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Autore: Alexsandra    17/04/2014    1 recensioni
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=6inmJqx8Y0k&feature=youtu.be
Mi fermai per riprendere fiato quando una Yamaha nera brillante si affiancò al marciapiedi, poco più avanti a dove mi trovavo.
Vidi il motociclista scendere dalla sella e girarsi verso di me,il volto coperto dal voluminoso casco.
Alzai le sopraciglia sorpresa quando si tolse la protezione dal capo.
'Zayn.'
Sussurrai.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non sapevo esattamente dove mi stessero portando le mie gambe, tutto ciò che desideravo era allontanarmi da quella casa,da Jade.
Il mio respiro era tremolante mentre sentii le mie gambe iniziare a cedere, ma non il mio nervosismo. Dovevo continuare a camminare.
Le lacrime si erano fermate, forse anche grazie al vento fresco che graffiava il mio viso, e le mie labbra pulsavano.
Non potevo credere quanto fosse ostinata quella ragazza. Come aveva potuto farmi questo? Continuare a far polemica su un qualcosa che non esisteva,su un ragazzo con cui effettivamente non avevo nessun tipo di rapporto. Perchè faceva così?
Per di più in casa mia,discutendo dei fatti miei con un'altra persona che non c'entrava niente. Doveva farsi perdonare e invece stava organizzando loschi piani per controllarmi a vista,limitare le mie conoscenze o chisssà che. Aveva raggiunto il limite.

Il mio flusso di pensieri si interruppe di colpo quando strizzai gli occhi al contatto col cemento freddo.
Ero caduta. Mi guardai frettolosamente intorno,notando che un corpulento signore sulla sessantina si avvicinava con aria preoccupata.

'Sto bene.'
Bofonchiai,cercando di rimettermi in piedi.
Tuttavia, il dolore lancinante al ginocchio destro mi costrinse a terra.
Il morbido vestito a fiori che indossavo non arrivò a coprirmi la profonda ferita che colorava di rosso la mia gamba.
La vista del sangue mi fece venire i brividi,ne ero sempre stata sensibile.

'La accompagno a casa,signorina.'
Fece il gentile signore,porgendomi una mano. Riuscii a porre il mio peso sulla gamba sinistra,poggiandomi al suo avambraccio.

'Io..ehm..'
Il mio sguardo esaminò velocemente il luogo in cui mi trovavo,notando che le persone più vicine,oltre il signore che mi aveva soccorso,
erano almeno a cento metri di distanza e non avevano assistito alla mia caduta.
Presi il cellulare e feci finta di comporre un numero,porgendolo poi al mio orecchio. Mi sembrava che l'uomo non fosse così tanto esperto
di tecnologia da capire il giochetto che stavo facendo. Avrei preferito rimanere per strada,ferita,piuttosto che rimettere piede in quella casa.

'Ciao papà,sono io..sì..senti,sono caduta! Già...Avenue street..ah,stai arrivando? Grazie mille..ti aspetto qui!'
L'espressione dell'uomo parve essersi rassicurata.

'La ringrazio davvero! Sta arrivando mio padre,lo aspetterò in quella panchina!'
Sorrisi gentilmente al signore mentre lo guardavo allontanarsi. Aspettai che scomparisse dalla mia visuale del tutto,prima di riprendere a camminare.
Zoppicavo e il dolore al ginocchio sembrava intensificarsi ogni passo di più. 
Mi strinsi nel mio giacchetto di jeans quando il vento soffiò forte. Era incredibile quanto fosse repentino lo sbalzo di temperatura dalla mattina alla sera.
Guardai il cielo e la preoccupazione iniziò a farsi spazio nella mia mente quando vidi il sole abbassarsi lentamente.
Ero sola,ferita,affamata e infreddolita. 
Erano ore che camminavo e ad essere sincera, non riconobbi nemmeno la zona in cui le mie gambe mi avevano portata.
Solo una cosa avevo ben chiara: non sarei tornata in quella casa,almeno per quel giorno. 
Ero sicura che Jade fosse rimasta lì ad aspettarmi,in preda ai sensi di colpa, e io,da buona testarda e orgogliosa,non avevo alcuna intenzione di farmi vedere.
Doveva capire.

