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Autore: Katherine Buffy Pierce    18/04/2014    1 recensioni
Cosa è successo alla manipolatrice Katherine Pierce dopo che è morta? Dove è finita dopo essere stata risucchiata da una specie di buco nero? 2 domande che mi sono posto anche io appena vidi l'episodio 5X15 "Gone Girl". Non accettando il fatto che il miglior personaggio di TVD se ne fosse andato, ho scritto questa FF immaginando come se la stesse passando Katherine dopo la morte. Questa FF parte in una dimensione oscura dopo le vicende accadute, appunto, nella 5x15.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Katherine Pierce 2.0'
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Il giorno dopo uscii presto di casa, senza che nessuno se ne accorgesse, per andare a correre. Dopo meno di un chilometro, ero già stanca. Correre mi aiutava a riflettere e così, feci una lista di pro e contro dell’essere un’umana. Pro: cominciare una nuova vita da umana, poter avere una vita normale, avere dei figli, sposarsi con un essere umano, nutrirmi senza uccidere nessuno e, in caso mi stancassi della vita da umana, sarei potuta diventare un vampiro. Anche se non sarebbe stato facile... Se, ipoteticamente, avessi una famiglia umana, non potrei mai diventare un vampiro. Perché, altrimenti, dovrei vedere i miei figli morire. No. Non poteva succedere ancora... Contro: se i miei nemici dovessero scoprire che sono umana, mi ucciderebbero, sarei debole e potrei ammalarmi e non sarei immortale. I pro e i contro di essere un vampiro, li conoscevo già... Ma c’era una cosa che mi spaventava: se fossi diventata un vampiro e mi fossi pentita della scelta che avevo fatto, come facevo a ritornare umana? Non potevo. La cura, oltre ad essere una fregatura, non esisteva più. In ogni caso, avrei dovuto scegliere chi avrebbe dovuto vampirizzarmi, anziché scegliere se rimanere umana o meno. Damon non mi aveva lasciato altra scelta. C’era, però un problema: a Katherine Pierce, non piaceva essere obbligata a fare qualcosa contro la sua volontà. L’unica cosa che volevo fare, era scappare come avevo sempre fatto in 500 anni. Il problema era che, essere un’umana e scappare da dei vampiri, era inutile. Appena tornai a casa, trovai Stefan ad aspettarmi in soggiorno.
-Dove sei stata, Katherine?!- chiese arrabbiato appena mi vide.
-A correre, dovevo pensare.- dissi asciugandomi la fronte dal sudore.
-Puah, che schifo.- dissi annusandomi i vestiti. Ero completamente bagnata di sudore.
-Beh, non abituartici. Stasera, non suderai mai più.- disse Damon passandomi in parte con un sorrisino.
-Damon.- disse Stefan come per sgridarlo.
-Scusa se sono andata da sola.- gli dissi raggiungendo Stefan sul divano. Mi guardava con  uno sguardo dolce.
-Che c’è?- gli chiesi mentre continuava a fissarmi.
-Niente. E’ bello vederti umana. Mi ricordi Elena.- disse con un sorriso nostalgico.
-Oh. Beh, è ovvio. Io e lei siamo uguali.- dissi sedendomi vicino a lui.
Mi dava fastidio essere sempre paragonata a Elena, però mi dispiaceva insultarlo.
-Quindi, ti piace vedermi da umana?- gli chiesi facendolo risvegliare dal suo stato di trance.
-Si. Scusa se ti paragono a Elena... Ma mi manca vedere questo corpo in versione umana.- disse con un sorriso.
-Oh. Io non sono Elena, Stefan. Quello che stai facendo, mi ferisce molto.- gli risposi alzandomi dal divano.
-Perché?- chiese alzandosi a sua volta.
-Ora che sono umana, vorresti che io diventassi come quando lo era anche Elena, non è vero?- gli dissi scocciata.
-No, Katherine. E’ stato solo un momento nostalgico. E’ solo che... Sai che non mi piace vedere un essere umano, diventare un vampiro contro la sua volontà.- disse prendendomi il braccio.
