PROLOGO
Non avevo mai pensato seriamente alla morte. Forse perché non avevo mai prestato attenzione ad una cosa così repellente. Ebbene sì, una cosa a me quasi sconosciuta, si fece più vicina, più di quanto si potesse immaginare: la morte si era impossessata dei miei due angeli, e, a quanto pare, anche di me. Con il fiato sospeso, fissai gli occhi scuri del cacciatore che cortesemente mi aiutò; si poggiò sulla soglia della porta e ricambiò con uno sguardo garbato; questa fu una maniera abbastanza avvenente che apprezzai e ammirai, proprio perché mi trovavo sull'orlo di vita. Era una maniera nobile, anche. Alla fine potevo immaginare: se fossi stato lontano da tutta quell'orrenda epidemia insieme ai miei due angeli, avrei potuto vivere serenamente, ma alla fine mi sono ritrovato di fronte alla morte. Per quanto fossi terrorizzato, però, non riuscivo a pentirmi di quella scelta, perché comunque sia saremo stati tutti insieme, in qualsiasi altro modo. Il cacciatore fece un sorriso amichevole e si avvicinò con passo lento e sfrontato verso di me, quasi quasi da far paura. In me tutto cominciò a complicarsi: il mio cuore era oramai spento, spezzato.. ero perso.. invece il mondo esterno era tutto così triste.. incontrollabile.. misterioso, tanto quanto Zayn, il vero cacciatore che si rivelò. Quando lo conobbi ero arrivato ad un punto cruciale della mia vita.