosi al maggiore, che voltò subito la testa verso la sorellina, un po' impacciato: "Scus...Scusami tanto, Lily..." "Scuse accettate!" esclamò subito la piccola, con un sorriso candido rivolto al fratello maggiore. Albus aveva ancora il broncio; Harry, notandolo, gli si avvicinò: "Non devi essere arrabbiato con tuo fratello. Sai che non ha rovinato il regalo per nonna Lily intenzionalmente." Severus abbassò lo sguardo: "Non... Non è per questo." mugugnò, abbassando la voce: "È che James non si scusa mai con me per tutti gli scherzi e gli spaventi che mi fa...Alcuni sono simpatici e fanno ridere anche me, ma quando mi racconta certe cose dei Serpeverde e insiste non è divertente! Insomma" indicò il fratello, che ora si era voltato ad osservarlo perplesso: "Quello non mostra mai un minimo di pentimento nei miei confronti!" James, comprendendo il contesto, gli fece una smorfia: "Certo che no! Non sono i miei scherzi che sono poco spassosi, sei tu che sei un musone!" Albus voltò le spalle al padre, un po' insicuro un po' offeso: "Non è vero!". "Musone! Musone!" cantilenò James, rimettendosi in piedi e inziando a correre via dal fratello, che aveva iniziato a rincorrerlo. "Ok, ok, ragazzi!" li richiamò Harry, accorgendosi però di essere bellamente ignorato dai due. Decise di intervenire una seconda volta solo se la questione si fosse prolungata a lungo, e si sedette accanto a Lily, che guardava rapita i due fratellini. "Smettila di inseguirmi! Non ho detto nulla di più vero!" aveva urlato poi James, ormai annoiatosi di correre: "Prima mi chiedi scusa!". "Ma te lo scordi!" ormai il divertente battibecco si era trasformato in un vero e proprio litigio. Albus si era lanciato verso il maggiore e lo aveva fatto cadere in avanti, facendolo sbattere col naso sul prato. Infuriato, quest'ultimo aveva alzato un pugno: "ADESSO VEDI CHE TI FACCIO, SCEMERUS!" Harry si era alzato appena in tempo per fermare l'inizio di una furiosa rissa tra ragazzini: "JAMES! ALBUS! SMETTETELA IMMEDIATAMENTE!" aveva urlato, spaventando Lily: non erano molte le volte in cui il padre alzava la voce. Harry separò il più piccolo dalla vita del fratello, alla quale era ancora aggrappato, e lanciò uno sguardo di rimprovero ad entrambi. I bimbi avevano ormai compreso di aver passato il segno e ora guardavano il padre con un misto di preoccupazione e timore. Videro Harry sospirare pesantemente e poi inginocchiarsi alla loro altezza: "Ascoltatemi bene" chiuse gli occhi per riordinare i pensieri: "mi va benissimo che scherziate tra di voi..." e qui guardò Albus: "ma dovete capire che gli scherzi tra fratelli non sono mai per offendervi, perchè i fratelli si aiutano sempre. Però..." e qui si voltò verso il maggiore: "se dovesse capitare che si risulti offesi, chi ha fatto lo scherzo deve chiedere subito scusa. Inoltre, James, ti chiedo di non usare degli appellativi così sciocchi con nessuno. Non è affatto una cosa carina e se ti sento ancora prendere in giro Al con quel nomignolo, farò di tutto perchè tu non riesca a prendere l'Espresso per Hogwarts quest'anno. E questo vale anche per Albus e Lily. Mi sono spiegato a dovere?" subito i tre ragazzini annuirono rapidamente. Poi James si avvicinò al minore e gli mise un braccio sulle spalle: "Al, mi dispiace se alcune volte le mie fantastiche battute -andiamo, come fai a dire che non sono geniali?- ti abbiano offeso...- vide il fratellino accennare a un sorriso e il padre che gli annuiva. "Inoltre..." continuò il ragazzino staccandosi da Severus: "mi dispiace che tu non abbia abbastanza senso dell'umorismo per apprezzarle." e prima che sia Harry sia Albus potessero riprenderlo in qualunque modo, Sirius scappò in casa ridendo. Il minore lo seguì subito dentro, urlando a squarciagola quanto lo odiasse e in quanti animali avrebbe potuto trasformarlo quando sarebbero ritornati ad Hogwarts. Lily, che aveva raccolto un grosso mazzo di fiori, ritornò in casa ridendo, incuriosita dalla lite dei due fratelli. Harry rimase fuori, sentendo già i rimproveri di Ginny provenire dalla casa e riflettè su quanto i suoi figli assomigliassero alle persone di cui portavano i nomi: avevano tutti preso le caratteristiche migliori dei loro omonimi, ed Harry non poteva che esserne fiero. Lo pensò nello stesso momento in cui notò la moglie prendere per le orecchie i due litiganti e rimproverarli del loro pessimo comportamento, annunciando che il pranzo sarebbe stato pronto a momenti e che avrebbero fatto meglio a starsene zitti per un po' se non volevano saltarlo. Forse, si disse Harry, non tutte le caratteristiche che avevano preso erano le migliori.

 

 

  
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