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Autore: Lisbeth17    18/04/2014    2 recensioni
Spoiler 1x18
E se May una volta sola ripensasse a quanto accaduto e scoprisse chi è davvero Grant Ward? E se ricevesse nuovi ordini che l'allontanassero dalla squadra di Coulson?
Come reagirebbe il team? Come reagirebbe Skye?
One-shot post 1x18.
Genere: Azione, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Melinda May, Phil Coulson, Skye
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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May non sta dormendo, sta solo riflettendo, c’è qualcosa che proprio non le torna, qualcosa che sa che le è sfuggito.
È sola, nel vero senso della parola, gli altri sono tutti usciti, e lei è rimasta li, cercando di quadrare il cerchio, ormai fin troppo confuso, dei suoi pensieri.
Si toglie la tuta e se ne va verso la palestra, deve riuscire a fare chiarezza dentro di se, e per far chiarezza deve prima fare il vuoto.

Niente Coulson che non si fiderà mai più di lei.
Niente Fury morto.
Niente Coulson che è andato dalla sua fidanzata.
Niente Skye con il suo musetto triste.
Niente Garrett e il suo tradimento.
Niente Cap, Natasha, e Clint… tutti spariti.
Natasha.
Natasha Romanoff.

Le sue qualità nello spionaggio sono pari a quelle della Romanoff.

- John Garrett è stato il mio A.S., il mio mentore, mi ha insegnato tutto quello che so, mi ha dato una casa quando non avevo più nulla.

Può il figlio prediletto aver così facilmente rinnegato il padre?

E meno male che Coulson i dubbi li ha avuti su Triplett.

Sciocco, ingenuo, Phil. Pensa May sempre più furiosa.

Non è lui la talpa, non è lui la spia, non è lui che li ha pugnalati alle spalle, non è lui che è andato a letto con lei solo per evitare che lei si facesse le giuste domande.
Proprio quello che una volta le aveva detto anche Natasha.
Il tuo peggior nemico non devi ucciderlo, devi sedurlo.
E lei ci era cascata con tutte le scarpe.
Era bravo, era stato dannatamente bravo, doveva ammetterlo, prima di ucciderlo May magari gli avrebbe fatto i complimenti.
Ora però bisognava correre ai ripari.
Skye era uscita con lui.
E se lui era tornato da loro era solo perché aveva bisogno di Skye, che sicuramente avrà criptato il file di backup di tutti i dati che erano contenuti nel loro aereo.
Ergo Skye era in pericolo.
Era troppo fedele a Coulson per immaginare che l’Hydra avrebbe potuto in qualche modo affascinarla.
- Dannazione!! – impreca lanciando il coltello nella fronte del manichino e dirigendosi verso l’uscita.

L’agente Koenig le bloccò il passo.
- Agente May, abbiamo bisogno che lei torni operativa.
- Perché che cosa ho fatto fino ad oggi?
- No, il direttore Fury vuole rimettere in piedi la sua prima squadra.
- Il direttore Fury è morto.
- O no, no, no. Non è morto. Lei è una di quelle persone che ha pieno accesso a questa informazione.
- Coulson lo sa?
- Si certo, è stato il primo che ho informato.
E non mi ha detto nulla! Pensa May leggermente infastidita. E poi dice a me?!
- Mi dia le specifiche. Prima però anch’io devo informarla di qualcosa.
 
§ § §
 
- È davvero molto bella questa città, non credi?
- Già, non pensavo che in un posto così sperduto si potesse trovare qualcosa di così bello.
- Come te.
- Cosa?
Grant è Skye, non devi fare il seduttore con lei, devi solo… parlare. Si rimprovera Grant
- Ti va se andiamo a bere qualcosa?
- Certo, andiamo.
 
