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Autore: Non ti scordar di me    18/04/2014    3 recensioni
Kaitlin e Kyle. Due nomi. Due ragazzi. Uno stesso destino. Il destino gioca le sue carte per farli rincontrare dopo anni.
Lei ha quasi finito il liceo. Lui è a metà strada. Non si vedevano da qualche tempo e nessuno dei due si ricordava dell’altro.
Kyle sembra ricordarsi. Kaitlin non ci fa caso e prosegue la sua vita normalmente.
Il fato va forzato in questo caso. Verrà forzato da Isobel, la sua migliore amica.
Isobel e Vincent. Due nomi. Due ragazzi. Un destino diverso. Con loro sarà più semplice. Già si conoscono e si odiano. Ma tra l’odio e l’amore c’è un solo passo.
Come la vita di quattro persone può cambiare? Solo per mezzo del destino.
Cucciolapuffosa
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Strange Love
Dedicato alla mia amica Serena,
che m’incoraggia sempre.
Undici anni e non ti sei ancora stancata.

 
Capitolo uno: Strange meeting
 
Kaitlin Devis era una ragazza normale. Più che normale. Affidabile e socievole. La cosiddetta ragazza della porta accanto, sempre pronta ad aiutare tutti e tutto.

Credeva in valori seri ed era appassionata delle belle arti. Sperava nel successo della sua arte.
Aveva diciotto anni, già compiuti da poco.

Aveva un viso a cuore e le sue labbra non troppo sottili, perennemente valorizzate da un gloss alla fragola, potevano far invidia a chiunque. Sul viso aveva un pizzico di lentiggini, che le donavano un aspetto giocoso e a volte infantile.
 
Gli occhi erano una rarità. Li aveva di un azzurro ghiaccio, che mettevano in soggezione. Intorno all’iride si schiarivano di un colore così neutro che tendeva quasi al bianco, per poi diventare un azzurro più scuro.

I capelli erano di un color carota che le ricadevano scalati dietro alle spalle. Gli occhi e i suoi capelli erano il suo punto forte. Le davano un aspetto ingenuo e a volte tentatore, che faceva impazzire molti ragazzi.
 
Era una mattina normale, come le altre del resto. Tutte uguali e tutte monotone. La scuola non cambiava mai, così come le persone che la frequentavano.

A New York vi erano tante di quelle scuole, che non si potevano neanche contare. New York era la città dei sogni, si sentiva fortunata a vivere in una città così spettacolare e al contempo pericolosa.

Il traffico era sempre presente e gli enormi grattacieli distoglievano l’attenzione dai trafficanti e dagli automobilisti.
La sua scuola non era molto lontana da dove abitava con i suoi genitori e la sua sorellina, che non era più tanto piccola.

Il cortile era gremito di ragazzi, come al solito. Tutti riuniti nei loro abituali posti ad aspettare il suono della campana, come al solito.
Quella mattina c’era una sola cosa che non quadrava. La sua amica. La sua storica amica Isobel. Si “sopportavano” da più di quindici anni e le due erano quasi come sorelle.

Isobel era la migliore amica che una ragazza potesse desiderare. Aveva i capelli di un biondo cenere, ravvivato da qualche ciocca rosa chiara.

Di solito le due s’incontravano al bar, accanto alla scuola; mentre oggi la ragazza non si era presentata.
Kaitlin già capì il motivo del ritardo dell’amica. La vedeva venire da lei a grandi falcate, con l’aria piuttosto incazzata.

Le ciocche bionde erano raccolte in una complessa treccia, lasciando fuoriuscire le ciocche rosa.
“Cosa ti è successo, già di prima mattina?” chiese Kaitlin sorpresa. Non era ancora suonata la campanella e la sua amica già era nervosa.

Isobel la guardò con occhi furenti. Non servivano spiegazioni…Già dal suo sguardo si capiva tutto. Aveva di nuovo litigato con Vincent.

Quel ragazzo e lei erano cane e gatto. Non si sopportavano, eppure ogni volta che Isobel parlava di lui, s’illuminavano gli occhi.
“Uno stronzo peggiore di lui non esiste!” sbottò sbuffando. Da lontano Vincent osservava la bionda con occhi divertiti. Fin dalle medie adorava stuzzicarla.

Vincent era indubbiamente un bel ragazzo ma Isobel era testarda. Non aveva mai ceduto, solo quand’era più piccola…Ma ora era sicura di non voler più farsi ingannare.

