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Autore: Mia_delrey    18/04/2014    1 recensioni
*tratto dalla storia*
Alzai lo sguardo. Due occhi color cioccolato mi stavano fissando.
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Liam sorrise. Come al solito. Era quasi irritante quel suo sorriso sempre acceso, sempre lì, pronto a rendere felice chiunque lo guardasse. Mi avevano sempre dato sui nervi le persone eccessivamente energiche e solari, ma per lui provavo qualcosa di diverso.. era odio che però si trasformava in una sorta di attrazione proprio nel momento in cui vedevo quel suo magnifico sorriso. Probabilmente stavo impazzendo. Si, era senz'altro quello il motivo per cui mi ero incantata a fissarlo, ancora una volta.
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Tutti questi pensieri cominciarono ad offuscarmi la mente, e iniziai a sudare freddo. Il mio battito cardiaco rallentava sempre più, assieme al mio passo. Liam strinse forte il mio avambraccio per farmi salire l'ultimo tratto, e fu proprio quella stretta che mi mandò completamente in tilt. Tutto intorno a me cominciava a sfocarsi e a diventare sempre più opaco finchè non scomparve, e l'ultima cosa che sentii fu l'attrito del mio corpo col suolo.
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TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=FsZpnCF7EgM
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

 

E’ strano crescere. Rinunciare ai giochi di quando eri bambina, alle corse al parco, ai dolci, a Babbo Natale.. Crescendo, si dice che una parte del nostro cervello rimane comunque con la convinzione di essere ancora in quel periodo candido in cui tutto è un gioco, in cui sei felice e senza pensieri. In breve, Hakuna Matata. Ricordo che il Re Leone era uno dei miei cartoni animati preferiti, quando ero piccola. Ma il mio preferito in assoluto era sicuramente Peter Pan, perché anch’io come lui sarei voluta restare per sempre una bambina. Avrei tanto voluto che lui mi venisse a prendere per portarmi nell’Isola che non c’è a giocare e ridere tutto il tempo, senza preoccuparsi dei doveri, delle responsabilità, e degli adulti. Ma purtroppo nella realtà certe cose non sono possibili.. no. Nella vita reale si cresce, si cambia, e arrivano i problemi. Tipo i ragazzi. Oh, i ragazzi.. loro si che sono un problema! Specialmente dagli undici anni ai diciassette/diciotto. Perché quando hai undici anni sei in prima media, e hai appena scoperto il mondo dell’amore. Lo immagini tutto mazzi di fiori, cioccolatini, carezze, coccole e bacini. Ma poi vieni presa in giro una, due, tre volte. E ti senti stupida. Inutile. Brutta. Grassa, o – nel mio caso – troppo magra. Mai abbastanza per tutto ciò che ti circonda. Spesso ti chiudi nel tuo mondo, fatto di musica a tutto volume, lacrime proibite sul cuscino, diari segreti.. che bei ricordi che ho dei diari segreti, ne avevo riempito due interi con tutti i miei pensieri e monologhi interiori! E poi spesso ci attaccavo biglietti di pulman o treni, carte di caramelle, letterine, o addirittura scontrini! Perché le donne si sa, amano collezionare tutto. E non per l’oggetto in sé, ma per quello che rappresenta per loro in quel momento. Un semplice biglietto del treno, ad una ragazza può ricordare quando è andata a trovare il suo fidanzato, o delle sue amiche, nella città vicina. Ma tralasciamo questo argomento…

Con l’adolescenza arrivano anche i brutti voti. E Dio solo sa quanti ne ho preso tra le medie le superiori! I brutti voti portano poi alle liti continue con i genitori, al chiudersi in camera e gridare contro i cuscini distruggendo tutto ciò che ti capita tra le mani, all’essere sempre nervosa e litigare con tutti, sentendoti poi in colpa.. e tremendamente sola. Così inizi a passare meno tempo fuori con gli amici, e più tempo dentro casa da sola con il pc sulle gambe a sgranocchiare biscotti. Ti iscrivi su facebook, e inizi magari a relazionarti con gente sconosciuta. Può capitare anche di conoscere un ragazzo su facebook, al quale ti affezioni molto ma purtroppo siete troppo distanti perché possa nascere qualcosa. Capitò anche a me una volta, si chiamava Kyle e aveva un anno in più di me. Mi diceva che per lui ero importante, che ero l’unica, che mi voleva tanto bene, insomma un sacco di cose dolci. Ed io ci avevo sempre creduto, anche se infondo sapevo che tutto ciò non sarebbe durato a lungo, per la troppa distanza che c’era tra noi. E piangevo, piangevo continuamente per questo. Poi capii che piangere non avrebbe cambiato la situazione, e così presi una decisione: avrei smesso di piangere per sempre.

