Serie TV > Violetta
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Autore: BeYoSinger    16/04/2014    9 recensioni
Lui? è partito due anni fa in Messico, perde amici, abitudini, fidanzata. Adesso? ritorna a casa, con un familiare in meno. Non vuole semplicemente voltare pagina, vuole cambiare libro, e ricominciare dal capitolo 1.
Lei? soddisfatta della sua vita, della sua famiglia, delle sue passioni, è felice. Con l'arrivo di un ragazzo nel suo Liceo, cambia improvvisamente umore, e all'istante si accorge che gli occhi verdi del ragazzo raccontano una storia che lei vuole conoscere.
I due hanno affrontato vite diverse, Nel vederlo per lei è subito una cotta, ma lui si accorge di ben poco, la migliore amica di lei sarà motivo di intralcio? e Lui riuscirà a togliersi di testa la sua ex?
Un Liceo, Un ritrovo per suonare, Un gruppo di amici, coppie improbabili.
La trama racconta ben poco, perchè non voglio rivelarvi molto, dateci un occhiata.
Pairing: Leonetta.
Spero vi piacerà;) Vi Amo Violetteras!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10
E sì, mi ero completamente dimenticata, e giuro con tutta me stessa che avrei solo voluto non ricevere proprio in quel momento quella rimembranza. Addio sogni, addio. E proprio in quel momento? Dio, mi senti? Davvero è dovuto accadere proprio in quell'istante? Proprio ora che stava per succedere, e lui era così vicino... Dio, Perchè mi fai questo? Ah no, già, è vero, sai una cosa? Questa è colpa mia, non tua. Sono io che mi illudo all'improvviso, sono io che immagino le cose sbagliate, che provo le cose sbagliate e poi ci rimango male. Sono io, è colpa mia. Colpa mia. Colpa mia se sto così, se mi sento uno schifo, solo colpa mia. 
All'arrivo di Francesca apro subito gli occhi che tenevo socchiusi e mi stacco da Leòn in una maniera acrobatica, che nemmeno io so come aver fatto, mi metto in piedi e mi sistemo coprendomi il petto dalla canottiera trasparente e di tanto in tanto aggiustando qualche ciocca ribelle. Sono nervosa e tremo, vedo Leòn alzarsi e guardare la nostra interrutrice. Francesca mi fissa, e sembra strana, non riesco a decifrare il suo sguardo, poi si schiarisce la voce. -Interrompo qualcosa?- Domanda, e adesso il suo sguardo? Si, adesso l'ho saputo leggere, ha gli occhi pieni, lucidi, e.. Si ci ha visti. Mi avvicino frenetica a lei, -No, assolutamente niente.. No, Leòn?- Chiedo conferma lui annuisce e sorride imbarazzato mentre stampo un bacio sulla guancia della mia migliore amica per salutarla. Leòn sta peggio di me, si gratta la nuca e guarda il pavimento, -Fran?- Francesca, che guardava fisso il ragazzo che fino a poco prima era a distanza due centimetri dal mio viso, si volta verso di me. Vorrebbe esplodere, la conosco... E non so cosa fare, in più c'è Leòn e non posso aprire bocca davanti a lui. -Vilu, cosa significa?- Mi sussurra in modo che possa sentirla solo io, mentre Leòn va avanti e indietro per il giardino. -Fran, e se ne parliamo più tardi?- Dico, e Leòn mi sente. -Ragazze, se permettete tolgo il disturbo.- Il Messicano dagli occhi verdi sorride e io vorrei sprofondare negli abissi più profondi, non voglio che se ne vada. -No, Leòn sono io di troppo quì..- Francesca mi sorride falsamente, -Fran ma cha diavolo dici!- Le ringhio contro. Lei sospira, -No davvero, stavo per andarmene.- Interviene Leòn, io lo supplico con lo sguardo e lui, be' non conosco quell'espressione, ma credo che neanche lui volesse andarsene. Con quel suo viso mi invita a star tranquilla, non ne conosco il motivo ma credo sia così. Lo sento nell'anima, nel cuore. Si avvicina a me e mi schiocca un bacio sulla guancia, mentre senza farsi notare mi sfiora la mano e l'accarezza, e poi saluta anche Francesca che rimane fredda come un cubetto di ghiaccio, ma quello che so è che anche il ghiaccio si scioglie. Sento i passi di Leòn che si allontanano e lo sbattere della porta, io e Fran fissiamo il luogo nella quale Leòn è uscito, per un paio di secondi, dopo lei si volta verso di me. -Sono venuta perchè al telefono eri strana, e volevo tenerti compagnia... non volevi farmi venire perchè la compagnia non ti mancava, noto.- Dice con l'amarezza nella voce. Lei non sa che io so. Io lo so che lei prova un sentimento grande nei suoi confronti, e so anche che Leòn i primi giorni la ricambiava, e oggi non la guardava con disprezzo, lui magari la vede come la vedo io. -Fran, io non sapevo che sarebbe venuto.- Le confesso, -Stavo per andare a dormire dopo essermi ingozzata con una vaschetta piena di gelato e schifezze, e quando è arrivato avevo il viso tutto appiccicoso, è stato imbarazzante.- Continuo, lei mi fissa attentamente. -Io non pensavo  che tra te e Leòn, be'...- Mi dice, e lo so, sta per piangere, 3..2..1 e scoppierebbe ma si trattiene, lei è capace, e la invidio da morire per questo. -Cosa?- Le domando e noto l'amarezza che sente, simile a quella che sto provando io. -Leòn e tu... Nel senso, vi ho notati così vicini.- Indica la panchina dove io e il Messicano eravamo seduti poco prima. -Veramente mi stava soltanto consolando, io..