“Sicura che non ti piace? E’ un bel ragazzo.” Commentò Kaitlin. Isobel strabuzzò gli occhi. Mancava solamente lei con i suoi sproloqui per peggiorare la giornata.

Non riuscì a replicare, perché un rombo di una moto catturò la loro attenzione. Un ragazzo scese con nonchalance dalla motocicletta e si tolse il casco.

Isobel rimase a bocca aperta. Kaitlin non si mosse di un centimetro. Tutti in cortile osservavano il nuovo arrivato e non c’era una ragazza che non fosse rimasta abbagliata dalla sua bellezza.

Capelli scuri con ciuffo ribelle, lasciato spettinato. Mascella serrata e un sorriso a trentadue denti. Gli occhi erano verdi chiari. Uno spettacolo. Da rifarsi gli occhi.

Il ragazzo si diresse verso l’interno della scuola, ignorando tutti. La campanella suonò poco dopo. Isobel era ancora bloccata. Quel tipo sembrava di averlo già conosciuto…Dove? Se lo sarebbe ricordato se avesse mai conosciuto un tipo così.

“Kat…Finito di sbavare?” chiese con un pizzico di malizia Isobel. La ragazza scosse la testa, ridestandosi.
“Non ho sbavato. Piuttosto…qui qualcuno è geloso…” iniziò a cantilenare la rossa divertita. Isobel corrugò la fronte.

Le due amiche si diressero verso la loro classe. La loro era la 5^ D. Iniziarono a parlare del più e del meno, ma Isobel aveva insistito per passare dalla segreteria così da poter spiare un po’ il nuovo arrivato.

Kaitlin si era mostrata fin da subito annoiata. Non era mai stata interessata a qualcuno in particolare rispetto all’amica.
Le due si erano avvicinate alla segreteria. Dalla porta potevano notare il nuovo arrivato parlare con la segretaria. Dai modi sembrava un tipo a posto.

Era una giornata fortunata. Tipo apposto e anche figo. Una combinazione perfetta. Mentre Isobel cercava di origliare, Kaitlin fissava gli occhi del ragazzo.

Quel verde così sincero era familiare. Dove l’aveva già visto? Non si era resa conto che si era appoggiata a peso morto sulla porta.
La porta si aprì e Kaitlin cadde di faccia a terra. Isobel era dietro allo stipite e se la rideva come sempre. Adorava mettere nei guai l’amica, soprattutto con i ragazzi.

“Signorina Devis?” chiese la segretaria. Lei sbuffò, scostandosi i capelli di lato. Il ragazzo si abbassò per aiutarla a raccogliere i libri, rimanendo colpito da lei.

Non aveva un viso nuovo. Già conosciuto.
“Stavo…” iniziò, cercando di inventare una buona scusa. Il ragazzo rendendosi conto di com’era in difficoltà, decise di aiutarla.

“Mi stava cercando. Sono suo cugino.” Affermò sorridente. Kaitlin rimase un attimo interdetta, ma vedendo con la coda negli occhi che le aveva fatto l’occhiolino, rimase al gioco.

“Signorina Devis può andare. Lo stesso vale per lei.” Disse acida, come sempre, la segretaria. Lei raccolse velocemente i libri e uscì fuori, pronta a fare una sfuriata alla sua amica.

Fuori dalla segreteria, Isobel non c’era. Era già sparita. Sospirò arrabbiata. Erano già le nove…Avrebbe saltato la prima ora. Non era la prima volta che succedeva.

Se ne stava andando, ma si ricordò del ragazzo che l’aveva aiutata. Si girò di spalle e si ritrovò a pochi centimetri da lui.
“Grazie.” Sussurrò a voce bassa, rimanendo sulle sue. Questa situazione Isobel gliel’avrebbe fatta pagare.

“Di niente. Io sono Kyle…Thompson. Ti sei fatta male?” chiese. Kyle Thompson…Poteva un ragazzo essere così affascinante?Tralasciò questo insignificante dettaglio. Non capì l’ultima domanda. Era caduta? Scosse la testa, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Lo faceva sempre quando si sentiva a disagio.

“Ti sei fatta male, cadendo del Paradiso?” Rimase bloccata pochi secondi. Aveva perso punti il ragazzo. Era carino, ma doveva imparare a presentarsi. Da dove l’aveva presa questa battuta misera?

