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Autore: giny    17/04/2014    5 recensioni
Cosa scatta in una mente deformata dall'odio e dalla rabbia?
E in particolare, nella mente contorta dal rancore di Tom Marvolo Riddle, destinato a diventare il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi, nel momento in cui si sente deluso e tradito dalle persone che dovevano essergli vicine?
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tom O. Riddle, Tom Riddle Sr.
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Tom Marvolo Riddle camminava con elegante risolutezza verso la grande casa che dominava il villaggio di Little Hangleton.
Per anni, aveva creduto che sua madre fosse la causa di tutto e che suo padre fosse colui che aveva trasmesso a lui un grande strumento per conquistare il potere: la magia.
Ma non era così.
Reso cieco e sordo dalla rabbia, era deciso a vendicarsi. Quei Babbani l'avrebbero pagata.

Si avvicinò alla porta e bussò.
-Marilina, puoi aprire tu, per favore?- disse una voce maschile dall'interno.
Si sentirono alcuni passi e, dopo qualche secondo, la porta si aprì, mostrando una donna sorridente, di bell'aspetto, nonostante i segni evidenti dell'età.
-Cosa posso fare per lei?- chiese la donna, mantenendo il sorriso educato.
Il piccolo Riddle sorrise, maliardo.
-Cercavo Tom Riddle. Abita qui?- rispose, con voce profonda, seducente.
-Certo, glielo chiamo subito, si accomodi-
Il sorriso di Marilina sparì quando il ragazzo, che prima si trovava avvolto nella penombra del crepuscolo, fu illuminato dalla luce dell'ingresso.

Non poteva essere possibile. Come faceva quel ragazzo a somigliare così tanto al suo Tom? Il pensiero della donna volò subito a sedici anni prima, quando Tom Riddle Senior aveva sposato quella Gaunt, quella giovane un po' malandata che viveva col padre e il fratello, il quale aveva ripetutamente aggredito suo figlio. La somiglianza era troppo evidente. Stessi tratti, stessi rapporti del volto, anche se, notò, c'era una strana e inquietante sfumatura che animava quel sorriso, quegli occhi.
-T-Tom, c'è una persona che ti cerca- disse, con la voce tremante.
Pochi istanti dopo, giunse nella stanza Tom Riddle Senior. Il ragazzo sussultò per lo stupore, ma si ricompose subito; somigliava molto a suo padre. Sapeva comunque che gli somigliava solo nell'aspetto, perché, a differenza del padre, lui era in grado di fare grandi cose, cose che nessuno poteva fare e sarebbe arrivato in alto, più in alto di chiunque altro.
Quando Riddle entrò, la donna non potè fare a meno di notare una scintilla rossa attraversare gli occhi del giovane, appena adolescente. Si disse che poteva essere stata causata dai riflessi del prezioso lampadario di cristallo, ma questo contribuì comunque ad alimentare l'aura terrificante e inquietante che avvolgeva il ragazzo. C'era qualcosa, qualcosa di sinistro e sadico nella sua espressione, nei suoi occhi, come un vampiro assetato di sangue.
I due Riddle si studiarono per quelle che sembrarono ore.
-Sei il figlio di quella Gaunt, vero? Ti ha mandato lei qui?- disse il padre, scosso da fremiti incontrollabili, gli occhi fuori dalle orbite.
-Mia madre è morta- rispose Riddle Junior atono, non mostrando alcuna emozione sul volto.
-Morta?- disse il padre, quasi in un sussurro.
-Tu l'hai abbandonata- rispose, con voce marcata dal rancore.
-Lei mi ha mentito! Mi ha tenuto soggiogato per tanto, troppo tempo!- urlò Riddle, ma l'incertezza e la paura nella sua voce non lo aiutarono.
-Tu, sporco babbano, lei è morta per colpa tua- disse Tom, avanzando verso la nonna e il padre terrorizzati, con voce sempre più dura e animata dalla vendetta.
Aveva già messo mano alla bacchetta dello zio, quando nella stanza entrò Thomas Riddle, suo nonno.
-Ma che sta...-
-Avada Kedavra!- urlò il giovane, un lampo verde uscì dalla bacchetta e colpì il nonno, che cadde morto sul pavimento.
Fu il turno di Marilina Riddle che, colpita dall'Anatema che Uccide, cadde accanto al corpo del marito.
-Ti prego, non uccidermi, non c'entro niente con la morte di tua madre, lasciami stare- implorò Riddle Senior, inginocchiatosi ai piedi del figlio e dando luogo ad un'umiliante e patetica scenata.
-Dicono che la Maledizione Cruciatus, una volta inflitta, debba essere scagliata con il solo, forte desiderio di far soffrire l'avversario. Vorrei sapere se è davvero così- disse Tom, con un sorriso folle.
-Ti prego, non...-
-Crucio!-
Il Babbano si contorse come in agonia, urlando.
-Dicono anche che chi viene colpito si senta come infilzato da coltelli bollenti-
Il padre cercò invano di ribattere, ma era ormai distrutto dalla Maledizione senza Perdono.
Il giovane ripetè la formula finchè anche l'ultimo bagliore di lucidità volò via dagli occhi del padre.
-Avada Kedavra!- lo stesso lampo verde fu scagliato dalla bacchetta e Riddle Senior fu lanciato, esanime, dall'altra parte della stanza.
Scavalcando con aristocratica noncuranza i cadaveri dei nonni, il giovane Riddle uscì, ebbro di potere.
   
 
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