- non riesco a terminare la frase ma poi prendo fiato, -Stavo male e lui mi ha abbracciata.- Mento. -Non sembravate abbracciati, tutt'altro.- Incrocia le braccia. -Si, ci eravamo staccati due secondi prima.- Affermo. -Ma perchè ti interessa tanto?- Le domando, e voglio che me lo dica, deve dirmelo. -Niente, pura curiosità. - Rotea gli occhi, -Fran!- La rimprovero aggrottando le sopracciglia. -Violetta, io pensavo che noi ci raccontassimo tutto, se ti piace Leòn dimmelo e basta, non so perchè esiti tanto.- Scuote la teste e si fissa le scarpe, le sue scarpe da 'Femmina', guardo anche io in quel punto e posso decifrare in un solo istante quanto Fran e io possiamo essere diverse, e penso: Wow io e la mia migliore amica siamo così opposte eppure lei non smette di essere tale, Subito dopo però ricordo quello che sempre Fran mi dice quando le faccio questo ragionamento, Non si completa un puzzle con i pezzi uguali. Torno a guardarla in viso, -Fran quella che proprio non potrebbe toccare l'argomento sei tu, perchè è un periodo che ti chiudi in te stessa, tu non mi racconti più niente, non ti sfoghi, e come se per te io fossi un estranea..- Le dico per poi pentirmene subito dopo, perchè in fondo neanche io le ho raccontato niente, e be' sta a lei rispondermi, come sta per fare. -Vilu, sei cambiata e io non ti riconosco, forse siamo in torto entrambe.- Io annuisco perchè so che ha ragione. Percorro due gradini e mi accomodo su uno di questi e invito Francesca a fare lo stesso, -Fran, ti va di raccontarmi cosa ti rende così diversa con me?- La esorto, -Perchè? Ti ho dato modo di capire che sono cambiata come hai fatto tu? Non mi sembra, sono sempre la stessa, continuo a frequentare la scuola con la stessa noia, continuo ad andare al ritrovo con la stessa energia, cosa che tu non fai. Continuo ad essere allegra come sempre, ti chiamo e ti mando messaggi ogni giorno senza ricevere risposta, mi preoccupo per te come ho sempre fatto, non sono diversa, nè con te nè nella vita, come fai a dire questo?- Il suo è una specie di sfogo che mi fa capire quanto male mi sia comportata con la mia sorella dell'anima in questo periodo, è tutto vero quello che dice, ma una cosa c'è: -Fran, hai mai visto il sole spegnersi solo perchè pioveva? Non sei cambiata nella vita, nè tantomeno con me, ma io lo vedo che c'è qualcosa che mi nascondi e che non mi vuoi dire.- Lei si rabbuia tutt'ad un tratto e il suo sguardo si converte in uno che sono incapace di decifrare così su due piedi. -Si, qualcosa c'è.- mi confessa. Cosa mi dira? Mi parlerà di lui? e allora io come reagirò? Voglio davvero saperlo? Risponderà a tutti i miei dubbi? -E C-cioè?- Esito un attimo e faccio fatica a pronunciare quelle sillabe. La vedo guardare nel vuoto, un punto non preciso, anche lei esita apre e richiude la bocca più volte, ma poi: -Si tratta di Leòn.- Confessa. Si ferma e continua a torturarsi il labbro per poi subito dopo abbassare il capo. No, non può averlo detto davvero! Il mio cuore comincia ad accelerare ed in questo momento non so, non so se vorrei continuare ad ascoltarla o correre il più lontano possibile in qualche luogo oscuro e isolato. Il vento comincia a bofonchiare. Devo esortarla a continuare? Il mio cuore sopporterà il dolore di quello che sono sicura affermerà? Sospiro forte per calmarmi, -Oh.- Rispondo, e mi è costato molto pronunciare questa interiezione, ma annuisco e continuo a fissarla, e se le mie membra me lo permettono, ad ascoltarla. Continua a guardare un punto nel vuoto ma improvvisamente si volta e mi guarda negli occhi. -Mi devi confessare una cosa Violetta.. Tu confessi e io continuo, altrimenti non avrebbe senso parlare.- Non l'avevo mai vista così seria e così desiderosa di sapere, mi stringo nelle spalle, -Cosa dovrei confessarti?- Domando alzando entrambe le sopracciglia, poi incrocio le braccia. Lei sospira e torna a guardare quel punto fisso per circa cinque secondi e poi si volta a guardarmi. -Leòn.. A te piace? Provi qualcosa per lui?- Mi coglie di sorpresa, e rimango impercettibilmente sotto shock alla domanda, e la prima cosa che mi viene da pensare è..: Che cazzo dico ora? Chiudo gli occhi e sospiro, segno di resa? Non lo so. -Violetta, verità, solo verità e nient'altro che la verità!- Esclama alzandosi in piedi per poi vigilarmi per intero. -C-cosa ti ha fatto pensare una cosa del genere? Mi sembra ovvio che non mi piace! Ricordi con chi stai parlando?- Mento spudoratamente facendo la sbruffona per non far notare la morte che ha preso possesso del mio corpo nel pronunciare quelle parole che non avrei voluto mai uscissero dalla mia bocca, neanche sotto tortura. Deglutisco più volte le conseguenze della mia menzogna in quanto vedo Francesca illuminarsi. Vedo il luccichio nei suoi occhi il candore del suo sorriso e la brillantezza dell'intero viso. -Violetta sei sicura di quello che stai dicendo?- Mi domanda entusiasta, e io non posso fare a meno di rimandare un sorriso, il sorriso più difficile di tutta quanta la mia vita, il più duro, il più forzato, il più finto... E adesso lo posso dire: Ho recitato. -Fran, ma che ti sei messa in testa? Mi sembra logico! Perchè tanta esitazione nel credermi?- Domando con una apparente tranquillità , nascondendo la guerra interiore che sto combattendo con pessimi risultati. Francesca emette un sospiro triste e torna a sedersi accanto a me. -Vilu, secondo lui prova qualcosa per te.:
