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Autore: CrazyVicky    16/04/2014    1 recensioni
Storia basata su Ludmilla, per chi non sopporta questo personaggio consiglio di non leggere la storia, grazie!
Vi ricordate di quella ragazza fredda, senza scrupoli e manipolatrice, si insomma di quel mostro? Gia, parlo proprio di Ludmilla Ferro. Pensate davvero che lei sii cosi, allora vi sbagliate. Sotto quella maschera di ghiaccio si nasconde un'animo dolce e gentile, ma riuscira' Ludmilla a sciogliere questa maschera e a far uscire la vera se stessa, la vera Ludmilla Ferro?
Scopritelo!
Mia primissima storia, spero di non deludervi!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Federico, Ludmilla, Naty, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota per il lettore:
1. 
Questa e' la mia prima storia, siate clementi!
2. Il prologo sara' un po' corto e forse pieno di errori ma e' stato scritto da smartphone. Il resto della storia lo scrivero' su pc e verra' meglio.
3. Spero vi piaccia e RECENSITE IN MOLTI!
Quindi senza ulteriori indugi vi invito a leggere la mia storia.
PROLOGO
Mi svegliai presto, forse erano le sei o le cinque. Non ero interessata a vedere l'ora, ma piu' che l'altro quel che c'era davanti a me. Un mostro. Ecco cos' ero. Mi legai i capelli in una coda di cavallo e iniziai a truccarmi. Non bastava per nascondere quella faccia. Non bastava neanche quella fredda maschera di ghiaccio che con il tempo avevo creato e sempre piu' rafforzato, in modo che nessuno notasse quant'ero fragile. E col tempo forse ero riuscita ad allontare tutti i miei amici. Ormai potevo contare solo su Diego e su Nata. Erano due ottimi amici, ma io non li meritavo. Non so quanto tempo passai a guardarmi in quello specchio, ma sono certa fosse tanto perche' la governante sali' le scale e apri' la porta.
-Signorina, desidera scendere? Le ricordo che e' lunedi'.
Sorrisi, e subito mi portai una mano davanti alla bocca per nasconderlo. Era una donna paffutela, dai capelli chiari e gli occhi azzuri, bassa e molto dolce. Si capiva subito che ci teneva a me. Era dolcissima.
-Scendo subito Miranda.- le dissi e mentre stava per voltarsi e andare via le domandai- Sa se mamma e papa' sono tornati ieri?
-No, tesoro. Mi hanno chiamata per avvertire che purtroppo dovevano passare la notte in ufficio.
"Ma oggi partono per il viaggio"-pensai, ma fu tutt'altro cio che dissi:
-Va bene. Sono felice che pensino a me e lavorino tanto per soddisfarmi.
Rimasi cosi' a fissare il vuoto per un po' di tempo, poi uscii di casa, senza salutare. Non sapevo dove andare, volevo solo trovare un posto per piangere, ma non ce la facevo piu'. Mi buttai su un lato della strada e mi sedetti con le ginocchia davanti al volto. Piansi. I miei genitori erano sempre impegnati e non avevo amici, perche' non piangere. Avevo migliaia di ragioni per farlo.
 
  
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