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Autore: Frankie92    17/04/2014    3 recensioni
Dal primo capitolo:
"Aveva appena flirtato con un ragazzo che sembrava un dio greco. Un ragazzo che gli aveva preparato il pranzo migliore di sempre. Un ragazzo che era padre di un’adorabile e bellissima bambina.
Quando ci si metteva, il destino era proprio un bastardo"

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Kurt e Blaine si incontrano in un giorno qualunque al "La Bella Notte", un piccolo ristorante italiano a Brooklyn. Quel giorno qualunque cambierà la vita di entrambi, facendogli scoprire che a volte la felicità non è poi così lontana.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Ventidue

 
Seduto sul suo lato del letto, Thad osservava con astio le svariate riviste aperte davanti a lui, tutte che parlavano del vestito perfetto, del rinfresco perfetto, dei tovaglioli a forma di cigno perfetti e perfino di quanti fiori andavano su ogni centrotavola.
Doveva cercare su internet “10 modi per non impazzire prima delle nozze” non “10 modi per abbinare gli abiti degli sposi a quelli delle damigelle e pagetti”.
Lui voleva una cerimonia semplice, con un bel rinfresco insieme a poche persone e soprattutto voleva divertirsi a preparare il matrimonio senza diventare troppo stressato (per quello sarebbe bastato Sebastian una settimana prima del grande giorno).
Invece la sua “amata” suocera aveva idee molto, molto più grandi: innanzitutto avrebbe invitato quasi tutta la famiglia Smythe e una cinquantina dei loro amici più “stretti”, poi sarebbe stata servita una cena di 12 portate da durare fino all’alba e scelte di colori su colori che neanche lo stesso Kurt credeva possibile abbinare.
Doveva decisamente prendere in mano le redini della situazione e imporsi, proprio come continuava a ripetergli Sebastian; facile per lui dirlo visto che con la promozione del nuovo libro non partecipava al 100%  ai preparativi.
Prese una delle riviste e era quasi tentato di strappare la pagina su come curare la pelle prima delle nozze se non fosse arrivato Sebastian che si buttò con molta nonchalance nel letto, sbadigliando sonoramente.
Thad lo guardò mentre il suo fidanzato si accomodava sotto le coperte, prendeva il tablet sul comodino e iniziava tranquillamente a navigare in rete.
Senza dire nulla.
Niente curiosità sul matrimonio o su come era andata la giornata (e no, chiederlo a cena per un minuto per poi non finire la cena perché “Sebastian, se non la finisci di fare piedino” “Cosa, Thaddy?” e le sue conseguenze li aveva portati a dimenticare perfino il take away del loro ristorante preferito).
Doveva intervenire in modo maturo, chiedere gentilmente a Sebastian di ascoltarlo ed esporre con molta calma il suo fastidio per poi trovare una qualche soluzione.
E forse togliergli dalle mani il tablet con suo grande disappunto e dargli una serie di cuscinate urlandogli contro “Perché diavolo mi hai chiesto di sposarmi?!” ad ogni botta non era proprio il modo calmo e responsabile che aveva progettato.
Sebastian riuscì a bloccarlo e toglierli finalmente il cuscino dalle mani per poi guardarlo sconcertato, “Thad Edward Harwood, si può sapere cosa diamine ti è preso?!?”
Thad dal canto suo fece l’unica cosa sensata che potesse fare, l’unica che forse lo avrebbe salvato dalla collera del suo fidanzato: si nascose sotto le coperte, chiudendosi quasi in una specie di bozzolo di coperte, borbottando un “Mi spiace” e un “Buona notte”.
Come se Sebastian potesse davvero lasciar perdere l’attacco isterico che aveva avuto.
Nonostante l’ammasso di coperte, sentì perfettamente le braccia di Sebastian tentare di abbracciarlo e forse, molto nel profondo, si sentiva leggermente in colpa.
“Thaddy, vuoi uscire di lì o aspetti prima di diventare una bellissima farfalla?” Lo punzecchiò su un fianco “Sai che resterò qui finché non esci dal bozzolo vero?”
“Mmh…”
“E che  dovremmo parlare di quella specie di attacco isterico inaspettato, considerato come è andata la nostra cena.”
“Mmh.”
Sebastian sospirò e si appoggiò su di lui “Vada per le cuscinate, ma posso almeno sapere da dove ti è uscito fuori “Perché diavolo mi hai chiesto di sposarmi”?” Un paio di secondi di silenzio “Che c’è, già ti stai pentendo di sposare il figlio di Lucifero e della Strega Cattiva?”
 Nonostante dovesse sembrare una battuta, Thad si chiese se Sebastian credesse davvero che non lo volesse più sposare e sentì il senso di colpa farsi sempre più grande.
Ma perché non poteva permettersi due minuti di broncio senza sentirsi in colpa?
Ah già, era fidanzato con l’uomo che era immune al senso di colpa, quindi doveva compensare in qualche modo.
Tirò fuori la testa dal bozzolo di coperte “Certo che no, Seb” mormorò piano “Non stavo dicendo sul serio.”
Sebastian lo baciò sulla fronte “Non provare a fare gli occhi da Bambi per distrarmi” scherzò “Mi dici che succede? Mi stai facendo preoccupare sul serio.”
Thad prese un bel respiro “Sono i preparativi per il matrimonio…” iniziò a spiegare “Seb, sai che voglio bene a tua madre, ma non credo capisca che il concetto è “Il matrimonio di Sebastian e Thad” non “Il matrimonio del figlio e del  futuro genero di Sophie Smythe”. Mi sento come se non avessi scelta o se mi portasse a scegliere sempre quello che vuole lei” Si mise a sedere e indicò la sfilza di riviste davanti a lui “E queste riviste parlano di come tutto deve essere perfettamente perfetto, dai vestiti alla cena e perfino alla pelle perfetta. Ho dovuto chiedere a Kurt quali prodotti fossero adatti al mio tipo di pelle!”
“Okay, okay, okay, calma!” Sebastian gli prese le mani “Calmati Bambi o vai in iperventilazione” Si beccò un’occhiataccia dal ragazzo “Senti, neanche io sono troppo entusiasta che mia madre ci faccia da weeding planner, ma io sono il suo unico figlio e lei vuole solo aiutare. Aspetta, fammi finire di parlare prima” Lo interruppe subito vedendolo contrariato “Ma questo non le permette di decidere su come vogliamo che sia il giorno del nostro matrimonio. So che ha un carattere forte e che i suoi sguardi sono…pungenti, per non dire quasi mortali visto che una volta mi è sembrato di vederla uccidere uno scarafaggio solo guardandolo” Thad scoppiò a ridere e Sebastian ne approfittò per abbracciarlo “Ma io e te stiamo insieme da dieci anni, quindi direi che un po’ ti sai far valere no? Comunque, tra due settimane sarò libero da ogni impegno per il libro e saremo fianco fianco contro la “Bridezilla” della nostra vita, va bene?”
Thad lo guardò divertito e, fortunatamente, più rilassato “Io e te contro il mondo?”
“Io e te contro il mondo, baby” Lo baciò dolcemente e mise una mano proprio sul fianco “Ora, per quella questione della cuscinata, sai che dovrò vendicarmi vero?”
“No Seb, sai come reagisco al solletico!”
Sebastian fece un ghigno diabolico “Oh, sì che lo so Bambi” Sorrise ancora di più “Ed è proprio per questo che è così divertente”