Flashback
-Resta il fatto che nessuno batte Vilu con i dolci.- confesso. Lui ride e d'un tratto gli si illuminano gli occhi. -Cosa c'è?- Domando vista la sua espressione. No, niente. Violetta è una ragazza speciale, non è vero?- 
Fine Flashback
Francesca mi riferisce la conversazione che ha avuto con Leòn durante la loro passeggiata quel pomeriggio nel quale io stavo al ritrovo pensando al peggio. -Ah.- Rispondo alla fine del racconto. -E in più oggi vederlo quì... Chissà che mi è venuto in testa.- Mi confessa mettendosi le mani alla testa però subito dopo sorride guardandomi. -Vilu, Leòn vorrei fosse mio! Vorrei che fosse il mio principe per l'eternità! Perchè lui è un principe! Il mio Principe azzurro che è arrivato proprio per salvarmi in questo periodo nel quale mi sento così sola.- Parla riproducendo gesti regali con le braccia. A me si ferma il cuore. -Non avevo idea ti piacesse o almeno non me lo avevi mai detto.- Dico trattenendo a stento il pianto. -Be' io volevo prima essere sicura che tu non provassi niente nei suoi confronti, altrimenti ti avrei lasciato campo libero e mi sarei fatta da parte, anche se la trovavo un azione alquanto complicata da svolgere.- Confessa. Deve andarsene altrimenti scoppio, si scoppio a piangere e allora l'altruismo che il mio cervello mi sta costringendo a compiere andrà in frantumi. -Vilu, cos'hai, non mi sembri molto felice per me.- Parla come se si fosse già sposata. -Si, assolutamente, è che come ti dicevo prima, non mi sento molto bene.- Mento, dicendo la verità, perchè sto morendo dentro, e a fuoco lento sto perdendo tutti i pezzi. -Cos'hai?- Mi domanda preoccupata. -Vuoi che faccia qualcosa per te?- Continua apprensiva. Si Francesca, una cosa la potresti fare: Lasciami L'amore della mia vita, non rubare Leòn dalle mie braccia, lo so che lui prova qualcosa per me, perciò lascialo a me, che mi sono già innamorata, non prendermelo ti prego! Ti supplico Francesca, voglio solo una cosa nella vita, ed è lui. Lui che è il primo, il mio primo amore, la persona con la quale vorrei arrivare in paradiso, anzi la persona che sarei disposta a seguire anche all'inferno. Permettimi di scoprire il suo mondo, permettimi di imparare a leggere i suoi occhi color dello smeraldo, permettimi di essere felice, e lui assomiglia tanto alla felicità, non nominarlo con un pronome possessivo, No! Ancora non è tuo, Leòn, il messicano che mi ha rubato il cuore in pochi giorni, è mio! Lui è mio! Nel mio cuore è Mio! Nella mia anima alberga solo il suo nome, che mi ristora, che mi fa star bene, che mi permette di continuare a lottare per raggiungere un solo obbiettivo, Francesca... Ti prego, ti supplico, permettimi di scorgere ogni sua espressione, permettimi di aiutarlo a superare le paure che da poco mi ha confessato di avere, permetti ad entrambi di essere felici! Perchè lui mi amerà, e se solo gliene dessi la possibilità mi amerebbe incondizionatamente, in un modo disarmante io lo so. Voglio tentare, voglio provare a far in modo che mi ami; Ma come posso riuscirci se tu intralci il mio cammino? se il bene che provo per te non mi lascia campo libero? Se il mio cervello mi suggerisce parole che non avrei voluto mai dirti? Non capisci che mento quando dico che non mi importa? Non mi riesci a leggere negli occhi come hai sempre fatto, amica mia? -Vilu, ma stai piangendo?- Francesca mi accarezza il viso, e solo allora torno sulla terra e mi rendo conto di avere il viso ricoperto di lacrime. -Fran, non mi sento per niente bene, per favore, mi accompagni in camera mia?- La supplico, lei annuisce più preoccupata che mai, e mi aiuta ad alzarmi. -Vilu, ti prego dimmi cosa ti senti? Vuoi che chiami tua madre?- Mi domanda cingendo la mia vita per portarmi in casa ed aiutarmi a salire le scale. -No, non è niente, forse il fresco, non lo so, ma sento la testa girare.- Mento per non farla preoccupare. Entriamo in camera mia e mi aiuta ad adagiarmi sul letto. -Vilu, ti porto un aspirina.- Dice preparandosi ad uscire, ma la esorto a fermarsi -No, Fran non è necessario, è tutto okay, già mi sento meglio, forse dovevo solo sdraiarmi.- La rassicuro. -Sicura?- Mi domanda. -Sicurissima- Rispondo con la voce un pò tremante. -Ora per favore Fran, stai tranquilla e va a casa a dormire, domani c'è scuola.- La incoraggio, lei sospira si avvicina e mi stampa un bacio sulla fronte. -Vilu, mi dispiace tanto di essermi comportata da egoista, pensando che ti piacesse Leòn quando invece tu hai la tua teoria dei 'Ventisette anni'- Ride, io le sorrido. -Buonanotte, ti voglio bene.- Si avvicina alla porta. -Anche io.- Le rispondo e lei se la chiude alle spalle. Anche io, Francesca, altrimenti non penserei a rendere felice te, mandando a fanculo la mia vita.  