“Dovresti migliorare il tuo repertorio di battutine.” Lo schernì Kaitlin. Lui non si diede per vinto, anzi azzardò un sorrisino e si passò una mano tra i capelli.

“E tu dovresti imparare a come rispondere ad un complimento.” Rispose. “Grazie. Oh! Gentile.” Continuò imitando una voce femminile.

Alla sua imitazione, Kat scoppiò a ridere. La sua risata era cristallina e molto contagiosa, giacché poco dopo entrambi stavano ridendo.
Ha una bellissima risata, pensò Kyle ridendo con lei. Aveva dei tratti dolci e gentili.

“Sono Kaitlin.” Si presentò. Kyle rimase fermo. Kaitlin Devis. Ecco, perché le era familiare. Lei probabilmente non si ricordava di lui. Un punto a suo favore. Un’altra possibilità, ora lui era cambiato.

“Piacere mio, Kaitlin.” Disse, prendendole la mano e lasciandoci sopra un casto bacio. Lei lo guardò sorpreso.
Stava guadagnando punti. Questo baciamano alla Medioevo andava già meglio, rispetto alla battutina.

Non replicò più di tanto. Sorrise solamente, mentre Kyle si allontanava da lei. S’incamminò verso l’aula dell’ora successiva. Aveva il corso di letteratura…Una noia vivente. Si era iscritta solamente perché la sua amica l’aveva convinta. Non ne capiva neanche il motivo. Isobel odiava la letteratura.

Poi rileggendo gli iscritti al corso, tutto le fu più chiaro.
Vincent era iscritto al corso. Isobel si era iscritta di conseguenza. E aveva trascinato anche lei a quel corso.

Camminando sentì dei lamentii provenire da non molto lontano. Dal bagno delle ragazze. Senza pensarci due volte scostò leggermente la porta. Cosa ci facevano lì Isobel e Vincent?

Interessante. La sua amica non era andata a lezione. Strano, dato che lei era la solita precisina e perfettina che a volte poteva risultare antipatica.

“Vincent devo andare a lezione.” Disse nervosa, evitando il suo sguardo. La bionda era così innamorata che a volte Kat si sentiva nauseata. Non se ne rendeva conto e si ostinava a dire che lei non provava nulla.

“Dovevi andare a lezione, anche quando spiavi il nuovo arrivato?” chiese pungente. Sul viso di Kaitlin si formò un sorriso.
Isobel invece cercava di divincolarsi dalla sua stretta; finché non esplose arrabbiata.

“Tu non hai il diritto di dirmi cosa dovrei fare! Prima mi odi, poi mi segui, poi mi blocchi in bagno. E’ da inizio anno che sei così stronzo!” sbottò, dandogli un pugno sul braccio. Lui la guardò con gli occhi assottigliati.

Isobel non replicò più. Se ne stava andando, con un peso in meno. Lui non demordeva, doveva avere sempre l’ultima parola in una litigata.

Afferrò la ragazza per un polso e la tirò a sé, lasciandole un bacio a stampo sulle labbra. Isobel rimase lì, impalata. E con il cuore a mille.

“Ora sì, che puoi andare.” Sottolineò con tono ovvio il ragazzo, che la oltrepassò e se ne andò. Kaitlin che osservava da fuori, rimase con la bocca aperta. Si erano baciati.

Vincente aveva baciato Isobel.
Isobel aveva baciato Vincent.

Stava per entrare in bagno, ma la precedette Isobel che uscì dal bagno come un tornado andandosi a scontrare con lei.
“Come mai in bagno?” chiese Kaitlin, facendo la finta tonta. Isobel fece spallucce. Che motivo c’era per dirle del bacio?

“Dovevo lavarmi le mani.” Le rispose aprendo l’armadietto. Kaitlin si appoggiò all’armadietto e rideva sommessamente.
“Quindi non ti sei baciata con Vincent?” chiese asciutta. Isobel si girò verso di lei e accennò un sorriso a disagio.

“Non parliamone.” Le pregò. Odiava toccare quell’argomento. Kaitlin decise di lasciar correre, per ora.
“E a te? Com’è andata con mister-muscolo?” chiese con un sorrisetto. Isobel aveva una mente anche perversa a volte.