Blaine sbadigliò sonoramente e prese una tazza di caffè, sorseggiandolo poi come se fosse la migliore bevanda del mondo.
Dalla camera della figlia sentì il vociferare di Christie e di Kurt che,probabilmente, stavano ancora decidendo cosa la bambina dovesse mettersi per scuola.
Mise a tostare del pane e iniziò a mescolare un paio di uova con un po’ di erbe e spezie; era la sua mattina libera e, visto che Kurt si era offerto di accompagnare Christie a scuola, si voleva godere una colazione decente invece della solita scodella di cereali trangugiata con l’imbuto.
All’improvviso sentì  un paio di passi pesanti e sicuramente arrabbiati avvicinarsi in cucina per poi vedere la testolina di Christie vicino al bancone prima che la bambina salisse su una delle sedie e si mettesse a sedere con un’aria imbronciata.
Blaine la guardò perplesso “Ehi piccola, che succede?”
Christie dal canto suo sbuffò di nuovo, incrociò le braccia e ci affondò la testa.
Di ottimo umore quindi.
Con una faccia piuttosto esasperata, Kurt entrò in cucina con lo zaino di Christie e la tracolla per il lavoro su una spalla, prese i pranzi perfettamente imbustati e li infilò dentro le borse.
“Amore?” Blaine si avvicinò a lui  “Tutto bene?”
“Mmh? Oh sì.”
“E perché Christie sembra sull’orlo di una crisi di nervi?”
Il giornalista sospirò e rubò un po’ di caffè dalla tazza del fidanzato “Un po’ di crisi di moda. Prima voleva mettere la gonna a tutù rosa con i brillantini, poi insisteva a voler indossare quelle scarpe da principessa di plastica e quando finalmente l’ho costretta a vestirsi insisteva a voler mettersi il cappello da pirata che Jeff le ha regalato” Prese un altro sorso di caffè “Adesso mi guarda come se fossi Scar dopo aver ucciso Mufasa”
Blaine ridacchiò e lo baciò su una guancia “Amore, questo si chiama fare i capricci e al tuo posto avrei fatto lo stesso e ottenuto lo stesso identico sguardo. Non possiamo dargliela vinta ogni volta.”
“Lo so, ma non mi piace lo stesso vederla arrabbiata con me.” sussurrò Kurt un po’ sconsolato.
“Ehi, qualcuno una volta mi ha detto che non smetterà di volermi bene se ogni tanto si arrabbia, sai?” Lo abbracciò leggermente “Vedrai che una volta uscita da scuola si sarà dimenticata di tutto e quando tornerete a casa ti chiederà di giocare a prendere il thé.”
Kurt abbozzò un sorriso e annuì “Hai ragione e quel qualcuno deve essere una persona molto saggia.”
“Molto saggia e anche molto affascinante.”
“Un vero incantatore allora” Guardò l’orologio e lo baciò velocemente “E’ meglio andare, altrimenti faremo tardi tutti e due…”
Blaine annuì e andò da Christie, già vicina alla porta “Un bacio per Daddy?”La piccola lo baciò su una guancia “Comportati bene, okay?”
“Sì, Daddy.” Con l’aiuto del moro si infilò la giacca, guanti, sciarpa e zaino e Kurt arrivò subito dopo già pronto, baciò il ragazzo e prese la mano di Christie per poi correre verso le scale.
Blaine scosse la testa divertito e canticchiando tornò in cucina per finire la sua colazione perfetta.