SEI GIORNI DOPO
Mi domando il perchè. Sono quì, controllo continuamente l'orologio a forma di pallone da calcio appeso alla parete della mia camera, e continuo a domandarmi il perchè questa cazzo di vita non mi lascia un minuto in pace. Ma che schifo è? Ma chi è stato il coglione che ha detto che questi sono gli anni più belli? Vorrei andare a sputare due parole in faccia a questo tipo che si è inventato queste scemenze. Sono esattamente le 03:46 e io sono steso sul letto a guardare il soffitto. Quel soffitto bianco. Il bianco, che colore... Non ha alcun senso, non è neanche un colore... Il bianco sono io, che non ho senso in questa vita che mi rende soltanto l'essere più sofferente del pianeta. Perchè non riesco a non pensare a lei adesso? Cos'è uno scherzo? Dopo la puttana di Ally ho il coraggio di farmi piacere un altra ragazza? Allora sono proprio io che voglio soffrire Dio Santo! Violetta. E non riesco a non pensarla, il suo viso mi compare davanti ogni volta che chiudo gli occhi, e riesco quasi a sentire il gelo che provo con le sue mani a contatto con le mie, perchè anche se congelate mi davano una sensazione mai provata prima d'ora. E senza volerlo la vedo ovunque, e allora penso che quando hai una persona nel cuore non serve incontrarla dal vivo. La incontri nei sogni, nei desideri, nei pensieri, nelle nuvole, nelle pozzanghere e nel sole. La incontri ovunque. E alla sua vista a scuola reagisco con freddezza per paura di lasciarmi andare, ma è facilissimo regire in questa maniera durante il giorno, però di notte è tutto un altro discorso. E non importa quanto presto decida di alzarmi la mattina. La mia ansia mi sveglia sempre prima di me, pronta a darmi un buongiorno del cazzo. Eppure vorrei soltanto capire che è successo da quel giorno a casa sua. E vorrei soprattutto capire il motivo per il quale da quel giorno non mi rivolge parola. Però mi fissa, sta sempre lì a fissarmi, e intanto trema. Mi guarda pensando che io non me ne accorga, e non appena mi volto distoglie lo sguardo in una frazione di secondo impercittibile. Questa è stata una settimana che vorrei solo intendere, e subito dopo dimenticare. Francesca mi ha dimostrato in ogni modo che le piaccio, e ho passato molto tempo con lei in questi giorni. In qualche modo è riuscita a farmi distrarre, e mi ha dato la possibilità di poter capire che straordinaria persona è. Non me lo ha confessato verbalmente, ma io colgo i segnali, e so che da quando sono arrivato vorrebbe che tra noi nascesse qualcosa. Non nascondo il fatto che i primi tempi non mi era affatto indifferente, come del resto tutt'ora. Ma quando mi passa davanti i brividi non mi percorrono la schiena come mi succede ogni volta che Violetta in classe si riavvia i capelli adagiandomi addosso un profumo inebriante. E lì mi ritorna in mente il momento nel quale stava per nascere un nostro bacio. Quel bacio che non ho potuto ancora stamparle su quelle labbra soavi e carnose. Quelle labbra che non potuto mordere per poi premerle contro le mie. E quanto avrei voluto farlo. E quanto rancore ho provato nei confronti di Francesca in quel secondo nel quale ci ha interrotti. E poi lei, Violetta mi ha detto di amarmi. E io non potevo crederci, e tutt'ora non me ne capacito. Ma se mi ama come dice perchè fa così? Le ho confessato tutto, le mie paure, le mie insicurezze:
Flashback
Così poggia la mia mano sul suo petto, solo allora capisco e il suo cuore batte ad un ritmo che non avevo mai sentito, e sì, mi fa paura. -Ho sofferto tanto Violetta, tu non puoi immaginare.- Sorrido tristemente, lei abbandona la mia mano, -Lo so.. Hai gli occhi di chi ha smesso di crederci ma continua a sperarci.- La guardo più attentamente, e dentro sento, non lo so cosa sento.. Mi prende per mano e mi trascina via, -Leòn devo dirti una cosa..- [...]  -Cosa volevi dirmi?- Le domando, lei abbassa lo sguardo come il suo solito, -Non potresti guardarmi negli occhi per una volta?- Le adagio una mano sul viso e faccio in modo che mi guardi, -Sai a me le cose belle non capitano mai..- Fa un respiro profondo, -Pensavo di essere felice.. la più felice, quando non sapevo che avevo bisogno di una persona più dell'aria che respiro, infatti sei arrivato tu e... Be' quando sei arrivato io avevo occhi solo per te, soltanto che tu guardavi da un altra parte.- confessa, -E come fai ad esserne convinta?- Le domando sicuro. -Lo so.- Mi risponde quasi sovrapponendosi alla mia domanda, -Violetta, tu non potrai mai vedere cosa c'è dentro di me.- Le dico scuotendo di poco il capo. -E cosa c'è?-, -Dolore.-, -Dovuto a..?-, -Tanti avvenimenti, una storia andata male..-, -Male?-, -Si.-, -Perchè?.- E mi trovo a questo punto chiedendomi se sia meglio fermarsi o proseguire.. -Lei non mi amava.- Confesso con lo sguardo annebbiato, e si, provo rabbia, rabbia nei miei confronti perchè sono stato così stupido. Lei ha gli occhi sbarrati, declutisce alla mia confessione e le tremano le labbra. -Leòn, io ti amo.- 
