Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: SkyFullOfStars_    17/04/2014    3 recensioni
Kurt è un'apprendista stilista in un delizioso appartamento a New York.
Ma il destino ha deciso di giocherellare un po' con lui, facendolo capitolare in un evento, che gli farà incontrare un certo Blaine.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

35. I’ll Always Be There.









Gli occhi di Kurt erano ormai lucidi a causa delle lacrime versate poco prima, ma allo stesso tempo contenevano una curiosità pazzesca, mentre che il suo piccolo dolce cuore aveva ripreso a battere veloce, come ogni volta che incrociava lo sguardo di Blaine.
Gli sembrava impossibile che ogni volta che lo vedeva, provava la stessa identica sensazione.
“Cosa starà cercando di dirmi?”- s’interrogò il biondino.
Le labbra di Blaine erano semi aperte, pronte a spiccicare parola…Ma le parole sembravano non venire.
Dentro il ragazzo si manifestò la delusione di non riuscire a dire allo splendido biondino che ora lo guardava con piena speranza. Gli veniva da piangere. Ma resistette.
-Kurt, io…- riprovò.
-Si?- lo incintò l’apprendista, ormai quasi convinto che stesse succedendo davvero.

-Credo che adesso sia meglio andare a mangiare.-
Questo fu tutto quello che il riccio riuscì a dire.
Lo sguardo di quest’ultimo si spostò subito per terra, tentando di evitare quello sconcertato, almeno credeva, di Kurt.
Il biondo non sapeva cosa fare ora: il suo corpo era letteralmente bloccato, gli occhi gli si velarono di lacrime di nuovo, e sapeva perfettamente il perché. Lo sapevano entrambi, in quella stanza, in quell’istante, in quel momento.
Forse si aspettava troppo da Blaine? Era da poco uscito dall’ospedale per l’incidente…causato da lui.
Forse era troppo che si dichiarasse?
“No, non potrebbe mai…Gli ho fatto troppo male.”-
-Certo, vado…vado a mettere i piatti e…e poi…poi ti vengo a prendere…-
Si alzò con lentezza, sperando fino all’ultimo che la forte e tenera mano di Blaine lo fermasse…Non successe.
“Si può sapere che diavolo stai combinando?!”- l’interrogò la mente del moretto, all’improvviso.
Gli occhi del riccio si spostarono, dal pavimento, alla figura tentennante di Kurt che faceva per andarsene.
Non poteva perderlo. Non voleva perderlo.
Senza dire una parola, afferrò il braccio sinistro di Kurt, fermandolo.
Gli occhi inzuppati di lacrime che gli si mostrarono davanti lo fecero maledire ancora di più per non essere riuscito a dire quello che voleva, quello che doveva.
Il cuore cominciò a battere più forte, mentre lo sentì intenerirsi alla visione di quella figura che pareva così indifesa, così…così…
“Basta parlare.”- si decise mentalmente.
-Blaine, ti prego, lasciami andare. –
-Non posso.-
Lo sguardo di Kurt si diresse verso il corpo del moretto, intento a non volergli mollare il braccio.
-Kurt, se non lo faccio adesso, ho paura di pentirmene per il resto della mia vita.
-…Fare cosa?-
Il bassetto lo fissò per quello che sembrò, in quel fugace istante, un secolo infinito.
Con uno sforzo che richiese la partecipazione di tutto il suo corpo, percosso da brividi insistenti, fece leva sulle sue braccia tremanti e si alzò in piedi, avvicinandosi al viso di Kurt, e baciandone le labbra.
Dio, che sollievo.
Entrambi si ritrovarono uno stretto nella dolce presa dell’altro, mentre le loro bocche si accarezzavano con estremo piacere.
Il respiro di ognuno dei ragazzi era agitato, instabile, pronto a fermasi in ogni microsecondo.
Kurt arrossì subito, avvertendo l’intero corpo di Blaine che lo accarezzava, tra i brividi che provava e tra il suo battito cardiaco a mille.
Entrambi avevano atteso questo momento dal primo giorno che si erano visti. Kurt anche da prima.
Da quella volta che aveva visto l’amabile massa di ricci posata leggera su un cuscino di un letto d’ospedale.
Ora ogni piccola cellula del suo corpo era avvolta da Blaine, dalla sua dolcezza, e dalle sue braccia, che gli sfioravano gentilmente la vita, poi passavano dietro al collo e tornavano sul suo petto, scandito dal ritmo veloce con cui si sollevava.
Blaine era in estasi, letteralmente, mentre la sua lingua vezzeggiava lentamente quella di lui, e ci giocava, come due bambini che giocano insieme. Era come un ritrovarsi dopo un sacco di tempo.
Le mani del riccio strinsero a sé il corpo di Kurt ancora di più, per sentirlo vicino, per essere sicuro che c’era ancora, come c’era stato in ospedale. E sapeva che ci sarebbe sempre stato.