-Oh, ok. E cosa ti fa credere che io non voglia diventare, di nuovo, un vampiro?- gli chiesi guardandolo dritto negli occhi.
-Beh, se tu volessi veramente diventare un vampiro, ti saresti già fatta trasformare da un bel pezzo.- disse Stefan sorridendomi.
-Già. Forse non voglio veramente essere un vampiro, Stefan. Forse voglio davvero, cambiare vita.- gli dissi ricambiando il sorriso.
-Oh, Katherine. Non voglio privarti di tutto questo. Non voglio obbligarti a perdere la tua umanità, per salvare me ed Elena.- mi disse con un tono di voce molto triste.
-Lo so, Stefan. Penso che anche Elena non voglia... Però Damon ha ragione... Se non torno ad essere un vampiro, i viaggiatori vi uccideranno.-
-Si, ma forse potremmo trovare un altro modo.- disse Stefan quasi con le lacrime agli occhi.
-No, Stefan. Non c’è.- gli risposi triste, iniziando ad avviarmi per andare in camera mia. Appena entrai, mi spogliai il top sudato che indossavo e, a quel punto, qualcuno bussò alla porta.
-Chi è?- chiesi prima di aprire.
-Sono Elena. Posso entrare?- chiese gentilmente.
-Si.- le risposi. Elena varcò la soglia e rimase stupita per avermi trovato in reggiseno.
-Scusa, stavo per andare sotto la doccia. Non mi sono coperta, tanto è come se tu guardassi il tuo corpo, no?- le dissi con un sorriso.
-In effetti...- disse sorridendomi a sua volta.
-Cosa ti porta qui?- le chiesi sedendomi sul letto.
-Vorrei parlarti. Ho sentito quello che tu e Stefan vi siete detti, un momento fa. Scusa se ho origliato.- disse sedendosi accanto a me.
-Oh. Fa niente. Anche io ho sempre origliato le vostre conversazioni, quando eri umana. Siamo pari.- le dissi con un sorriso.
-Ok. Hai ragione... Nemmeno io voglio che tu diventi un vampiro. Non perché mi sentirei minacciata da te, ma perché anche a me piaci così come sei ora. Sei sempre la solita Katherine, ma sei più.... Umana, appunto.- mi disse guardandomi negli occhi.
-Oh, ok.- le dissi un po’ stupita dalla sua gentilezza nei miei confronti.
-E’ vero... Non siamo uguali... Ma ora che sei umana, mi ricordi la vecchia me. La vecchia Elena umana. Sai, mi piace essere un vampiro ma, ogni tanto, sento nostalgia della mia vita umana. Ero debole e costantemente a rischio, ma ero felice.- disse guardando il pavimento.
-Oh. Anche io mi sento debole e a rischio, ma anche io mi sento felice. Non so perché... Io amavo essere un vampiro. Ma ora, non so...- le dissi guardando anche io il paviemento.
-Senti, Katherine. So che ti ho detto di odiarti e tutto il resto, ma penso che tu possa essere finalmente perdonata, da me. Non me la sentivo di farlo ancora, ma ora so che sei cambiata. So che sto parlando con Katerina Petrova e non con la spietata Katherine Pierce.- mi disse con un sorriso.
-Oh, grazie Elena.- le dissi abbracciandola.
-Oh!- disse stupita.
-Cosa?- le chiesi dopo essermi staccata da lei.
-Pensavo che mi stessi per entrare nella testa, per la seconda volta.- disse scherzando Elena. Era bello poter essere finalmente in pace con lei.
-Ora vado da Damon. Voglio convincerlo a trovare un modo per salvarti.- disse Elena alzandosi dal mio letto.
-Elena, no. Non c’è un altro modo.- le dissi alzandomi anche io.
-Vedrai che lo troveremo. Hanno sempre trovato un modo per salvare me... Ne troveranno uno anche per salvare te.- disse Elena sorridendomi prima di uscire dalla porta.
-Grazie Elena.- le dissi dopo che chiuse la porta. Era uscita, ma ero sicura che il suo udito da vampiro, le aveva permesso di sentire il mio “grazie”.
  
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