Fine Flashback
Ed io la vedo così coraggiosa... Ma poi ci penso e non so se il suo più che coraggio sia impulsività. Però me lo ha confessato, ed io le credo, io sono sicuro che lei mi ama, eppure non riesco a capirla. Quella domenica mi ha rivelato ogni sentimento che prova nei miei confronti, mi ha detto che aspettava me per cominciare ad amare, mi ha detto che le ho cambiato la vita, che la sua felicità si è mutata a causa mia. Ma io non me lo spiego, non mi spiego il perchè mi evita da quel giorno. Ho provato molte volte ad avvicinarla, con una insicurezza che voleva far fermarmi le gambe, eppure mi avvicinavo e lei scappava via. Cosa sarà successo quel giorno, dopo che sono andato via da casa sua. Un momento prima che me ne andassi, mi supplicava con lo sguardo di restare, eppure, non so, stavamo davvero per iniziare a provarci, e stava diventando tutto così magico quel giorno, ma poi è svanito tutto. Soffro, perchè ogni mattina vedo il suo viso quando entra in classe sempre con le cuffiette nelle orecchie, ed ha sempre il sorriso sulle labbra, all'intervallo sta un pò con le sue amiche, ride a tutte le battute che fanno, scherza, però poi mi soffermo un attimo a pensare, poichè, ho notato la svogliatezza con la quale si toglie le cuffiette appena entrata per ritornare alla realtà, e stare a sentire la gente, che il più delle volte la usa come spalla su cui piangere, che le racconta i propri problemi come se lei non stesse peggio di loro. Poi noto quando finisce di ridere e inizia a fissare un punto con gli occhi tristi e vuoti, e poi si annulla. Ho notato quando consola gli altri, e vorrebbe solo urlare alla gente il suo dolore, vorrebbe un aiuto. Ed io lo so, ma non so come reagire, perchè lo vedo che ogni giorno recita un sorriso, come del resto faccio io, che vorrebbe solo tapparsi le orecchie quando in classe c'è casino, che vorrebbe dirmi tutto, ma che qualcosa la frena, che quando mi vede con Francesca distoglie ancora lo sguardo spegnendosi completamente... Aspetta... Francesca! Non sarà lei il motivo? Non sarà che è al corrente che io a lei piaccio? 
Il mio telefono emette un fischio, mi sarà arrivato un messaggio. MI alzo interrompendo per un attimo i miei ragionamenti, per prendere in cellulare che avevo  posto sotto carica prima di sdriarmi sul letto. Scorro il blocco schermo, Tomàs.:

Lo so che sei sveglio amico..

Ebbene sì, Tomàs sa sempre tutto, non so perchè perde tempo a scuola quando potrebbe benissimo lavorare come Mago. Digito sulla tastiera la risposta:

Dato che anche tu sei sveglio potrei chiamarti?

Invio. Due minuti dopo il telefono vibra sopra le mie mani, Una chiamata di Tomàs. Apro la porta finestra della mia camera per uscire nel balcone, per far in modo che mia madre non mi senta. Mi appoggio alla ringhiera e premo scorro il tasto verde. -Hei..- rispondo, -Non abbiamo niente da fare alle quattro del mattino vero, amico?- ride, -Niente da fare, ormai è abitudine, mi addormento mezzanotte e mi sveglio alle due del mattino, e..- Tomàs mi interrompe. - E Pensi a lei.-. Emetto un sospiro, -Esatto.- ammetto. -Queste donne ti faranno morire giovane, Amico mio.- Io annuisco, so che ha ragione. -Sono arrivato ad una conclusione, Tom.- Mormoro. -Si, anche io, amico, hai molte opzioni: Prete, Parroco, Papa, Frate, Curato oppure la più logica, diventare Gay!- Esclama, io non posso fare a meno di ridere, ma poi torno serio, -A parte gli scherzi Tom. Secondo me centra qualcosa Francesca.- Gli confesso il mio ragionamento. -Finalmente ci sei arrivato!- Esclama, -Come? Tu già lo sospettavi?- Gli domando, -Be' Leòn, da come mi hai raccontato era piuttosto evidente. Violetta è strana, è cambiata. Mi hai detto che Francesca ti ha raccontato il fatto che si preoccupa per lei, in quanto la vede diversa. Dopodichè tu hai scoperto che si è mutata in poco tempo a causa tua, per il fatto che lei ha subito provato un sentimento nei tuoi confronti. Voi vi siete conosciuti un pò meglio, avete confessato l'un l'altro quello che provate, e stava per esserci un bacio...- Spiega, poi continua. -Questo bacio è stato interrotto da Francesca, che mi hai detto di aver trovato piuttosto arrabbiata, inquanto a lei tu piaci, anche se non ti ha ancora detto niente. Violetta in quel momento si è innervosita ed è corsa da Francesca, tu hai annunciato la tua ritirata ma Violetta non voleva che te ne andassi, in quanto mi hai detto che lo leggevi nei suoi occhi, ma alla fine hai salutato andandotene, e nei giorni seguenti Violetta non si è fatta più sentire, ti evitava, ma al contrario Francesca si è avvicinata di più a te. Adesso, ragiona un attimo con me, amico.- Lo ascolto attentamente emettendo qualche mormorio di assenso. -Non sarà che dopo che Francesca ti ha visto così attaccato alla Violetta, non le abbia confessato che tu le piaci? Sono migliori amiche giusto?