“Sono così felice che tu sia passata per pranzo, soprattutto vista l’abbondanza di cibo che hai portato!”
Mercedes scoppiò a ridere e iniziò a tirare fuori dei contenitori dalla busta “Oh Kurtie, sai che mi fa piacere venire a trovare il mio migliore amico, ma sappi che almeno tre quarti di questo magnifico cibo è per me e per il cioccolatino al latte dentro alla mia pancia”
“Cioccolatino a latte?”
“Idea di Sam: lui è cioccolato bianco, io cioccolato fondente e il bambino quindi è cioccolatino al latte” Passò un paio di scatole all’amico “Qui ci sono gli spaghetti di riso con verdure e pollo alle mandorle…”
Kurt li accettò volentieri e prese una generosa forchettata di spaghetti “Adoro il cinese!”
“Lo so, mio caro, ma so anche che lo ordini quando c’è qualcosa che non va” aggiunse Mercedes prendendo un po’ di riso “Quindi, inizi a parlare o devo partire con l’interrogatorio?”
“Uhm, non è proprio un problema” Rispose il ragazzo giocherellando con le bacchette “Stavo solo pensando ad un paio di cose…”
“E a cosa precisamente?”
“Stavo pensando a Christie e a come dovrei comportarmi con lei…” Prese un altro boccone “Ho paura di fare la parte della matrigna cattiva di Cenerentola, o meglio del patrigno o qualcosa del genere.”
La ragazza lo guardò perplessa “Kurt, da quello che ho visto e che mi racconti, non fai di certo la parte del patrigno cattivo. Chi diavolo ti mette certe idee in testa?”
“I genitori dell’asilo…”
“I genitori dell’asilo?”
“Quando accompagno Christie a scuola, ogni tanto le signore mi fermano per parlare con loro e da quando hanno scoperto che sono il fidanzato di Blaine, mi mettono sempre dei tarli in testa.”
“Del tipo?”
“Beh…”