E cosi pian piano diventai una donna fredda, con gli occhi vuoti e un cuore pieno di cicatrici. Avevo finito per odiare Kyle, ed ogni secondo passato a pensare a lui. Però, mio malgrado, non riuscivo a smettere di volergli bene, e non riuscivo davvero a dirgli completamente addio. D’altronde io odiavo gli addii, e li odio tutt’ora. Odio il fatto che una persona che magari conosci da una vita, con cui hai condiviso sorrisi, lacrime, momenti belli e brutti, debba improvvisamente uscire dalla tua vita. E’ inconcepibile come in un solo secondo si possano resettare decine e decine di anni vissuti. E’ stupido, e quasi sadico. Gli adolescenti sono sadici, a volte. Ma io non lo ero, e non mi piaceva fare del male a nessuno, tranne.. a me stessa. Mi provocavo continuamente dolore, in ogni modo. A volte era semplicemente la mia mente contorta a farmi soffrire, mentre altre volte ricorrevo ad un altro "aiuto" che nessuno capiva… Mi tagliavo. Prendevo un rasoio che nessuno usava, mi graffiavo superficialmente e poi affondavo la lametta nei graffi per renderli più profondi. E più sangue usciva, più mi sentivo meglio. Il dolore fisico mi faceva dimenticare quello morale. Era una sorta di masochismo continuo, fatto di nascosto. Solo che un giorno mia madre mi scoprì, e mi mandò da uno psicologo, dal quale dovetti tornare una volta a settimana per altri due anni, nei quali nemmeno lui riuscì a capire cos’era che mi rendeva triste, portandomi a tagliarmi o anche solo a pensare di farlo. "Hai tutto, che bisogno c’è di fare questo" mi chiedevano tutti. Ma la verità è che io non avevo niente. Una bella casa grande, con la piscina, un enorme giardino, lussi di ogni tipo, soldi, domestici servizievoli.. tutto, e niente. Mi mancavano le cose normali che facevano le ragazze normali alla mia età, ovvero andare in centro con le amiche, andare al cinema coi ragazzi, la domenica andare a pranzo dalla nonna.. io invece, niente. Comunque, pian piano riuscii ad uscire da sola dal "problema" dell’autolesionismo.

Ma la mia adolescenza non fu tutta fatta di sofferenza e sedute dallo psicologo per correggere i miei complessi mentali. Ci furono anche delle situazioni piacevoli, e dei periodi in cui mi sentii finalmente felice.

 

Uno di questi, fu quando conobbi Liam Payne.









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Buonasera ragazze! Oggi (o meglio, domani, dato che è quasi l'una) è stata una giornata intensa ma finalmente sono riuscita a caricare questo benedettissimo prologo! Probabilmente non vi ricorderete di me dato che non pubblico qualcosa da secoli, ma eccomi qui.
Spero che qualcuno lasci una recensione, mi fa sempre piacere leggerle.
Come ho scritto anche nell'introduzione, questo è il link del trailer ufficiale di questa fan fiction:
https://www.youtube.com/watch?v=FsZpnCF7EgM 
Spero che andiate a vederlo perchè ci ho messo tanto impegno. Non sono nemmeno riuscita ad ottenere l'effetto che volevo perchè salvandolo alcune parti si sono diciamo "deformate" e così tutto il mio duro lavoro per renderlo perfetto è andato perso.. Vabeh, spero lo apprezziate comunque. A breve caricherò anche il primo capitolo. Baci xx

  
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