Mi fermai per riprendere fiato quando una Yamaha nera brillante si affiancò al marciapiedi, poco più avanti a dove mi trovavo.
Vidi il motociclista scendere dalla sella e girarsi verso di me,il volto coperto dal voluminoso casco.
Alzai le sopraciglia sorpresa quando si tolse la protezione dal capo. 

'Zayn.'
Sussurrai.

Vidi il ragazzo raggiungermi con passo svelto,la mascella tesa.
'Stai bene?'
Domandò, aggrottando le sopraciglia.
Annuii debolmente mentre vidi il suo sguardo soffermarsi sul ginocchio ferito.

'Ti riporto a casa.'
Affermò, con tono deciso. Suonava più come un ordine a sè stesso o un imposizione, piuttosto che un gesto di favore nei miei confronti.

'No,ti prego.'
La mia voce era debole ma sembrò che il moro ricevette perfettamente il messaggio visto che serrò le labbra in risposta,pensando velocemente a come agire.
Afferrai il suo avambraccio,un po' per la stanchezza di cui il mio corpo era ormai sede,un po' per la ricerca della sua comprensione.
Immediatamente l'alto ragazzo dai lineamenti cupi,prese il mio braccio portandolo al suo collo.
Zoppicai con il suo sostegno fino all'imponente moto; lo osservai mentre sollevava la sella,sotto la quale erano riposte varie cianfrusaglie,tra le quali un fazzoletto di stoffa.
La facilità con cui mi sollevò per farmi sedere sul mezzo mi sorprese; la sua figura era piuttosto snella ma a quanto pare,possedeva una forza da non sottovalutare.
Non che fossi grassa,anzi, però ero pur sempre un corpo di non meno di quarantacinque kili.

Strinsi forte il labbro mentre avvolgeva l'improvvisata fasciatura attorno alla mia ferita e lo feci anche mentre mi misi a cavalcioni sulla sella,implicando la tensione del ginocchio.

'Non ci metteremo tanto. Reggiti forte.'
Fece Zayn mentre mi infilava il suo casco. Lui rimase col capo scoperto e devo ammettere che la cosa mi mise parecchia ansia.
Il mio petto entrò subito a contatto con la sua schiena,coperta dalla fresca pelle del suo giubbotto. 
Non sapevo esattamente dove dovessi mettere le mie mani,non ero mai salita su una moto ma capii che dovetti avvolgere le braccia al suo bacino quando mi ripetè severamente di reggermi.


                                       * * *

Finalmente percepii la grande moto sotto di me rallentare,mentre Zayn la accostava ad un marciapiede ai piedi di un alto palazzo.
Aveva avuto ragione,il viaggio durò poco più di una decina di minuti,che tuttavia mi erano sembrati delle ore.
Non ci eravamo rivolti la parola durante il tragitto,scorsi soltanto Zayn che ogni tanto mi osservava dallo specchietto retrovisore, forse per accertarsi che fossi ancora intera.
Continuavo a pensare a Jade e a quello che era successo all'ora di pranzo,ero ancora incredula. 
Sussultai quando realizzai che ora dipendevo da Zayn e a come avrebbe reagito la mia migliore amica se avesse saputo che avevo accettato un suo passaggio e ancora peggio, che mi stava portando in quella che supposi fosse casa sua.
In un attimo mi vennero in mente tutte le dicerie sul conto del ragazzo davanti a me e la voce preoccupata di Jade riecheggiò nella mia mente.

E se avesse avuto ragione? Cosa avrei fatto?

Infondo era uno sconosciuto e io ero rimasta sola con lui. Ed ero ferita.
Scossi la testa,cercando di rimuovere quei pensieri negativi e sperando di trovare un'appiglio nella buona sorte.
Se così fosse stato,avrei dimostrato a Jade e a tutti che è un ragazzo normale o quantomeno innocuo.

Mi staccai da Zayn raddrizzando la schiena,lasciando che scendesse dalla moto e che mi sfilasse quell'opprimente casco.
Cercai di sistemarmi velocemente i capelli spettinati dalla precedente protezione e in un attimo mi sentii sollevata dal mezzo.

'N-non..non c'è bisogno Zayn..'
Balbettai,in evidente imbarazzo tra le braccia del moro.

'Ci sono delle scale.'

Ribattè lui secco. Non ebbi il coraggio di porgli la fatidica domanda ma il nome sul campanello mi diede la conferma che stavo cercando: mi aveva portata a casa sua.
  
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