Quando muori.
Lo fai sempre senza fare rumore.
Tu percepisci, analizzi, frammenti
il battito di ciglia altrui;
sopporti le sue lamentele,
lenisci un dolore anche se superficiale.
Bendi i suoi graffi come fossero ferite.
Ma quando muori, non fai rumore.
Lo fai sempre senza rumore.
Perché non serve piangere ululando al cielo:
i buchi sul petto, si vedono a occhio nudo.
Eppure portano occhiali spessi,
pur di non vedere cosa scavano.
Nessuno vuole la responsabilità del vuoto che lascia.
Cadi a terra e ti sgretoli in un sussurro.
Lo fai sempre senza rumore.
Il sussurro, per chi ti vuole bene,
dovrebbe essere un eco insopportabile.
Eppure è silenziato.