Il patrigno cattivo di Cenerentola
Milly, madre di due adorabili e pestiferi gemelli, era stata sempre gentile con lui, nonostante gli svariati caffè che prendeva la rendessero un tantino… esuberante?
“E’ fantastico che Blaine abbia trovato un bravo ragazzo come te!” Si complimentava carinamente “Ma, se fossi al posto tuo..” Ecco già non gli piaceva dove si sarebbe andati  a parare “Avrei questa tremenda paura di fare la parte del cattivo sai? Tipo la zia di Cenerentola…”
“Era la matrigna.”
“Quel che era! Cioè alla fine non è così difficile farsi odiare da quegli angioletti sai? Basta che non gli dai una caramella e BAM! Ti reputano peggio della cugina…”
“Matrigna.”
“Di Cenerentola. Oh, ma sono sicura che tu sai farti voler bene vero?”
“Beh…”
“Ma ricorda: cerca di non farla arrabbiare o… beh se fossi un papà single a chi darai retta, alla mia bambina o al mio fidanzato  di pochi mesi?”


Mercedes storse il naso “Sul serio? Il cliché della matrigna cattiva di Cenerentola è superato da anni! Guarda Carole!”
“Tesoro, Carole è la tipica mamma americana che gli amici del figlio adorano perché gli prepara sempre qualcosa di buono.”
“Kurt, è normale che i bambini si arrabbiano e non puoi dargliela sempre vinta.”
“Cedes, lo so” Kurt si appoggiò sempre più allo schienale della sedia “Ma non è ancora finita…”

Il terzo incomodo
Shaun aveva tre figlie, una di dieci, una di otto e una di cinque anni, in più nella sua palazzina viveva sia sua sorella che sua madre insieme a sua zia, povere vedove che si facevano compagnia a vicenda. In pratica era circondata da donne, ma ancora doveva trovare quella giusta dopo che sua moglie era scappata insieme al loro terapista di coppia.
Quindi sì, voleva trovare la donna giusta per lui e le sue bambine, ma c’era un piccolo problema.
“Fanno di tutto per farle scappare…”
Kurt lo guardò accigliato “Come?”
“La cosa è semplice all’inizio: conosco una ragazza simpatica, ci esco un po’ e poi decido di portarla a casa, giusto per presentarla come amica. E lì inizia lo spettacolo” Shaun rise nervosamente “Prima rovinano la cena, facendo cadere il cibo a terra o rovinandolo con troppo sale o troppa salsa piccante. Quando propongo di fare un gioco insieme, non so come ma finisce sempre con il vestito costoso della ragazza macchiato di vernice, anche se ho chiuso tutti i barattoli nell’armadio. E le poche superstiti che rimangono dopo? La mia figlia maggiore ha una fantasia così esagerata da inventarsi le storie più assurde che le fanno scappare via.”
“Wow, ehm…”
“Sì, lo so… cerco di parlarne con loro, ma la risposta è che odiano avere qualcuno fra il loro papà e loro stesse,vogliono che le mie attenzioni siano solo su di loro. Cosa posso farci?”


“Magari far capire alle piccole Dennis la Minaccia che il loro padre ha bisogno di una cosa chiamata vita privata? O forse farle andare a vivere con la nonna fingendosi single e senza figli per un po’…”
Kurt scoppiò a ridere “Cedes!”
“Che c’è? Ho solo detto la verità!”
“E non è finita qui!”

Il ricatto del patrigno
Candace era una di quelle madri semplicemente perfette, con il trucco perfetto, l’outifit perfetto e i figli perfetti che sapevano parlare tre lingue all’età di cinque anni, che seguivano corsi di arte, di musica e di ginnastica e avevano perfino il tempo di andare a giocare al parco e organizzare mini party di alta classe.
“Oh Kurt, tesoro, sei così ingenuo” gli disse un giorno pizzicandogli le guancie “Mi ricordi tanto il mio patrigno…”
Kurt aveva paura di chiedere il perché, ma la sua curiosità era troppa “In che senso?”
“Nel senso che bastava un battito di ciglia o semplicemente un “lo dico alla mamma” per convincerlo a regalarmi tutto quello che volevo e fare ciò che volevo.” Fece una risatina “Sai, penso di aver dimezzato il suo patrimonio solo nel primo anno in cui viveva con me e mia madre…”
“E lui ci cascava sempre?” Chiese il ragazzo sorpreso “Ma perché?”
“Perché aveva paura che dicessi qualcosa a mia madre e lei lo avrebbe lasciato su due piedi” Si strinse nelle spalle e si aggiustò una ciocca di capelli “Anche se a mia madre poco interessava della mia opinione, ma questo il mio patrigno non lo sapeva. Dei suoi quattro mariti,lui era il più simpatico.”