§ § §
 
- Agente May, potrebbe ripetermi un attimo la situazione.
- Agent Koenig, cosa non le è chiaro.
- Tutto, praticamente… tutto.
- Va bene. L’agente Grant Ward è un membro dell’Hydra.
- Sulla base di quali prove?
- Sulla base di una logica deduzione.
- Prego.
- L’agente Grant Ward è abile nello spionaggio quanto se non più dell’agente Romanoff, è venuto a letto con me per mesi, si è gettato da un elicottero per salvare un membro del team, e John Garrett è stato il suo mentore, il suo salvatore, lo ha letteralmente salvato dalla sua difficile situazione familiare.
- Va bene, capisco. Devo informare Coulson quando rientrerà.
- Ovviamente, e se l’agente Ward rientrerà deve immediatamente bloccarlo. Oltretutto questa base potrebbe non essere più sicura.
- O no, Providence…
- Mi dispiace. Adesso dove devo recarmi?
- Qui c’è tutto quello che le serve.
Le dice passandole un tablet, una tuta nera, la sua Haladie che ormai credeva perduta, e una piccola borsa, quando il telefono satellitare che è sul tavolo incomincia a squillare.
- Pronto?
- May?! Ward è una spia…
- Skye, che succede? Stai bene?
- Si, no, non per molto credo. Coulson non mi risponde.
- Skye, dimmi dove sei vengo a prenderti, lui si è accorto che tu sai?
- Non penso.
- Menti nella maniera più convincente possibile.
Le dice prima di attaccare il telefono, e essersi cambiata davanti all’agente Koeger ancora piuttosto scioccato.
- Dove sta andando?
- A recuperare Skye, pare che Coulson e gli altri non rispondano.
- Lei ha una moto a disposizione.
- Grazie.
- Agente May, lei non è più parte di questo team.
- Si lo so, recupero Skye e sparisco, mi faccia solo sapere cosa devo fare con l’agente Grant Ward.
- Che intende?
- Vivo o morto?
- Glielo farò sapere.
Koering cerca subito di mettersi in contatto con Coulson e con Fury, mentre May è già fuori, sta studiando le coordinate, mentre verifica che la sua cara Haladie* abbia il filo, e che i suoi coltelli da lancio siano in buone condizioni.

Tirare fuori Skye non sarebbe stato facile, ma era appena tornata al suo vecchio incarico, dove di facile non c’era nulla, ce l’avrebbe fatta, quella ragazzina era speciale, era un mistero, ed era importante per lui (che non rispondeva alle chiamate), quindi sì, l’avrebbe salvata e sarebbe sparita; se avevano rimesso in piedi il suo vecchio team significa che Natasha e Clint stavano bene, e magari se erano davvero molto fortunati Hiroshi era ancora della squadra.
 
§ § §
 
- Agente Coulson, meno male che è qui.
- Che succede? Dov’è May?
- Non posso rispondere a questa domanda, ma le devo parlare in privato.
- Basta parlare in privato, mi fido di queste persone, ciecamente, parli.
- L’agente Grant Ward è una spia dell’Hydra.
- Cosa? Che diavolo sta dicendo?
- E’ un’ottima intuizione dell’agente May, poi confermata da una telefonata di Skye.
- E dove diavolo sono loro due.
- Non lo so. L’agente May è andata a recuperare Skye, poi ha altri ordini da seguire, noi invece dovremmo lasciare questo posto. È molto ragionevole credere che Providence non sia più un posto sicuro.
 
§ § §
 
- Skye… mi senti? Non parlare, fammi un cenno. – chiede May sottovoce sperando che Ward non abbia manomesso il ricevitore della ragazza.
- Non sarà facile, ma ti tirerò fuori di qui, devi fare tutto quello che ti dico, e devi assolutamente prendere il coltello che ti ho lasciato sotto il cuscino alla tua destra. – le spiega ancora May, interpretando i piccoli cenni di Skye in risposta.
- Ora sorridi, e bacialo.
Non era un’estrazione facile, il locale era semi-deserto, i due erano seduti su un divanetto molto centrale, e aveva davvero poche possibilità di avvicinarsi sperando che lui non la vedesse, l’unica era portarli più vicino possibile ad una delle uscite.
L’ordine di Koenig era quello di non uccidere.

Tramortire e lasciare lì, altri avrebbero catturato l’ex agente Ward, riportare Skye a casa era la sua unica priorità.

- Skye, portalo più vicino possibile all’uscita che si trova alla tua destra. Non posso intervenire altrimenti.

Notato il vago cenno di assenso della ragazza, May prende posizione, il resto è tutto molto veloce, un cazzotto a tramortire Ward, un calcio da parte di Skye alle costole incrinate del ragazzo; il tempo di mettere Skye al coperto che Ward è di nuovo in piedi, colpisce May un paio di volte, mentre lei spinge fuori Skye e risponde ai colpi di Ward.