Dopo un tempo che parve un eternità, le due bocche affamate di baci si staccarono l’una dall’altra, mentre i due ragazzi riprendevano il normale respiro umano.
Non si lasciarono, bensì tenevano le loro mani ancora intrecciate tra i loro corpi.…Volevano rimanere così per sempre.
-Oh mio Dio…- mormorò Kurt, col respiro affannato.
-Lo so…-gli sorrise Blaine, accarezzandogli leggermente la guancia arrossata con un palmo.
-No…sei in piedi.-
Questo era impossibile. Come faceva ad essere in piedi se non poteva camminare?
Blaine corrugò le sopracciglia con aria interrogativa e subito dopo andò a posare gli occhi in basso.
Era perfettamente in piedi, davanti a Kurt.
I suoi occhi cominciarono a raccogliere le lacrime, forse tutte quelle che aveva nascosto per tutto quel tempo, forse tutte quelle.
-Io…Io…non…non ci…credo!- esclamò con gli occhi colmi di lacrime di gioia.
Kurt si passò le mani sulle labbra per lo stupore, mentre gli occhi verde speranza gli si colorarono di un leggero velo di lacrime.
-Ce l’hai fatta, Blaine! Sei in piedi!- gli disse, mentre le sue mani si andarono a posizionare dietro il suo collo, stringendolo a sé, fortemente, come se non volesse lasciarlo mai più.
Blaine ormai non aveva più forza e coraggio di dire una sola vocale per quanta era la sua emozione. Era terrorizzato, ma nello stesso tempo in estasi per essersi alzato da solo. Poi, se ci aggiungeva che lo aveva fatto per baciare Kurt, allora era in paradiso.
Si sentiva di nuovo bene, veramente bene.
Era così sbalordito e disorientato che quasi perse l’equilibrio, affondando ancora di più nell’ampio petto di Kurt.
Lui prese a sorreggerlo per la vita, per far sì che non cadesse.
-Sta tranquillo,ci sono qui io. Non spaventarti.- lo confortò sorridendo di gioia.
Blaine lo guardò con i suoi occhi arcobaleno, pieni di lacrime, fino a che non riuscì finalmente a piangere.
Il biondino non riuscì a trovare una cosa migliore da fare che circondarlo tra le sue braccia passandogliene una sotto la vita e l’altra dietro il collo, come per farlo sparire da quelle che, fino a quel momento, erano state le sue preoccupazioni, le sue delusioni.
Sapeva che tra le sue braccia ci sarebbe sempre stato un posto per Blaine, che lì sarebbe sempre stato al sicuro.
-Shh…- lo rassicurò, chiudendo gli occhi.
-Sono qui.- sussurrò.
Le lacrime del riccio ormai avevano preso il via, mentre il suo volto affondava sempre più profondamente tra il petto ed il collo del biondo, avendo così la possibilità di respirare il suo profumo.
Blaine inalò a fondo, quasi sentendo la sua anima colmarsi di Kurt stesso.
Non voleva lasciarlo andare.
Tra singhiozzi e gemiti, l’apprendista riuscì a scostare il viso del suo moretto dal suo corpo e lo costrinse dolcemente a guardarlo negli occhi.
Posò delicatamente le sue labbra di nuovo sulle sue, schiudendo appena la bocca, per assaporare meglio il sapore della sua, e delle sue lacrime.
Tutto era perfetto. Blaine era perfetto.
-Che ne dici se adesso andiamo a mangiare? Basta lacrime.- gli suggerì Kurt, mentre con un mano gli asciugava leggermente le calde lacrime, intente a scorrere lungo il luminoso viso del riccioluto.
Un timido,piccolo cenno del ragazzo lo tranquillizzò.
-Ce la fai ad incamminarti fino alla cucina?-
-Si…solo se ci sei tu al mio fianco.-
-Io ci sarò sempre.- sussurrò Kurt all’orecchio di Blaine.
-Non mi perderai mai.-
Eccolo.
Ecco quel sorriso che Kurt aspettava da Blaine.
Ora era lì. Sulla sua bellissima bocca, che aveva appena baciato, oltretutto.
 Ormai era suo. Tutto suo. Non avrebbe lasciato che qualcuno glielo avrebbe portato via. Mai.
-Credo che sia meglio se ti prendo in braccio però, nel modo che tu non faccia ulteriori sforzi.- proseguì Kurt.
-Perché? Posso camminare, come hai ben visto, Dottor Hummel!-
-Nah, non mi fido, sei ancora debole.-
-Beh, allora dovremmo rafforzare in qualche modo questa mia debolezza…Qualche idea?- ridacchiò Blaine, con gli occhi scintillanti di malizia, mentre la sua mano destra carezzava dolcemente la vita del biondo.
Kurt scoppiò in una sonora risata mentre giocava con i suoi capelli; poi glieli baciò.
-Sei bellissimo.- commentò guardandolo amorevolmente negli occhi.
Per un momento giurò di potersi persino perdere in quel'oceano di colori. Aveva trovato chi lo faceva sentire in un modo speciale.
E Blaine aveva trovato chi lo faceva sentire vivo, di nuovo.
 