“Sul serio Kurt, vuoi davvero dar retta a una donna la cui madre ha avuto quattro mariti e ha una tata che le guarda i bambini mentre lei va a tradire il marito con il massaggiatore?” Mercedes gli tirò un tovagliolo di carta accartocciato “Sei per caso impazzito?”
“Mercedes, come faccio a non preoccuparmi?!?” Ribatté Kurt nervosamente “Amo Blaine più di quanto abbia mai amato nessuno e amo Christie come fosse davvero mia figlia. Voglio che questa cosa meravigliosa duri per sempre, è così sbagliato preoccuparsi per questo?”
Mercedes lo guardò, gli occhi duri subito inteneriti dall’adorabile visione di un Kurt Hummel nervoso, una visione che aveva visto poche volte in vita sua.
“Oh Kurtie” gli prese una mano “Va bene preoccuparsi, ma non voglio che tu ti faccia così tante paranoie causate da gente che conosci appena. Sei un bravo papà per Christie, anche quando lei fai capricci e ti fai il broncio, perché sai che appena le passerà verrà da te ad abbracciarti ed a chiederti un biscotto” Kurt fece una piccola risata “E Blaine ti ama come tu ami lui, chiaro? Altrimenti non ti avrebbe neanche fatto avvicinare alla sua piccolina, eppure eccoti qui, a scervellarti su cosa fare e non fare come padre. E poi hai avuto un esempio fantastico come Burt, no? Forse qualcosa o due le hai imparate?”
Scoppiò a ridere all’occhiolino fin troppo marcato dell’amica, ma subito fu sollevato dal discorso sensato di Mercedes: alla fine davvero contava ciò che pensava qualche sconosciuto? In più se davvero avesse avuto qualche serio dubbio, sarebbe bastato chiamare suo padre che con la sua infinita saggezza e soprattutto modestia nel definirsi miglior padre del mondo, grazie a una vecchia tazza regalata, lo avrebbe consigliato meglio di tutti quei genitori semi stressati e caffeinomai che aveva conosciuto.
“Sai Cedes” iniziò a dire il ragazzo “Sarai un’ottima mamma.”
“Oh Kurtie, lo so” Mercedes posò una mano sul pancione “Soprattutto questo bimbo dovrebbe ringraziarmi per averlo portato qui dentro per nove mesi, in special modo per usare la mia povera vescica come poltrona” Si alzò dalla sedia e indicò la porta “Se mi permette, signor Hummel, usufrurei volentieri dei bagni del vostro ufficio.”
Kurt scoppiò a ridere “Ma certo, sai dove sono. Intanto mi ruberò di nascosto qualche raviolo al vapore”
“Provaci Hummel e ti ritrovi con due bacchette al posto delle dita!”

Blaine canticchiò fino ad arrivare davanti alla scuola di Christie, dove già la maggior parte dei genitori era arrivata e soprattutto si era ammassata in piccoli gruppi pronti a sparlare di chissà chi o cosa. Non che i genitori degli amici di Christie fossero male, anzi due o tre mamme erano anche molto simpatiche e disponibili, ma non capiva perché dovevano crearsi quelle cerchie di adulti pronti a spettegolare di maestre o di altri genitori.
Sebastian aveva una teoria su questo: diceva che come certi single erano fin troppo interessati alla vita sessuale dei loro amici fidanzati solo perché la loro era praticamente inesistente, certi genitori traevano gioia dai problemi e dalle cattiverie altrui, come una specie di sollievo psicologico che lui avrebbe semplicemente risolto con un bicchiere di vino e una notte di follie col proprio patner.
O con un omicidio di massa e una fuga in Messico.
Forse non doveva dare così ascolto a uno scrittore  di thriller.
La campanella suonò e i bambini uscirono fuori poco dopo, tutti saltellanti e felici di rivedere i propri genitori.
Christie fu una delle prime ad uscire e, dopo aver salutato i suoi amici, si era subito buttata tra le braccia di Blaine, salutandolo con un abbraccio “Ciao Daddy!”
“Ehi piccola” Le baciò una guancia, la fece scendere dalle sue braccia e le prese lo zainetto “Come è andata oggi a scuola?”
“Bene, abbiamo imparato a fare i fiori di carta!” disse la bambina felicemente mentre prendeva la mano del padre “Ne ho fatto uno rosa per me, uno rosso per te e uno blu per Kurtie…”
Blaine sorrise e una piccola idea gli venne in mente “Tesoro, che ne dici di fare una piccola tappa prima di andare a casa?”