- Mi domanda, -Si, Francesca mi ha detto che lei è la sua sorella dell'anima, e che la ama più di se stessa.- Rispondo, -Ecco. Violetta ovviamente prova lo stesso nei confronti di lei. Non appena ha saputo che a loro due, che sono come sorelle, piace lo stesso ragazzo, Violetta, magnanima, ha ceduto il posto a Francesca, perciò sta facendo tutto questo per lei. Leòn, apri gli occhi una buona volta! Possibile che non intendi mai quello che ti succede attorno?- Tomàs ha perfettamente ragione. Non posso credere di non averci pensato prima. -Tom, provo qualcosa di forte per quella ragazza.- Confesso. -Ne sei innamorato?- Mi domanda, -Non lo so. Non ho mai conosciuto la vera lei. Francesca me ne ha parlato, come ti ho detto. Mi ha descritto una Violetta opposta. Forse dovrei solo sentirmi in colpa, perchè sono stato io a farla cambiare.- Dico tristemente. -No, quella che dovrebbe sentirsi in colpa è soltanto la sua migliore amica Francesca, perchè se Violetta non avesse subito capito che tu piaci a lei si sarebbe presentata a te in un altro modo.- Dice con rancore nei confronti di Francesca. -No, non è colpa sua, perchè lei secondo me non ha idea del fatto che Violetta mi ami, altrimenti avrebbe reagito alla pari della sua migliore amica. Sai di chi è la colpa, della vita. La vita mi sta giocando colpi troppo bassi e io non so se riuscirò a superarli tutti. Mi sembra un azione troppo complicata da compiere. Forse dovrei solo farla finita.- Confesso, parlando con sincerità. -Leòn, invece di sparare cavolate da quella bocca, parla con Violetta, che secondo me è l'unica persona che realmente potrebbe aiutarti in questo momento.- MI ringhia contro. -Secondo te è diversa? Mi farà innamorare di lei e poi reagirà come Ally?- Domando, ed ho molta paura della sua risposta. -Leòn, cerca di capire una cosa. Ally non ha sofferto per te quando sei partito, e ragiona sul fatto che sei stato fidanzato con lei e gli avresti donato la tua stessa vita. Lei ti ha ripagato tradendoti. Violetta non ti conosce e non è mai stata con te, eppure si è innamorata di te, anche con la malinconia che porti addosso, si è innamorata davvero secondo me, e sta soffrendo come nessuno farebbe mai per un amore che neanche si conosce sotto tutti gli aspetti, non dovresti lasciarla andare come fai ogni mattina. Dovresti prenderla per un braccio e costringerla a parlare, dovresti fare di tutto per conoscerla davvero, dovresti farla tornare a sorridere come tu non hai mai visto.- Tomàs mi apre gli occhi, e mi fa sentire un mostro, perchè sono solo un codardo, un insicuro. Rimango un minuto in silenzio. -Ricorda Leòn: Non è un grande chi riesce a far innamorare una persona, ma chi riesce a far battere nuovamente il cuore di una persona ferita.- Continua. -Grazie, grazie di tutto amico.- Con il cuore in mano pronuncio queste parole. -Leòn, sei mio fratello, ricordalo sempre!-. 
Dopo aver salutato Tomàs rientro in camera mia e controllo l'orologio. Le 04:39. Voglio vederla. Devo parlarle. Stringo il cellulare tra le mani e mi siedo sul bordo del letto. Non posso telefonarle a quest'ora. Starà dormendo. Scorro le dita sul display del mio smartphone e arrivo alla lettera V. Violetta, premo sul suo numero, è più forte di me, scorro il tasto verde e chiamo. Uno squillo... Due Squilli..-Pronto?-. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata, la sua voce è sveglia, sembra quasi che non l'abbia svegliata nel bel mezzo dell'alba. -V-violetta.- Riesco a malapena a balbettare il suo nome, -Scusa se ti ho svegliata.- Riprendo. La sento sospirare. -No, tranquillo non mi hai svegliata.- Confessa, vorrei averla quì davanti a me per abbracciarla e non lasciarla andare mai. -Hai bisogno di qualcosa?- Mi domanda fredda, io sospiro. -Si.- Rispondo. -Ho bisogno di te.- Continuo. Sento silenzio dall'altra parte della linea. -Sei ancora lì.- Domando. -Si.- Riesco a percepire il suo tremore anche attraverso il telefono. -Violetta, ti prego possiamo vederci?- La supplico. Un altro minuto di silenzio. -No, Leòn, non ha senso.- Dice distrutta. -Violetta, per piacere, non farmi questo torto, ho bisogno di parlarti. Ricordo perfettamente cosa mi hai detto domenica scorsa!- Dopo essermi messo i jeans e una t-shirt, esco dalla mia camera e percorro le scale velocissimamente, non staccandomi dal cellulare. -Leòn erano cazzate.- Dice con la voce tremante, la sento singhiozzare di tanto in tanto. -Violetta, non erano cazzate. Mi spieghi cos'hai?- Le domando con un pizzico di rabbia nella voce. -Niente.- Mormora. -Sono giorni che non mi parli, che non mi sorridi. Quindi te lo ripeterò ancora: Che succede?- Dico volendo costringerla a parlare. -Leòn ti prego, non voglio parlare, voglio solo stare sola. Lasciami stare.- La voce sta nuovamente diventando fredda con qualche tremolìo. -No cazzo, non ti lascio stare. Adesso, per favore, scendi.-.