 
Quella sera un’atmosfera d’amore era calata in casa Hummel: i due cenarono felici, quasi con la sensazione che da lì in poi sarebbe andato tutto bene. Finchè erano insieme, tutto era a posto.
Mentre Kurt sparecchiava, Blaine era ancora seduto sulla sedia, dopo essere stato rimproverato da Kurt per essersi solo azzardato ad aiutarlo.
-Avanti, posso almeno asciugare i piatti? Tanto se mi sono alzato una volta, posso farlo di nuovo.-
-Scordatelo. E poi ti sei alzato per baciarmi.- ribatté il biondo, mentre posava un coltello nell’acqua calda del lavandino.
-Beh, non è detto che non lo rifaccia.-
Kurt gli sorrise e proprio in quel momento sentì un atroce dolore alla mano destra.
Con un gemito l’alzò e si accorse di essersi tagliuzzato con quel maledetto coltello da cucina che stava sciacquando.
-Dio…che imbranato che sono!-
-Che succede?- esclamò preoccupato il riccioluto, sporgendosi verso il lavandino per vedere cosa stesse accadendo.
-Niente, è tutto a posto…- Kurt si controllò la mano e capì che non era solo un taglietto. Non una lacerazione, ma neanche una piccola ferita.
-Fa vedere.- gli sussurrò la voce confortante di Blaine, il quale si era ormai alzato, disubbidendo ai suoi precisi ordini.
-Blaine,- sbuffò- è solo un taglietto! Ti avevo detto di stare…-
-Ce la faccio ad alzarmi! E poi vuoi tacere per un momento?- gli ordinò lui.
Kurt si rassegnò ed osservò la faccia del moro, intenta a valutare la situazione.
-Ok, metti la mano sotto l’acqua fredda ed aspetta qui.-
-Ma…-
-Non. Ti. Muovere.- lo minacciò Blaine con un dito, sulla soglia della porta. Poi sparì muovendosi né troppo lentamente né troppo velocemente, lasciando Kurt che faceva ciò che gli era stato detto.
“Premuroso…”- sorrise.
Nel frattempo che osservava, sbuffante per la sua disattenzione, l’acqua gelida del lavandino scorrere insieme al suo sangue rosso acceso, sorrideva quasi imbambolato da ciò che era successo tra lui e Blaine in salotto.
Per pochi secondi chiuse gli occhi, cercando di ricordarsi il preciso istante in cui le loro labbra si erano ritrovate…Poteva ancora avvertire le delicate mani di Blaine che gli circondavano le vita e che salivano e scendevano lungo il suo corpo…Facendolo sentire desiderato.
-Hai fatto ciò che ti ho detto…Potrei farci l’abitudine.- bisbigliò la sensuale voce del moretto, ormai tornata e posizionatasi dietro di lui.
Il suo viso era appena sfiorato dalla barba accennata del riccio, mentre quest’ultimo chiudeva il rubinetto dell’acqua e cominciava a disinfettargli la ferita con l’acqua ossigenata ed un po’ di ovatta.
Kurt emise un piccolo lamento, subito fatto sparire dalle labbra di Blaine, che gli rasentarono la mascella.
Il petto del biondino esalò un flebile respiro, trattenendo il dolore, mentre il riccio iniziava a fasciargli la mano con della garza.
Kurt percepì il mento del moro poggiarsi sulla sua spalla sinistra, mentre lui continuava a prendersi cura della sua mano tagliata. Un brivido li attraversò entrambi, a causa del contatto delle loro pelli.
-Quanto sei sbadato.- ridacchiò Blaine.
-Grazie, lo prenderò come un complimento.-
-Ma mi piaci anche per questo.-
-Oh, e così io “ti piaccio”?-
-Perché, non te l’ho fatto capire bene prima?-
Kurt sorrise.
-Rimedieremo.-
Il biondo ridacchiò, mentre Blaine gli cingeva il ventre, avendo ormai finito con la mano.
-Ecco qui.- bisbigliò, baciandogli la guancia.
-Ora sei anche dottore?-
-Beh, ho fatto un corso di pronto soccorso al liceo. Era divertente.- rispose.
-Ed anche utile.- proseguì Kurt.
-Ora, lasci fare a me in cucina o hai deciso di tagliarti anche l’altra mano?-
-Ma…-
Il biondino non fece in tempo a spiccicare parola che subito la sua bocca fu occupata ad accogliere la labbra di Blaine.
Con un dolce schiocco, le labbra si staccarono, e poi il riccio alzò un sopracciglio, capendo di averlo convinto, finalmente.
-Va a sederti sul divano, io ti raggiungo.-
 