Kurt si stiracchiò facendo un sospiro di sollievo: finalmente aveva finito di lavorare e poteva tornare a casa di Blaine, buttarsi sotto la doccia e mangiare uno dei manicaretti del suo fidanzato.
In effetti stava morendo di fame anche dopo l’abbondante pranzo con Mercedes, ma forse andare avanti e indietro tra gli uffici e controllare ogni minimo dettaglio di ogni minima cosa era un ottimo modo per smaltire le calorie.
Si alzò dalla sedia e iniziò a sistemare le ultime cose quando il telefono sulla scrivania squillò.
“Pronto, qui Kurt Hummel.” rispose nascondendo il fastidio nella propria voce
“Signor Hummel, qui ci sono due visitori che chiedono di vederla…”
Kurt si portò una mano sugli occhi “Natalie, l’incontro con i grafici non era l’ultimo appuntamento della giornata?”
“Sì signore, ma queste persone le chiedono solo cinque minuti del suo tempo” lo rassicurò Natalie con uno strano tono di voce, quasi fosse… allegra? “Allora, posso farli entrare?”
“Va bene, ma se tra cinque minuti non sono usciti di qui, giurami che ti inventerai qualche appuntamento dell’ultimo minuto.”
“D’accordo capo!”
Riattaccò il telefono e si sistemò la cravatta, pregando che quell’incontro imprevisto durasse davvero solo cinque minuti.
La porta si aprì e quasi non notò una piccola figura entrare e correre verso di lui.
“Papà!” Christie lo salutò tentando di abbracciarlo, anche se non arrivava neanche alla sua cintura “Sorpresa!”
Kurt sbatté più volte gli occhi prima di capire finalmente la situazione (dava la colpa alla stanchezza) “Christie” la prese in braccio “Ciao piccola mia. Che ci fai qui?”
“E’ stata una mia idea, veramente” La voce di Blaine, rimasto ancora sulla porta, era divertita “Ho pensato di venirti a prendere, così torniamo tutti insieme a casa”
“Ho un genio come fidanzato” scherzò il giornalista con un sorriso pieno di amore “E questa è la migliore sorpresa della giornata…”
Christie ridacchiò e lo abbracciò “Daddy ha detto che possiamo andare a mangiare fuori stasera!”
“Davvero?”
“Mmh” Blaine annuì e si avvicinò a loro e gli baciò una guancia “Ci meritiamo una serata tranquilla no? E non preoccuparti: Sally ha già fatto la sua passeggiata e lei e Brownie hanno entrambi una ciotola di acqua fresca. Quindi, signor Hummel e signorina Anderson” Offrì un braccio “Volete farmi l’onore di andare a cena fuori con me questa sera?”
Kurt e Christie si guardarono e annuirono vigorosamente “Chi mai potrebbe rifiutare un’offerta del genere?”

