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Autore: Hono    16/04/2014    1 recensioni
[Contiene Spoiler della 3x17, quindi per chi non l'avesse vista si sconsiglia la lettura.]
Emma quasi non riusciva a credere a ciò che stava per fare. Andava contro ogni suo pensiero, ogni principio, ogni logica. Averlo già fatto una volta non significava niente perché da quella notte a Neverland qualcosa era nettamente cambiato, se non tutto. Adesso lei provava davvero qualcosa verso l’uomo che stava cercando, nonostante l’anno a New York, nonostante tutto. All'inizio non era che una semplice sensazione allo stomaco, un piacevole battibecco, l’incredulità nel vedere con quale naturalezza riuscisse a metterla in difficoltà, a pensare a lei, a metterla sempre al primo posto. E lei stentava a crederci. Non era abituata ad essere messa sempre al primo posto da qualcuno.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OUAT

Emma quasi non riusciva a credere a ciò che stava per fare. Andava contro ogni suo pensiero, ogni principio, ogni logica. Averlo già fatto una volta non significava niente perché da quella notte a Neverland qualcosa era nettamente cambiato, se non tutto. Adesso lei provava davvero qualcosa verso l’uomo che stava cercando, nonostante l’anno a New York, nonostante tutto. All’inizio non era che una semplice sensazione allo stomaco, un piacevole battibecco, l’incredulità nel vedere con quale naturalezza riuscisse a metterla in difficoltà, a pensare a lei, a metterla sempre al primo posto. E lei stentava a crederci. Non era abituata ad essere messa sempre al primo posto da qualcuno.

Avrebbe voluto fermarsi a pensare a quello strano rapporto ma lo scorrere dei giorni e l’avvenire di tutti quei problemi le avevano impedito di rifletterci e si erano ritrovati al momento dell’addio. Ma in qualche assurdo modo, nel profondo del suo animo, Emma aveva sempre saputo che, in un modo o nell’altro, Hook sarebbe ritornato nella sua vita per sconvolgerla ancora e ancora. Probabilmente se fosse stato qualcun altro a riportarla indietro  l’avrebbe ugualmente seguito, ma non ne era così sicura. Per Henry quella seconda maledizione era stata un toccasana. Aveva degli amici, una bella casa, una vita normale. Ed era solo per riportare Henry alla quotidianità che New York era stata capace di regalargli che voleva finirla al più presto con quella faccenda.

Ma anche quel desiderio stava iniziando a sbiadire lentamente. Non a causa dei suoi genitori o di Regina, ovviamente. Ormai, in tutto ciò che faceva, sentiva o pensava c’era sempre di mezzo quel pirata. Non che non le facesse piacere, soprattutto da quando aveva capito che ad Henry piaceva. Soprattutto, da quando si era arresa all’evidenza che anche a lei piaceva e non poco.

Si fermò non appena si accorse che l’oggetto dei suoi pensieri si trovava lì,sulla banchina, a qualche metro di distanza da lei, gli occhi persi nell’orizzonte e la punta dell’uncino premuto sul labbro inferiore. Aveva lo stesso sguardo di quando, la sera prima, si era recato nell’appartamento per raccontare di come fosse riuscito ad aiutare Ariel nella ricerca del principe Eric. Emma aveva notato subito che qualcosa non andava. Sapeva che le stava nascondendo più di una cosa. Qualcosa che aveva a che fare con l’anno dimenticato da tutti. E non solo. Il timore che ci fosse altro, la spaventava a morte. E aveva bisogno di sapere, nonostante gli avesse chiaramente detto che quello che lui stava celando non le interessava affatto poiché non voleva più vivere nel passato. Ed era veramente così ma sentiva che questa volta c’era qualcosa di strano e che tutto era cambiato da un giorno all’altro. Quindi, non solo si sarebbe presa le dovute spiegazioni ma anche quello che desiderava da tanto e, forse, troppo tempo.

Non sapeva se sarebbe riuscita ad andare fino in fondo. A Neverland quel gesto era stato quasi spontaneo, un modo per ringraziarlo per tutto quello che stava facendo per lei. Adesso, avvertiva quasi il bisogno pressante gravare su di lei, minuto dopo minuto, e credeva che sarebbe potuta impazzire da un momento all’altro se non l’avesse assecondato perlomeno una maledettissima volta.