Pochi minuti dopo la cucina era diventata di nuovo pulita; Blaine si congratulò con se stesso per aver fatto un buon lavoro e, mentre sorrideva tra sé e sé, diede un’occhiata in salotto, dove Kurt giaceva addormentato sul divano.
Ridacchiò e lo raggiunse lentamente.
“Dio, come sei splendido.”-
Lo era. Lo aveva sempre pensato, solo che era troppo coperto di rabbia per capirlo davvero. Ma almeno ci era riuscito, E baciarlo era stata la cosa migliore che avesse fatto in tutta la sua vita, fino ad allora.
Si sedette accanto al corpo dell’apprendista, ammirando il petto sollevarsi delicatamente.
Gli passò una mano sulla fronte e poi scrutò le palpebre chiuse. Per un momento ebbe la sensazione di riuscire a capire cosa avesse passato Kurt nel vedere lui disteso su un letto d’ospedale, con gli occhi chiusi. Come era ora Kurt.
Sapeva che se fosse successo a lui, non avrebbe mai avuto tutta la forza che aveva avuto Kurt. Non era forte come lui.
-La finisci di guardarmi come se stessi morendo?-
-Oh, sei già sveglio.- sussultò Blaine, nell’accorgersi degli occhi-universo del biondo aperti, che lo fissavano giocondi.
-Vieni qui.- lo incitò Kurt mentre apriva le sue braccia.
Blaine ci si accoccolò, sentendosi di nuovo protetto, proprio come un bambino si sente difeso dalla sua mamma.
-Come va la mano?-
-Meglio. Grazie a te, mio angelo riccioluto.-
-Ehi, mi piace questo nomignolo.- ridacchiò Blaine.
-Abituatici, allora.- continuò il biondo apprendista sorridendo tra sè, mentre si rannicchiava accanto al suo angelo ritrovato.


















AnGoLo DeLl'AuTrIcE-------------------------------------------------------------------------------------





Tarataraaataraaaaaaaaaaaa!!!!

*si schiarisce la voce* "UDITE UDITE, IN ONORE DELLA GENTILE CORTE DI EFP, SI COMUNICA CHE LA PAZZA ISTERICA, LA QUALE SI FA CHIAMARE "-SkyFullOfStars_", E' DI NUOVO TORNATA!"
Oh yeaaaaaaaah! I'm still alive U.U

No, sul serio, CIAO A TUTTI RAGAZZIIIIIIIII <3
Lo so, lo so. Sarei da prendere a schiaffi per 3 motivi:
1. Perchè non entro da questo sito dall'epoca medievale;
2. Perchè ho caricato un altro capitolo senza fare una seconda stagione di questa storia come avevo detto (poi vi spiego);
3. Perchè non vi ci sto facendo capire più nulla!
Mi culpa. Mi culpa.
Capisco che avevo detto che non ci sarebbero state più soprese e bla bla bla, ma la mia mente mezza pervertita ha cambiato idea :)
Dalle recensioni lette, credo che l'idea della seconda stagione non piaccia a nessuno :( Quindi ho deciso di continuare la storia normalmente, così è più facile per voi e per me :D
Lo so che cambio idea più volte io che Speedy Gonzales (?), ma credo sia meglio così.
Oltre a "Breathe Me", MI STO OCCUPANDO DI ALCUNE ONESHOTS CHE VORREI PUBBLICARE IL PIU' PRESTO POSSIBILE, perchè le mie amiche mi rompono le scatole da più di un anno -.-' (non è vero, sono adorabili)
Vi chiedo scusa (per la 233482930849 volta) e vi chiedo anche di non abbandonarmi, anche se ho fatto un casotto :)

Detto questo, mi dileguo, prima che qualcuno di voi raduni un esercito...(Come ai vecchi tempi?!)                                                     -SkyFullOfStars_

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: SkyFullOfStars_