Mornings

La chiara luce placida e sonnacchiosa delle prime ore del mattino, avevano svegliato lo spadaccino, dopo quelle poche ore di sonno. Aprì pigramente gli occhi, sbirciando un po' in tutta la stanza per capire dove fosse di preciso. Notò subito, nonostante il sonno che ancora lo attanagliava, una libreria fin troppo piena di libri, papiri sparsi un po' ovunque e un bastone rosa poggiato nella parete di fronte al letto su cui si era appena svegliato. 
Aveva un leggero mal di testa, sicuramente dovuto alla sbornia della sera prima. Passarono alcuni minuti in cui pensò a cosa fosse meglio fare, se restare ancora un po' a crogiolarsi in quello strano tepore, che non provava da tempo quando si svegliava dopo una serata di baldorie, o andarsene in bagno a farsi una doccia e far passare del tutto i postumi dell'alcool.
Quando decise che il mal di testa era davvero troppo da sopportare, tentò di mettersi seduto sul letto per poi alzarsi in piedi. Ma qualcosa, o meglio, qualcuno gli stava letteralmente dormendo sopra.
Notò la cascata di capelli turchini e quella piccola mano posata sul suo petto e, se avesse potuto, avrebbe urlato.
Ma vedere il suo viso così sereno e tranquillo, privo di qualsiasi fatica o preoccupazione, gli fecero cambiare idea. Anche se lei non glielo aveva mai detto, e forse non l'aveva mai detto a nessuno, lui la vedeva. Spesso era stanza già a metà giornata, spesso non si faceva neanche vedere perché, diceva, aveva l'influenza. Ma lui aveva capito che era tutta colpa di quella dannata barriera. Non lo avrebbe mai detto, ma l'unico motivo per cui odiava la magia era perché, quella magia che lei tanto amava, la stava inesorabilmente indebolendo e gliela stava portando via.
Sospirò.
Era mattina presto e avere certi pensieri era controproducente. Rimase a guardarla dormire come un angelo per un tempo indeterminato. Era così bella, con quei raggi di luce fioca sul viso, che sembrava un angelo.
Mosse una mano per spostarle un ciuffo dal viso, così che potesse vederla meglio. Inevitabilmente sorrise. Sorrise perché, seppur per poco, riuscivano a stare insieme senza litigare, senza insultarsi, erano i loro stessi che non mostravano spesso agli altri.
Come poteva lui, proteggerla da ciò che lei amava e che contemporaneamente la stava uccidendo?
Lo spadaccino non sapeva darsi una risposta. Forse non l'avrebbe mai avuta.

Sospirò di nuovo. Probabilmente era passata più di un'ora da quando si era svegliato e si era reso conto che aveva decisamente l'impellenza di andare in bagno.
Il suo unico problema, in quel momento era che la maga, la donna di cui era innamorato da fin troppo tempo e che stava dormendo sopra di lui, non si sarebbe svegliata tanto presto e non poteva di certo rischiare di svegliarla nello sgattaiolare fuori dal letto, quei cinque minuti necessari per tornare a star bene, più o meno, con se stesso.
"E adesso cosa dovrei fare, stupida maga?!"

Postille

Aaaaaaaaahhhhh son tornata.
Forse.
Più o meno.
Non so quanto tempo mi ci vorrà prima che pubblicherò di nuovo ma ci provo.
Spero che questa fluff vi piaccia. Non è nulla di chissà cosa, solo un'ideuzza che mi è saltata in testa e l'ho sviluppata! E posso dire di ritenermi comunque abbastanza soddisfatta per il risultato, nonostante fosse diverso tempo che non scrivevo a ruota libera!