- Hook! - lo raggiunse, correndo, l’espressione quasi disperata e i capelli che le ballonzolavano leggeri sulle spalle.

- Swan, qual buon vento vi porta qui? - le chiese il pirata una volta che l’ebbe davanti con un sorriso malandrino, mascherando la sorpresa di trovarla lì.

- Ho bisogno di sapere cosa sta succedendo davvero, Hook. Ma prima…- s’interruppe, il respiro corto a causa della corsa, mentre gli afferrava il colletto del giaccone di pelle nero con entrambe le mani e lo guardava dritto negli occhi. -…baciami.

Sembrava quasi una supplica ma ad Emma non importò. Ogni pensiero le si era obliato non appena aveva posato gli occhi in quelli azzurri di lui, annegandovi irrimediabilmente. Non l’avrebbe mai ammesso ma era stata ammaliata da uno scaltro e affascinante pirata. Hook era piacevolmente sorpreso e la guardava con un misto di soddisfazione, facendo un piccolo sorrisetto trionfo. Il capitano non avrebbe potuto chiedere di meglio. Il fatto che la sua amata Swan prendesse l’iniziativa era un’opportunità unica e, con molte probabilità, irripetibile e solo uno stolto non l’avrebbe afferrata e trattenuta il più a lungo possibile. Lui era un pirata e sapeva cogliere le occasioni quando gli si presentavano davanti. Ancor di più se in modo così semplice.

Si mordicchiò il labbro inferiore, sfiorandole il viso con la mano sana mentre, con l’altro braccio, andava a cingerle la vita. In quel momento, Killian Jones avrebbe potuto definirsi un pirata felice se solo non avesse cominciato a comportarsi come un rammollito. Non poteva farlo, lo sapeva perfettamente. Non poteva pensare così egoisticamente a sé stesso e privare la donna che amava della possibilità di sconfiggere, una volta e per sempre, la Strega Malvagia dell’Ovest solo per un bacio. Un maledettissimo bacio voluto anche e, soprattutto, da lei. I loro volti si stavano avvicinando automaticamente, come se una strana forza li stesse spingendo, inibendo ogni loro protesta, privando loro della lucidità necessaria per pensare. Mancava poco ormai. Hook voleva fermarsi, doveva fermarsi. Le loro labbra stavano quasi per sfiorarsi con una lentezza esasperante e lui credette di udire, da qualche parte in lontananza, la risata soddisfatta e vittoriosa di Zelena.

- Non posso. - sussurrò debolmente il capitano, arrestando la loro avanzata.

- Cosa? - disse Emma, facendo per allontanarsi mentre riapriva completamente gli occhi, un attimo prima socchiusi.

Lui non le permise di allontanarsi, facendo combaciare i loro corpi e unendo le loro fronti mentre incatenava il suo sguardo in quello di lei, terribilmente serio.

- Non posso farlo, Swan.

- Perché? Cosa mi stai nascondendo, Hook?

Le parole a malapena sussurrate, l’uno serio e disperato, l’altra confusa e intimorita da ciò che sarebbe potuto accadere. Non poteva pensare che lui, proprio lui, non l’amasse più. Non voleva crederci, non poteva farlo. Troppo improbabile, troppo doloroso, troppo devastante.

- Credo che fin quando non riusciremo ad uccidere Zelena non potremo baciarci, tesoro. Ma non credo che comincerete a disperarvi per questo. - disse con un misto di serietà e scherzo, tentando di alleggerire la tensione che li opprimeva in modo ferreo.

- Di cosa stai parlando? - mormorò lei, terribilmente confusa.

- Ariel in realtà ha trovato il suo principe molto tempo fa.

- Mi stai dicendo che lei non è mai stata qui? - domandò Emma, stupita e perplessa. Era sollevata da un lato, ma l’ansia le attanagliava ancora lo stomaco.

 - L’Ariel che è venuta a Storybrook, in realtà, era Zelena.- fece con un sospiro il pirata.

- Cosa è successo?  - lei aumentò la presa sulla sua giacca, involontariamente.

- Non ha fatto del male a nessuno, Swan. - cercò di tranquillizzarla con voce ferma.

- Allora mi spieghi cosa diavolo ti ha fatto?

- Mi ha ingannato. Ha fatto in modo che giurassi sulla donna che, nonostante mi abbia spezzato il cuore, amo ancora. - lo disse guardandola con intensità.