La tentazione di tirare fuori la sua Haladie e aprire il bastardo letteralmente in due è tanta, ma gli ordini sono chiari, niente squartamenti, Grant Ward deve rimanere vivo, ed essere prelevato da un’altra squadra.

Peccato che lei non abbia nemmeno un Icer nella sua dotazione, e che Skye uscita per una serata romantica, non è armata.
Tramortire il ragazzone non è così facile.

Dopo pochi altri colpi alle costole, già fin troppo compromesse, Ward è a terra, May porta Skye verso la sua moto, e le fa mettere un giubbotto anti proiettile e il casco, e prima di lanciare un coltello nella spalla di Ward, lui fa in tempo a spararle un paio di volte.

- Skye sali! Ora!! – le ordina May dopo aver acceso la moto.
- Ma sei ferita…
- Skye non devo ucciderlo quindi sali su questa dannata moto, e andiamo via da qui.

Skye sale senza dire nulla e si aggrappa a May, mentre lei già sfreccia per le strade, il punto di raccolta per Skye le è stato comunicato, e lei di rimando ha inviato le coordinate per ritrovare Ward. Sente il fianco bruciare e sa che quella è la ferita peggiore, il proiettile che le ha preso la spalla l’ha colpita solo di striscio, mentre l’altro è ancora nel suo addome. La mano di Skye a comprimerle il fianco la fa sussultare.

- Sei ferita.
- Lo so, grazie, basta che tieni premuto.
- Jemma ti darà una mano.
- Non posso, non faccio più parte della squadra Skye, mi attendono altri ordini, devo solo riportarti al pulmino.
- Come? Te ne vai?
- Altri ordini Skye. Servo altrove, con voi non ho più nessuno scopo, c’è Triplett come specialista, e visto che Coulson non si fida più di me, non ha molto senso restare con voi.
- Ma… come? Voi due…**
- Skye tutto quello che è successo prima che lui sapesse che io lo stavo controllando non ha più senso. Sarete al sicuro, stai tranquilla.
- Ma senza di te? Ward, tu…
- Non sono una traditrice io.
- Non volevo dire questo, però mi fido di te, sei parte della famiglia, non voglio perderti.
- Ehy mica vado a morire! Per qualsiasi cosa, prendi il foglio nella mia tasca destra, con quello mi potrai sempre contattare, ti troverò poi io.
 
Sono finalmente arrivate al pulmino. May entra con la moto, permettendo a Skye di scendere, e vede Coulson fermo davanti al laboratorio. La sua faccia non promette niente di buono, ma questo ormai non è più un suo problema.
- Fatti curare almeno.  – le dice Skye scendendo e tenendole sempre una mano sul fianco, sempre più sporca di sangue.
- Non posso, devo andare. – le ripete May ora più sofferente, consapevole di doversi fermare al più presto per estrarre il proiettile.
- Che succede? – chiede Coulson avvicinandosi e vedendo il sangue sulle mani di Skye.
- E’ ferita e non vuole farsi curare!
- Ho ricevuto la mia nuova destinazione, Koenig ti avrà informato.
- Ovviamente, ma puoi farti curare e andare, tanto dovrai fare il pieno o no?!
May detesta avere torto, scende dalla moto, e chiede a Triplett di farle il pieno.
- Mi serve solo il laboratorio, faccio da sola. – risponde evitando tutti e comprimendosi il fianco.

È convinta di essere entrata da sola nel laboratorio e comincia a togliersi la giacca, rimedia qualche garza, perché di sangue ne sta uscendo parecchio, mentre cerca le pinze.
- Come pensi di estrarre il proiettile da sola? – le chiede Coulson che l’ha seguita nel laboratorio.
- In qualche modo. Devo abituarmi di nuovo a fare certe cose da sola. – risponde lei secca.
- Che ordini hai ricevuto? – le chiede lui mentre tira fuori qualche strumento.
- Non te ne posso parlare, lo sai, tu invece avresti potuto dirmi che era vivo.
- Ordini. – le risponde lui solo scrollando le spalle.