“Diciamo che ha alternato una battuta squallida a un baciamano. Tutta colpa tua!” sbuffò, dandole un leggero pugnetto sul braccio.
Isobel iniziò a ridere divertita.

“Ti ha baciato la mano? Che gentiluomo!” cantilenò con gli occhi a cuoricino Isobel. Kaitlin arrossì al ricordo di quel ragazzo.
“Si chiama Kyle Thompson.” La informò la rossa. La bionda corrugò la fronte. Kyle Thompson? Non c’erano molte famiglie Thompson nello stato di New York.

“Quanti anni ha?” chiese investigativa. Kat fece spallucce. Non gliel’aveva chiesto. Di sicuro sarà maggiorenne.
Isobel ci rifletté per poco, finché non le venne un lampo di genio. Sul suo viso spuntò un sorrisino e prese l’amica per mano.

“Perché stai andando di nuovo in segreteria?” chiese scettica Kat. La campanella della seconda ora sarebbe suonata a minuti. Già avevano saltato la prima ora, se avessero saltato anche la seconda ora avrebbero avvertito i loro genitori e lì sarebbero stati grossi guai.

“Devo…vedere…una cosa…” improvvisò Isobel, entrando in segreteria. Kaitlin rimase fuori a fare da palo.
Isobel era sempre stata una ragazza precisa e rispettosa per le regole. Era la prima volta che le infrangeva e tutto questo per la sua amica.

Doveva controllare il fascicolo studentesco di Kyle Thompson. Cercò in lungo e largo, ma non c’era nessun Kyle Thompson. C’era solamente Kyle Coleman. Nome già sentito.

Estrasse il suo cellulare dalla tasca dei jeans e fece delle fotografie con l’autoscatto su tutto il fascicolo. Non esisteva alcun Kyle Thompson.

C’era solo un Coleman. E non poteva essere nessun altro se non lui. Perché dare un altro cognome? Perché mentire a Kaitlin? Che cosa nascondeva?

Chiuse il fascicolo del ragazzo e lo rimise a posto. Fece un grosso respiro e uscì fuori dalla segreteria, cercando di inventarsi una buona scusa con Kat.

“Che cosa cercavi in segreteria?” chiese immediatamente lei. Isobel fece la finta tonta, mantenendo un sorriso ebete in faccia.
“Sono entrata in segreteria?” chiese. Kaitlin corrugò la fronte. Come faceva a essersi scordata che pochi secondi fa era uscita dalla segreteria?

Isobel vedendo che la sua scusa faceva acqua da tutti i punti, decise di intervenire.
“Scherzavo!” cantilenò l’amica. Kat fece un’espressione divertita e si allontanò prendendo la mano all’amica.

Doveva scoprire cosa nascondeva Kyle. E l’unica persona che poteva aiutarla era la persona più odiosa che conosceva: Vincent.
Doveva chiedere il suo aiuto. Curiosare nella vita di altra gente era il suo mestiere. Avrebbero fatto squadra.

Se ciò che pensava era giusto. Kaitlin già conosceva Kyle. Lo conosceva fin da piccola…E se lei avesse dato una rinfrescata ai ricordi di tre anni fa, forse l’avrebbe riconosciuto.

Kaitlin, stranamente, non si era accorta dei cambiamenti della sua amica. Le era sembrata normale, forse più strana del solito.
Quest’anno sarà più movimentato di quanto potessi immaginare.
Pensò riferendosi al nuovo arrivato, che l’aveva intrigata non poco.

 

Angolo dell’autrice: Sono iscritta su questo sito da un po’, ma non ho mai scritto nella sezione Originale Romantica. Di solito scrivo storie sopranaturali, questo è il primo esperimento normale (?).
Spero che vi possa piacere. Con i vostri pareri (neutri, negativi o positivi) non posso che migliorare sempre.
Voglio precisare che ho cercato di rendere i personaggi meno stereotipati possibili.
Kaitlin non è la ragazza popolare. E’ la solita ragazza di tutti i giorni.
Kyle non è il solito ragazzo che ha tutte ai suoi piedi. E’ un ragazzo che cerca una seconda chance.
Isobel non è la solita ragazza che va, dietro al bulletto della situazione. E’ solo la cupida della storia.
Vincent è Vincent. Potete odiarlo, amarlo o pensare come preferite. E’ il solito farfallone.
Grazie a tutti.
Cucciolapuffosa
  
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