Emma per poco non arrossì ma non distolse lo sguardo da quegli occhi che aveva imparato a conoscere. Sapeva a chi si stesse riferendo e sapeva, ancora meglio, che non stesse mentendo. Il suo “potere” non sbagliava mai. E se questo da un lato riuscì a tranquillizzarla dall’altro le mise ancora più angoscia e apprensione addosso.

- Perché?

- L’ha fatto per lanciarmi una maledizione.

Emma deglutì rumorosamente, in silenzio, nell’attesa che Killian parlasse.

- Non posso baciarvi, Swan, perché perdereste i vostri poteri. E’ questa la maledizione.

Ed Emma scoppiò in una risata tra il nervoso e il sollevato sotto lo sguardo stranito del pirata. La donna aveva perso tutta l’ansia di pochi attimi prima. Pensava che fosse un qualcosa di peggiore, pensava che fosse in pericolo la vita dell’uomo che stava imparando a conoscere e amare giorno dopo giorno, quasi senza accorgersene nemmeno. Mise il viso nell’incavo del suo collo, tentando di calmare quell’improvviso attaccato di risata nervosa.

- Cosa vi prende, Swan?

- Per un attimo ho pensato che tu non mi amassi più, Hook. - si fece scappare, pentendosi l’attimo dopo di aver dato vita a quel pensiero attraverso la sua voce.

Questa volta fu il turno di Hook di ridere, con una voce bassa e roca.

- Di questo non dovete preoccuparvi, Swan. Io vi amo, nonostante tutto.

Emma sospirò alzando lo sguardo verso il suo viso, tentando di trasmettergli tutta la gratitudine possibile. Gratitudine per avergli detto tutto, gratitudine per amarla, per metterla sempre al primo posto. Nonostante lei non gli avesse dimostrato molto. Nonostante lei non avesse fatto ancora nulla di concreto per lui, non gli avesse fatto capire che, anche lei, aveva cominciato ad amarlo.

- Andiamo. - mormorò lei, afferrandogli la mano e cominciando a camminare in direzione della città.

- Dove?

- Regina potrebbe avere una sottospecie di controincantesimo o qualcosa del genere. - spiegò lei, riacquistando la propria risolutezza.

- Non riesci proprio a resistere sapendo di non potermi baciare, non è vero, Swan? - le chiese con malizia, camminandole accanto.

- Sta zitto, Hook. - disse Emma non riuscendo, però, a trattenere un sorriso mentre gli lanciava un’occhiata di sottecchi.

Non importava quali avversità avrebbe riservato loro il destino. Non l’avrebbe mai ammesso, forse nemmeno a sé stessa, ma in quel momento l’unica cosa che le importava era avere accanto Hook, come aveva fatto ogni volta che lei ne aveva avuto bisogno. In silenzio, senza che lei se ne rendesse conto. Avrebbero trovato una soluzione a quel problema, avrebbero spezzato la maledizione e sarebbero riusciti a sconfiggere Zelena. E, forse, solo quando tutto sarebbe finito sarebbe riuscita ad ammettere che, ormai, Captain Hook era entrato nel suo cuore in modo irreparabile, stravolgendole totalmente la vita e incasinandola più di quanto già non fosse.

L'Angolo di Hono:

Ringraziando Merlino per le vacanze di Pasqua, riesco a farmi viva. Ovviamente, non con la long. Quella, lo giuro, l'aggiornerò entro domani. Intanto mi sono cimentata nella scrittura di questa OS. La mia prima OS sul fandom di OUAT. Naturalmente, puramente e unicamente Captain Swan *-* Dopo la 3x17 (sono rimasta così ---> *O*/T.T). Cioè, non voglio spoilerare niente per chi non l'ha ancora vista (anche se nella OS ci sono un paio di spoiler) ma, cioè...dopo questa, shipperete ancora di più Emma e Hook. Cioè, sono meravigliosi e Zelena è una stronza. Si, l'ho detto. Una stronza del cacchio. Comunque, mi affido a voi come al solito. In questa OS ho voluto placare i miei scleri scrivendo ciò che potrebbe accadere nella 3x18 anche se lo vedo molto improbabile :') Beh, spero che vi piaccia e boh fatemi sapere cosa ne pensate :3
Hono

  
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