Sento il rombo della moto non appena mi avvicino alla finestra. Non posso credere che sia quì! Il cuore sta per uscirmi fuori dal petto. Indosso la mia solita canottiera e i pantaloni del pigiama. -Leòn, non dovresti essere quì, se ti vede mio padre sarai un ragazzo morto!- Esclamo ancora al telefono. -Affacciati.- Mi ordina. Apro la finestra e lo vedo. Attacco il telefono, mi asciugo le lacrime dal viso. -Ciao.- Sussurra. -Leòn, vattene! Se mi sentono sono guai!- Gli esclamo urlando a bassa voce. -Scendi.- Continua a sorridermi, come se non stesse ascoltando ciò che dico, e il suo sorriso fa sì che le mie labbra si incurvino. Si vedrà che sono innamorata? -Mi devo vestire.- Gli comunico. Lui annuisce, io chiudo la finestra e mi dirigo verso l'armadio. Prendo un paio di jeans e una magliettina, e me li infilo velocemente e poi indosso le scarpe per poi uscire dalla mia stanza e correre sotto senza fare troppo baccano. Controllo l'orario dal mio cellulare che segna le 05:12. Apro il portone di casa e me lo chiudo alle spalle con molta cautela. Passo il cortile e cammino verso la moto. Dov'è adesso? Mi guardo un pò intorno ma subito dopo mi sento circondare la vita da due braccia muscolose e forti. Urlo per lo spavento, e lui mi mette subito una mano davanti alla bocca -Shh, vuoi che torni a casa senza le mie parti più importanti?- Mi sussurra Il messicano che mi ha fatto prendere un collasso. Dalla sua affermazione non ho potuto fare a meno di ridere, infatti so per certo che mio padre gli staccherebbe proprio quelle di parti. Mi conduce a pochi metri da casa mia, e andiamo a finire nel giardino della mia vicina Amelia, dietro casa sua. Leòn molla la presa e si stacca un pò da me sorridendomi. -Ciao, di nuovo.- io rido, -Ciao, per la terza volta Leòn!- Quanto è bello Madonna santa. Lui ride ma poi mi prende le mani e torna serio. -Cosa c'è che non va?.- Mi domanda e intanto sfrega le mani contro le sue per riscaldarle. Mi ipnotizza con il colore dei suoi occhi che mi guardano, e sono come dei fari. -Non c'è niente che non va.- Mento. Lui mi scruta attentamente e io abbasso subito lo sguardo, neanche il tempo di farli mi alza il viso prendendomi il mento tra il pollice e l'indice della mano destra. -Sai cosa mi succede, da domenica scorsa?- Non gli rispondo ma continuo a fissarlo con le labbra schiuse. -Mi sveglio dal nulla la notte, e inizio a pensare a te.- Mi si inumidiscono gli occhi. -Ah.- Pronuncio. -Tu hai pensato a me in questi giorni?- Mi domanda e continua ad accarezzarmi le mani, con le sue dita affusolate e morbide. -Continuamente.- La prima lacrima scende sul mio viso rigandolo. -Cos'è che ti fa piangere?- Mi domanda serio, e pian piano inizia ad avvicinarsi al mio viso. -Ho pianto ovunque per  te, Leòn. Mentre ascoltavo una noiosa lezione di geografia, mentre leggevo un libro che a tratti parlava di quello che provo per te. Ho pianto a tavola fingendo di soffrire di mal di pancia, ho pianto per strada, da sola. Ho pianto di notte per non farmi sentire, ho pianto quella volta in cui sono rimasta sola a casa e ti ho pensato troppo e ho urlato il tuo nome.- Mi guarda come se gli stessi augurando la morte, come se da ciò che dico dipenda la sua vita. Prendo fiato e continuo. -Ho pianto sotto la doccia, mischiando le lacrime con l'acqua.- Sospiro, -Leòn, mi chiedo perchè ti amo fino a perdermi, mi chiedo perchè preferisco perdere me piuttosto che restare senza te.- La seconda, la terza lacrima e adesso esplodo. Faccio in modo che abbandoni le mie mani e circondo il suo collo con le mie braccia, e lo stringo forte a me, una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno e lui ricambia stringedoti più forte. Lo tengo stretto a me in una maniera possessiva. Dopo alcuni minuti lui scioglie l'abbraccio giusto il poco che serve per guardarmi negli occhi. -Cosa è successo tra te e Francesca?- Gli domando, e spero tanto che non voglia rispondermi. -Cosa sarebbe dovuto succedere?- Mi dice. -Sai che odio quando rispondi con un altra domanda.- Azzardo un risolino. -Apparte gli scherzi, ho capito tutto.- Mi confessa. -Cosa hai capito?- Domando molto preoccupata. -Lo so che piaccio a Francesca.- Porta una mano sul mio viso e tira via una lacrima. -Oh.- Riesco soltanto a pronunciare ciò. -So che lei è più bella, più dolce, più simpatica di me. So che io sono timida, strana, sono... Non so..e lei è dolce e carina con tutti. Ma io ti amo come lei non può amarti... E non so neanche perchè ti sto dicendo questo, perchè lei è mia sorella, lei è tutto, ma io.. non so le parole mi scivolano via di bocca senza volerlo. Leòn, ti prego non innamorarti di lei.