Il ristorante dove Blaine li aveva portati era uno dei suoi preferiti fin dai tempi del college e preparava i miglior piatti di carne del mondo (se Luigi lo avesse sentito, lo avrebbe licenziato in tronco).
Dopo aver ordinato una bistecca per sé e per Kurt e un piatto di pollo e patatine per Christie (impegnata ora a colorare un disegno con i pastelli che la cameriera le aveva dato), poté finalmente volgere l’attenzione al suo Kurt, che tentava di nascondere la stanchezza della giornata.
“Ehi, sei sicuro di non addormentarti sul tavolo?” Scherzò Blaine prendendogli una mano “Se vuoi possiamo portare via tutto e mangiare a casa.”
L’altro scosse la testa “Non preoccuparti B, è solo un po’ di stanchezza . E anche fame, anche se oggi a pranzo Mercedes mi ha portato del take away.”
“Fammi indovinare: la maggior parte erano per lei e il bambino vero? Sam mi ha detto che ormai hanno uno scaffale della cucina chiamato “Per Mercedes e il bambino”… ”
“Credimi, quando l’ho visto non sapevo se ridere o farmi qualche domanda” ammise il giornalista sorseggiando un po’ d’acqua “Quando hai visto Sam a proposito?”
“Mi sono scordato di dirtelo probabilmente, ma due giorni fa è venuto alla Bella Notte chiedendo una porzione di lasagne ai funghi e un tiramisù perché Mercedes, e cito testualmente, “gli avrebbe amputato un braccio per un po’ di lasagne e del tiramisù, specificatamente della Bella Notte””Blaine rise “Credo di averlo visto più volte in queste settimane al ristorante che in tutte le cene del venerdì che abbiamo fatto da quando ci conosciamo, anche se non mi dispiace a dir la verità: Sam è un ragazzo davvero simpatico, anche se non capisco la maggior parte delle sue imitazioni.”
“Oh, quello è un problema comune.” Kurt sorrise e guardò Christie con un sorriso “Come sta venendo il disegno tesoro?”
La bambina lo mostrò con orgoglio “Non sono mai uscita fuori dalle righe!”
“Brava la nostra piccola artista.” Le accarezzò i capelli e fece per tornare alla sua conversazione con Blaine quando la piccola richiamò la loro attenzione
“Posso chiedere una cosa?” Entrambi gli adulti annuirono “Tra poco è il mio compleanno!”
“Oh, lo sappiamo tesoro” rispose Blaine prendendo un pezzo di pane dal cestino, stava morendo di fame “Cosa vuoi come regalo?”
“Una festa!”
“Una festa?”
“Sì, voglio fare una festa di compleanno!”
Blaine sospirò ansioso “Christie, e se facessimo come l’anno scorso? Potrei portare te, Sammy e Andrew a Coney Island o possiamo andare allo zoo!”
Christie scosse la testa “Voglio una festa di compleanno! Lucy ne ha fatta una bellissima  e anche io la voglio fare!” Stava alzando la voce, segno evidente che non avrebbe mai mollato tanto facilmente “Kurtie, dai possiamo fare la festa?”
Kurt guardò Blaine chiedendogli implorante con un sguardo cosa dovesse fare e il suo fidanzato sembrava già esasperato alla sola idea, ma non aveva intenzione di fare qualche scenata in un ristorante “Christie ne parliamo a casa va bene? Non è né un sì né un no, dobbiamo solo pensarci.”
“Ma…”
“Christine, ne parliamo a casa altrimenti è un no e basta.”
La bambina sbuffò e incrociò le braccia “Va bene…”