May gli prende le pinze dalle mani mentre tira su la canottiera. Si tasta con la mano l’addome, cercando il proiettile.
- Merda! – dichiara alla fine gettando le pinze nella vaschetta, si avvicina al tavolo si mette dei guanti e prende un bisturi.
- Che pensi di fare?
- Un’incisione, è troppo dentro, non ci arrivo con le pinze.
- Non puoi fare da sola. – le dice di nuovo lui provando ad avvicinarsi.
- Devo, è diverso, non hai idea di quello che mi aspetta.
- E allora dimmelo, e non andare. – la incalza ancora lui, senza però avvicinarsi ulteriormente avendo visto il suo sguardo inferocito.
- Non capisco perché non dovrei andare. – dice May mentre ha inciso la pelle – non capisco perché dovrei dirti qualcosa – aggiunge mentre estrae il proiettile, per poi tornare ad infilare le dita nella pelle, prende uno specchio, ago e filo e si sdraia, attiva un piccolo aspiratore, per poi cominciare a ricucirsi nel miglior modo possibile.
Coulson è basito, non aveva idea che lei avesse delle competenze del genere, ne una tale capacità di resistenza al dolore. Finito l’intervento la vede chiudere un momento gli occhi, sofferente, e poi prendere un pinzatrice per chiudersi la ferita.

Dopo una veloce medicazione è di nuovo in piedi che prende una maglietta pulita ed è pronta ad andarsene.
- Saluta i ragazzi. – dice rivolgendosi di nuovo a lui.
- Fallo tu. – le dice lui per provacarla, nel vago e inutile tentativo di farla rimanere ancora un po’.
- Skye sa come contattarmi. – conclude lei indossando il casco.

Alza brevemente la testa per vedere poggiata sulla balaustra dell’aereo una bella donna vestita di blu, sa perfettamente chi è.

Abbassa la visiera ed esce dalla rampa di scale, e ha tutta l’intenzione di vivere come se Phil Coulson non fosse mai esistito per lei.

Poco fuori vede Skye in mezzo alla strada, e si ferma accanto a lei, alzando di nuovo la visiera del casco.
- Cosa ci fai qui fuori? Loro ti vogliono.
- Stai bene? – le chiede quella avvicinandosi e ignorando la sua domanda, dopo non aver udito alcuna risposta da parte di May, le passa un sacchetto. – Qualcosa da mangiare, e qualcosa di forte da bere, il tuo whisky preferito.
Skye le getta le braccia al collo, e le dice solo: - Torna presto.
- E tu stai attenta. – le dice May dopo averle accarezzato brevemente la testa.
Abbassa di nuovo la visiera e sparisce nella notte.
 
Quando Skye torna al pulmino vede Coulson guardarla stupito.
- A me lei piace. – risponde Skye al suo sguardo – e avresti dovuto perdonarla. – aggiunge entrando con la ferrea intenzione di non voltarsi più indietro.
 
Phil Coulson guarda ancora nella direzione in cui ha visto sparire May. – Stai attenta, ti prego. – ripete alla notte.
 
May è in uno dei suoi posti sicuri, pronta a conoscere i suoi nuovi ordini, c’è un video messaggio di Fury.

L’unità Satsujin*** è stata ripristinata, ognuno di voi ha una lista, voglio le teste dei più alti esponenti dell’Hydra, di loro non deve rimanere più nulla, bruciate quello che ne rimane. Sarete soli la fuori, ombre nella notte, non ci sono atti S.H.I.E.L.D. che testimoniano questa vostra impresa, nessuno se non io potrà rimuovervi da questo incarico, avete tempo un anno, poi vi voglio tutti sulle tracce di John Garrett.

Il video finisce, e il tablet le mostra la sua lista.

Sarà un lungo anno, pensa May dopo aver bevuto un lungo sorso di whisky e aver controllato la sua ferita.
 


6 mesi dopo
- Skye, che cosa succede?
- May abbiamo bisogno di te.
 
 

*

**
La storia prevede che tra Coulson e May ci sia stato qualcosa prima che lui scoprisse che lei era a conoscenza del progetto T.A.H.I.T.I.
***
 Assassino in giapponese
 

NdA
La storia potrebbe non concludersi qui, potrei inserire altre OS legate a questa squadra e al nuovo rapporto tra May e Skye.

   
 
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