Tipico dei Ciliegi

Sasuke era seduto sotto un ciliegio, ad occhi socchiusi contemplava le ombre dorate che traboccavano dai rami sottili. Il profumo di fiori gli colmava la testa, lo stordiva, sentiva la propria mente vagare in una confusione vorticosa. Percepiva il proprio lieve respiro gonfiarsi dentro un petto troppo bianco per essere vivo.

La sua schiena era rivolta al tronco e la katana poggiata sulle gambe incrociate. Il collo appoggiato sul tronco e lo sguardo rivolto verso l’alto. Immobile.

“Sono una foglia portata alla sua destinazione dal vento. Qui, sotto il ciliegio, sole e acqua marciranno il mio corpo, mi fonderò con l’ambiente circostante e sarò pianta, concime, acqua, sole, pioggia. Sale e cenere. Assisterò ad un mondo in cui la mia forma non esiste, ormai è impossibile distinguere ciò che sono ‘io’ da ciò che compone il mondo. Sono il mondo e non sono niente.”

-Quanto tempo, Naruto bunshin, vieni fuori. In tutti questi anni sembra tu non abbia fatto alcun progresso nell’abilità di celare la tua presenza. La tua foga è tale che riesco persino a percepire i battiti del tuo cuore.

Naruto scattò da dietro un albero, portandosi allo scoperto.

-Non mi stavo nascondendo!

-Come vuoi tu…

Sasuke continuava ad osservare i fiori, pallido rosa, no bianco. Una nuvola coprì il sole, cancellando la luce sul suo viso disteso, eppure assorto, come se stesse ascoltando con attenzione un brano musicale a lui gradito. Le sue lunghe dita accarezzavano distratte l’erba, facendo appena capolino dalla stoffa della manica.

-Sasuke, ho saputo della morte di Itachi.

Naruto s’interruppe, aspettando la reazione di Sasuke alle sue parole, che però non avvenne. Niente il lui o nel suo corpo era mutato, continuava ad arricciare tra le dita i fili d’erba, con noncuranza rivolgeva gli occhi socchiusi ai fiori.

-Sasuke…

Sono colto da un piacere particolare in questa stagione. Quando il cielo si rischiara e fioriscono i ciliegi. Perché per quanto l’inverno sia stato terribile e distruttivo arriverà sempre la primavera a purificarlo, come un segno di redenzione. E così ogni anno diciamo ‘la primavera ha faticato questa volta, ma alla fine è riuscita a domare l’inverno’ e poi ‘sono tornati i fiori’. Gia, inconsciamente usiamo questo verbo, ‘tornare’, come se tutto l’inverno questo oro primaverile non avesse fatto altro che nascondersi da qualche parte, magari sotto terra o in un capannone abbandonato, per fare la sua grande comparsa ad un segno stabilito, salire sul palco a primavera. E invece puoi cercare ogni singola foglia, non ne troverai nessuna di quelle dell’anno precedente. Le foglie non torneranno affatto.

La stessa vita è un monotono ciclo infinito, sempre così, gira: vita morte vita morte…

-Torna a Konoha Sasuke

Lui s’irrigidì un attimo e inclinò appena il volto, smettendo di giocare con l’erba. Sasuke Sasuke Sasuke. Quello scemo dovrebbe smetterla di strepitare in quel modo il suo nome. Detto così suonava quasi…nostalgico.

-Non dire idiozie- sorrise, quasi come risposta ad una battuta divertente – sai benissimo che non posso farlo.

Naruto strinse i pugni.

-Ma Sasuke! Questo non ha senso!

-Mpf- Sasuke si portò il dorso della mano a coprire gli occhi.

-Ora che la tua vendetta è compiuta non c’è motivo per non tornare! Tutti ti stanno aspettando!

Sasuke ampliò ancora il sorriso.

-Il motivo per il quale mi si aspetta non è quello che credi.

-Non è vero sicuramente non…

Sasuke voltò di scatto il viso verso l’amico, nei suoi occhi fiammeggiava lo Sharingan.

-Distruggerò Konoha.

Naruto spalancò gli occhi, arretrando di un passo.

-No!Pe…perché dovresti?

-Non c’è bisogno che tu lo sappia. Consideralo un altro dei miei capricci.

-Non puoi dire sul serio.

-…tsk

Ironico. Sasuke era sempre stato terribilmente ironico. Era sempre lui.

-Non… non farlo. Non attaccare il tuo villaggio.

-Ti sbagli, io non appartengo ad alcun villaggio. - indurì il tono Sasuke, mentre lo sharingan gli guizzava negli occhi adirati.

-Ti sfido, Naruto. Ci vediamo domani, stesso posto, un’ora prima dell’alba. Solo noi due. Uccidimi e la tua preziosa Konoha sarà salva. I miei sotto posti non avanzeranno, hai la mia parola. Ma se non ti presenterai, porterai qualcuno o sarò io ad ammazzarti considera il tuo schifoso villaggio già finito.

Si era alzato in piedi, poggiando una mano al suolo.

-Davvero vuoi distruggere Konoha per capriccio?

-…

-Se è così… perché mi avvisi? Se davvero il tuo obiettivo è la distruzione di Konoha perché ci dai la possibilità di sventare l’attacco?

Gli occhi di Sasuke si spostarono su quelli di Naruto, insofferenti. -Noi due abbiamo ancora un combattimento in sospeso. - e fece segno di andarsene.

-Non ti lascerò fuggire ancora!-urlò Naruto.- mi spiace, ma sei già caduto nella mia trappola.

Sasuke s’immobilizzò, imbrigliato di fili d’acciaio. La sua Katana era stata lanciata lontano da lui, completamente fuori dalla sua portata.

-Tsk, ma guarda, allora sei migliorato in qualcosa…Usuratonkachi

Naruto ghignò.

-Non hai ancora visto niente!

-Ma dovrai fare molto di più domani se vorrai battermi- gli sussurrò una voce all’orecchio. Naruto fece appena in tempo a girarsi per vedere Sasuke dissolversi tra le fiamme azzurre, mentre la figura imprigionata tra i fili si disfava in petali rosa, portati via dal vento.

-Jaa ne(1)

Esperimento. Sasuke mezzo matto mi fa impazzire. Fatemi sapere se vi gusterebbe il secondo capitolo, che lo posto domani.

Per quanto riguarda lo shounen ai: esperimento anche il modo di svilupparlo, immagino più… alla Kishi style? Ma mi sa che anche questa sfocerà nel fluff.

*Urlo generale*No, una fluff triste nuuooo!

(1)Jaa ne= modo colloquiale di dire ci vediamo, ciao.