Blaine portò Christie, già addormentata, nella sua cameretta e tornò in cucina, dove Kurt lo aspettava con una tazza di thé pronta per  lui.
“Non si è neanche accorta che le ho infilato il pigiama” mormorò Blaine con un sorriso stanco “Non credevo si sarebbe addormentata così facilmente in taxi.”
Kurt prese un sorso di thé “Credevo che ci avrebbe fatto rimanere in piedi fino a mezzanotte per farci dire di sì per la festa di compleanno.”
“Ti prego, non farmela ricordare” Si sedette su uno dei sgabelli vicino a lui “Spero che le passi di mente presto.”
“Perché non vuoi farle fare la festa?” Chiese Kurt curioso “E’ una richiesta legittima da parte di una bambina.”
“Perché non ho mai avuto tempo di organizzarle qualcosa di carino” Blaine si passò una mano tra i capelli “C’è da preparare il buffet, i giochi, la torta, le decorazioni e le buste regalo per i bambini. E’ sempre stato più facile prendere i suoi amichetti e portarli da qualche parte o portare semplicemente qualche dolce in classe. E poi sono stato a una di quelle feste: bambini che urlano ovunque, cibo che vola da ogni parte e non farmi parlare dell’iperattività da dolci.”
Kurt scoppiò a ridere “Sembri terrorizzato amore…”
“Oh è così, ma ammetto che mi piacerebbe organizzarle una bella festa prima o poi.”
“Allora perché non farla quest’anno?” Il giornalista si avvicinò a lui “Ti darò una mano anche io così ci possiamo dividere il lavoro.”
Blaine lo guardò poco convinto “Dici sul serio?”
“Mai stato più serio di così.”
“Il buffet?”
“Possiamo chiedere ai nostri amici di aiutarci o nel peggior dei casi ordinare panini e dolcetti.”
“La torta?”
“Pensi che Thad non sarà felice di fare la torta per la sua nipotina?”
“Le buste regalo?”
“Pff, alle mie prime sfilate ero IO a fare le buste regalo…”
“I giochi?”
“Internet e Jeff e Nick saranno più che sufficienti.”
“Le decorazioni?”
“Davvero Blaine?  Le decorazioni ti stanno davvero preoccupando?”
 Blaine scoppiò a ridere e lo abbracciò per quanto fosse possibile farlo da seduti “Sei davvero sicuro di volermi aiutare a fare una festa per una ventina di bambini scatenati?”
“Amore, un giorno ricordarmi di portarti ad una delle feste di Vogue: quelle sono davvero il caos” Appoggiò la fronte a quella del moro “Lo voglio fare davvero. Sarà una specie di regalo per Christie, no?”
Come era riuscito Blaine a trovare l’unico angelo caduto sulla terra, ancora se lo domandava.
“Allora facciamolo” annunciò felicemente “Christie ricorderà questo compleanno per tutta la vita.”
Kurt sigillò l’accordo con un dolce bacio “Il miglior compleanno di sempre?”
“Il miglior compleanno di sempre”
 
Note dell'autrice
Ehm, salve a tutti. Sì, sono ancora viva e sì, ancora sto scrivendo. Purtroppo per svariati problemi personali non ho avuto il tempo di scrivere, ma non è stato solo quello: ammetto che fino ad un certo punto avevo proprio un blocco dello scrittore,non solo per la Bella Notte ma anche per le altre fan fiction. Di solito era Glee che mi motiva a scrivere della Klaine perchè vedendoli mi veniva una voglia morbosa di scrivere, immaginandoli nelle situazioni più svariate. Ma ovviamente Glee non era d'accordo con me perché fino alla 5x14 sinceramente è stata una fatica seguire le puntate, guardandole forse più per Kurt e Blaine purtroppo separati piuttosto che per la trama. Poi è arrivata New York e tutto sembrava più felice: più felice non nel senso letterale della cosa, visto i problemi che gli scrittori inventano basandosi su non so cosa, ma almeno erano lì insieme, affrontando la sfida di due giovani fidanzati in una grande città sulla strada del loro futuro. E forse c'è chi sta perdendo la voglia di scrivere, chi dice "perchè dovrei continuare?" e io vorrei rispondere questo: ognuno di noi scrive per raccontare una storia, in questo casa la storia di due ragazzi che hanno cambiato il mondo e la mentalità di molti (ammetto perfino la mia) e forse gli scrittori sono persone con poca fantasia, forse sono sessualmente frustrati, ma noi avremmo sempre due personaggi che amiamo, su cui amiamo creare storie nuove, a volte completamente diverse dal canon, ma che hanno sempre gli occhioni dolci di Blaine, la sua dolcezza e il suo amore per il suo fidanzato, e il coraggio di Kurt, la sua determinazione e, anche se c'è chi dubita, il suo amore per Blaine. Quindi adesso si riprendere a scrivere per quanto università e esami permettano, ma Frankie è tornata! 
Un grazie alla mia bellissima Ele, che sa sempre come consigliarmi e sopporta le mie crisi isteriche.
Un bacio alla mia dolce Clari, che mi manca sentire tutti i giorni, e a Sabri, che mi sopporta su what's app.
Un grazie enorme a chiunque stia leggendo adesso nonostante i mesi di assenza, che ha ancora la storia tra i preferiti/seguiti/ricordati:senza di voi questa storia non esisterebbe.
Qui trovate la mia pagina come al solito: 
https://www.facebook.com/pages/Frankie92-EFP/569250319772928?ref=hl
E ancora vi chiedo scusa per l'attesa, spero di poter rimediare presto.
Baci e Sorrisi
Frankie
  
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