- Continua a fissarmi, senza aprire bocca, subito dopo mi appoggia al muro che era dietro di me di cui non conoscevo neanche l'esistenza, fa in modo che la mia schiena si congiunga su di esso dopodichè appoggia le braccia sempre su quest'ultimo, tiene gli occhi fissi sulle mie labbra come se fossero le ultime righe di una lettera d'addio, io schiudo la bocca più di prima, e l'aria comincia a mancarmi e il cuore ad accelerare, chiudo gli occhi pian piano, e sento il fiato di Leòn ormai mischiato con il mio, azzera le distanze e appoggia le sue labbra sulle mie. In questo momento non riesco a capire in che luogo sono, in quale pianeta, universo parallelo, un brivido mi percorre tutte le membra del corpo, sento Leòn che inizia a baciare il mio labbro inferiore, ed io non mi muovo, non muovo un muscolo, e non muovo le labbra, lascio che lo faccia per entrambi, preme e si muove sulle mie labbra ed io sono come in Trance, Il mio primo bacio, nel quale non so come reagire, le sue labbra sono morbide, vellutate e il suo fiato e caldo. Mi morde il labbro inferiore ed io sento le labbra pulsare, si sposta dalle mie labbra agli zigomi e subito dopo si avvicina al mio orecchio, -Baciami, Violetta.- Mi sussurra con il respiro affannato e la voce intensa che fa si che senta un formicolìo nello stomaco. Gli incornicio il viso con le mani e azzero le distanze come ha fatto lui prima, premo sulle sue labbra e inizio a baciarlo, lui infila le sue dita tra i miei capelli e li tira di tanto in tanto, mi bacia con foga, con possessività, come se fosse l'ultimo bacio della sua vita. Ebbene sì, lo ripeto ancora una volta, si chiama Leòn, ed assomiglia tanto alla felicità!


ANGOLO AUTRICE
Salve, Salveee!!! Comee Vaaa? Quanto mi odiate per il ritardooo? Quanto mi amate per il bacioo? AHAHAHAHAH Alloraaa, Buonaseraa!! Prima di ogni cosa mi scuso con il cuore in mano per il ritardo imperdonabile che ho commesso con il capitolo 10, ma il fatto è che sono state settimane troppo impegnative, infatti sono anche partita, maaa comunque non ci perdiamo in stupidagginii! xD Prometto che con il capitolo 11 non compierò un ritardo così immenso, in quanto sono anche iniziate le vacanzuccie di pasqua, così ho più tempo per scrivere. Partiaamoo! Francesca interrompe il bacio in veranda, e la situazione diventa alquanto complicata, Leòn se ne va, in preda al disagio, anche controvoglia e così inizia la confessione, solo quella di Francesca però, in quanto Violetta nasconde ogni cosa, ed è vittima delle proprie menzogne, dette per la felicità dell'amica. Personalmente la frase alla fine del primo pov mi piace un sacco! '' -Buonanotte, ti voglio bene.- Si avvicina alla porta. -Anche io.- Le rispondo e lei se la chiude alle spalle. Anche io, Francesca, altrimenti non penserei a rendere felice te, mandando a fanculo la mia vita''... Sei giorni dopo abbiamo un Leòn Insonne, che per fortuna messaggia con Tomàs, che lo chiama al cellulare*_* Raga se non fosse per Tommy forse il Nostro Lion non sarebbe mai andato dalla nostra viluuu!!! Fatto stà ce Tommy azzecca proprio la vera situazione e non fa una piega. Dopo che chiude la comunicazione con il suo migliore amico, telefona a Violetta che a sua volta non dormiva e la loro conversazione mi è rimasta nel cuore *-* Cushiolii!! ^-^ Poi ad un tratto le dice, Scendi!!!*_* Mi batteva il cuore mentre lo scrivevo! Comunquee lei scende e... altra conversazioneee magnificaaaa!!! *-* Quanto posso amarliii!! mi piace quando Vilu dice : '' -Leòn, mi chiedo perchè ti amo fino a perdermi, mi chiedo perchè preferisco perdere me piuttosto che restare senza te.- ''  Dopodichèèè il baciooo che inizialmente gestisce solo Leòn, inquanto Vilu non riesce a muoversi, e poi quando Leòn le dice all'orecchio: '-Baciami, Violetta.-'' Io erooo mortaaa!! Lui è troppo Sexyyy! *____________________* Spero che avrete notato che è finito il capitolo ma loro non si sono staccati, perciò l'inizio del capitolo undici sarà molto entusiasmante ahhahah xD *___* Scusate la nota d'autrice fatta un pò di fretta perchè non ho molto tempoo:( Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto! Ringrazio I recensori che mi fanno sempre commuovere , i lettori silenziosi, e chi ha aggiunto la storia ai preferiti i seguiti e i ricordati! Vi voglio troppo benee!! Scusate ancora il ritardo! Alla prossimaa Amigosss!! Vi amooo!! (Un Saluto alla vostra benefattrice Niley Story (@Magicgirl96), non dimenticate di ringraziare lei che mi ha convinto a mettere il bacio nel capitolo 10 ahahahha Teee quierooo spero che recensiraii!) 
@BeYoSinger <3
  
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